Nella nostra cultura, invero assai recente e frutto di innumerevoli influenze esterne, prevale il senso del "vero", del dimostrabile, dello scientifico e dello strutturale e tutto quello che è intorno a noi, frutto o meno dell'attività umana, ci appare logico, opportuno e verosimile.
E' difficile convincersi di considerare altrettanto vero ciò che non collima concettualmente con il nostro substrato educativo ed è facile, comprensibile e logico quindi, non condividere altri modi di vedere le stesse cose. Comprendere, condividere e tollerare visioni concettuali e filosofiche diverse, relative a precisi argomenti, è uno sforzo morale, intellettivo e umano, difficile da affrontare che però permette, una volta portato a termine, di avere una visione più completa, più gestibile e nitida, di tutti gli avvenimenti della vita.
In genere noi "occidentali" (termine orrendo per distinguerci da popolazioni collocate a oriente), cerchiamo una causa ad ogni evento, vogliamo capirne il meccanismo di sviluppo, cerchiamo di alterarlo o modificarlo a nostro vantaggio e cerchiamo di riprodurlo ad ogni costo. Questo avviene anche nella medicina dove si ricerca, con spasimo estremo, una causa alle malattie, ma non una causa immateriale e misteriosa, ma una causa vera, un agente causale oggettivo, tangibile, misurabile e quantificabile. Valutiamo il fenomeno patologico misurandolo in ogni sua forma e dimensione, ne cerchiamo il meccanismo causale e attuatore, cerchiamo di modificarne gli ingranaggi fenomenologici e cerchiamo di adattare il singolo fenomeno alla massa dei fenomeni simili.
In tutto ciò vi è la potenza e il limite della Medicina Scientifica.
Se, di una data malattia, se ne trova la causa, la si studia fino a ridurla ai minimi termini fisici e chimici, si valutano i meccanismi che hanno portato la causa a generare la malattia, si cerca di modificare l'azione della causa per valutare i nuovi eventi ed infine si sperimenta, riproducendo svariate volte il meccanismo patologico, per vedere se nella popolazione mondiale quella causa, determina altri eventi patologici possibilmente uguali tra loro.
Tutto diviene diverso e drammaticamente ingestibile se non si ha una causa oggettiva da valutare. Salta tutto il procedimento scientifico, nascono le variabili, i se, i ma e i forse che, comunque, sono concetti non scientifici. Nella scienza moderna non è previsto il dubbio e il non avere un punto fermo dal quale partire, genera proprio dubbiosità , perplessità e incertezze che innescano il processo, costoso e cervellotico, di approfondimento a tutto campo e nell'infinitamente piccolo, quasi che si avesse il dubbio che ci venga nascosto qualcosa.
Senza una causa non vi è la certezza del comprendere il meccanismo patogeno, vi è incertezza sui risultati delle ricerche, vi è enorme variabilità nelle valutazioni estese a larghe o larghissime fette di popolazione e, soprattutto vi è assoluta vaghezza riguardo all'approccio terapeutico, per non parlare delle difficoltà nella scelta della più efficace arma terapeutica.
Benchè negli ultimi anni la Medicina scientifica abbia rivolto una certa attenzione ad altre dottrine mediche, come quella cinese, indiana, chiropratica, iridologica, ecc., rimane molto scetticismo di fondo, una specie di pregiudizio per i quali si fatica ad ammettere che,spesso, patologie che la Medicina scientifica non riesce a trattare efficacemente, vengono portate a guarigione o forte miglioramento, da altri modi di vedere le stesse malattie.
Le motivazioni di questo scetticismo sono diverse e, a modo di vedere scientifico, giustificate e logiche.
Nelle filosofie mediche orientali, ma anche occidentali (iridologia, chiropratica, antroposofica,ecc), grande risalto viene dato alla sfera sentimentale, all'aspetto morale e spirituale che la Medicina scientifica etichetta come "fenomeni metafisici" come se l'aspetto metafisico di ogni singola persona, fosse indegno di essere preso in seria considerazione. In fondo, pensandoci con attenzione, la psiche, la morale e i sentimenti essendo entità indistinguibili, sfuggenti, non misurabili ed estremamente soggettive, sono infinita fonte di dubbio, incertezza e vaghezza; sono quindi non scientifiche.
La Medicina Cinese, come tutte le medicine non convenzionali, ricerca si una causa, ma non ritiene fondamentale possederne le misure, i pesi o la documentazione indiscutibile. Valuta la causa come fenomeno intrinseco alla malattia stessa.
La Medicina Cinese, come tutte le medicine complementari, valuta attentamente il fenomeno patologico, la sua insorgenza, il suo divenire e la sua probabile evoluzione e, in questa valutazione fenomenopatologica, si preoccupa di verificare l'implicazione dell'intera struttura umana, anche quella spirituale e morale per non lasciare inesplorate le varie, numerosissime sfaccettature che compongono ogni singolo individuo.
La Medicina Cinese cercando di comprendere l'intero complesso poliedrico umano, cerca anche di comprendere e valutare le intricate interazioni che vi sono tra uomo e ambiente esterno, non solo per sapere se questo può causare la malattia e come lo fa, ma soprattutto per ricevere dal medesimo, le giuste armi per trattare le patologie che affliggono l'uomo.
Non bisogna dimenticare infatti, che secondo le medicine non convenzionali, l'uomo non è diverso dall'ambiente esterno, ma è solo strutturato diversamente con le stesse sostanze. Le componenti di base sono le medesime e quindi ciò che circonda l'uomo, può essergli d'aiuto poiché è composto con le stesse sostanze.
Nelle pagine che compongono quest'opera, sono descritti i fenomeni patologici secondo la visione tradizionale cinese. Non va dimenticato che i concetti esposti, sono frutto di elaborazioni teoriche dal riscontro pratico indiscutibile, sviluppate e completate diversi secoli or sono e suffragate da verifiche e osservazioni costanti che risalgono a periodi antecedenti a Ippocrate e Galeno.
Antico non significa per forza "vero" o "sacro", ma più semplicemente "disponibile", "provato", "maturo", tutte qualità che, opportunamente e saggiamente miscelate potrebbero rendere la moderna medicina, un solido scudo per la protezione della salute dell'uomo.
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