Questa pagina tratta di Farmacologia Cinese e di Fitoterapia.
I risultati derivanti dalla ricerca farmacologica moderna, hanno portato l'odierna medicina a dichiarare di possedere molecole efficaci, rapide nell'ottenere l'effetto terapeutico ed abbastanza sicure per ciò che riguarda la comparsa di eventuali effetti collaterali. Tuttavia il costo della ricerca chimica e biochimica (che si riflette inesorabilmente sul costo commerciale del prodotto di simili ricerche), l'aumento del numero di disfunzioni croniche e senza causa oggettivabile e lo sviluppo di malattie sempre più sistemiche, hanno fatto si che la popolazione ricorra ai farmaci di sintesi, con sempre minor convinzione anche in considerazione del dispendio economico affrontabile, specie negli ultimi anni, con sempre maggiori difficoltà.
Ogni giorno in tutto il pianeta, decine di milioni di persone iniziano o proseguono trattamenti curativi con rimedi che non appartengono alla Medicina ufficiale ma ad altre Medicine di più lunga tradizione. Eppure simili trattamenti non sono meno costosi , spesso non sono neanche privi di effetti collaterali ed altrettanto frequentemente, vanno incontro ad insuccesso terapeutico!
Allora occorre chiedersi il perché di simile fenomeno.
Con tutta probabilità, alla riscoperta dei valori legati alla naturalità, si sono aggiunti i dubbi, della popolazione e di alcuni operatori sanitari, sull'effettiva efficacia ed innocuità decantata sui fogli illustrativi della maggior parte dei farmaci di sintesi commercializzati. Non sono da dimenticare, in più, la odierna esaltazione dei valori tradizionali che si fondano principalmente sull'esperienza storica tramandata di generazione in generazione e la necessità del paziente di essere ascoltato a lungo, senza frettolosità e sufficienza.
Riguardo quest'ultimo punto, va detto che la gran parte dei medici, oggi, dedica pochissimo tempo alla valutazione globale del proprio assistito e che, spessissimo, tende a liquidarlo con la prescrizione di rimedi sintomatici che allevino la sofferenza del medesimo.
Tutto questo non si verifica nella fase diagnostica e terapeutica delle medicine tradizionali per un semplice motivo: l'ascoltare il paziente, guardarlo, interrogarlo e palparlo, permette la corretta diagnosi e la, altrettanto corretta, prescrizione curativa.
In questa fase diagnostica, il medico o il terapeuta, si dedica solo ed esclusivamente alla persona che gli chiede aiuto e questo contatto intimo, rappresenta, soventemente, il 50% del successo terapeutico successivo.
In sintesi, ascoltare a lungo il paziente é la chiave del successo terapeutico specifico e professionale in genere.
E' necessario premettere, comunque, che in questa breve prefazione non si vuole assolutamente determinare quale delle farmacologie (moderna e naturale tradizionale) sia la migliore, ma quali sono le differenze tra loro.
E' da rimarcare, se fosse ancora necessario, che la moderna farmacologia ha rivoluzionato i tempi ed occorre ammettere che, nel trattamento delle patologie acute, é odiernamente insuperabile per cui le grosse infezioni, le patologie dolorose acute, le gravissime crisi cardiache, polmonari e renali, evenienze che possono mettere in crisi la vita del paziente, trovano clamorose soluzioni verificandosi il "ripescaggio", é proprio il caso di scriverlo, della vita del paziente, dal baratro della morte.
Per motivi assai diversi, talora misteriosi per la scienza stessa, tutto diviene meno clamoroso, e più difficile, se la patologia non é acuta ma cronica.
Le patologie croniche sono tediose, invalidanti, costose, senza una sicura soluzione e, soprattutto, senza una precisa causa.
Viene fuori, nel trattamento delle patologie croniche, il punto debole della Medicina scientifica e della Farmacologia chimica. Non potendo eliminare la causa, la Medicina scientifica agisce sui sintomi della malattia cronica. L'industria farmaceutica, quindi, indirizza le sue ricerche, principalmente per la produzione di rimedi che risolvano i disagi più "comuni", fastidiosi e "diffusi".
Si ha una enorme diffusione, quindi, di rimedi sintomatici ma non eziologici. Questi ultimi si circoscrivono agli antibiotici, agli antielmintici, agli antimicotici ed agli antivirali.
I rimedi sintomatici o controfenomenici, pur non debellando la causa dei disturbi, producono effetto annientativo o contrario sui fenomeni che derivano dall'azione delle cause (ad esempio gli antidiabetici contrastano l'iperglicemia ma non il motivo dell'iperglicemia, gli antineoplastici distruggono le cellule mutate ma non il motivo della loro mutazione, gli antispastici eliminano la contrattura ma non la causa dello spasmo, ecc.). La loro prescrizione é abbastanza semplice ed é quasi inutile la valutazione diagnostica dell'individuo malato (il che é confermato dalla pubblicità mediatica dei farmaci, che la dice lunga sulla "semplicità" d'impiego di certi farmaci di sintesi).
L'enorme disponibilità di farmaci sintomatici denuncia un mercato florido, un largo consumo da parte della popolazione ed un colossale introito economico per i produttori.
La farmacologia naturale e tradizionale, ossia quella che sfrutta i prodotti provenienti dai tre Regni (vegetale, minerale e animale), ha basi e strutture teoriche ed armi ben diverse da quella chimica, più antiche, più sperimentate , più vaste, più durature nel tempo e meno costose in generale. Diversamente dalla farmacologia chimica, però, quella naturale ha gravi problemi nel trattamento delle acuzie per cui é quasi del tutto scartata nel trattamento delle emergenze e degli eventi critici.
La farmacologia naturale e tradizionale é assai più efficace nel trattamento delle patologie sistemiche con carattere di cronicità e, ad esclusione della moderna erbologia che impiega le piante medicinali seguendo la stessa filosofia impiegata nell'uso dei farmaci di sintesi ottenendo risultati del tutto simili, quelle più antiche (come quella cinese, ayurvedica, tibetana, antico-americana, africana, celtica, egizia ed antico-europea) sono, sempre più spesso, la chiave d'accesso a guarigioni o decisivi miglioramenti, improspettabili o improbabili con il solo impiego di prodotti farmaceutici moderni.
Il motivo di questa evenienza é di seguito analizzato.
La medicina scientifica considera l'organismo umano come una macchina, i cui componenti possono essere asportati, sostituiti, regolati, modificati o additivati indipendentemente l'uno dall'altro nella incomprensibile convinzione che il complesso organico possa funzionare, poi, ugualmente bene.
Per fare ciò la Medicina si avvale di strumenti e farmaci dedicati o dirigentisi a precisi distretti corporei dimenticando o, ancor peggio, non conoscendo o trascurando gli intimi rapporti che intercorrono tra i vari distretti corporei e l'attuale ignoranza relativa agli effetti biochimici che sono secondari all'introduzione, nell'organismo, di questi farmaci o strumenti.
Questo fa si che se molti farmaci agiscono positivamente sul distretto per il quale sono stati studiati, sperimentati e prodotti, molte, troppe volte, agiscono negativamente su altri distretti corporei e queste azioni negative sono spesso sconosciute, impreviste o previste ma "trascurabili".
Non va dimenticato, infine, che quanto descritto porta, ormai quotidianamente, al verificarsi di uno strano, ma in se logico comportamento per il quale il medico impiega sempre una tecnica chirurgica, un farmaco od una associazione di farmaci solo perché, dalla sua esperienza e da quella delle industrie farmaceutiche, gli deriva la constatazione che se non fanno molto bene, non fanno neanche molto male.
Classico é l'esempio dei farmaci gastroprotettori/antiacidi.
Questi vengono prescritti qualora la diagnosi clinica ed endoscopica abbia messo in evidenza la presenza di una o più lesioni gastriche ulcerative. Poiché l'eziologia é, di fatto e in moltissimi casi, sconosciuta e poiché l'impiego dei farmaci non é mai scevro da inconvenienti, si impiegano quelli che, dati alla mano, hanno evidenziato il migliore rapporto tra effetto somatico di rilievo e limitatezza maggiore di effetti collaterali.
Nell'ambito della pratica medica si utilizza, quindi e quasi sempre, una sola molecola o associazione di molecole standard, senza quasi mai effettuare sui pazienti, indagini soggettive e non strumentali, sugli eventuali motivi non fisici della malattia o sui probabili e prevedibili effetti collaterali derivanti dall'uso di quel farmaco.
E' una pratica medico-farmacologica, mi sia passato il paragone, a regime totalitario che causa, nel paziente, più senso di insoddisfazione per il fallimento del rapporto con il suo medico e con la medicina, che per il fallimento terapeutico, quest'ultimo spesso causato proprio dal frustrante rapporto con il terapeuta.
Le medicine naturali e tradizionali considerano l'uomo come un'unica struttura/mente, nessuna porte delle quali deve prevalere o recedere e, per questo motivo, il trattamento diviene globale. L'intera persona, così, viene curata totalmente ed ogni singola sua parte viene chiamata a partecipare alla guarigione.
Quello che rende le Medicine Naturali e Tradizionali straordinarie ed adeguate, é la considerazione dell'uomo come parte inscindibile della Natura dalla quale ottenere le giuste armi per curarsi e prevenire le malattie e verso la quale é dovuto il massimo rispetto.
Il medico é, nello stesso tempo quindi, biologo, naturalista, medico, diagnosta, terapeuta e farmacologo e sotto la guida di una millenaria filosofia (che segnala chiaramente i principi fisiologici, eziologici, eziopatogenetici, diagnostici e terapeutici da applicare ad ogni singolo individuo) inquadra il tipo di persona, le sue caratteristiche fisiologiche e patologiche, le cause più probabili della sua malattia, i fenomeni eziopatogenetici che la reggono, i più probabili futuri sviluppi, il principio terapeutico da perseguire, le armi da utilizzare e gli adeguamenti futuri della terapia.
Questo modo di essere medici, non salva certo dai fallimenti e dagli inconvenienti, ma rende il medico conscio di tutto ciò che succede o che potrebbe succedere e , se la sua condotta scientifica é stata corretta, l'eventuale comparsa degli "Effetti collaterali", coppia di termini tanto evidenziata nei foglietti illustrativi dei farmaci sintetici, potrebbe risultare inesistente poiché il medico non prescrive uno o pié rimedi validi per tutti i pazienti che presentino un particolare sintomo, ma prescrive uno o pié rimedi espressamente dedicati al singolo paziente poiché quei rimedi e la loro combinazione, sono decisamente adatti a lui e alla cura della sua malattia.
Purtroppo spesso, in occidente si compiono diversi errori al riguardo delle Medicine non convenzionali, il primo é quello di adattare un arma terapeutica di una medicina sconosciuta o scientificamente derisa e sottovalutata, all'impiego basato sull'approccio filosofico meccanicistico moderno, rischiando di ottenere risultati terapeutici ridicoli e marginali o alcuni effetti indesiderati.
Il secondo errore é quello di costringere ogni aspetto dell'umano vivere a sottostare a mode e tendenze di costume che, negli ultimi anni, hanno inesorabilmente coinvolto le medicine non convenzionali che sono, ingiustificatamente, assurte a panacee prontamente disponibili e facilmente gestibili da chiunque. Così numerosi luoghi comuni relativi a indicazioni e risultati terapeutici, ingiusti convincimenti di innocuità e immotivati punti di contatto con la medicina convenzionale, hanno fatto si che alcuni rimedi delle medicine naturali e tradizionali, siano tuttora utilizzati come toccasana magici per qualsiasi patologia, inducendo invece possibili effetti collaterali e vere e proprie tossicosi.
Le differenze tra le due farmacologie, é il caso di ripeterlo, includono le differenze tra le medicine che le affiancano ed é concettualmente improprio cercare di renderle simili.
La farmacologia naturale tradizionale funziona, é molto efficace ed é a disposizione di ogni persona per giungere a quei risultati terapeutici che la sola farmacologia chimica, talvolta, non può raggiungere. E' necessario però riconoscere, conoscere e rispettare la sua identità culturale.
Maggiori dettagli ed una completa illustrazione dei rimedi, della loro classificazione e utilizzo, sono disponibili nel libro "Farmacologia Tradizionale Cinese" di cui l'indice dei contenuti è il seguente.
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Buona lettura :-)