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Al
Sig. Sindaco del Comune di Abano Terme
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale di Abano Terme
Ai Sig.ri Consiglieri del Comune di Abano Terme
Alle Associazioni del Comune di Abano Terme
E p.c. a "Il Gazzettino di Padova"
E p.c. a "Il Mattino di Padova"
LORO SEDI |
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Abano
Terme, 4 luglio 2002 |
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OGGETTO:
Contributo per il miglioramento del Progetto del Piano Particolareggiato
per l'Area Centrale Urbana. |
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L'Associazione
"Liberi", costituita dalla spontanea aggregazione di cittadini
animati dai comuni valori di libertà, giustizia, pace e solidarietà,
al fine di contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico
della Comunità aponense attraverso l'assunzione e la sollecitazione
di responsabilità politiche e civili volte alla realizzazione
del bene comune, mette a disposizione della cittadinanza alcune considerazioni
relative al progetto dei Comparti Centrali. |
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Una
totale mancanza di informazione. |
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La
notizia è del 1 giugno 2002.
Il Sindaco anticipa al Gazzettino alcuni dettagli del nuovo progetto
dei Comparti Centrali e annuncia il taglio degli oneri di urbanizzazione
e la riadozione con minimi aggiustamenti della Variante approvata
dalla Giunta Pillon con delibera n. 87 del 03.05.2001.
Da allora più nulla.
Dall'attuale Amministrazione su questo tema, destinato a delineare
il volto del centro di Abano, non è stato organizzato alcun
incontro con i cittadini. Nel 1982, all'inizio dello studio dei Comparti
Centrali, tra le forze politiche, sociali ed economiche, nell'arco
di diciotto mesi, si tennero circa venticinque incontri. |
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Una
cubatura eccessiva ed ingiustificata: un progetto povero di idee ma
ricco di edifici. |
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Eppure
sarebbe interessante sentire cosa pensa la popolazione sul fatto che,
all'interno dell'Area Centrale Urbana, la Variante preveda i seguenti
volumi (tratti dalla tabella 1 della relazione):
A) VOLUME RESIDENZIALE mc 132.961
B) VOLUME TERZIARIO (negozi) mc 56.983
che sommano mc 189.944
a cui si devono aggiungere per
C) attrezzature esistenti: biblioteca,
centro anziani, cinema Marconi mc 20.298
D) e per Municipio e servizi collegati mc 20.000
per un totale A+B+C+D di mc 230.242
E'
una cubatura senza dubbio eccessiva per il centro di Abano, destinato
a trasformarsi, se si desse attuazione all'attuale progetto, in
una periferia metropolitana piuttosto che in un accogliente centro
cittadino, rispettoso della vocazione termale e della storia della
nostra città.
Nel
Piano Particolareggiato precedente si giustificava la previsione
di una notevole cubatura in quanto gli alti oneri di urbanizzazione
a carico dei costruttori consentivano di ottenere in cambio opere
pubbliche a costo zero per la comunità (è il caso
della biblioteca, le cui spese di costruzione sono state sostenute
da chi ha edificato il complesso Aquarius).
L'Amministrazione Comunale ritiene che gli elevati oneri abbiano
bloccato la trasformazione del centro, per cui ha ritenuto di ridurli
mantenendo peraltro inalterata la cubatura complessiva.
E' necessario un momento di riflessione.
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Un'ingiustificabile
sperequazione. |
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Su
quasi tutte le zone del Comune si possono costruire metri cubi 1,5
per mq di superficie; nelle aree centrali dei Comparti sarà
consentito di superare largamente tale limite. Ad esempio, sarà
ammesso di costruire 6,82 mc per mq nel lotto A1, 4,62 mc per mq nel
lotto E2, mc 11,04 per mq nel lotto F, 10,09 mc per mq nel lotto V,
e così via.
Venendo a mancare i vantaggi per l'intera collettività aponense
in termini di attrezzature e servizi pubblici ricavabili dall'operazione,
ci sembra, allora, necessario che alla riduzione degli oneri si accompagni
la riduzione della cubatura.
I proprietari delle aree del centro oggi sono forse soddisfatti.
Gli altri cittadini si chiedono - crediamo - se non sia invece da
privilegiare la ricerca di una più elevata qualità della
vita urbana che normalmente viene valutata in termini di dotazione
di servizi, di verde, di parcheggi, di viabilità razionale
e non in relazione al numero degli appartamenti e dei negozi. |
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Città
vivibile: addio! |
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Nella
relazione che accompagna il piano si evince che la previsione di spazi
pubblici (il sistema delle piazze) previsti nel primo piano dall'Architetto
Portoghesi non è realizzabile perché i proprietari hanno
difficoltà a consorziarsi.
Si è scelto di consentire ai proprietari stessi di promuovere
in autonomia gli interventi previsti. L'organizzazione degli spazi
pubblici viene condizionata da un'edilizia privata sparsa ed incoerente,
arrivando di fatto alla rinuncia del sistema di piazze inizialmente
previsto.
Abbiamo l'impressione che nel complesso la nuova proposta si configuri
come un progetto troppo povero di idee ma ricco di edifici.
Su suggerimento della Sovrintendenza vengono conservati i fabbricati
lungo Via Matteotti, la vecchia canonica e l'ex consorzio agrario
(sino a poco tempo fa occupato dalla biblioteca). Vicino a questi
edifici, che rappresentano il solo insieme urbano identificativo dei
luoghi centrali attorno alla Chiesa, sono presenti edifici di quattro
o cinque piani - distanziati in qualche caso di soli sei metri, e
spesso meno di dieci - che appaiono in grave contrasto con l'esistente
e sembrano disposti sul territorio con il solo scopo di saturare lo
spazio ancora libero. |
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Verde
e parcheggi fittizi. |
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Agli
886 abitanti previsti che andranno a vivere nei comparti e alle attività
commerciali e direzionali programmate al loro interno, il progetto
dovrebbe garantire gli spazi minimi di verde e parcheggio previsti
dalla legge. Il progettista, nell'arduo compito di far quadrare i
conti, tenta di dimostrare il rispetto degli standard. Per noi non
c'è riuscito. I numeri ci sono, la sostanza no!
Il verde - ormai è una tendenza - è frazionato e diluito
tra gli edifici oppure è costituito da aiuole spartitraffico
non utilizzabili come giardino, né fruibili in alcun modo dalla
popolazione.
In qualche caso viene fatta passare per verde pubblico un'area disposta
sopra un parcheggio sotterraneo.
Per i parcheggi le cose vanno ancora peggio. La tabella degli standard
di progetto riporta un dato di parcheggio pubblico in superficie pari
a mq 17.810.
Contribuiscono al raggiungimento di tale superficie non solo le aree
di parcheggio, gli spazi di manovra, le rampe dei garage sotterranei
e le aiuole ma anche le aree corrispondenti a via Don Minzoni, a via
Gobetti e a Piazza Mercato (vedi tavola di progetto). |
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Il
dilemma Piazza Mercato. |
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Piazza
Mercato è da intendersi come area di servizio per la comunità,
vista la sua destinazione d'uso.
Se invece viene considerata area a parcheggio per consentire il raggiungimento
degli standard si conclude che nel giorno di mercato settimanale (cioè
nel giorno di maggior afflusso della popolazione) il parcheggio non
è utilizzabile. Verrebbe così a mancare il 50% dei parcheggi
effettivi di superficie previsti dal piano.
Diversamente, se si ritiene che l'area di Piazza Mercato non debba
essere destinata a servizio, ma a parcheggi, ci si chiede con quale
criterio il Comune conceda ai privati il 50% degli standard. |
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Il
nodo viabilità. |
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Un
altro tema che doveva essere affrontato, ma è rimasto inspiegabilmente
e tragicamente irrisolto, è rappresentato dalla viabilità.
Si va verso una soluzione tortuosa ed intricata che, per di più,
sacrifica parte del Parco di Villa Regina, penalizzando ancora una
volta il verde dell'area centrale urbana.
Molte
altre considerazioni meriterebbero attenzione. Ci limitiamo a quelle
sopra esposte.
Pur auspicando che l'annoso problema dei Comparti Centrali possa
presto trovare adeguata soluzione, ci auguriamo che l'attuale Amministrazione
promuova, prima della definitiva adozione in Giunta, un confronto
pubblico, così consentendo alla Cittadinanza di contribuire
e partecipare alla realizzazione di un progetto tanto importante
per il futuro di Abano.
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Ringraziando
per l'attenzione, si porgono distinti saluti. |
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Paolo
Sanasi
Presidente
dell'Associazione "Liberi"
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realizzato
in proprio
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