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I Edizione
Travagliata estate ortonese
4 novembre 2000
Quest'anno l'estate ortonese è stata veramente ricca di avvenimenti, alcuni purtroppo infelici. Tra quelli più significativi, troviamo la chiusura della chiesa parrocchiale, causa il cedimento del tetto, il saluto a Don Vincenzo che per più di quarant'anni è stato il parroco di Ortona, il furto nella chiesa parrocchiale ed infine il tanto atteso arrivo di Don Francesco, nuovo Parroco di Ortona dei Marsi.
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VOGLIA DI RISORGERE Venire ad Ortona dei Marsi con il cuore a pezzi e trovare un paese ed il suo popolo con il cuore a pezzi significa una grande prova di coraggio. Varcare le vie di questo paese ormai privo di entusiasmo e leggere negli occhi stanchi e sofferenti degli anziani, dei bimbi e dei giovani una forte voglia di rinascita, di resurrezione, scuote fortemente la mia mente e lo stesso cuore. Ortona, un paese che durante quest'anno Duemila ha subito una forte scossa di dispiaceri, uno dopo l'altro: dalla malattia del parroco Don Vincenzo Amendola, alle sue dimissioni, non per raggiunti limiti di età, ma per problemi di salute; alla chiusura della Chiesa Parrocchiale, perché ritenuta pericolante; infine, come una ciliegina sulla torta, il furto sacrilego, che privava il popolo ortonese di una parte della sua storia e della sua cultura. Di fronte a tutte queste difficoltà non bisogna assopirsi: con fiducia bisogna tenere lo sguardo sempre in alto per trovare la voglia di risorgere e respirare quell'aria di rivivere, di ricostruire all'insegna della fraternità e della famigliarità, abbattendo ogni forma di discussione. Solo attraverso la buona volontà e il coraggio di scuotersi di dosso il torpore dell'indifferenza si tornerà a fare della nostra Ortona un centro di splendore, dove il sole non tramonterà mai più. |
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Don Francesco Grassi |
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