associazione liberi

 


COMPARTI CENTRALI
Il contributo di Liberi per il
miglioramento del piano
Il volantino del luglio 2002
L'eco dell'iniziativa sulla stampa
La risposta del Sindaco
La replica di Liberi al Sindaco
La controreplica del Sindaco
L'osservazione di Liberi al piano
Le osservazioni al piano dei Comparti Centrali
Gli incontri di Liberi
 

 

Con il mese di settembre si è concluso il periodo riservato alle osservazioni al Piano Particolareggiato per l'Area Centrale Urbana. Sono state presentate ben 19 osservazioni, più o meno complesse ed articolate, da parte di privati cittadini, associazioni ed enti pubblici, quali la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.
Di seguito riportiamo in sintesi gli argomenti principali delle osservazioni di carattere generale.



ASSOCIAZIONE LIBERI
L' Associazione rileva preliminarmente che il piano proposto è in contrasto con la normativa urbanistica. Ritiene che l'eccessiva cubatura soffochi il tessuto urbano, si ponga in grave contrasto con l'esistente da conservare e comporti la rinuncia al sistema di piazze e spazi pubblici originariamente previsto.
La riduzione della cubatura.
Si chiede la riduzione della cubatura complessiva, così da risolvere le questioni di illegittimità sollevate, rispettare i limiti di densità fondiaria e altezza previsti per i centri storici, soddisfare gli standard richiesti dalla legge, recuperare piazze e verde pubblico.
Il mancato introito da parte del Comune.
Si propone di far pagare ai privati che costruiranno gli edifici il costo del suolo pubblico di Piazza Mercato, che viene destinato dal piano a parcheggio per soddisfare gli standard che i privati stessi sono tenuti a fornire.
Il recupero dell'esistente.
Si ritiene necessario prevedere l'obbligo per chi edifica le nuove costruzioni di procedere anche alla ristrutturazione degli edifici fatiscenti da conservare, in modo da garantire il recupero del vecchio e non solo la costruzione del nuovo.
La viabilità.
Si suggerisce una semplificazione della viabilità, con il recupero di quella esistente, nonché l'eliminazione della strada di collegamento tra la biblioteca e via Appia, destinando l'area a percorso verde alberato e mantenendo integro il parco di Villa Regina.
La superficie minima degli alloggi.
Si propone che gli appartamenti di nuova edificazione siano superiori a 75 m2, per evitare il sorgere di mini-appartementi, prevedendosi altresì la dotazione di due posti auto per ogni alloggio.


IL CIRCOLO DE "LA MARGHERITA"
UN PIANO ILLEGITTIMO E SCADENTE
14 MILIARDI DI MANCATO INTROITO

Uno dei Circoli de "La Margherita" di Abano Terme confronta il piano attuale con quello del 1990, mettendo in luce la qualità urbanistica del primo e l'inadeguatezza del secondo.
La scelta di accettare le indicazioni della Soprintendenza e di conservare una serie di piccoli edifici che coinvolgono una consistente superficie dell'area impedisce al progettista di ridisegnare il tessuto urbano, obbliga a diminuire le piazze e gli spazi pubblici e costringe a concentrare la volumetria in massicci edifici con un conseguente peggioramento della qualità urbanistica.
Aspetti di illegittimità del Piano.
Si rileva l'illegittimità del Piano Particolareggiato in quanto quest'ultimo, coinvolgendo una superficie territoriale di 94.472m2 (include infatti molte strade, il Municipio, Piazza Caduti e Piazza Mercato per ricavarvi le aree a verde e parcheggio a carico dei privati) si pone in contrasto con il Piano Regolatore Generale del 1985, che fissa in 61.235m2 la superficie territoriale di intervento.
Il mancato introito da parte del Comune.
Si evidenzia come il Comune (cioè i cittadini di Abano Terme) regali più di 26.000 m2 destinati a parcheggio e servizi (Piazza Mercato ed altri spazi pubblici) ai privati che realizzano enormi profitti con l'attuazione del piano; si chiede quindi che il valore di queste aree, stimato in 7.384.000   (circa 14 miliardi di vecchie lire), venga incluso negli oneri di urbanizzazione versati dai privati per la realizzazione degli edifici, pena il rischio, in caso di approvazione del Piano, di una responsabilità dei Consiglieri Comunali di fronte alla Corte dei Conti.

LA MAGGIORE PROPRIETÀ
IRREALIZZABILI ALCUNI EDIFICI PREVISTI
RICHIESTA UNA TORRE DI 42 METRI DI ALTEZZA

Le società proprietarie dell'area dell'ex consorzio-biblioteca e di gran parte dell'area compresa tra le vie Matteotti, Appia, Donati e Gobetti, presentano riserve ed osservazioni.

L'irrealizzabilità di alcuni edifici.
Si afferma che gli edifici proposti in queste aree sono pregiudizievoli per la proprietà in quanto incommerciabili (noi commentiamo: si deduce che il Piano attuale, definito dal Sindaco come realizzabile, in realtà non lo è).

Le richieste.
Si propone nell'area dell'ex consorzio-biblioteca un edificio di forma frastagliata di 4 piani più sottotetto praticabile (il piano attuale prevede 4 piani).

La Torre di 41,40 metri.
Si prevede nell'area retrostante Via Matteotti un edificio a torre di altezza pari a 41,40 metri (ben 13 piani - poco più dell'Hotel Plaza di Piazza Fontana) ed un'ampia piastra commerciale di 4,20 metri, con un modesto incremento volumetrico.

La superficie minima degli alloggi.
Si chiede inoltre di ridurre da 50 a 45m2 la superficie minima degli alloggi.


I PARTITI DI MAGGIORANZA
SCONFESSATO L'ARCH. PORTOGHESI

Anche i Partiti di maggioranza (DS, Abano di tutti, un altro Circolo della Margherita, Verdi e Comunisti Italiani) hanno presentato una osservazione che sconfessa il piano stesso, riconoscendo parte delle critiche mosse.
La modifica alla viabilità.
La viabilità viene rivoluzionata, chiedendo la cancellazione della strada di collegamento tra la Biblioteca e il Viale delle Terme, che avrebbe dovuto scorrere parallela a via Stella, lungo via Donati ed attraversare il parco di villa Regina; tale strada andrebbe sostituita da un percorso verde alberato.
Due torri gemelle di 27,90 metri.
Nell'area ricompresa tra le vie Matteotti, Appia, Donati e Gobetti vengono diversamente dislocati gli edifici al fine di recuperare maggiore superficie da destinare a piazza e spazio pubblico; non volendo ridurre la cubatura, si propongono però 2 edifici a torre di 27,90 metri (pari a 8 piani più mansarda). Così facendo si riconosce da un lato la necessità di recuperare spazi vivibili, dall'altro, mantenendo la cubatura eccessiva, si finisce col proporre palazzoni che nulla hanno a che spartire con la ritessitura del territorio e l'architettura palladiana proposte dall'Architetto Portoghesi nei progetti che si sono susseguiti, costati ai cittadini più di 250.000   (pari a circa 500 milioni di vecchie lire).


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