Con
il mese di settembre si è concluso il periodo riservato
alle osservazioni al Piano Particolareggiato per l'Area Centrale
Urbana. Sono state presentate ben 19 osservazioni, più
o meno complesse ed articolate, da parte di privati cittadini,
associazioni ed enti pubblici, quali la Soprintendenza per i Beni
Archeologici del Veneto.
Di seguito riportiamo in sintesi gli argomenti principali delle
osservazioni di carattere generale.
ASSOCIAZIONE LIBERI
L' Associazione rileva preliminarmente che il piano proposto è
in contrasto con la normativa urbanistica. Ritiene che l'eccessiva
cubatura soffochi il tessuto urbano, si ponga in grave contrasto
con l'esistente da conservare e comporti la rinuncia al sistema
di piazze e spazi pubblici originariamente previsto.
La riduzione della cubatura.
Si chiede la riduzione della cubatura complessiva, così da
risolvere le questioni di illegittimità sollevate, rispettare
i limiti di densità fondiaria e altezza previsti per i centri
storici, soddisfare gli standard richiesti dalla legge, recuperare
piazze e verde pubblico.
Il mancato introito da parte del Comune.
Si propone di far pagare ai privati che costruiranno gli edifici
il costo del suolo pubblico di Piazza Mercato, che viene destinato
dal piano a parcheggio per soddisfare gli standard che i privati
stessi sono tenuti a fornire.
Il recupero dell'esistente.
Si ritiene necessario prevedere l'obbligo per chi edifica le nuove
costruzioni di procedere anche alla ristrutturazione degli edifici
fatiscenti da conservare, in modo da garantire il recupero del vecchio
e non solo la costruzione del nuovo.
La viabilità.
Si suggerisce una semplificazione della viabilità, con il
recupero di quella esistente, nonché l'eliminazione della
strada di collegamento tra la biblioteca e via Appia, destinando
l'area a percorso verde alberato e mantenendo integro il parco di
Villa Regina.
La superficie minima degli alloggi.
Si propone che gli appartamenti di nuova edificazione siano superiori
a 75 m2, per evitare il sorgere di mini-appartementi, prevedendosi
altresì la dotazione di due posti auto per ogni alloggio.
IL CIRCOLO DE "LA MARGHERITA"
UN PIANO ILLEGITTIMO E SCADENTE
14 MILIARDI DI MANCATO INTROITO
Uno
dei Circoli de "La Margherita" di Abano Terme confronta
il piano attuale con quello del 1990, mettendo in luce la qualità
urbanistica del primo e l'inadeguatezza del secondo.
La scelta di accettare le indicazioni della Soprintendenza e di
conservare una serie di piccoli edifici che coinvolgono una consistente
superficie dell'area impedisce al progettista di ridisegnare il
tessuto urbano, obbliga a diminuire le piazze e gli spazi pubblici
e costringe a concentrare la volumetria in massicci edifici con
un conseguente peggioramento della qualità urbanistica.
Aspetti di illegittimità del Piano.
Si rileva l'illegittimità del Piano Particolareggiato in
quanto quest'ultimo, coinvolgendo una superficie territoriale di
94.472m2 (include infatti molte strade, il Municipio, Piazza Caduti
e Piazza Mercato per ricavarvi le aree a verde e parcheggio a carico
dei privati) si pone in contrasto con il Piano Regolatore Generale
del 1985, che fissa in 61.235m2 la superficie territoriale di intervento.
Il mancato introito da parte del Comune.
Si evidenzia come il Comune (cioè i cittadini di Abano Terme)
regali più di 26.000 m2 destinati a parcheggio e servizi
(Piazza Mercato ed altri spazi pubblici) ai privati che realizzano
enormi profitti con l'attuazione del piano; si chiede quindi che
il valore di queste aree, stimato in 7.384.000 (circa 14
miliardi di vecchie lire), venga incluso negli oneri di urbanizzazione
versati dai privati per la realizzazione degli edifici, pena il
rischio, in caso di approvazione del Piano, di una responsabilità
dei Consiglieri Comunali di fronte alla Corte dei Conti.
LA
MAGGIORE PROPRIETÀ
IRREALIZZABILI ALCUNI EDIFICI PREVISTI
RICHIESTA UNA TORRE DI 42 METRI DI ALTEZZA
Le
società proprietarie dell'area dell'ex consorzio-biblioteca
e di gran parte dell'area compresa tra le vie Matteotti, Appia,
Donati e Gobetti, presentano riserve ed osservazioni.
L'irrealizzabilità
di alcuni edifici.
Si afferma che gli edifici proposti in queste aree sono pregiudizievoli
per la proprietà in quanto incommerciabili (noi commentiamo:
si deduce che il Piano attuale, definito dal Sindaco come realizzabile,
in realtà non lo è).
Le
richieste.
Si propone nell'area dell'ex consorzio-biblioteca un edificio di
forma frastagliata di 4 piani più sottotetto praticabile
(il piano attuale prevede 4 piani).
La
Torre di 41,40 metri.
Si prevede nell'area retrostante Via Matteotti un edificio a torre
di altezza pari a 41,40 metri (ben 13 piani - poco più dell'Hotel
Plaza di Piazza Fontana) ed un'ampia piastra commerciale di 4,20
metri, con un modesto incremento volumetrico.
La
superficie minima degli alloggi.
Si chiede inoltre di ridurre da 50 a 45m2 la superficie minima degli
alloggi.
I PARTITI DI MAGGIORANZA
SCONFESSATO L'ARCH. PORTOGHESI
Anche
i Partiti di maggioranza (DS, Abano di tutti, un altro Circolo della
Margherita, Verdi e Comunisti Italiani) hanno presentato una osservazione
che sconfessa il piano stesso, riconoscendo parte delle critiche
mosse.
La modifica alla viabilità.
La viabilità viene rivoluzionata, chiedendo la cancellazione
della strada di collegamento tra la Biblioteca e il Viale delle
Terme, che avrebbe dovuto scorrere parallela a via Stella, lungo
via Donati ed attraversare il parco di villa Regina; tale strada
andrebbe sostituita da un percorso verde alberato.
Due torri gemelle di 27,90 metri.
Nell'area ricompresa tra le vie Matteotti, Appia, Donati e Gobetti
vengono diversamente dislocati gli edifici al fine di recuperare
maggiore superficie da destinare a piazza e spazio pubblico; non
volendo ridurre la cubatura, si propongono però 2 edifici
a torre di 27,90 metri (pari a 8 piani più mansarda). Così
facendo si riconosce da un lato la necessità di recuperare
spazi vivibili, dall'altro, mantenendo la cubatura eccessiva, si
finisce col proporre palazzoni che nulla hanno a che spartire con
la ritessitura del territorio e l'architettura palladiana proposte
dall'Architetto Portoghesi nei progetti che si sono susseguiti,
costati ai cittadini più di 250.000 (pari a circa
500 milioni di vecchie lire).
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