L'organizzazione
spaziale del museo: un dibattito ancora
aperto.
Se
nelle case-museo l’organizzazione era soggetta al capriccio del
privato, nei musei pubblici essa deve tenere conto del ruolo didattico
che questi si trovano a svolgere.
Il
modello di Durand trovò larga applicazione durante tutto l’Ottocento
poiché esso era la sintesi degli esempi del passato: la galleria,
come percorso lineare cadenzato dagli oggetti esposti; la sala,
come luogo del percorso circolare tra gli oggetti esposti; la rotonda
come elemento ordinatore dell’intera composizione, non necessariamente
legato a funzioni espositive ma più propriamente alle manifestazioni
pubbliche. E’ dunque un museo formalmente definito tanto che diverrà
il modello dei musei d’arte ottocenteschi, copiato nella tipologia e
negli elementi compositivi. Lo stile che rispecchiava i contenuti e i
valori culturali del museo d’arte era quello Classico.
Verso
la metà del secolo il museo spostò il suo campo di coinvolgimento dal
pubblico generico allo studioso e i suoi spazi cambiarono significato,
ma la rotonda rimase un
elemento emblematico della costruzione. Essa era il luogo in cui si
osservava: non solo le opere esposte ma anche l’edificio stesso e gli
altri visitatori. Il museo diventò un “luogo di culto”
prima che luogo destinato alla divulgazione dei suoi contenuti.
I
razionalisti, come già avevano fatto gli illuministi, si prefissero di
ridare al museo la sua funzione pedagogica.
Dall’inizio
del 1900, come afferma il Carbonara, furono tentate alcune
schematizzazioni grafiche per stabilire rapporti tra le opere e
conseguenti modelli di circolazione, per lo più a percorso obbligato.
Ma
sempre più spesso i musei assumono un “ordinamento mobile”
per potersi adattare ai continui cambiamenti di esigenze propri dei
musei d’arte contemporanea. I musei di Le Corbusier e Mies van der
Rohe appartengono a questa categoria. L’ordinamento mobile ha però il
difetto di disorientare i visitatori inesperti cui rimane il dubbio di
aver tralasciato qualche opera importante del museo.
Oggi,
nonostante l’esistenza di mezzi di comunicazione culturale più
accessibili e diffusi, quali i prodotti informatici e dell’immagine.
Il museo rimane il luogo della conoscenza materiale concreta dei
prodotti storici e artistici. Un CD-rom o una videocassetta non potranno
mai sostituire un museo.
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