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Bin Laden: «Jihad anche senza di me»


 
 

KARACHI (Pakistan) - La «Jihad», guerra santa, «continuerà anche senza di me». Io, «in quanto musulmano, non mentirei mai. Non ero al corrente degli attacchi agli Stati Uniti né sosterrei uccisioni di uomini, donne, bambini innocenti». Lo afferma Osama Bin Laden, ritenuto dagli Usa il responsabile degli attentati dell'11 settembre, in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano pachistano in lingua urdu Ummat

 - Per quanto riguarda la Jihad, dice Bin Laden, «non è un problema di Osama o di Islam». «Vi sono luoghi in tutto il mondo dove organizzazioni di combattenti musulmani sono attive: da Kabul alla Cecenia, passando per i territori palestinesi, Bosnia, Sudan, Birmania, Kashmir e molti altri Paesi. La Jihad continuerà anche se io non vi sarò», ha affermato il leader fondamentalista cui le domande sono state inviate per iscritto attraverso dirigenti talebani. 

 - Dopo aver negato ogni responsbailità negli attacchi contro New York e Washington, Bin Laden afferma che il congelamento dei beni deciso dagli Usa rispetto a diverse organizzazioni, tra cui la sua Al Qaida (La Base) non avrà alcun impatto sulle attività del movimento. «Non vi sarà differenza - ha detto. Grazie a Dio, Al Qaida può contare su più di tre reti di finanziamento differenti. È gestita nel mondo da giovani di un ottimo livello culturale. Non abbiamo qualche centinaia, o migliaia - conclude il miliardario saudita del quale gli Usa chiedono a kabul la consegna - ma piuttosto centinaia di migliaia di giovani che rispondono a questi requisiti, che sono del tutto al corrente di ogni cosa e che sanno come effettuare le sostituzioni». 
 

Corriere della sera, 28 settembre 2001 

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