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Recensione C.Aguilera   Liberation  

Nuovo cd per la talentuosa cantante americana. Dopo un paio di brevi intro  si arriva a Maria :  la voce della Aguilera e’ sempre la stessa. Potente sia in tonalita’ alta che bassa. Un bel pezzo soul.  Un bel blues , grezzo e efficace : Sick of sittin’. Fall in Line e’ un duetto con la Lovato :  un soul stile Motown. Right Moves è uno dei pezzi migliori : un soul molto anni sessanta, cantato con grande trasporto.  Twice e’ una bella ballad dove la voce della cantante fa la differenza.  Altro pezzo soul  : Accellerate.  Il cd : 15 brani , si chiude con un bel lento dal titolo Unless it’s with you.  Uno dei piu’ bei cd della cantante dove la protagonista e’ la voce e il soul. Poco commerciale ,ma assolutamente bello. 

 Voto 8

Recensione Kylie Minogue   Golden 

Cantante australiana dalla lunga e fortunata carriera . Si inizia con Dancing : un pop vagamente country . Carino.  La title track e’ una delle piu’ riuscite : ritornello azzeccato e pop di classe. Sincerly Yours e’ un pezzo lento : introspettivo e un po’ malinconico.  Poi si accende nella seconda parte. Bello.  Shelby ’68 e’ un po’ retro’…un po’ vintage come sonorita’. Con Love torniamo a dell’ottimo pop.  Raining Glitter e’ il capolavoro del cd : un brano bene ritmato con tanta nostalgia del periodo a cavallo tra gli ottanta e i novanta. Un disco-pop bellissimo. Il cd nella versione normale si chiude con un bellissimo duetto con Jack Savoretti : Music’s too sad without you . Mai banale. Bello.  Versione deluxe con 4 pezzi.  Vi segnalo Low Blow : allegra e scanzonata.  Un bel cd : non è un capolavoro ma lo standard qualitativo è comunque piu’ che discreto. Bella prova anche vocale per Kylie. Un bel disco pop . Voto 7 1/2

Recensione  Revamp   reimaging the songs of Elton John and Bernie Taupin  

Quando si omaggiano due personaggi come Elton John and Bernie Taupin e’ sempre difficile far stare in un cd…tutte le canzoni che hanno scritto nella loro carriera. Il cd si apre con una bella versione di Bennie and the jets : Pink e Logic ci offrono una versione totalmente personale.  Bella anche I guesst that’s why they calli t the blues della giovane Alessia Cara. Fedele al suo stile.  Florence + The Machine : una Tiny Dancer molto fedele all’originale.  Mumford ans Son : Someone saved my life tonight.  Attualizzata..ma classica. Si puo’ ? Si.  Q-Tip e Demi Lovato : una Donìt go breaking my heart…rivoluzionata…molto…dub. Bravi.  Una delle piu’ belle …I Killers con Mona Lisa and Mad Hatters ( non una cover…ma un omaggio all’originale).  Passando da una ottima Don’t let the sun go down on me di M.Cyrus ( ottima ) , arriviamo ad una fantastica Your Song marchiata Lady Gaga ( devo ammettere……bravissima).  I cd tributo non sono mai nelle mie corde . Un bel cd sicuramente….fatto col cuore per alcuni…con mestiere per altri.  13 tracce  che scorrono via senza intoppi. Voto 7

Recensione Paula Atherton   Shake it   

Paula e’ un a sassofonista jazz americana . Il cd si apre con Low Rider , un brano strumentale  molto carino nel quale emerge la sua passione per la musica jazz.  Long tall cool one prosegue e bene su questa strada.  Into the night :  e’ leggermente piu’ patinato.  Good love gone bad si apre con un suo bellissimo assolo.  Uno dei pochi brani cantati : Paula ha u7na voce duttile che ben si adatta al jazz.  You goti t sembra pescare in qualche vecchio telefinm di Starksy e Hutch ( vi ricordate la celebre sigla?).  Altro brano cantato : Say Goodbye. Bello e’ coin una ritnica veramente carina.  New color : molto anni settanta come ritmi. Il cd ( 11 tracce ) si chiude con la versione strumentale di Say Goodbye. Un tocco di glamour nell’austero mondo del jazz : brava Paula…un bel cd….per tutti ( o quasi ). Voto 7 1/2

Recensione Demi Lovato  tell you love me  

Quasi dieci anni da Camp Rock…e nuovo cd per la talentuosa e giovane cantante americana. Si inizia con  : Sorry not sorry, un bel pop attuale variegato di soul.  Sexy dirty Love :  siamo sempre su un pop attuale..energico ma non smaccatamente commerciale.  You don’t do it for me anymore :  e’ un gran pezzo. Una ballata pop soul…stile motown. Ruin the friendship : un mezzo lento….ben cantato..quasi sussurrato.  Lonely ( ft. Lil Wayne) si mantiene sul livello ballad…molto delicata.  Cry baby : uno dei pezzi migliori. Ottima performance vocale. Istruction ha il sound molto attuale e moderno. Pop dance.  Il cd ( 15 brani) e’ piacevole. Demi ha sicuramente una marcia in piu’ rispetto alla nuova ondata di giovani star. E’ cresciuta…e sta maturando bene.  Un bel cd sicuramente : non solo pop. Voto 7+

Recensione Noel Gallagher’s High Flying Birds   Who buil the moon ?  

Terzo cd per il talentuoso fondatore degli Oasis. Si inizia con Fort Knox : una suite strumentale, energica, carina ma niente di piu’.  Holy Mountain e’ uno dei singoli del cd : un brit pop ritmato e carino. Non è un capolavoro ma rimane molto gradevole.  It’s a beautiful world : altro brano carino…a meta’ tra i vecchi Oasis e il nuovo Noel. Be careful what you wish for : vagamente psichedelica.  Un po’ beatlesiana …ultimo periodo. Black and White sunshine : brit pop che attinge al periodo fine Oasis.  Idem per If love is the law. Il cd ( 11 tracce) si chiude con la strumentale End Credits : carina ma inutile. Due extra bonus : vi segnalo Dead in the water ( versione live ). Molto scarna ma efficace. Sono un estimatore di Noel….. ma questo cd non è un capolavoro. Carino, ma da Noel mi aspetto di piu’. Voto 6/7

Recensione Zara Larsson    So Good 

Giovane cantante svedese qua al suo secondo album. Si inizia con What they say : un po’ di pop e un po’ di dance.  Discreto.  Lush Life prosegue sulla stessa strada : uno dei migliori brani del cd. Fresco, brioso e simpatico.  Anche I would like si rivela un discreto pezzo pop dance.  La title track e’ un duetto con Dolla Sign . Carino…ma niente di piu’. Troppo attaccato ai sound attuali….monocordi.  Un ottimo pop e’ Never forget you.  Sundown e’ un mezzo reggae ton .  Ain’t my faulr : sound a meta’ tra dance e hip hop.  Funeral è una discreta ballad. 14 brani in tutto.  Un cd che forse e’ un’occasione persa. L’artista ha dei numeri ma questo cd non graffia veramente mai.  Da rivedere al suo prossimo lavoro.  Voto 6 +

Recensione  Finally it’s Christmas   Hanson   

Album natalizio per questa band di Tulsa ( ex teen band….).   Si inizia con la title track : un loro brano.  Bello energico : un natalizio rock.  Si prosegue con il remake di A wonderful Christmas Time  :  totalmente diverso dall’iriginale. Bravi a non copiare McCartney. Un po’  Gospel.   Altro natalizio rock : Til new years night. Someday at Christmas :  un bel lento, dolce e delicato.  Bellissima Happy Christmas : natalizia…ma con un suo stile. Originalissimo il remake di All I want for Christmas della Carey. Divertentissima..e rock.  Un po’ blues e’ Winter Wonderland . Molto bello.  Blue Christmas e’ un altro classico. Sempre rock….! Oò cd si chiude con Have yourself a Merry Little Christmas : abbastanza fedele all’originale. Un bel cd : non scontato. Bravi ragazzi. Voto 7 1/2

Recensione Halsey   Hopeless mountain Kingdom 

Giovane cantante americana qui al secondo album.  Dopo una lunga quanto inutile intro ( The prologue ) si inizia con 100 letters.  E’ un pop elettronico , un po’ laconico. Eyes Closed rimane sempre nelle atmosfere rarefatte ed elettroniche.  Heaven in hiding : si prosegue su questa strada. La voce non è male. Latita un po’ la fantasia. Sorry è un bel lento….senza troppa elettronica inutile.  Lie ( ft. Quavo ) e’ un pop attuale…un po’ commerciale e con suoni attualissimi. Walls could talk : finalmente un po’ piu’ di ritmo. Carino.  Strangers ( ft. L.Jauregui ) e’ carina. Troppa elettronica.  Il cd si chiude con Hopeless ( ft. Cashmere Cat) : una chiusura che e’ in linea con tutta la produzione. E’ stato nr.1 in america ma fatico a capirne le ragioni. Un cd ( 16 tracce ) abbastanza piatto e monocorde che non lascia praticamente mai traccia.  Mah !  Voto 6-

Recensione  Rainbow  Kesha

Nuovo cd per la giovane cantante americana. Si inizia con Bastards : una bella ballad …sentita e cantata con sentimento.  Si sale di ritmo con Let’em talk ( con gli Eagles of death metal ) : un brano pop rock….niente male. Ritmato e “ cattivo “ quanto basta.  Woman ( con The Dap kings Horns ) : un brano…soul.  Bello anche questo.  Un bel lento : Praying . Ottima performance vocale.  La title track è una bella ballata : Rainbow. Hunt you down e’ un ottimo pezzo country…allegro e brioso. Il capolavoro di questo cd e’ il duetto che non ti aspetti…con la grande Dolly Parton : old Flames . Musicalissimo..pieno dia armonie..accordi…e belle voci . Stupendo.  Il cd ( 14 tracce ) si chiude con Spaceship : un pop country….discreto.  Devo dire : un bel cd . Variegato..ben cantato e mai troppo eccessivamente commerciale  Brava Kesha . Voto 7 ½

Recensione ZZ Ward   The storm

L’album di questa cantante americana inizia con :  Ghost . Un inizio convincente ed energico. Un roch…grezzo , macchiato di blues.  Cannonball e’ un ottimo brano pop soul.  Help me mama si mantiene sulla stessa linea : un rock discretamente grezzo con un po’ di blues e un po’ di soul.  La title track invece e’ una bella ballad. Let it burn e’ un grande blues.  If u stayed e’ un bel lento…alla sua maniera.  Il cd ( 11 tracce ) si chiude con l’energica e rock : Ride. Un buon cd…sicuramente. Senza compromessi..e non è poco.  Un ottima cantante da tenere d’occhio. Voto 7 1/2

Recensione Fire on the floor  Beth Hart              

Cantautrice statunitense attiva da oltre un ventennio. Nuovo cd per lei. Si inizia con Jazz man. Un rock blues potente e deciso venato di jazz.  Love Gangster  si mantiene su quella strada.  La voce di Beth eì particolare e ben si adatta allo stile scelto. Graffiante e ruvida a volte e patinata altre.  Coca Cola e’ quasi una filastrocca blues.  Notevole. Let’s get togheter pesca invece nel soul della Motown ( scanzonato e allegro).  Molto sofferta e profonda e’ Love is  a lie,  Woman you’ve been dreaming of e’ una bella ballad. Struggente.  Il cd si chiude con la lenta No place like home..un pezzo del piu’ classico Billi Joel come impostazione.  Un bel cd : energico..potente e non commerciale. Brava Beth. Voto 7  1/2

Recensione Jennifer Paige   Starflower 

Nuovo cd per questa cantante americana. Si inizia con The devil’s in the details : siamo nel campo di un pop molto delicato e raffinato.  Forget me not si conferma nello stesso campo.  Like a bomb e’ una bella ballad che si accende nella seconda parte. Sentita e ben interpretata. Uo at night e’ piu’ scanzonata : ma il pop di calsse…rimane. La title track pesca molto negli anni 80 come sound. Can’t keep you here è un duetto con Coury Palermo. Carino, ma niente di piu’.  January è uno dei pezzi migliori del cd. Lento…malinconico…invernale. Il cd si chiude con la strumentale If web e still : d’atmosfera. Come bonus abbiamo una bellissima versione acustica del suo vecchio successo Crush. Un bel cd : quel pop che non stanca e cosa importante …non è mai becero.  Voto 7 +

Recensione Shakira  El Dorado 

Nuovo  cd per la talentuosa cantante colombiana. Si inizia con Me enamore :  un ottimo reggaeton. Ritmi ballabili e ottima performance vocale.  Nada e’ meno ballabile. Quasi una latin ballad.  Chantaje ( fr. Maluma) e’ stato un grossoi successo. Ritmi attuali e ballabili. When a woman e’ uno dei pochissimi brano in lingua inglese.  Ballabile al punto giusto. Amarillo rimane sulla stessa strada : ballabile e allegro.  Comme moi ( ft. Black M ) …..molto particolare…con inserti in francese.  Delicatissima e’ Coconut Tree…..con echi anni 80.  Un cd carino : 13 brani ballabili e divertenti. Un cd in linea con il sound tanto di moda adesso : un reggae ton …molto latino. Voto 7- .

Recensione Lee Ann Rimes  Remnant 

Cantante americana trentaquattrenne. Nuovo cd per lei.  Si inizia con The Story. Un bella ballad pop country.  Love line : un altro pezzo pop country. Ritmato e a tratti patinato.  Outrageus Love e’ venato di blues e soul. Un bel pezzo dove la voce di Lee Ann si staglia in alto.  Mother : un lento intenso e molto emozionante.  La title track è un mezzo blues venato di cuntry.  Love is love is love e’ molto motown : frizzante e disimpegnato. Humbled : un pesso soul. Il cd si chiude con Give me Something : non solo country.  Pop, blues..soul.  nella versione deluxe altra tre versioni in versione acustica gia’ presenti nel cd.  Un cd discreto che continua nella strada evolutiva della cantante…partita agli esordi come cantante country. Manca la zampata vincente :  voto 6 1/2

Recensione Tove Lo    Lady Wood  

Tove è una cantante svedese, qui al suo secondo lavoro. Si inizia con Fairy Dust : una intro molto d’atmosfera. Si inizia sul serio con Influence : un brano a meta’ tra il pop…e l’elettronico.  Scarno ed essenziale. La title track si propone con la stessa formula : un po’ misto a campinatori…sintetizzatori.  Carino il ritornello ( un po’ alla Lady Gaga ). True disaster : un po’ anni 80…..China Crises. Imaginary Friend : un pop rarefatto…ma valido. WTF love is e’ il brano che chiude il cd : siamo sempre nel campo di un pop elettrico, indipendente.  Un cd particolare : per molti ma non per tutti. Un lavoro mai scontato che ti aspetta dietro l’angolo per sorprenderti.  Direi….un discreto lavoro. Voto 7 -

Recensione Betty Who   The Valley 

Nuovo cd per questa giovane cantante australiana. Si inizia con la title track : una intro lenta e senza base musicale.  Some kinda wonderful è un brano pop molto ritmato e carino…..tinteggiato un po’ di hip hop.You can try Tomorrow rimane su questi schemi.  Piu’ marcatamente pop. Human Touch ha un sund molto attuale ma mai eccessivamente commerciale.  Free to fly è un duetto con Warren G.  Un brano azzeccato. Pop di un certo livello.  Wanna be e’ una bella ballad…in crescendo.  Idem per Blue Heaven midnight crush. Beautiful è una collaborazione con Superfruit : un bel brano pop dance. Il cd si chiude con I love you always forever : pop attuale ma raffinato.  Il cd ( 13 brani) non è un capolavoro ma mantiene una certa dignita’ che lo mette un gradino sopra la media ( uno..non due). Gradevole, simpatico e frizzante. Questa cantante puo’ dare ancora di piu’. Voto 6/7

Recensione Alison Krauss   Windy City 

Nuovo cd per questa cantante statunitense. Un omaggio ad alcuni classici del country. Si inizia con Losing You : una bella ballad …un po’ patinata.  Si prende ritmo col country tradizionale di It’s Goodbye and so long to you.  La title track e’ invece un’altra gradevole balld.  Gentle on my mind è un classico che ha cantato anche Dean Martin. Qua lo vedo piu’ in versione Keith Carradine. Allegra e briosa e’ Poison Love.  Un cd di 10 canzoni : bel cantanto..ben suonato..ma a tratti monocorde. Alison ha una bella voce mai marcatamente troppo country , ma il prodotto non si eleva dalla mediocrita’. Voto 6 +

Recensione 7/27  Fifth Harmony   

Nuovo album per questo giovane gruppo vocale femminile americano. Si inizia con That’s my girl :  sound attuale , per un pop dance abbastanza monotono e privo di originalita’. Idem per Work from home ( con Ty Dolla Sign). Ripetitivo e piatto.  The life : un sound a cavallo tra gli 80 e i 90 ( vagamente Lisa Stansfield).  Ma sono passati quasi trenta anni e l’effetto è scemato. All in my head  ( con Fetty Warp) : latita il ritmo e l’innovazione. Uno  dei pezzi migliori e’con Missy Elliot : Not that kinda girl ( hip  hop che va bene per un film come Step up…). Il cd ( 12 brani) risulta di un anonimo disarmante. Ripetitivo..monotono e privo di originalita’. La band aveva fatto ben sperare all’inizio…ora e’ in grado di offrire solo un prodotto piatto e assolutamente inespressivo. Voto 5

Recensione Celine Dion   Encore un soir 

Nuovo album per la talentuosa cantante canadese. Si inizia con Olus Qu’ailleurs e si capisce subito che l’album sara’ molto particolare. Un pop francese che purtroppo si manifestera’ in tutto il cd. La lingua francese a mio parere molto poco si sposa col pop. Il pezzo è altalenante e monocorde.  La title track e’ uno dei migliori pezzo di tutto il cd :  ma siamo sul genere di Gilbert Montagne’…e parliamo di trenta anni fa abbondanti…!  Carina Les yeux au ciel…con qualche gorgheggio alla Shakira.  Poco altro da segnalare : un’occasione sprecata per la bravissima cantante. Un album monotono e privo di scossoni.  Non sono riuscito ad ascoltarlo piu’ di tre volte. Rivogliamo la Celine che canta in inglese…e pop all’inglese. Questo cd e’ da semi dimenticare. Voto 5 1/2

Recensione Michael Buble’   Nobody but me 

Nono album in studio per il cantante canadese. Si inizia con l’inedito I believe in you.Un bel pop allegro e ritmeto. Vagamente west coast. My kind of girl e’ un classico dello swing. Ottimamente interpretato. Nobody but me è un altro inedito ( presente in due versioni nella versione deluxe). Caraibico…con un pizzico di calipso. Divertente.  On an evening in Roma e’ un classico di Dean Martin : qua è interpretato con garbo e molto rispetto verso l’originale. Altro classico : The very thought of you.  Molto carino il duetto in Someday con M.Trainor. This love of mine  un classico ottimamente interpretato.  Take you away è un bel iniditi in stile Motown. Il cd si chiude con una bella versione di God only knows ( dei Beac Boys) : delicata…toccante. Un bel cd : si va sul sicuro . Qualche classico e qualche inedito. Buble’ si diverte…interpreta finemente e il cd si fa bene ascoltare. Il meglio lo da sicuramente sui classici….ma tutto il cd e’ discreto Voto. 7-

Recensione Day Breaks    Norah Jones 

Nuovo cd per la talentuosa cantante americana. Si inizia con Burn : un brano pop patinato di un jazz raffinato.  Tragedy si mantiene sulla stessa scia musicale.  Flipside è uno dei pochissimi brani un po’ ritmati : quasi un Joe Jackson attualizzato. Molto bello.  Raffinatissimo And then there was you : molto anni 40 e 50 come sound. Once I had a laugh : siamo sempre in un elegante pop tinto di jazz e un pizzico di soul. Il cd ( 12 tracce) si chiude con Fleurette Africaine :  patinato a avvolgente.  Un cd estremamente di ottima fattura sia nel canto che nel suono. A tratti monocorde, ma Norah rimane un’artista valida e interessante. Per molti ma non per tutti. Molto jazz. Voto 7-

Recensione 50   Rick Astley 

Dopo una lunga assenza discografica Rick , eroe anni 80, torna con un nuovo cd. Si inizia con Keep Singing : un ottimo brano pop soul.  Angels on my side segue la stessa strada : un raffinato pop soul, di quelli di classe. Wish Away e’ un’ottima ballad. Molto efficace This old House , con qualche eco anni 80. God says e’ uno spensierato brano pop. Sorpresa in Somebody loves me . Un rock niente male  : bravo Rick. Il cd ( 12 brani) si chiude con un bel lento : Lei it be tonight. Questo cd ( nr.1 in Inghilterra) non è assolutamente male. Non contiene la zampata vincente, ma ha il pregio di non desiderare mai di saltare una traccia. Tutti i brani sono ottimi brani e la voce di Rick e’ sempre in forma .  Nessun richiamo ai vecchi successi dance dell’artista. Bravo Rick. Voto 7

Recensione Lady Gaga     Joanne 

Nuovo album per la controversa cantante americana. Si inizia con Diamond Heart : un ottimo brano dance pop . Si capisce che Lady è tornata in perfetta forma e con qualche ispirazione delle origini. A-Yo e’ vagamente retro’. Simpatico e ritmato.  Joanne e’ un brano autobiografico ( Joanne e’ uno dei suoi veri nomi). Bella e intensa.  Perfect Illusion : potente e dall’ottimo refrain facilmente memorizzabile.  Come to mama pesca a meta’ tra il soul e il pop ( una sorta di True Blue di madonna anni duemila).   Hey girl : molto anni settanta ( l’inizio echeggia un po’ Benny and the jets ). Il cd ( 14 brani ) si chiude con Angel Down :  una bella ballad, cantata ottimamente.  Dopo qualche prova non proprio entusiasmante, Lady Gaga torna con un bel disco che sicuramente vince e convince . Ottimo lavoro : bello. Voto 7 1/2

Recensione Storyteller  Carrie Underwood  

Album del 2015 per questa cantante statunitense.  Si inizia con renegade Runaway : e’ un bel country rock, deciso e potente. Si prosegue con Dirty Laundry :  un pezzo di country moderno. Ottimi la performance vocale della cantante. Un pizzico di rock. Heartbeat e’ un pezzo pop : gradevole. Immancabile una ballad. Like  I’ll never love you again. Non banale. Un altro ottimo brano country rock : Mexico. Il cd ( 15 brani ) si chiude con la delicata Little girl don’t grow up too fast.  Un cd country abbastanza  digeribile anche per i non amanti del genere. Un bel cd : gradevole nell’ascolto e ottimamente cantato.  Voto 7-

Recensione Carly Ray Jepsen   Emotion : side B 

Nuovo E.P.  per questa cantante canadese.  Si inizia con First Time : un bel pezzo pop. Frizzante , allegro e mai eccessivamente commerciale.  Higher pesca un po’ negli anni 80 : rimaniamo sempre in una bella gradazione di pop.  Anche The One e’ molto 80’s ma con suoni aggiornati a questo decennio. Un simbolico ponte di passaggio.  Body Language :  tra Martika e la prima Madonna. Il CD ( 8 brani ) si chiude con Roses : un pezzo lento, discreto e gradevole.  Un bel disco : onesto e sopra la media. Pop di classe mai becero e devo dire che non è assolutamente da poco.   Voto 6/7

Recensione Britney Spears  Glory   

Nuovo e atteso cd per la ex stellina del pop. Si inizia con Invitation.  Brano leggerino pop : non malvagio , dal ritornello carino. Make me è un duetto con G.Eazy . Carino : in linea con i sound attuali.  Private show e’ allegro…un po’ Motown. Buona la prova vocale della cantante.  Do you wanna come over e’ un brano dance.  Just like me : sound attuale. Ma non troppo. Carino.  What you need e’ sicuramente il pezzo forte del cd : un pop blues soul molto tirato e di un certo impatto.  IL cd nella edizione deluxe ( 17 brani ) si chiude con Coupure electrique. Una ballad un po’ elettronica : di un certo effetto ed atmosfera. Un lavoro onesto. Siamo lontani dai fasti della miglior Speras…ma siamo lontani anche dalla peggiore Spears.  Un lavoro coerente…al passo con i tempi. Non un capolavoro. Troppe attese forse hanno rovinato quello che comunque e’ un cd discreto.  Voto 7-

Recensione  The GetawaY   Red Hot Chili Peppers 

Nuovo cd per la band statunitense ( Los Angeles). Si inizia con la title track.  La prima traccia fa ben sperare : ritmica possente e un riff che e’ abbastanza tipico della band.  Non ha picchi alti e manca la graffiata vincente, ma rimane un discreto brano.  Dark necessities : un brano che non è ne carne ..e neanche pesce. Ripetitivo e poco innovativo. Goodbye rimane forse il brano piu’ bello del cd : ritornello orecchiabile e buona ritmica.  Un brano all’altezza del nome della band. Sick Love ha un inizio che mi ricorda molto Benny and the Jets di Elton John. Un brano pop…piu’ che rock. Detroit : carino ma non sfonda. Un po’ alla Rolling Stones di Miss You. Il cd ( 13 tracce ) si conclude con una mezza ballad : Dreams of a Samurai. Carina ma niente di piu’.  Ci sono dei brani che ricordano piu’ gli Oasis che il passato di questa band. Un cd secondo me molto ma molto fiacco. Si finisce l’ascolto e ci si domanda : che fine hanno fatto i vecchi RHCP. Manca mordente..manca la voglia e il cd risulta troppo piatto. Voto 6

Recensione Ariana Grande   Dangerous woman 

Nuovo cd per una delle nuove stelline del pop.  Statunitense . Si apre con Moonlight.  Una canzone pop molto delicata, con qualche tinta soul.  La title track ha un sound molto attuale ; frasi secche e ben scandite.  Into you è un brano molto ballabile. Fresco e ritmato. Side to side e’ un duetto con la Minaj. Carino, ma niente di piu’. Molto..troppo hip hop. Greedy : brano dal sound attuale. Discreto.  La perla è sicuramente il duetto soul blues con macy Gray : Leave me lonely. Molto bello.  I don’t care è un bel lento.  Touch it : a meta’ tra i duemila e gli ottanta. Step on up e’ molto ballabile. Ideale per quei film di innocenti sfide di ballo tra bande.  Jason’s Song : un mezzo soul. Il cd 18 ,  tracce nella versione giapponese , scorre abbastanza bene. Non sempre lascia la zampata ma direi un prodotto piu’ che dignitoso.  Spero che l’eta’ porti ancora maggiore soul a questa ragazzina..che comunque ha i numeri.  Voto 6 1/2

Recensione Rihanna   Anti  

Nuovo album per la bella cantante barbadiana. Si inizia con Consideration :  un brano dalla battuta quasi ossessiva. Il sound e’ quella ultra moderano attuale ( potrebbe non essere una positivita’).  James Joint e’ un brano lento : non particolarmente interessante.  Work ( ft Drake) nonsi discosta molto dal sound attuale che contraddistingue questo lavoro. Leggermente orecchiabile.  Bisogna arrivare alla undicesima canzone per trovare una canzona degna di nota :  Love on the brain e’ un bellissimo soul stile motown sove la cantante dimostra di avere anche una bella voce.  Stesso per Higher : pop soul di quello buono.  Il cd ( 17 tracce nella versione deluxe ) si chiude con S_x with me : ennesimo insipido brano del cd.  Questo disco infarcito di na na na…la la la…ne ne ne…uh uh uh ….oh oh oh  e’ stato nr 1 in America e questo per me è un bel mistero. Rihanna ha perso la simpatia e lo spumeggiante ritmo dei primissimi cd a favore di una musica assolutamente piatta e inespressiva. Uno dei cd meno efficaci di questa prima meta’ 2016. Voto 5/6

Recensione  Foxes  All I Need   

Giovane  cantante britannica ( classe 1989 )  al suo secondo album. Dopo la breve intro di Rise UP , si inizia con Better Love . Un brano pop delicato e attuale ma sicuramente molto meno commerciali rispetto a tanti brani di sue coetanee.  Bosy Tlak e’ un brano pop dance : anch’esso molto carino. Un pizzico di elettronica. E di sonorita’ moderne, ma anche dei richiami ( vaghi ) a Lady Gaga.  If you leave me now e’ un bel brano lento. Intenso.  Amazing inizia molto tranquilla per poi accendersi inj un variegato pop.  Feet don’t fail me now echeggia anni 80. Scar e’ uno dei brani migliori : orecchiabile ed energico.  Money : frizzante ed allegro. Il cd ( 16 brani nella versione deluxe) si chiude con la outro di Rise Up, qui cantata. Carina.  UN cd gradevole : fa piacere sentire qua e la’ anche la presenza di archi. Una cantante giovane da seguire e non scontata.  Sicuramente ad un livello piu’ alto di tanto teen pop attuale. Voto 7+

Recensione Gwen Stefani   This Is What The Truth Feels Like 

L’ex cantante dei No Doubt approda al suo terzo album solista. Si inizia con Misery : un pop dance abbastanza scontato in linea con il sound ( giovanile) attuale.  You’re my favorite ha un inizio molto scarno . Non decolla..mai.  Make me like you è uno dei brani piu’ carini : un pop un po’ piu’ maturo. Used to love you e’ una mezza ballad : non eccelsa.  Red Flag : un brano hip hop. Il cd ( 12 tracce) si chiude con Rare. Ancora un ripetitivo pop giovanile. La versione giapponese include 6 tracce in piu’ :  Getting Warmer , dal sound vagamente anni 80. Un cd totalmente inutile : non mi ha lasciato nessuna traccia ne emozione. Andave bene se cantato da Kesha..ma da una quasi 50 enne…..suona di una distonia unica. Povero di idee e le presenti….riciclate all’infinito. Decisamente un meno che mediocre lavoro. La Gwen Stefani con i No Doubt era ben altra cosa. Voto 5/6

Recensione Rachel Platten   Wildfire 

Cantante americana classe 1981. Terzo suo album Si inizia con Stand by you.  Un inizio quasi alla S.Vega…poi si apre verso un pop energico. Hey hey Hallelujah e’ un bel blues soul moderno. Beating me up : e’ un pop attuale. Non un capolavoro ma orecchiabile. Fight Song e’ uno dei pezzi piu’ conosciuti del cd.  Dal ritmoi deciso e penetrante specie nel ritornello.  Lone Ranfer e’ molto anni 80. Stesso per Astronauts : quasi stile Kim Wilde o belinda Carlisle.  Il cd ( 12 brani) si chiude con Superman : un bel brano patinato e cantato con molta delicatezza. Un bel lento.   Una cantante che sta ottenendo ottimi riscontri ma che al momento non mi convince totalmente. Un cd carino, niente da dire, ma piu’ adatto ad un sottofondo..che ad una prima fila di ascolto. Voto 6+

Recensione Alessia Cara    Know it all  

Giovanissima cantante canadese di origini italiana. Si inizia con Seventeen. Un brano giovane dal ritornello orecchiabile.  Pop si…ma di quello buono.  Here e’ un brano dove la voce particolare di Alessia ( un po’ soul blues) rende al meglio. Il brano e’ carino. Outlaws e’ un po’ Motown. Stone con S.Kole ) e’ una bella ballad soul.  Stars è un ottimo lento. Ottima la sua performance vocale.  Rivers of tears  e’ un’altra bella ballad. Il cd si chiude con My song, un ottimo brano soul . Sicuramente migliore la seconda parte , questo cd si fa notare comunque ( puyr non essendo un capolavoro) per la volonta’ da parte dell’artista di uscire dal cliche’ della media. Interessante e da tenere d’occhio.  Voto 6/7

Recensione Susan Aquila   Miss Conduct 

L’americana Susan e’ poco conosciuta qua in Italia.  Suona un violino elettrico e ci propone il suo nuovo cd. Si inizia con Dirty Delicious : un bel pezzo rock cantato con cattiveria e tanta grinta.  Chitarre elettriche in evidenza.  Voce graffiante per Miss Conduct. Energia pura.  Why e’ stato un buon singolo. Sembra quasi il rock anni 80 dei Bon Jovi.  I can’t tell you sfocia nell’Hard Rock. Un bel pezzo.  Sooter girl riporta all’anima piu’ rock di Kim Wilde. Un bellissimo pezzo pop rock. Il mio preferito del cd.  Ultimo brano ( dei 12 presenti ) e’ No Where :  rimaniamo sempre in un rock abbastanza duretto che stride un po’ con l’immagine molto femminile di questa artista che vanta numerose collaborazioni al suo attivo (Paul McCartney, Elton John, Billy Joel, Beyonce, Brittney Spears, Kanye West, Alicia Keys, John Mayer, Josh Groban, Roger Daltrey, Steven Tyler, Busta Rhymes, Erykah Badu, Janelle Monae, Jay Z, Barry Manilow ). Un lavoro che in certi tratti puo’ risultare monocorde : ma sicuramente energico e piacevoli per gli amanti del rock. Voto 7

 

Recensione Ivy Levan     No Good 

Cd d’esordio per la ventottenne cantante americana. Si inizia con The Dame says : un bel brano soul energico e convincente.    Biscuit concede qualcosa al pop ma specie nel ritornello si rivela un bel brano.  Champagne Taste e’ particolare : una leggere spruzzata di elettronica…ma rimane sempre nel campo soul. Like a glove ( ft.Cadre) e’ allegro e disimpegnato. 27 club : un altro brano energico e convincente. Misery si rivela un’ottima ballad. Il cd ( 11 brani) si chiude con It ain’t easy :  un bel lento.  Un cd abbastanza corto ma decisamente intenso. Ivy si colloca tra una Anastacia e una Anouk meno ribelle. E’ energica e dotata di una bella voce…..soul.  Voto 7

Recensione Jana Kramer   Thirty One 

Attrice e cantante americana : secondo cd per lei. Si inizia con Boomerang : inizio scoppiettante e frizzante. Un bel pezzo country.  Si prosegue con Don’t touch my head : siamo sulla stessa falsariga. Ottimo.  Buona ballad con I got the boy. Pop country per Pop the bottle.  Dance in the rain e ‘ un lento molto sentito. Bene interpretato da Jana. Il cd si chiude con Last song : malinconica. Un cd country ma di quel country un po’ moderno..alla Shania Twain. 11 brani carini che scorrono via in maniera ordinata e tranquilla. Il genere alla lunga puo’ risultare monocorde, ma qui il risultato è abbondantemente sopra la sufficienza. Voto 7-

Recensione Demi Lovato   Confident 

Quinto album in studio per la giovane cantante americana. Si inizia con la title track. Inizio in pompa magna e ritmi veloci. Un pop attuale e convincente. Si prosegue con Cool for the summer , il singolo apripista del cd ( presente anche in due remix come traccia 14 e 15 nella versione deluxe).  Il pop degli esordi sembra tingersi di dance. Un brano discreto.  Old ways rimane su questi binari.  For you è un bel lento con un’ottima performance vocale di Demi.  KIngdome come e’ un duetto con la Azalea.  Carino.  Una bella ballad si rivela Lionheart. Il cd versione normale si chiude con Father : un brano molto sentito e intenso.  Versione deluxe con quatro brani ( in totale il cd deluxe si compone di 15 tracce) : vi segnalo Mr.Hughes che all’inizio echeggia vagamente a Baby one more time della Spears. Reputo Demi tra le piu’ talentuose giovani stars di questi anni. Un cd coraggioso che a tratti rompe con il passato. Io preferivo il pop dei suoi esordi : qua si percepisce un tentativo di aggiornare il sound..all’eta’. Un bel cd. Voto 7.

Recensione Kylie Christmas   Kylie Minogue 

Gli album Natalizi sono un genere che salvo rare occasioni non riescono mai a sfondare completamente. Questo di Kylie ha fatto un discreto successo in Inghilterra…e una timida apparizione nella Billboard 200 usa, ma e’ un disco interessante. Si inizia con It’s the most wonderful time of the year : simpatica, con un inizio molto pomposo e stramaledettamente..Vintage. Santa Claus is coming to town e ‘ un duetto virtuale col grande Sinatra : godibile.  Winter Wonderland e’ un classico delle canzoni natalizie. Qui e’ in versione a meta’ tra il classico e il jazzato.  Christmas Wrapping dimostra come anche il natale possa essere rock ( con I.pop). Molto bella.  I’m gonna be warm this winter : un twist versione Christmas. Divertente. Let it snow e’ molto simile all’originale. White december : un soul alla Motown. Santa baby : assolutamente imperdibile, con Kylie che fa la gattina sexy. Passando per un altro brano stile Motown ( Christmas isn’t Christmas’til you get here) il cd si chiude col classivo Have yourself a merry little Christmas. Nella versione deluxe altri tre brani : vi segnalo 100 degrees in duetto con la sorella Dannii e Cried out Christmas, un bel brano stile sixties. In definitiva un bel cd : riesce a ritagliarsi uno spazio del tutto personale ed in questi periodi vi assicuro che non è poco. Brava Kylie.  Voto 7 1/2

Recensione Revival  Selena Gomez 

Secono album in studio per la giovane stellina americana. Si inizia con la title track . Brano dai ritmi dance in linea con la moda. Decisamente allegro : Kill’em with kindness : un brano alla Sinclair. Same old love e’ decisamente piu’ pop.  Sober e’ un lento molto ben cantato da Selena. Non scontato. Good for you e’ stato il primo singolo estratto ( ft. ASAP Rocky). Normale : niente di speciale.  Camouflage : ottima ballad.  Molto 80’s e ‘ il brano Me and the rhythm.Il cd si chiude con Rise : una mezza ballad a tinte reggae.  La versione deluxhe offre altri tre brani ( in totale 14 traccie): vi segnalo Perfect…una ballad dal sound molto moderno.  Tra le tante stelline dl pop forse questo è uno dei pochi cd a tentare di uscire dal solito clice’. Un cd discreto sopra la solita media pre confezionata. Voto 6/7

Recensione Emily West   All for you 

Album di debutto per la trentaquattrenne cantante americana ( dopo una serie di singoli dal 2007 ad oggi). Il cd e’ composto da cover piu’ o meno conosciute in Italia.. Si apre con Chandelier, conosciuta qua in Italia per una famosa pubblicita’.  Nights in white satin ( Ho difeso il mio amore) e’ in una versione molto particolare. Bella. In Without you la cantante offre una bella performance vocale . Sea of love echeggia al country.  Fantastica la versione di You goti t ( del grande Orbison). Distante anni luce dall’originale : particolare. True Colors e’ un duetto con la grande C.Lauper.  Un cd un po’ corto…solo 10 canzoni. Forse un album di debutto ...con canzoni originali, sarebbe stato meglio. Una raccolta di cover me lo aspetto da un Rod Stewart e un Manilow attuale…non in un debutto. L’album rimane comunque gradevole e scivola via senza colpo ferire.  Voto 6 ½   

Recensione Natalie Imbruglia  Male  

A distanza di 6 anni dal suo precedente album, la bella cantante australiana torna con questo nuovo lavoro , fatto di cover. Si inizia con  Instant Crush, singolo apri pista ( originariamente dei Daft Punk) : interpretato con il suo solito garbo e stile, e’ il brano che piu’ si avvicina ai suoi primi successi.  Cannonball ( di Damien Rice) prosegue su questi stile. Cover… delicatissime. Molto carina la cover….quasi country del brano dei Cure : Friday I’m in love.  Bella anche Only love can break your heart di Neil Young …abbastanza minimalista ed essenziale. Il cd si chiude con The Wind :  originariamente di Cat Stevens ne mantiene la grande delicatezza e bellezza. Nella versione speciale e’ presente anche una versione alternativa di Instant Crush.  Natalie non sara’ la Streisand ma possiede comunque una bella voce che ben si sposa al pop. Non è un album indimenticabile ma un buon lavoro che prosegue la…dove si era finito 6 anni fa ( e anche quello non era uno dei suoi album migliuri). A quaranta anni..forse dovrebbe osare di piu’. Brava comunque e coerente con se stessa. Voto 7-

Recensione Miley Cyrus     & her derd petz 

Quinto album in studio della giovane cantante statunitense. Si inizia con Doooo it ! Un minestrone elettronico assolutamente privo di una qualsiasi guida.  Si prosegue con Karen don’t bes ad : voce fltrata …e poche idee.  Potrei continuare a recensire tutto l’album senza che4 ne esca qualcosa di positivo. L’unica canzone degna di nota è l’ultima…Twinkle song : un bellissimo lento molto sentito.  Il resto dell’album e’ un lavoro che prende si le distanze dal precedente pop di Miley…ma le prende decisamente male. Sembra di assistere ad un vecchio album di Dee D.Jacknos…modello Falling into space.  Un calderone assolutamente senza senso che pur ascoltandolo parecchie volte….ho faticato a capire.  Poco spazio alla sua voce…poco spazio ad una canzone degna di nota. Ho parlato sempre discretamente bene di questa cantante…ma sinceramente , questo e’ un lavoro poco felice. Se voleva far disperdere le tracce del suo pop che l’ha resa famosa…ha sbagliato strada. La ragazza ha talento…ma in questo cd…non se ne vede. Voto 5

Recensione Breathe in. Breathe out.      Hilary Duff   

Dopo un lungo periodo di silenzio, torna con un nuovo cd la giovane e talentuosa cantante americana.  Si inizia con il singolo Sparks : un ottima scelta. Un brano che si ricorda dal primo ascolto : fresco e ritmato.  My kind rimane sul pop , ma di quello di un certo livello. One in a million invece vira decisamente sul teen pop. Idema è Confetti . Teen pop aggiornato.  Arms around a memory : ottimo pop.  Immancabile il lento : BBrave Heart. Carino.  IL cd ( 14 tracce) offre nella versione deluxe…due BONUS TRACKS. Molto carina la delicata Belong. Troppi gli anni di distanza tra gli ultimi due nlavoro9 della cantante : i fans crescono e prendono altre direzioni. Questo non toglie che l’album non sia bello e ascoltabile..perchè lo è. Forse Hilary che ora ha 28 anni..doveva essere meno teen. Ma rimane sempre un’artista valida e polivalente.

Voto 7-

Recensione Kelsea Ballerini   The first time 

Album di esordio per questa giovane cantante country americana. Iniziamo con XO : ritmi veloce e brillanti. Un po’ country e un po’ pop.  Peter Pan e’ una bella country ballad.  Si prosegue con Love me like you mean it : un ottimo country moderno.  Country moderno anche per Square Pegs, dalkl’ottimo ritornello. Per la title track : un buon lento.  Dibs e’ stato il singolo di apertura. Un discreto successo, orecchiabile ma non troppo. Il cd ( 12 tracce ) si chiude con la sognante Underage.  Un buon disco : Kelse afa parte dfella ultima ondata di cantanti country che producono una ottima miscela di pop e country. Bella voce e sicuramente un’artista da seguire. Voto 7.

Recensione Melody Gardot    Currency of man   

Nuovo album per la brava cantante jazz statunitense. Si inizia con  Don’t Misunderstand : voce greve e molto sentita, quasi graffiante. Brano di atmosfera…a meta’ tra il jazz e il blues.  Atmosfere rarefatte per Don’t talk…da night club.  It gonna come trasuda di soul . She don’t know e’ un ottimo bravo con una spolverata di bossa nova. No man’s prize e’ molto ma molto patinata. Bella e avvolgente . Il cd ( 15 brani nella versione de luxe) si chiude con Burying my troubles :  canzone ottimamente cantata e sicuramente un lento molto sentito.  Un cd non sempre scorrevole. Forse un cd meno “commerciale” e piu’ cupo del precedente. Il talento non si discute..ma sicuramente un lavoro troppo austero. Voto. 6 1/2

Recensione Alabama Shakes Sound and Color 

Banda americana formatasi nel 2009, qui e’ al suo secondo lavoro discografico. Si inizia con la title track : un gospel – blues grezzo e molto ben cantato e suonato. Don’t wanna fight è un bel pezzo southern rock. Dunes ha una bella ritmica : venature rock. This feeling e’ a meta’ tra gospel e soul. Gimme all your love e’ sicuramente uno dei piu’ nei pezzi. Disarmante la crudezza del suono e l’altrettanta validita’ energica che contiene la canzone. The greatest e’ a tratti anche folk…un grande brano. Il cd ( 12 brani) e’ una autentica sorpresa. Quando l’ho ascoltato , ero convinto fosse un prodotto dei primi anni settanta , quando i complessi di colore andavano per la maggiore. Un album straordinariamente…bello. Non per tutti : ma chi avra’ la pazienza di ascoltarlo e riascoltarlo ( nella versione deluxe tre extra brani) ne rimarra’ sorpreso. Decisamente un album fuori da una qualsiasi modea attuale. Bravissimi Voto 8.

Recensione Shania Twain Still, the one Live from Vegas 

In attesa di un nuovo album in studio ( l’ultimo e’ datato 2002 ) ecco un live che la cantante ha registrato al Caesars Palace. Un ottima esecuzione con una grande carrellata dei suoi successi. Si inizia con I’m gonna getcha good ! e si arriva a Man! I feel like a woman ! passando anche attraverso a qualche versione acustica ( Rock this country….Come on over..a eltri). Presenti tra gli altri pezzi : Up!......Don’t be stupid……You’re still the one…That don’t impress me much. 19 brani in totale. Un bel disco che scorre lineare…alternando versioni fedeli a versioni chiamiamole alternative. Attendiamo il nuovo disco. Voto 7 +.

Recensione Blur The Magic Whip 

Nuovo album per la storica band brit pop degli anno 90 ( e non solo). A 12 anni di distanza dal loro ultimo lavoro, tornano alla grande con questo nuovo cd. Si inizia con Lonesome street : un buon singolo che ricorda i primi Blur…quelli piu’ vicini al brit pop. Nwe world towers e’ piu’ elaborato e meno di impatto. Una ballad carina. Go out e’ stato il singolo apripista : sicuramente un ottimo brano brit pop…con i classici ritornelli..alla Blur. Anche broadcast segue questa strada. Brioso e pieno di ritmo. There are too many of us e’ un po’ alla Oasis come Intro. Il brano e’ molto bello. Un pop elaborato. Ong Ong e’ un altro bel brano : un po’ sixties. Il cd ( 12 brani ) e’ un discreto lavoro. Non sono mai impazzito per questa band, ma obbiettivamente hanno sfornato un buon lavoro…ricco di brit pop ma non solo. Voto : 7+

 

Recensione Colbie Caillat  Gipsy heart. 

Cantante statunitense ( classe 1985) molto famosa in patria e qui in Italia poco conosciuta . Questo è il suo quinto album in studio. Si inizia con Live it up : un bel brano decisamente pop, con un pizzico di folk. Blaze : un pizzico di country moderno. Piu’ commerciale con una spruzzata di sintetizzatori e’ If you love me let me go. Try e’ un bel lento. Land called far away e’ un bel brano : un po’ country..un po’ folk. Break free e’ una bella ballad. L’album si chiude Bigger Fire : folk moderno. L’abum ( 12 tracce) nella version e deluxe offre altri due brani. Vi segnalo I wish you were here , un pop frizzante e simpatico. Una cantante che fara’ strada : un bel sound variegato e ricco. Voto 7.

Recensione Noel Gallagher’s high flyng birds  Chasing Yesterday 

Secondo album in studio solista per l’ex Oasis , Noel Gallagher. Si comincia con Riverman : un buon brit pop. Ottimamente suonato e cantato. In the heat of the moment echeggia un po’ agli Oasis. Uno dei brani migliori del cd. Una buona ballad e’ The Girl with X-Ray eyes. The dying of the light e’ un buon brano : a meta’ tra Noel…e gli Oasis. Un buon rock si rivela esdsere The Mexican. Il cd ( 10 brani) si chiude con Ballad of the Mighty I : secondo singolo e con la partecipazione di J.Marr. Brit Pop di classe. Un cd che in parte delude le aspettative. Manca del brio e dell’iventivita’ del suo lavoro di esordio. Si val sul sicuro..senza niente rischiare. Da una mente come Noel mi aspettavo di piu’. Un album che comunque dopo parecchi ascolti….si comincia ad apprezzare. Voto 7- .

Recensione Wallflower Diana Krall 

Nuovo album ( dedicato a cover) per la talentuosa cantante canadese. Si inizia con California Dreamin : in classico della musica americana ( e non ) eseguita con estrema delicatezz. Desperado : patinato. Molto bello il duetto con Buble’ in Alone Again. Molto personalizzato. Quasi una bossa nova ..I can’t tell you why. Grandiosa la versione di Sorry seems to be the hardest word : la sua voce particolare rende al meglio. Il cd si chiude con Don’t dream it’s over : molto raffinata. La versione deluxe include 4 brani. Vi segnalo Yeh yeh…molto new cool. Un bel cd : raffinato e cantato e suonata con grandissima professionalita’. Diana ha fatto sue tante cover ( specialmente degli anni 70) con tantissima classe. La ragazza ha classe da vendere. Un bel cd sicuramente ( 16 brani in versione deluxe). Voto 8-

Recensione Taylor Swfift 1989  

Nuovo disco per la giovane cantante americana, qui alla sua quinta prova discografica. Si inizia co9n Welcome to New york . Il brano è frizzante e divertente. Un bel pop. Un pizzico di elettronica per Blank space. Si prosegue con Style : sempre ottimo pop. All you had to do was stay : pop atuale…tra One Direction e Britney Spears. Shake it off e’ stato il primo singolo estratto. Carino…ma niente di piu’. Con Wildest dream il ritmo si abbassa e incontriamo un bel lento. This love è una bella ballad. Il cd si chiude con Clean : discreto brano pop. Nella versione deluxe troviamo tre brani extra ( tra i quali segnalo Wonderland : con qualche eco country…) e tre versioni alternative..versione promo. Un disco che ha avuto successo cubitale in America. Devo essere sincero : qua di country…..ne vedo gran poco…e per una cantante country…non è il masssimo. Buon pop…a tratti scontato e scopiazzato qua e la’ tra le nuove leve. Da un’artista come la Swift mi aspetto di piu’. Voto. 6 ½.

Recensione Meghan Trainor Title 

Giovane cantante statunitense al suo terzo album in studio. Dopo un breve interludio si inizia con All about that bass. Pop attuale e gettonato. Un pizzico di Azalea e della prima Spears. Quasi un rock and roll nostalgico : dear future husband. Molto carina 3 AM : frizzante e dal bel refrain. Bel duettp con John legend : Like I’m gonna lose you . Un brano essenziale che punta solo sui due interpreti. Molto retro’ Walk a shame. Carino. La title track è anche questa un po’ anni 50. Il cd si chiude ( 11 pezzi) con Lips are movin : un mezzo rap. Versione deluxe con altri 4 pezzi : vi segnalo il duetto con Shy carter…sicuramente apprezzabile. Un disco discreto : fatto con professionalita’ ed impegno. Voto 7

Recensione Tahe That III 

Settimo album in studio per la band britannica ( adesso rimasta in tre dopo l’addio prima di R.Williams e Jason Orange. Si inizia con These Days : un classico brano della band. Ritmi veloci…bei vocalizzi e il gioco e’ fatto. Let in the sun e’ un bel brano pop. Anche If you want it prosegue sulla strada del pop easy. Lovelife altro brano molto fedele allo stile della band. Carina I like it…con un pizzico di elettronica. Freeze pesca molto negli anni 80. Il cd si chiude con Get Ready for it : un brano molto vicino alla carriera di mezzo della band. La versione deluxe include altri tre brani e tra questi c’è una piccola perla : Amazing. Molto Beastlesiano…..che mi ricorda molto il George a cavallo tra i settanta e gli ottanta. Un bel disco : ben cantato e bene arrangiato . Voto 7.

Recensione Resurecction Anastacia  

Sesto album in studio per la bella e brava cantante americana. Si inizia con Staring at the sun. Dopo un inizio calmo il brano cresce…unitamente alla potenza vocale della cantante. Lifeline è un bel brano soul… potente e vibrante. Pop di classe per Stupid little things : ricorda un po’ i prim i brani della cantante. Altro ottimo brano soul con Stay. Ottimamente cantata Apology : piena di energia. Il cd ( 10 tracce) si chiude con Broken Wings : una bella ballad. Versione deluxe con 5 tracce . Vi segnalo Other side of crazy , un rock…quasi alla AC DC . Ottimo la ripresa di uno dei suoi classici : Left outside alone. Un disco discreto : a tratti monocorde…ma che rimane comunque un signor disco. Una gran voce. Voto 7 + .

Recensione Kings and Queens of the underground  Billy Idol 

Nove anni…dall’ultimo suo lavoro di inediti in studio. Ma..ne e’ valsa la pena. L’inizio, Bitter Pill ci riporta immediatamente ai fasti degli anni 80. E’ un Billy convincente e coerente al suo stile . Ottimamente cantato e …urlato. Can’t break me down e’ un brano a dir poco grandioso, dove il passato si fonde sinergicamente al presente…….traghettato dalla fedele chitarra di Steve Stevens. Anche il terzo brano e’ un ottimo rock : ottima performance vocale. Bellissima Postcards from the past : la nuova Rebel Yell.  La title track è molto auto biografica : sentita e commovente. Emozionante. Anche Eyes wide shut non delude : una ballad…..alla Eyes without a face…convincente.  Love and Glory e’ un brano alla U2 : ma sicuramente piu’ energioco…dell’ultimo lavoro della band. Il cd si chiude con Whiskey and Pills…gran pezzo rock. Un grande ritorno : chi lo dava per finito….dovra’ ricredersi. Uno dei piu’ bei album del 2014 :  secco..diretto..come un pugno allo stomaco. Un grandissimo ritorno..coerente con il suol, stile anni 80….ma mai noioso o monocorde. Voto 8 ½.

Recensione Cheek to Cheek  Tony Bennet e Lady Gaga. 

 

Un’operazione che sicuramente ha giovato piu’ a Lady gaga….presto arrivata alla frutta dopo soli tre album di successo…discendente uno rispetto all’altro. Tony Bennet ( classe 26), e’ l’ultimo grande crooner rimasto in vita….! La ricetta e’ semplice : una manciata di classici….per dei duetti. Si inizia con Anything Goes : uno swing ottimamente cantato dai due.  La title track è un classico…e risulta gradevole e frizzante. Molto bella con un Bennet strepitoso e’ I can’t give you anything but love. L’album nelle varie versioni arriva a 16 brani. Vi segnalo una bella versione di Bang Bang di Lady gaga e la spiritoso Goody Goody.  Lady Gaga ha sicuramente una bella voce ed e’ comunque talentuosa : scrive..arrangia e suona. Bennet è un monumento della canzone americana..immenso. Alla fine che sia un’operazione ruffiana…non si discute…ma il risultato è gradevole. Voto a Bennet 9…a Lady Gaga 7 ½.

Recensione Mandatory Fun  Weird al Yankovic 

 

A distanza di tre anni dal precedente Alpocalypse e con 35 anni di attivita’…torna il fantastico Weird con Mandatory Fun ( nr 1 in America). Si inizia con Handy : sound attuale…parodia di Fancy…della Azalea. Foil e’ stile Lorde. Quindi leggermente tetro ( quanto puo’ essere tetra una canzone di Al). Sports Songs e’ devastante : una marcetta da college americano. Divertentissima. Word Crimes e’ una parodia omaggio allo stile M.Jackson ( anche accostabile a Pharrel Williams). Now That’s what I call polka e’ un minestrone musicale che richiama vari hits attuali e passati. Divertente. Mission Statement e’ un omaggio allo stile Eagles,Crosby Still Nash Young, America . Molto bella e tanto west coast. Il cd si chiude con Jackson Park Express : stile vocale alla Cat Stevens…ma sviluppo compositivo….alla Jim Steinman. Un bel pezzo…quasi 10 minuti.. Un bel CD : vario e simpatcico…in stile Yankovic. O lo si ama o lo si odia. Ma direi che Al…ci vuole…per portare sempre della ottima allegria e… stemperare i toni . E comunque il cd e’ ottimamente suonato e cantato. Voto 7 ½ .

Recensione Ghost Stories  Coldplay   

Sesto album in studio per la band britannica.  Si inizia con Always in my head : un brano pop..delicato e ben suonato. Magic ha un pizzico in piu' di elettronica : mi rimaniamo su ritmi abbastanza lenti e poco briosi. True Love e' sicuramente il brano piu' bello..che ci riporta ai primi Coldplay. MIdnight e' stato il secondo singolo : scelta non felicissima. Brano anonimo. Ocean e' una bella canzoncina pop. L'album si chiude con O...divisa in due parti. Soft pop. Un cd ( 9 brani) che poco mi ha entusiasmato. Siamo alle prese con una band che sembra la versione edulcorata dei Simple Minds anni 90.  Un lavoro troppo introspettivo che manca di mordente. Attendo...tempi migliori. Voto 6.

Recensione Ariana Grande My Everything

Si inizia con una delicatissima intro. Si prosegue con un duetto con la Azalea : Problem. Due stili di cantare a confronto . Gradevole. Ritmi attuali. Si prosegue con One last time : un discreto brano dance. Best mistake ( con Big Sean) e' un bel lento. Soffuso e delicato. Altra collaborazione...questa volta con Childish Gambino : sound attuale.Ma...non c'è mordente. Just a little bit of your heart e' una bella ballad. Triade per Bang Bang...con Jessi J e Nicki Minaj. Carino..ma niente di piu'. Il cd si chiude con You don't know me : una mezza ballad: discreta. Il cd ( 15 brani ) e' stato nr.1 in america...ma sinceramente non ne capisco il perchè. Ariana e' brava...ha una bella voce..ma il cd spesso è monocorde...ancorato a ritmi e refrain..troppo banali. Voto. 6+.

recensione Sheezus  Lily Allen 

Nuovo disco per l'eccentrica cantante inglese.Si inizia con la title track : un bel pop...attuale e non scontato ( con un pizzico di elettronica). Inizio pomposo per L8 CMMR : stessa direzione. Our time e' decisamente migliore dei precedenti : piu' sofferto e interpretato. Take my place ha un inizio lento....soffice e pacato che poi prende corpo. La versione normale ( 12 brani ) si chiude con Hard out there : pop....sempre di ottimo livello. Il secondo cd contiene 5 brani e alla fine risulta decisamente migliore del primo . Vi segnalo Holding on to nothing : una piccola perla brit pop. Un cd discreto. Non scontato......e ottimamente cantato. Non tutti i brani sono all'altezza, ma rimane un lavoro sopra la sufficenza. Voto 7-.

Recensione Sarah McLachlan   Shine on 

Nuovo disco per Sarah McLachlan....nota cantautrice canadese. Si inizia con In Your shoes : un gradevole brano pop. Anche Flesh and blood si rivela un ottimo brano. Ottima la performance vocale della cantante. Broken heart....è un bel lento. Song for my father e' una bella ballad...con influenze country-west coast. Il cd ( 11 brani) si chiude con The sound that love makes : sempre pop di classe. nella versione deluxe altri due brani. Vi segnalo il bel lento Little : struggente. Bellissimo. Un cd che non ha picchi di brani particolarmente significativi....ma che si distingue per la raffinatezza e la grande professionalita' in esso contenuta. Un buon lavoro . Voto 7+

Recensione Martina Mc Bride   Everlasting 

Nuovo album per questa bravissima cantante country americana. Si inizia con Do right woman, do right man : una bella ballad.  Si prosegue con una fantastica versione di Souspicious Mind...del grande Elvis.  Arriviamo anche ad un omaggio soul : Ifyou don't know me by now.  Due duetti : il primo e' Bring it home to me ( con Gavin de Graw) .....un mezzo blues. Il secondo è In the basement ( con K.Clarkson) :  grande pesso soul blues.  Il cd ( 12 tracce ) termina con un bel lento : to know him to love him . Due bonus nella versione deluxe. Vi segnalo il rock blues Baby what you want me to do. Un bel cd : omaggio a classici di vario genere. Brava Martina : voto 8-.

Recensione Kylie Minogue   Kiss me Once   

A distanza di quattro anni dal precedente Aphrodite , ecco il nuovo lavoro della cantante australiana. Si inizia con Into the blue : un bel brano pop dance, allegro e frizzante.  Stessa strada per Million Miles : che pesca tra la Kylie Minogue del periodo di Fever. Idem per I was gonna cancel.  Molto simpatica e ballabile….dance…Sexy Love….un po’ anni 90 come sound.  Les Sex ha un sound intrigante ed un refrain molto orecchiabile. Il cd ( 11 brani ) si chiude con Fine : un bel brano molto attuale come suoni e ball abilissimo. Nella versione deluxe due brani extra : vi segnalo Mr.President , che molto si avvicina agli attuali suoni della Spears.  Un bel cd …che ha fatto capolino al 31 posto delle classifiche americane. Manca la zampata vincente…ma sicuramente un buon lavoro. Voto 7+.

 

Recensione Beyonce’  Omonimo

Quinto album in studio ( come solista ) per la bella cantante americana.  Si inizia con Pretty Hurts :  la voce e’ bella come sempre, ma il brano…non morde. Drunk in love e’ in collaborazione col suo partner nella vita : Jay Z. E’ uno dei momenti piu’ riusciti dell’albu. Un mezzo soul con influenze hip hop. Anche Rocket si mantiene su buoni livelli : pop e soul.  XO e’ un brano orecchiabile e ben cantato. Il cd si chiude con  Blue ( featuring Blue Ivy) : una bella ballad. Devo essere sincero : mi aspettavo molto di piu’ da una bellissima voce come la sua. Un album a tratti veramente monocorde…..troppo…dub. Un mezzo passo falso per la bravissima cantante. La voce c’è…ed e’ sempre fantastica : latita la fantasia. Voto 6 ½ .

Recensione  Robbie Williams  Swings both ways   

Dopo svariati anni il buon Robbie torna ad omaggiare lo swing. Si inizia con Snine my shoes : un bel brano. Poco swing…ma molto efficace nella coralita’. Quasi “epico”!. I wan’na be like you e’ un duetto con  Olly Murs. Allegro e frizzante. Swing Supreme e’ la rilettura in chiave  patinata del suo grande successo ..Supreme.  Dream a little dream of me con Lily Allen e’ uno dei brani piu’ carini. Da segnalare Pittin’ on the ritz e Minnie the moocher…due classici che piu’ classici non si puo’. Un disco carino ma niente di piu’: graffia..ma non morde. Robbie e’ bravo..ma qui latita e molto la fantasia. Un lavoro onesto..da impiegato. Da Williams…mi aspetto di piu’. Voto 6 ½.

Recensione Britney Jean   Britney Spears 

A due anni di distanza da Femme Fatale ecco che la cantante americana approda al suo ottavo album  Si inizia con Alien : un bel brano pop….in linea con le sonorita’ attuali.  Work bitch e’ stato il singolo apri pista del cd.  E’ un pop venato da sonorita’ hip hop. Carino…non un capolavoro..ma carino. Decisamente meglio il duetto con Will.I.Am…I should be easy : ritmato ed incalzante e facilmente memorizzabile. Rimaniamo sulla stessa linea con Body Ache. Chillin’ with you e’ un delicato duetto con la sorella J.Lynn.  Il cd si chiude con Don’t vry…una bella ballad. Altri 4 brani nella versione De Luxe. Vi segnalo la delicata Bightest star e il remix di Perfume ( altro singolo estratto da questo cd : 10 tracce ).  Un lavoro  sicuramente maturo : forse meno brillante dei suoi ultimi precedenti lavori..almeno ai primi ascolti. Manca la zampata vincente..il ruggito della cantante. Ma rimane comunque un buon prodotto…sicuramente molto dignitoso. Voto 7+.

 

Recensione Avril Lavigne  Omonimo 

Quinto album in studio per la 29enne cantante canadese. Si inizia con Rock N Roll : un buon incipit . Un tipico brano di Avril….un pop venato di rock. Echi alla Complicated in Here’s to never growing up. Let me go e’ uno dei pezzi migliori dell’album. Una stupenda rock ballad in compagnia del marito Chad ( Nickelback). Un altro ottimo duetto e’ Bad Girl : sono presenti due cantanti….di cui uno stimo molto. I due sono Avril lavigne…e l’altro e’ Marylin Manson. Quello che stimo e’…la Lavigne. Il pezzo e’ comunque bello. Un altro ottimo pop rock è You ain’t seen nothin’ yet che attinge alla prima Avril. Il cd ( 13 tracce ) si chiude con Hush Hush…una bella ballad. 3 extra per la versione DeLuxe : vi segnalo Bad Reputation. Un brano dove c’è molto Ramones…veloce e tirato….e..molto rock and roll. Un bel cd : forse qualche volta esagera con i vari uuh-oh uh-oh e i vari yeahhhh, ma Avril si conferma una non meteora e ci regala un cd ottimamente cantato..suonato..arrangiato.  Un buon prodoto : voto 7.5.

 

Recensione Bangerz   Miley Cyrus   

Quarto album in studio per giovane cantante americana. Si parte con Adore you : una bella ballad con una buona performance vocale delle ragazza. We can’t stop si riappropria di un sound piu’ attuale e frizzante. Molto simpatico il duetto con la Spears : SMS. Molto bubble gum. Passando dai duetti con Nelly ( 4x4) e Future ( My Darlin’ ) …entrambi carini specie il secondo..con campionamenti di Stand by me, si arriva  a Getitright : scanzonata e ballabile. Molto orecchiabile. Un bel pop dance. Do my thang : un sapiente mix di anni 80 e 2000. Il cd ( 13 brani)  si chiude con Someone else : un altro bel brano pop dance.  Non sara’ un capolavoro assoluto..ma premettendo che c’è chi odia e chi ama questa ragazza… non si puo’ non riconoscere che questo e’ un bel cd che si è meritato la prima posizione in america.

Recensione  Backstreet Boys   In a world like this  

Per il ventennale della loro nascita, la band torna nella formazione originale ( con il rientro di Kevin) e ci offre un cd nuovo di zecca. Si inizia con la title track : un brano pop che piu’ pop non si puo’ , fedelissimo al loro stile.  Anche Permanent Stain percorre questa strada. Ottimi le performance vocali dei membri. Madeleine pesca un po’ nel brit pop , mescolandosi al loro vecchio stile.  Show’em e’ una grande ballad. Trust me e’ un po’ soul…quasi contaminato dal Motown Style.  Il cd si chiude con Soldier …un bel brano ballabile e fresco. Nella versione de luxe abbiamo altri due brani :  vi segnalo la ballad  Take Care.  Non sono mai stato un grande fan di questa band ma devo dire che questo è un ottimo lavoro, coerente e godibile. Un gradito ritorno e sicuramente…..un presente solido. Voto 7 +

 

Recensione Fifth Harmony   Better together 

Gruppo vocale formatosi durante l’edizione nr.21 di X Factor americano . Il loro primo lavoro è un EP con  6 canzoni.  Si inizia con Don’t wanna dance alone :  una brano ballabile a meta’ tra Little Mix e le eterne Spice Girls.  Miss Movin’ on e’ un pezzo molto gradevole : un pop senza troppi fronzoli. Me and my girls ha un sound tipicamente….Demi Lovato.  Un EP carino…senza troppe  pretese. Le voci delle componenti sono tutte belle e gradevoli. La mia domanda e’ solo una : si sentiva veramente il bisogno dell’ennesima teen band ?  A parte questo…brave. Voto: 7-

Recensione   Little Mix   Dna

 Vincitrici dell’edizione inglese di X Factor 2011…ecco questo quartetto femminile  al loro album di esordio ( uscito lo scorso anno in europa…ed ora anche in america). Si parte con Wings..il singolo apripista.  Un mix di suoni degli ultimi 20 anni…dalla Spice Girls  a Beyonce’.  Altro singolo : DNA.  UN bel pop…ritmato e deciso.  Altro singolo di successo : Change your life . Sound che continua sulla stessa via.  Stereo Soldier ha un buon inizio zeppo di percussioni.  Bello anche il ritornello.  Una bella ballad : Turn your face.  Bella How ya doin’ con Missy Elliot. Il campionamento del brano dei vecchi Curiosity killed the cat e’ riuscito molto bene. Going nowhere è il primo brano come extra nella versione deluxe: un buon lento. Il cd si chiude con la versione Unplugged di DNA : sofferta e ben interpretata. Un discreto cd di esordio : 16 brani nella versione deluxe.  A tratti monocorde ( ma questo vale anche per certi artisti del genere e  ben piu’ quotati) ma che si lascia ascoltare e comunque…piacevole.

Recensione Demi Lovato  Demi  

Quarto album studio per questa giovanisima e talentuosa cantante italo americana. Si inizia con Heart Attack : il brano è molto bello e mi ha conquistato dopo almeno tre ascolti. Il ritornello e’ semplicemente favoloso.  Born in the USA e’ un bel brano pop…in linea col teen sound attuale.  Without the love e’ un buon bubble pop. Arriviamo alla bella balld di Two Pieces : bebla e profonda. Anche In case si mantiene su quella strada. Si torna al ritmo con Fire Starter : un bel brano pop. Il cd si chiude con la ballad Warior. Ottima la performance vocale. A me la Lovato piace e questo cd non sara’ un capolavoro della musica…..ma è sicuramente un bel cd….ben cantato e interpretato. Brava Demi…non sei una meteora.

Recensione The Band Perry   Pioneer   

Secondo album per questa band country americana formata dai fratelli Reid, Neil e dalla sorella Kimberly. Si inizia con Better Dig Two  e si capisce subito che i ritmi sono di quelli giusti. Un bel country Rock. Done prosegue sul binario : a meta’ tra il tradizionale ed il nuovo. Molto bello Don’t let me be lonely : inizia lento per poi prendere ritmo.  Night gone wasted è un pezzo ruvido che echeggia al primo Springsteen ma anche ai piu’ recenti eroi country come  Twain o Cyrus. Mother like mine e’ una bella ballad. Il cd ( 12 tracce  + 4 nelle versione De Luxe) si chiude con End of Time. Un bel pop country.  Della versione De Luxe vi segnalo Gonna be ok : energico e trascinante. Un bel cd : potra’ piacere anche ai non puristi del country : c’è del tradizionale ma anche venature di rock e pop e la voce di Kimberly è gradevolissima.

 

Recensione Carly Rae Jepsen  Kiss 

Secondo album per questa giovane ( classe 85) cantante canadese.  Si inizia con Tiny little bows. Un brano pop dance condito con un pizzico di elettronica.  This kiss e’ il brano che l’ha fatta conoscere al pubblico italiano.  Lo standard e’ quello  di teen pop ma non per questo..disprezzabile. Si prosegue sula stessa strada con Call me maybe.  More than a memory e’ il mio preferito. Una piccola perla pop che mi ricorda molto il primissimo periodo di Belinda Carlisle solista. Beautiful e’ un duetto con Justin Bieber ( che è anche produttore dell’album). Abbastanza scontato.  Il cd si chiude con Your heart is a muscle : una bella ballad. Nella versione de luxe troviamo altri 4 brani . Vi segnalo il bel pop di Drive e il bubble pop di I know you have a girlfriend. Un discreto cd : non un capolavoro ma un lavoro onesto e godibile.

Recensione Beth Hart  Bang bang boom boom 

Beth e’ una cantautrice Americana ( Los Angeles) non molto famosa in Italia ma dotata di un grande talento.  Il cd inizia con Baddest Blues.  Una mezza ballad che si incendia nella seconda parte. Emozionante.  Si prosegue con la title track : un bel pezzo tra il blues e lo swing. Simpatico e divertente.  Better Man e’ un brano marcatamente pop-rock.  Caught out in the rain  prosegue sulla stesa strada.  Thru the window of my mind e’ un bellisimo lento.  Il cd ( 11 tracce) si chiude con la mia preferita : Everything must change ….un lento molto ma molto emozionante. Un gran bel disco :  l’aspetto estremamente gradevole della cantante fa da contro altare alla voce speso ruvida e grezza di Beth…che si addolcisce nelle ballad. Un gran bel disco e sicuramente uno dei migliori di questi ultimo mesi. Brava Beth.

Recensione  Robbie Williams  Take the crown 

Nono album solista per il Take That Robbie.  Si inizia con Be a Boy : un pop allegro e spensierato. Gospel non si discosta molto dal precedente : forse un po’ piu’ ritmato.  Candy ( scritto dal collega Barlow ) e’ veramente divertente : ironico e danzereccio.  Shit on the radio è un eccellente brano pop : echeggia un po’ alla vecchia band dei Take That. Into the silence echeggia al Brit Pop.  Idem per Hey wow yeah yeah. Il cd ( 11 brani) si chiude con Losers ( feat.Lissie)…una bella ballad …spruzzzata di country rock.  Un bel disco : sicuramente uno dei migliori dell’artista. Forse meno impattante di tanti altri ma sicuramente un buon lavoro.

 

 

Recensione Wonderful   Ray Gelato

Dopo il CD di duetti  di un paio di anni fa, ecco il suo nuovo cd.  Ray torna al suo vecchio amore  : un riuscitissimo mix di swing , miscelato con un po’ di..Italia.  Questo CD  e’ un omaggio  a quella canzone italiana che rimane ad oggi sempre un po’ nascosta e quasi dimenticata.  Si inizia con un omaggio a Paolo Conte e alla sua Via con me : Ray sfoggia un buon Italiano e la sua versione ( molto vicina all’originale) e’ riuscitissima.  Si prosegue con un classico di Buscaglione..Carina :  grande versione. Swing, ritmo…e allegria.  Boccuccia di rose e’ un bel duetto con Larry Franco. Un altro classico : Non dimenticar…cantata con classe e garbo.  Torna a Surriento : uno strumentale con il suo grande sax.  Fuma è un inedito :  e’ simpatico. In un periodo dove il fumo è vietato ovunque e’ da intendere come omaggio,  quando decenni fa la sigaretta era vista come un qualcosa in piu’ ( e non si sapeva che faceva male…). Malafemmina d Toto’ :  bellissima e ritmata. Ciao Ciao Bambina di Modugno e’ un altro riuscitissimo omaggio ad uno dei piu’ grandi cantanti italiani di sempre.  Passando per Torero ( Buscaglione) e Sotto er celo de Roma ( Dean Martin)…entrambi super gradevoli, arriviamo all’ultima tracia : Mambo gelato..un classico di Ray dedicato all’Italia.  Uno dei migliori dischi di Ray : non occorre essere italiani per apprezzzare questo lavoro : questa musica e’ universale e la bravura indiscussa del re dello swing ( Ray..) rendono questo cd( 16 brani)  come un lavoro ottimamente ideato….eseguito e suonato.  Bravo Ray : questo e’ il genere di cd che adoro.

Recensione Ke$ha   Warrior 

 

Dopo il tormentone di Tik Tok ed il relativo album..ecco il nuovo prodotto di questa cantante americana.  Si inizia con la title track. Un’otima scelta. Il brano è fresco e pungente.  Die young è il singolo apripista : a meta’ tra la prima Pink e ..la prima Ke$ha. Frizzzante e pazzerellone ( ricorda molto Tik Tok). Ricetta vincente non si cambia e  anche C’ Mon veleggia su quelle sonorita’.  Si prosegue sulla pop dance anche con Thinking of you.  Sound pop e hip hop per Crazy Kids.  Bello il duetto con Iggy Pop in Dirty Love…e qui il pop si tinge di Rock.  Il cd si chiude con la ballad Love into the light. Nella versione De Luxe altri 4 brani : vi segnalo Last Goodbye ( brioso e ritmato) e Gold trans am ( vivace e vagamente rock).  Direi un buon sequel al suo predecessore ( Animal).  Non sara’ un capolavoro..ma si fa ascoltare e non e’ cosa da poco.

Recensione Alicia Keys    Girl on fire  

Quinto  album per questa bella e brava cantante Americana ( nata a New York). Si inizia con una intro strumentale molto carina : De novo adagio.  Brand new me è un brano lento che esalta le doti vocali di Alicia.  Si sale di ritmo col dub di When it’s all  lover.  Listen to your heart mi ricordo molto alcune produzioni di Lisa Stansfield.  New day mostra molte sonorita’ attuali : brioso.  Girl on fire e’ stato il primo singolo promozionale. In questo album esiste in tre versioni : la ritmica mi ricorda molto un vecchio succeso di Frida ( I know there’s something goin’ on). Un bel brano : pop di classe.  Molto soul in Tears always win. Un’altra grande performance viene offerta nella  soul balad  di 101. In chiusura..le altre due versioni di Girl on Fire . Un bel disco , con sonorita’ che prendono una direzione diversa dai suoi primi album, ma non per questo…. Poco bello. Un disco piu’ che onesto e gradevole.

 

 

Recensione Taylor Swift   Red

Quarto album in studio per questa giovane cantante statunitense ( classe 1989). Si inizia con State of grace. Un bel brano pop country….ritmato e gradevole.  Stessa strada con Red. I knew you were trouble prosegue sulla stessa via. All too wel e’ una bella ballad. We are nevere ever getting mack together e’ stato il primo singolo estratto : energico e piacevole. Stay stay stay : allegro e spensierato. Begin again e’ il secondo singolo : un bel lento…emotivo e emozionante. Nelle varie versioni De Luxe sono presenti altri brani : vi segnalo la bella slow The moment I knew e Girl at home…. Un bel brano country. Alfiere della nuova ondata country ( gia’ iniziata con la Twain e la Hill) la Taylor si conferma cantante solida e di indubbia bravura. Un bel cd che non passera’ alla storia..ma che si fa ascoltare ed e’ una spanna sopra la media.

Recensione Lotus  Christina Aguilera 

Quinto album di inediti per la bella Christina e il primo dopo il meno che mediocre Bionic.  Si inizia con Lotus Intro : a meta’ tra una introduzione misteriosa e un brano pop. Army of me riprende ..da dove aveva lasciato qualche anno fa. Il brano è potente e ben si adatta alla vocalita’ della cantante.  Pop rock di classe. Scanzonata e ballabile è Red Hot Kinda Love.  Molto soul in Make the world Move ….ma molto attuale. Your body e’ stato il singolo apripista :  un buon brano. Non siamo ai livelli dei passati successi..ma sicuramente dignitoso e carino. Sing for me e’ un bel lento: intenso. Idem dicesi per Blank Page : belli i suoi vocalizzi. Circles è uno dei brani migliori… dal refrain molto orecchiabile. Il cd si chiude con Just a fool : una bella ballad. Nela versione De Luxe trovano posto altri quattro brani. Vi segnalo Shit up : dal sound attuale ma mai becero. Dopo il fiacco Bionic direi che questo Lotus posiamo considerarlo un bel disco. La gente fa presto a dimenticare una persona e fa molto male : Christina e’ viva e vegeta e Lotus…e’ certamente un bel prodotto. Voto 7  ½. 

 

Recensione   Pink   The Truth about love   

A quarto anni di distanza dal suo ultimo album in studio, torna la vulcanica cantante Americana. Si inizia con Are we all we are : un buon inizio. Simpatico e pazzerellone, in perfetto stile Pink. Blow me e’ stato il primo singolo estratto . Un ottima miscela di pop variegato rock. Idem per Try ( secondo singolo) seppure con meno mordente. How come you’re not here e’ una delle mie preferite. Il refrain e’ favoloso. Slut like you : un brano che ricorda molto gli esordi della cantante. Beam me up e’ una bella ballad. Walk of shane : scanzonata ed allegra. The graet escape e’ un altro lento molto carino.  Country pop per Good old days. Il cd si chiude nella versione de Luxe con The king is dead but the Queen i salive : arrabbiata al punto giusto. Un piu’ che discreto cd ( 20 tracce nella versione piu’ ricca). Coerente con se stessa , punta sul mix pop-rock- dance e ne esce vincente. Uno dei suoi migliori album.

 

 

Recensione Rita Wilson  AM/FM

La moglie di Tom Hanks si cimenta nella musica e omaggia dei classici del passato ( specialmente 60 e 70) in questo cd. Si inizia con Al I have to do is dream ( degli Everly Brothers) : delicata e struggente.  Angel of the morning e’ un classic della musica country. Qua è in versione pop. Molto bela. Walking in the rain e Cherish  pescano nel repertorio di un idolo anni 70 : David Cassidy.  Stupende.  Will you still love me Tomorrow ( The Shirelles) e’ un altro delicatissimo brano, interpretato con molta grazia. Il cd (15 tracce) si chiude con Every Perfect Picture ( in duetto con Patti Scialfa) . Un bel cd : mai sopra le righe. Un sincero omaggio a dei classici fatto con garbo e rispetto.

Recensione Diana Krall  Glad Rag Doll  

Undicesimo album in studio per la cantante jazz canadese.  Si inizia con We just couldn’t say godbye :  uno slow swing veramente gradevole.  Just like a butterfly That’s caught in the rain : un classico del 1927. A meta’ tra jaz e swing.  La title track rimane su ritmi abbastanza lento : d’atmosfera. Con I’m little mixed up si sale di ritmo : un mezzo blues con qualche richiamo skiffle.  Praire Lullaby : una dolce ninna nanna.  Let it rain e’ un altro brano anni venti molto patinato.  Wide river to cross e’ un country di Buddy Miler.  Garden in the rain ha una bella intro pianistica : un bel lento..da night club anni 30. Il cd (17 tracce nella versione de luxe) e’ un prodotto estremamente curato e raffinato come è nello stile della cantante. Il rischio e’ solo uno, e cioe’ quello che a tratti il disco ( veramente bello) possa risultare monocorde. Per palati fini.  Copertina…da favola.

Recensione Carrie Underwood   Blown Away 

Quarto lavoro discografico per questa giovane cantautrice americana country. Si inizia con Good Girl : un brano energico che strizza un po’ l’occhio a Shania Twain. Bello e sicuramente un buon inizio : pop country di classe. La title track prosegue su questa strada. See you again e’ una bela ballad, dolce e romantica. Idem Do you think about me. Never ever told you pesca nel country piu’ tradizionale. Il cd ( 14 brani ) si chiude con Who are you : a meta’ tra il tradizionale ed il classico. Un bel cd : fresco e frizzante che strizza l’occhio al nuovo country ( Twain, Hill…) senza mai snaturare la tradizione. Ben cantato e ben suonato : un bel cd. Non solo per gli amanti del country.

Recensione  Elton John vs Pnau  Good Morning to the night 

La collaborazione con il duo australiano dei PNAU ha portato a questo album nel quale sono stati rivisitati in chiave dance pop. Si inizia con la title track. Un  brano decisamente dance in linea con le produzioni attuali.  Anche Sad prosegue in questa direzione ma è marcatamente piu’ pop. Foreign Fields ( costruito su High Flying Byrd ) e’ molto simile alle vecchie produzioni di Elton.  Phoenix e’ un brano decisamente pop. Il cd si chiude con la strumentale   Sixty.  Un disco con 8 tracce tute degne di nota : un remixaggio fatto molto bene e che ha permesso anche ai giovani di oggi di conoscere un grandissimo personaggio come Elton. Ogni canzone contiene sample, qualche volta appena accennati, di vecchi successi di Elton… soprattutto del primissimo Elton.  Non un capolavoro ma un bel disco fresco e gradevole.

 

Recensione Days go by The Offspring

Sono passati 4 anni dall’ultima produzione della band californiana e finalmente è arrivato il loro nuovo lavoro. Si inizia con The future is now : ritmi serrati e veloci. Un ottimo punk rock. Stessa strada per Secrets from the underground . Days go by è stato il primo singolo presentato dalla band lo scorso aprile : piu’ rock che punk. Strana scelta : non è sicuramente uno dei pezzi migliori del cd. Cruising California e’ stato il secondo singolo estratto : sicuramente migliore del primo. Ottimo riff di chitarre e un sound piu’ immediato. Una bella rock ballad  : All I have left is you. Dirty Magic è un ottimo brano rock. Pimpante e allegro e’ I wanna secret family . Il cd ( 12 tracce) si chiude con Slim Pickens does the right thing and rides the bomb to hell. Un buon punk rock..a meta’ strada tra I vecchi Offspring e I nuovi.  Un cd piu’ che discreto : non aggiunge forse niente di nuovo alla storia della band , ma è ottimamente cantato e suonato…senza mai scadere nel commerciale.

Recensione Melody Gardot  The Absence

Melody e’ una cantante jazz Americana in scena dal 2005.  Si inizia con Mira :  a meta’ tra il jazz e la bossa nova. Un brano molto raffinato. Amalia ci riporta ad uno stile piu’ tradizionale ( vagamente mi ricorda la prima N.Jones). So we meet again my heartache e’ un brano lento molto ricco di atmosfere. Con Lisboa torniamo alla raffinatezza ricercata e curata nei minimi dettagli.  If I tell you I love you ci porta nelle fumose atmosfere di un tipico night americano anni 40. Il cd ( 11 brani) si chiude con : Lemanja…..jazzato e brasileiro.  Un cd estremamente ricercato in tutte le forme. A tratti forse un poco monocorde…ma in definitiva..un prodotto piu’ che discreto.

Recensione  Rebecca Ferguson    Heaven 

E' una giovane cantante inglese uscita dalla settima edizione del talent inglese The X Factor.  Si inizia con Nothing's real but love ( suo singolo di debutto).Un buon brano soul, ottimamente cantato. Si prosegue con Glitter & Gold : siamo su un pop raffinato e di classe, venato di soul.  Shoulder to shoulder e' invece una ballad...a tratti graffiante e a tratti morbida.  Mr bright eyes è un brano molto disincantato: allegro e spensierato.  Diamond to stone si colloca negli anni 70 a meta' tra il Motown sound e la discomusic. Il cd ( 10 tracce) si chiude con Too good to lose : a meta' tra soul e blues.  Un bel disco sicuramente : l'artista ha scritto tutti i brani in esso contenuto.  Non banale e mai scontato. Brava Rebecca.

Recensione Norah  Jones  …Little Broken Hearts

A distanza di due anni dall’antologico  …Featuring, ecco il nuovo disco della figlia del Ravi Shankar. Si inizia con Good Morning :  una canzone tra il pop e il folk, cantata con vena ispirata e malinconica.  Say Goodbye presenta un pizzico di elettronica : piu’ ritmata della precedente.  Con Little Broken Hearts andiamo su un pop che vira decisamente al rock. After the fall e’ molto ermetica : essenziale.  Happy Pils e’ il primo singolo del cd : otima scelta. Il brano è allegro e sicuramente orecchiabile : ma non commerciale.  Una miscela di pop, country, rock, jazz e folk.  IUl cd ( 12 brani) si chiude con All a dream : un brano che non si discosta molto dalla produzione standard della cantante.  Bello e affascinante.  Un bel disco : qualche pizzico di sound piu’ moderni non lo rendono piu’ commerciale ma lo impreziosiscono eo incuriosiscono.  Brava Norah : un buon prodotto.

Recensione One Direction   Up all Night  

Boy band anglo-irlandese  composta da 5 elementi ( terzi classificati nell’edizione X Factor inglese del 2010.  Si inizia con What makes you beautiful , il loro primo singolo.  Un brano pop dal ritornello molto orecchiabile. Le prime note echeggiano un po’ a You’re the one that I want . Si prosegue con Gotta be You : una gradevole pop ballad ( e loro secondo singolo). Altro singolo  One Thing . Brano ritmato e frizzante.  More than this e’ una piu’ che ottima ballad. Tell me a life prosegue su un bubble pop rodato e convincente. Taken prosegue su questa strada. Il cd si chiude con Stole my heart.  Un brano danzereccio.  Nella versione De Luxe ( 15 brani totali ) sono presenti altri due brani :Stand Up e Moments.  Un buon esordio. Intendiamoci: niente di epico e immemorabile, ma sicuramente un disco dignitoso che si fa ascoltare.

 

Recensione Lana Del Rey   Born to die  

Lana e’ una giovane cantante americana al suo debutto ufficiale con il suo nome  , dopo un EP e un album a nome Lizzy Grant.  Si inizia con Born to die :atmosfere rarefatte, cupe…ma decisamente interessanti.  Si prosegue con Off the races : raffinata e che prosegue sulla stessa strada.  Blue Jeans ( uno dei singoli) ci presenta atmosfere che ricordano molto un giorno di pioggia.  Criptico…ma bellissimo .Video Games e’ una delle piu’ belle ( ed anche un altro singolo )  :  di classe. Sicuramente non commerciale.  Dark Paradise ha un titolo che da solo dice già tutto ( molto ermetica la melodia).  Il cd si chiude con This is what makes us girls :  una degna chiusura in linea con le atmosfere del cd.  Un buon prodotto ( 12 brani) che a tratti mi ha ricordato qualche produzione di Nick Cave ( con le dovute proporzioni) : un album sicuramente che non cerca la commerciabilita’ e che si fa apprezzare per la sua particolarita’  nei suoni e nella voce.  Brava Lana.

 

 

Recensione I Muppet ( colonna sonora)

I simpatici pupazzi creati da J.Henson , sono un’icona dello spettacolo americano. Questo è il cd del loro ultimo film.  Si inizia col La sigla del Muppet Show : imperdibile. Un classico.  La vita è una splendida canzone e’ la classica canzone allegra e corale , tipica dei Muppets.  Me and Julia down by the Schoolyard e’ un grande pop marchiato Paul Simon.  C’è spazio anche per un classico degli Starship : la splendida We built this city.  Imperdibile la versione “quartet” di Smells like teen spirit . Molto soul Forget you.  Alla fine dell’arcobaleno è scritta dal grande Paul Williams.  Non poteva mancare l’irresistibile Mah na mah na. Il cd si chiude con Muppettisimo show : una rivisitazione della sigla iniziale, cantata da Elio.  Un cd molto carino.

 

Recensione  Suzi Quatro   In the spotlight

Classe 1950….una delle grandi rock woman ancora in attivita’. Nel 2011 e’ uscito il suo ultimo cd. Si inizia con A girl like me  : si capisce che il tempo non è passato. Il glam rock di Suzi, graffia ancora.  Whatever love is  prosegue su questa strada. Rock…e ancora rock.  Strict Machine e’ una delle mie preferite : echeggia Can the can …uno dei suoi piu’ grandi successi.  Breaking Dishes : un altro pezzo graffiante.  Hard headed  woman :  un bellisimo omaggio al puro rock and roll. Il cd ( 11 brani) si chiude con la toccante Singing with angels, traboccante di citazioni a Elvis..e ai favolosi anni 50.  Un grande disco : estremamente coerente con il suo stile. Bravissima Suzi : e’ stato come ritrovare dopo tanto tempo…l’adorata sorella maggiore scatenata.

Recensione Amy Winehouse    Lioness: hidden treasures

Ecco il primo album postumo della  giovane talent soul e blues degli anni duemila. Si inizia con Our Day will come : un mezzo reggae abbastanza vivace .  Between the cheats affonda nel favoloso decennio a cavallo tra i cinquanta e i sessanta.  Like Smoke e’ un bel brano. Molto soul ma con un intreccio rap ( feat. Nas) . Spero che già nell’originale fosse presente il pezzo RAP e non sia stato aggiunto solo postumo.  La vecchia Winehouse la troviamo in The Girl from Ipanema ….ma siamo alle session  di Frank ( il suo primo album). Si ritorna al soul con Best,friends, right? Ma e’ un soul un po’ annacquato : non è il soul/blues arrabbiato dei primi due album . Troppo patinato.  Body and Soul e’ un raffinatisimo duetto con il crooner Tony Bennett.  Domanda : era necesario fare uscire un cd ( 12 brani)  di uno spessore non all’altezza della cantante? Secondo me …no. Questa non è la Winehouse che tutti vogliamo ricordarci.  Sufficiente..ma niente di piu’. La vera Amy…e’ nei primi due album.

Recensione Talk That Talk   Rihanna 

Sesto album in studio per la bella cantante delle Barbados. Si inizia con You da one :  un buon inizio.  Un bel brano pop …con vari echeggi  caraibici.  Si prosegue con Where have you been.  Un brano danzereccio e piuttosto martellante nel ritmo.  We found love è stato un eccezionale singolo in fato di vendite. Fresco e simpatico.  Pop House di classe.  Birthday cake e’ in perfetta linea con il sound del 2000 :  non si assimila comunque dal primo ascolto. Watch N’ Learn e’ un bel reggaeton. Si arriva anche al lento di Farewell : la cantante ha una bella voce e …si sente.  Red Lipstick e’ molto tetro e orientaleggiante.  Il cd ( versione De Luxe : 14 brani) si chiude con una stupenda ballad : intensa e con una grande performance vocale( Fool in Love ) . Che dire : un genere che non mi affascina particolarmente , ma che incontra grandi favori di pubblico.  Rihanna e’ sicuramente brava e questo disco e’ sicuramente un piu’ che buon prodotto.

 

Recensione Demi  Lovato   Unbroken

Dopo una pausa di due anni dal suo ultimo lavoro e un periodo di ricovero in una clinica per problemi emotivi, la graziosa Demi torna con noi con un nuovo lavoro. Si inizia con All night long ( con Missy Elliot e Timbaland). Un brano  pop-soul-rap. Attuale e simpatico.  Si prosegue sulla stessa strada con You’re my only shorty ( con lyaz).  Si torna al pop tradizionale con Lightweight : una bella ballad.  Unbroken è un classico brano alla Demi : pop raffinato.  Fix a heart e’ un’altra bella ballad.  Con Hold up si fa un passo negli anni 80.  Skyscraper e’ un bellissimo brano lento. Una delle mie preferite è For the love of a daughter : intensa e tovvante. Il cd (15 brani) si chiude con il remix di Skyscraper.  Un bel ritormo : l’artista sembra aver risolto e bene,  i suoi problemi personali e ci sforna un album decisamente carino. Attuale…ma con qualche eco del passato. Demi si conferma una ragazza che fara’ strada.

Recensione Noel Gallagher’s  High Flying Birds   

Dopo il progetto del fratello Liam, Noel ci sforna un cd solista…attesissimo. Si inizia con Everybody’s on the run : uno dei migliori pezzi dell’intero cd. A meta’ strada tra Beatles e Oasis, il pezzo si distingue per una bellisima parte di archi.  Dream on , prosegue su questa strada. Un bellissimo pop , forse a tratti suntuoso, ma sicuramente di gran classe.  If I had a gun e’ una bellissima ballata. Intensa : come da tempo Noel non ne scriveva. The death of you and me : mi ricorda un po’ The benefit of Mr.Kite dei Beatles. Lo so che non è uguale, ma  a pelle e’ questa la sensazione che mi  ha dato.  Molto carina anche Soldier boys and Jesus Freaks.  Il cd si chiude con Stop the clocks : un brano vecchio di dieci anni e che già circolava in rete. Una mezza ballad a tratti psichedelica. Un disco che mi ha soddisfatto : dei due fratelli..a sentire i Beady Eye, Noel rappresentava sicuramente la parte creativa della band. Un grande autore e qui un grande e fine interprete. Un bel disco pop rock : ben sopra la media.

Recensione 21  ADELE 

Dopo il debutto del 2088. La cantante Adele  torna con questo nuovo cd, molto atteso dai fans. Si inizia con Rolling in the  deep : un bellssimo e delicato brano soul.  Con Rumour ha it  si prosegue sula stessa strada . Set fire to the rain si tinge di pop . Take it all e’ una bellisima balad , quasi gospel.  Someone like you è ancora una ottima ballad: raffinata. La versione da 13 track contiene anche If I hadn’t been for love  e Hiding in my heart : due ottimi brani soul.  Un buon cd : forse non pecca di orginalita’: esistevano già personaggi come la Winehouse ( RIP), Duffy e Joss Stone,  che prima di lei avevano già recuperato questo sound vintage, ma comunque Adele rimane una finissima interprete , delicata e raffinata e sicuramente una voce destinata a fare parlare di se per molti anni. Un ottimo prodotto ben sopra la media.

 

Recensione Ben Harper  Give till it’s gone  

Cantante e chitarrista statunitense ( classe 69) in attivita’ dal 1992. Il cd si apre con Don’t give up on me now. Un pezzo rock : delicato ma incisivo. I will not be broken e’ una ballad che poi si accende e si infiamma ( un po’ alla Metallica).  Rock n’roll is free e’ un bel….rock n’ rol. Con Get there from here , ci buttiamo sulla psichedelia ( alla Hendrix). C’è spazio anche per il blues , con Waiting on a sign.  Sicuramente un bel disco, variegato e luminoso che spazia tante decadi di generi musicali, ma sempre con un unico denominatore : il rock.

Recensione Caro Emerald   Deleted scenes from the cutting room floor

Di estrazione jazz, la trentenne Carol da’ alla e stampe in Olanda ( sua terra di origine) nel 2010. E’ pero’ solo nel 2011 che varca i confini internazionali ( Italia compresa). Si inizia con That man :  un brano ricco di swing e Doo Wop. Si prosegue con Just one dance : un po’ piu’ attuale del precedente. Musica di altri tempi, ottimamente attualizzata.  Vagamente new cool è Riviera Life ( incisa anche in una versione con G.Palma) . Back it up ha avuto la fortuna di essere scelto per la campagna pubblicitaria Wind :  il brano e’ azzeccato. Simpatico, ritmato e vagamente sixties.  You don’t love me : si torne alle patinate atmosfere dei jazz club anni 40 e cinquanta.  Secondo brano usato per la Wind : Stuck . Allegro e brioso ,con inserti Jazz a fare capolino qua e là.  A night like this e une mezza rumba jazzata : impossibile dite voi? Ascoltare per credere. Il cd ( 12 tracce) si chiude con The lipstick on his collar : sound datato…ma sempre attuale se il repechage è fatto con classe ( e lo e’). Un bellissimo disco : da ascoltare…da fare ascoltare e da riascoltare. Brava Caro.

Recensione  Hey Boy! Hey girl !   Ray Gelato & Kai Hoffman

Uno dei piu’ grandi swing/jazz performer del momento , incontra una delle piu’ brave cantanti Jazz del momento. L’incontro è esplosivo.  Si inizia con la title track : un sapiente mix di swing e jazz. Simpatica e trascinante : uno dei pezzi migliori. La classica I’ve got you under my skin , qua assume a nuova vita con un arrangiamento vagamente ( ma non troppo ) sudamericano ( quasi da bossa nova) . Con You’re just in love torniamo sul classico degli anni che furono ( ‘40-‘50). Stupendo l’assolo di sax di Ray e la delicata sovrapposizione delle due voci. Under a blande of blue è molto patinato e sicuramente di estrazione piu’ jazzistica.  Let’s call the whole thing off : divertentisima e trascinante. Un’altra piccola perla. Altro classico : The lady is a tramp.  Completamente rivoltato rispetto al’originale. Molto piu’ swingato.  Don’t worry ‘Bout me/I’m in the mood for love : due facce..la prima lenta e avvolgente; la seconda ricca di scat.  Frim fram sauce offre ancora l’eccelso di Ray in prima linea. Il cd ( 17 trace) si chiude con la reprise ( short version) della title track.  Un bel disco, ben cantato e ben suonato  : un esperimento da ripetere. Ray si conferma un eclettico interprete in grado di spaziare dallo swing al jazz con sorprendente facilita’. Ma e’ quando diventa crooner che da il meglio : non c’è avversario che tenga . Il vero erede di Dean Martin….è lui. Bravissima Kai : per me una piacevole scoperta.

Recensione Beady Eye   Different Gear  Still Speeding   

Uno degli album piu’attesi di questo 2011. Praticamente gli Oasis senza Noel . Si inizia con Four letter Word : brit pop tendente al rock. The roller e’ stato il loro primo singolo ( dopo un paio di promozionali tra cui il precedente brano) : un po’ fiacco. Non ha avuto grande successo e a ragione . Bring the light e’ un mezzo rock’n’roll alla Lennon. Bisogna arrivare alla dodicesima traccia per trovare un brano degno di nota : The Beat goes on .  Bello…afascinante e vagamente psichedelico.  Il cd ( 13 tracce) si chiude con The Morning Sun : una bella ballad di grande impatto emotivo.  Io ho amato gli Oasis e aspettavo con curiosita’ questo lavoro.  Ebbene….mi aspettavo di piu’. Liam e soci hanno svolto il compitino senza mai uscire dai binari. L’album è carino ma niente di piu’. Devo dedurre che il genio tra i due era Noel e se tra un mese quando uscira il suo lavoro solista..mi deludera’, mi porro’ la domanda di dove nasceva il talento degli Oasis. 

Recensione Jennifer Lopez  Love?

Questo album segna la sua rinascita dopo un periodo un po’ appannato. L’avevano data per spacciata ed invece eccola qua : in piena forma. Si inizia con l’hit single On The Floor ( ft Pitbull). Un campionamento azzeccato ( lambada) ed ecco un successo mondiale. La miscela e’ la solita : un ritmo dance farcito di echi latino americani. Ballabile al punto giusto. I’m into you ( ft Lil Wayne) e’ un brano dalle sonorità molto attuali. Un bel duetto. La title track è marcatamente piu’ pop : pollice alto. Papi ci riporta al sound dei suoi primi album . Until it beats no more e’ una delle mie preferite : un semplice brano pop ( e non è un difetto). Invading my mind ci riporta ai ritmi danzerecci. Il cd si chiude con Starting Over : pop dance . Nella versione De Luxe sono presenti altri 5 brani. Vi segnalo Hypnotico ( dance) e  Everybody’s girl ( pop). Una vera e propria rinascita questo album : ballabile  ma mai eccessivamente commerciale. Un ritorno a 360° molto positivo per questa artista polivalente. Brava J-Lo.

Recensione Beyonce 

Quarto cd solista per questa cantante,attrice,ballerina, nativa di Houston.  Si inizia con : 1+1 , che è stato anche il singolo apripista. Lo stile è la classica miscela soul,pop e blues che tanto l’ha resa famosa. Un’ottima performance vocale. I care : si fa ancora piu’ marcata la linea iniziata precedentemente.  Il secondo singolo è stato : Best Thing I never Had . Leggermente piu’ dance dei precedenti. Un refrain molto orecchiabile. Start Over : e’ un’ottima ballata. Intensa e struggente. Con Love on Top si riprende il ritmo danzereccio. I was here è un’altra bella ballata. IL cd (12 canzoni) si chiude con Run the world : ballabile al punto giusto. La versione de-luxe comprende tre remix di Run the world e altri tre inediti. Il migliore è sicuramente : Lay up under me. Un fantastico mix di suoni anni 80 che ti affascinano sin dal primo ascolto.  Un buon disco : Beyonce e’ una grande artista e lo dimostra ampiamente con questo suo nuovo lavoro.

 

Recensione Born This Way   Lady Gaga 

Secondo album di inediti per Stefani Joanne Angelina Germanotta.

Si inizia  con Marry the night :  sound anni 90. Un brano energico : dance al punto giusto. E’ stato il singolo apripista : non ha fatto cose sensazionali come tanti suoi estratti. Ma il brano è onesto e dignitoso. Qua il sound e’ tipicamente anni 80 ( sapientemente miscelato con il sound attuale). Judas e’ stato il secondo singolo : un brano alla Bad Romance, intelligente e dal refrain orecchiabile. Ottimo. Americano è un bellissimo brano : pop e latino..una miscela già risultata vincente per la cantante. Un potenziale hit. Bad Kids attinge alla Madonna di meta’ carriera ( per es. Express Yourself).  Idem per Heavy metal lover : sempre Madonna anni 80.Un po’ di elettronica arriva con Electric Chapel : ballabile. You and I e’ vagamente country : un brano alla S.Twain. Interessante. Il cd si chiude con The Edge of Glory : a meta’ strada tra Kim Wilde e Samantha Fox ( due icone 80). Un cd ricco :  nella versione de luxe, ben 17 brani. Inoltre questa versione contiene un secondo cd con vari remix ( il migliore è Born this way in versione country). Un secondo album al quale manca l’hit single che fa il botto, ma che rimane sempre un buon prodotto, onesto e ben confezionato.

 

Recensione Britney Spears    Femme Fatale

Settimo album in studio per la bionda cantante statunitense. Il cd si apre con Till the world ends ( secondo singolo dell’album). Il brano è molto orecchiabile : in linea con il sound attuale. Il refrain è indovinatissimo.  Hold it against me e’ stato l’apripista di Femme Fatale : sicuramente bello. Ritmi dance che echeggiano tra il passato, il presente ed il futuro della cantante. Un brano lungo e convincente per tuta la durata.  How I roll ricorda un po’ le produzioni dei Black Eyed Peas.  Un po’ di elettronica..un po’ di rap ed il gioco è fatto. Con Beautiful si torna allo stile piu’ classico delle ultime produzioni della cantante. Big Fat Bass e’ un ottimo elettropop, orecchiabile e danzereccio. Il cd ( 12 tracce) si chiude con Criminal : forse è il brano piu’ “diverso” dell’intero lavoro. Il suo inizio è molto particolare e pure il refrain. Un bel pop.  Questo lavoro non è forse all’altezza del precedente Circus ( che era veramente fantastico) ma rimane un disco ben oltre la sufficenza e che testimonia che finalmente la cantante ha ritrovato quella stabilita’ emotiva e qualitativa che aveva smarrito a metà carriera.

 

Recensione Avril Lavigne   Goodbye Lullaby

A distanza di tre anni dal suo ultimo lavoro, torna la pop-rocker canadese con questo nuovo lavoro. Si inizia con Black Star: un brano molto introspettivo. Si arriva al singolo trainante : What the hell . Il sound ricorda un po’ la sua vecchia Girlfriend. E’ un power pop di assoluto rilievo: orecchiabile ed energico.  Whish you were here e’ piu’ lento del singolo : una ballad , efficace e ben cantata. Si torna al pop rock con Smile : bellissimo il refrain. Everybody hurts e’ la versione evoluta del sound dei suoi primi successi. Gradevolissima. Ancora pop rock con Not enough. Remember when e’ un’altra ballata . In certi punti mi ricorda un po’ i Roxette ( il brano ogni tanto occhieggia a Let it Be). Il cd si chiude con Alice : colonna sonora dell’omonimo film. Perfetta l’atmosfera che vi si respira : calza  a pennello per il film. In varie versioni poi sono previste versione acustiche  di alcuni brani piu’ Bad reputation ( un brano ala Ramones). Un cd ( 14 tracce) che rivela una certa maturazione nel sound della cantante : a metà strada tra il passato ed il futuro. Un bel disco. 

Recensione Chromeo   Business Casual

I Chromeo sono un duo canadese ( Patrick e David) al loro terzo album.  Si inizia con Hot Mess: un brano ritmato e danzereccio. Mi ricorda un po’ il vecchio MC Hammer.  I’m not contagius e’ un elettro funk con influenze black.  Night by night pesca nel funky anni 70 ( o se preferite, dei Jamiroquai) : un gran pezzo. Don’t turn the lights on aggiunge un po’ di anni 80 ( ABC, Climie and Fisher). Si torna al funky con When the night falls. Il cd si chiude con Grow : un gradevole brano pop elettronico.  Un duo interessante da tener d’occhio. Attingono un po’ agli Human League, ai Pet Shop Boys, al funky anni 70 , producendo un cd molto gradevole.  Bravi.

 

Recensione Roxette   Charm School

Dopo una pausa di una decina di anni ( dovuta ad una malattia che aveva colpito la cantante), Marie e Per tornano con un nuovo album di inediti.Si inizia con Way Out : lo stile non è cambiato molto in questi anni. Il brano è un pop venato di rock. She’s got nothing  on ( but the radio) e’ il singolo apripista. Scelta azzeccata : sembra di risentire il duo dei tempi migliori.  Speak to me e’ una bella ballata , piena d’atmosfera.  Only when I dream e’ sempre un classico brano dei Roxette, già dalle prime note. Con Dream On si prosegue sulla stessa strada.  After  all e’ vagamente Beatlesiano. Il cd si chiude con Sitting on the top of the world : un brano molto riflessivo.  Un gradito ritorno per questa band : un cd ( 12 tracce ) che si lascia piacevolmente ascoltare e che conferma il duo, capace di imbastire melodie  semplici ma orecchiabili ( una sorta di Abba venati rock). La versione de luxe comprende 12 brani che testimoniano il loro reunion tour 2010. Un ottimo prodotto.

Recensione  Michael Jackson   Michael 

Primo album postumo per il re del pop. Uscito a dicembre dello scorso anno, si è ottimamente comportato nelle classifiche mondiali.  Si inizia con Hold my hand , un duetto con Akon :  e’ stato il primo singolo scelto per lanciare il disco. Non è sicuramente il brano migliore, ma è bello e si fa ascoltare. Un brano moderno  in linea con i sounds attuali.  Hollywood Tonight e’ sicuramente un brano che ci fa rituffare nel periodo d’oro del cantante. Ritmato, veloce ed accattivante .  Monster : bellissimo . Anche qua il sound ci fa fare un tuffo nel passato ( album tipo Bad o Dangerous).  Stessa direzione per Breaking News . Another Day e’ il mio preferito : un duetto con Kravitz che dimostra quanto Michael avesse ancora molto da dire. Il cd si chiude con la ballata Much to soon . Delicata e bene interpretata.  I brani sembra siano stati incisi tra il 2004 e il 2009 e sinceramente ascoltandoli , la sua morte fa ancora piu’ rabbia. Michael nonostante da un quindicennio abbondante ad oggi non avesse piu’  prodotto brani degni di nota, ci consegna postumo, un grande disco. Michael ( 10 canzoni) è sicuramente un piu’ che ottimo cd : il cantante aveva sicuramente riacquistato quella genialità che forse aveva un po’ smarrito.  Un cd che vi consiglio . Bellissimo.

Recensione  The Pipettes   Earth vs. The Pipettes 

 

A distanza di quattro anni dal loro precedente lavoro e dopo una serie di rimpasti nella formazione, esce il nuovo lavoro di questa band inglese ( ad oggi composta da due ragazze) . Si inizia con Call Me : il sound del primo album ( tipico  Phli Spector) si orienta verso un pop piu’ moderno. Il brano è ascoltabile e si rivela molto carino. Thank you ritorna un po’ alle origini : localmente la band è valida e si fa apprezzare per le melodie semplici e orecchiabili.  I need a little time e’ decisamente un brano stile Bananarama . History e’ allegro è scanzonato. Stop the musica prosegue la strada del pop raffinato e ascolatabile. Captain Rhythm e’ sicuramente il brano piu’ Spector dell’intero cd.  Il cd ( 12 brani) si chiude con From Today : un buon brano pop. Un bel cd . Il sound della band è decisamente mutato : dal periodo a cavallo tra i sessanta e settanta è slittato di almeno un decennio. Il sound è piu’ vicino agli 80 adesso . Un CD che si fa ascoltare senza sussulti.  Pop easy listening ma di quello buono.

 

 

Recensione Speak now  Taylor Swift 

 

Giovane cantante statunitense ( 21 anni ) country-pop . Questo è il suo terzo lavoro ( ha esordito nel 2006).

Si inizia con Mine : la miscela vincente è quella di un country venato da pop. Un mix che ha fatto la fortuna di artiste come Olivia Newton John ( ai suoi esordi) e piu’ recentemente di Shania Twain e Faith Hill. Gradevolissimo.  Sparks Life prosegue per questa strada : la Tayloe ha una voce molto carina che ben si adatta al country.  Back to December ‘ una bella ballad.  Si riprende ritmo con la title track . Ritmata al punto giusto . Never grow up è un bel lento con una bella introduzione di chitarra…riff che la accompagna per tutta la canzone.  Haunted è marcatamente pop , ma di quel pop di classe che non e’ frequente trovare in questi anni. Il cd si chiude con Long Live :  un bel brano che ci fa rituffare nel country.  Un bel cd ( 14 brani)  che si fa ascoltare . Non solo per gli amanti del country ma sicuramente un prodotto di piu’ ampio respiro e mercato. Brava Taylor : continua cosi’.

 

Recensione The Union    Elton John   Leon Russel 

 

Due leggende della musica : uno statunitense ( Leon ) e l’altro inglese ( Elton). Elton ha sempre espresso il suo amore musicale per Leon…additandolo sempre come ispirazione per il suo modo di cantare e suonare ( entrambi suonano il piano).  Il cd inizia con  If I wasn’t for bad. Leon Russel  fa la parte del leone. Una bellissima canzone che suggella la grande amicizia ed il grande rispetto tra i due artisti. Un pop d’autore molto anni settanta. Eight Hundred dollar shoes e’ una classico brano eltoniano della primissima metà degli anni 70. Un mezzo blues è Hey Ahab : una intro col piano semplicemente fantastica. Sonorità pop country in Jimmie’s Rodgers dream : è uno splendido duetto.  Monkey Suit e’ un ‘ottima pop song. Anche qui il sound e’ pop anni 70 con una spruzzata di blues. A dream come true è un altro buon pezzo country. Una grande ballad : When Love is Dying . Possente a vvolgente.  Soul e blues in I Should have sent roses . Il cd si chiude con il gospel di In the hands of angels. Il cd ( 14 brani) e’ arrivato al nr.3 delle classifiche americane e lo considero un piu’ che ottimo risultato. Un disco non commerciale che piacerà moltissimo ma che non in tutto il mondo venderà tantissimo, e questo è un peccato perché e’ un disco di notevole spessore, di un riuscitissimo mix di vari generi, ottimamente cantato e suonato da due grandi artisti.  La classe non e’ acqua e questi due artisti ne hanno da vendere. Imperdibile.

Recensione  Katy Perry   Teenage dream

 

Nuovo lavoro per la ventiseienne cantante californiana.  Si inizia con Teenage Dream  ( che è anche il secondo singolo del disco).  Un buonissimo brano pop (leggermente  venato rock) che si accende dopo un inizio tranquillo. Bellissimo il refrain che rimane subito in mente. Si prosegue con Last Friday Night : un brano allegro e disincantato.  California gurls è stato il singolo apripista, nonché un buon successo a livello mondiale.  Il sound e’ quello classico di questi anni, ma con qualche eco anni 80.  La conferma dell’attualità dei suoni viene da Peacock : hip hp e  rap ! E.T. e’ un lento molto particolare , a tratti…ossianico. Tetro e dal ritmo a volte spiazzante.  Pearl invece è una ballad nel senso piu’ tradizionale della parola.  Bello e intenso.  Il cd (12 brani)  si chiude con Not Like the movies : un altro bel lento.  Nelle varie versioni esistono delle tracce bonus. Quella che a me piace di piu’ e’ il remix di California Gurls ( mstrkrft main mix )  che con un pizzico di elettronica un po’ retro’…lo colloca di diritto negli anni 80. Brava Katy : una buona conferma per un disco variegato , che si fa ascoltare  senza problemi.

 

 

Recensione Miley Cyrus   Can’t be tamed 

 

Dopo due anni di silenzio ( Breakout era del 2008) intervallati da un E.P. lo scorso anno, ecco il nuovo CD di inediti della giovane cantante americana. Il primo brano e’ Liberty Walk : non colpisce immediatamente, ma dopo qualche ascolto si metabolizza che questa miscela di pop-rock-elettronica è validissima. Can’t be tamed e’ il singolo : il sound e’ quello attuale ( ricorda un po’ certe produzioni della Spears) e colpisce, specie nel ritornello ( subito assimilabile). Every rose has its thorn e’ un bellissimo lento, di quelli da ballare guancia a guancia. Two more lonely people ricorda un po’ gli esordi solisti della grande Belinda Carlisle. Ottimo. Un altro gran lento : Forgivness and love ( stupenda ballad).  L’energia della “vecchia” Kim Wilde la troviamo in Scars. Il cd ( 12 tracks) si chiude con My heart beats for love : una pop song piu’ che dignitosa. Miley si conferma cantante dal grande talento : la speranza e’ che non si perda per strada come è successo a tante sue colleghe teens. Brava Miley.

 

Recensione Skunk Anansie   Wonderlustre 

 

Dopo una separazione di otto anni, la band inglese capitana dalla statuaria Skin e’ tornata con un nuovo lavoro. Si inizia con God Loves only you  e si capisce da subito che il tempo non ha intaccato la grinta di questo gruppo.  Un ottimo brano rock di quelli che ti conquistano subito. My ugly boy conferma la direzione e i suoni. Over the love è una delle mie preferite : i gorgheggi vocali di Skin la impreziosiscono. Batteria possente e chitarre graffianti. It doesn’t matter  ha un inzio che mi ricorda Come Together ( Beatles)…nelle primissime battute.  Un ottimo pop-rock ( piu’ rock che pop). You saved me è un brano lento : Skin sa anche essere dolce e qua lo dimostra pienamente.  Il disco ( 12 brani) si chiude con I will stay but you should leave : una buona ballad che si accende dopo un inizio tranquillo. Uno dei brani piu’ belli. Che dire ? Una grande band….dal suono onesto e coerente con il proprio passato. Non una reunion “fasulla” ma una vera reunion che ha prodotto un grande disco rock.

 

Recensione Cheryl  Cole  3 Words

Cheryl Ann Cole è una cantante inglese di 27 anni che vinse il talent show Popstars nel 2002. Fa parte della band Girls Aloud. 3 words e’ il suo album di debutto come solista.  Si parte con la title track ( in duetto con il produttore  will.i.am ). Sound attuale : un po’ elettronico e un po’ pop. Parachute prosegue su quella strada, ma con meno elettronica. Molto carino il ritornello.  Anche Heaven si conferma una canzone molto carina : decisamente e marcatamente piu’ pop rispetto alle precedenti.  Rain on me è la mia preferita. Un tocco di 80 per una delicata e molto bella pop song. Stand up è un brano molto ballabile che ti trascina sin dal primo ascolto con vaghi richiami hip hop . Il cd si chiude con Heartbreaker :  un altro duetto con il producer. Vecchi echi….attualizzati. Un buon cd ( 11 tracks) : musica attuale....  piu’ che dignitosa. Brava Cheryl.

 

Recensione Kylie Minogue   Aprodite 

 

A tre anni dal precedente X , la cantante australiana ci propone questo nuovo lavoro.  Si comincia con il singolo All the Lovers : il sound ricorda molto quello del fortunato Cd Fever. Un po’ di elettronica mischiato a buon sano pop. Un bel singolo.  Get outta my way conferma questa via intrapresa.  Closer è un altro brano elletro pop molto carino , con echi anni 80, specie nel refrain. La title track è uno dei brani piu’ belli : ritmo incalzante che ci manda indietro di un ventennio ( come stile e sound).  Idem per Illusion : pop di classe a metà strada tra passato e presente. Cupid Boy si puo’ considerare la nuona “in your eyes”. Il cd ( 12 tracks) si chiude con Can’t beat the feeling : un pop che ricorda molto le prime produzioni di Madonna ( Lucky Star per es).  Un  r1torno piu’ che dignitoso per quest’artista dalla oltre ventennale carriera.  Non un capolavoro, ma un cd onesto e coerente. Ben tornata Kylie.

Recensione Christina Aguilera  Bionic 

 

A distanza di quattro anni da Back to basics , la Agulera torna con Bionic.

Si inizia con la title track e già si capisce che l’album ha una decisa svolta. Il brano è un pop elettronico se vogliamo anche un po’ sperimentale . Not myself tonight e’ il singolo apripista. Una scelta opinabile : non possiede lo spessore giusto per trainare un album ( cosa che infatti e’ successa ). Prima Donna mette in risalto la profondità della voce di Christina ( sempre ottima) : un brano black ( un po’ alla Janet Jackson). Finalmente con Sex for breakfast torniamo alla Aguilera che tutti amiamo.  Questa è una bella ballad dove finalmente la cantante abbandona un po’ di “sperimentazione” e ci offre un’ottima performance.  Lift me up prosegue sulla giusta via : uno dei brani migliori del cd. Un lento di quelli doc. La perla del disco e’ You Lost me :  sicuramente uno dei piu’ bei lenti di questo 2010.  I hate boys riprende il divertimento presente in Back to basics : ritmato e ballabile.  Il cd si chiude con Vanity : un ottimo brano pop dance che ricorda un po’ gli esordi della cantante. Un cd ( 18 tracce) che mi soddisfa a metà. Una prima parte un po’ sotto tono.  Nella seconda Christina da il meglio. La sua voce è sempre tra le migliori del panorama musicale, ma sinceramente mi aspettavo un po’ di piu’. Quattro anni sono tanti da un disco  e l’altro e il pubblico fa presto a dimenticare le star…..e purtroppo questo lavoro ne è stata una conferma . Auguro che l’artista torni presto alle posizioni in classifica che sicuramente merita. 

Recensione Kate Nash   My best friends is you 

 

Secondo cd della cantante inglese che segue Made of bricks del 2007.

Si comincia con Paris : il sound attinge agli anni gloriosi della Motown e in genere alla musica anni sessanta. Molto carino.  Si prosegue con Kiss that girrrl : revival a piene mani.  I just love you more vira decisamente stile e andiamo verso un sound a cavallo anni 70 e 80 stile  Stiff Records…. Mi ricorda a tratti la grande Toyah.  Do-Wa-Doo e’ il singolo trainante del cd.  Qua le atmosfere non richiamano gli anni sessanta : sono smaccatamente  anni 60. Bellissimo.  I’ve got a secret torna alle atmosfere piu’  rockeggianti e sperimentali. . Early Christmas Present ritorna invece al revival. L’ultima parte del cd e’ nettamente meno commerciale : Later on e Pickpocket sono molto particolari. Uno stile a metà tra il cantautorato puro, il folk e l’essenziale .

Il cd si chiude con I hate seagulls : un brano lento introspettivo e molto particolare. Alla fine di questo…dopo circa 4 minuti c’è una ghost track  ( che da anche il titolo al disco). Un disco particolare da due facce : una piu’ scanzonata tipicamente anni sessanta e una piu’ sperimentale e rockeggiante. Un esordio alquanto strano e spiazzante ma molto interessante. Da tenere d’occhio.

Recensione Ellie Goulding  Lights 

 

Giovane artista inglese ( e’ nata nel 1986) dalla ottime capacità , dopo un EP del 2009 , arriva a noi con il suo primo album di debutto inciso per la Polydor. Si inizia con Guns and Horses : un pop incalzante ma mai scontato. E’ il secondo singolo del disco. Il primo è Starry Eyed : ottima scelta. Un pop efficace a metà strada tra la prima Lene Marlin e i Cardigans. Bellissimo . This love pesca negli anni 80 : semplice ma carino.  Under the sheets prosegue su questa strada con un pizzico di elettronica . The writer e’ una bella ballad. Introspettiva. Wish I stayer e’ uno dei brani piu’ belli del cd. Fresco e spumeggiante ma con quel sottile velo di riflessione che sembra esserci in tutti i brani della cantante. Il cd ( 10 brani) si chiude con Salt skin :  syntho pop di classe.  Un ‘artista che forse non sfonderà in Italia ma che ha tutti i numeri per fare bene. Brava.

Recensione The balck eyed peas   The E.N.D.

 

Sono I fenomi degli ultimi anni. C’è chi li ama e c’è chi li odia. A distanza di tre anni dal precedente lavoro tornano con questo nuovo cd. Si apre con Boom Boom Pow : elettronica e rap ( la loro consueta miscela).  Rock that body è un ottimo brano. Piu’ pop del precedente. Bellissima la voce di Fergie tutta filtrata. Dance di quella buona. Si torna al rap con Imma Be. I gotta feeling è stato un ottimo singolo di successo. Potente e vibrante. Ring a ling : rap rap e ancora rap. Marcatamente pop e’ Party all the time. Idem Elecrtic City , con Fergie in evidenza. Now Generation è uno dei brani migliori del disco : pop, rock, rap…sapientemente mischiati. Il cd si chiude con l’elettronica Rockin’ to the beat : funkeggiante anni 70.  Sono presenti due bonus : Simple Little Melody e Mare ( molto sperimentali).  Premettendo che il loro non è il mio genere preferito ,  devo riconoscere che questo cd è geniale ed innovativo. Una ventata di novità ma senza mai essere becero o eccessivamente commerciale. Un bel disco.

 

Recensione  Meat Loaf  Hang Cool Teddy Bear 

 

A distanza di tre anni da Bat out of Hell 3 , Marvin Lee Aday ( suo vero nome) ci propone questo concept album ispirato ad un racconto fantasy dello scrittore Killian Kerwin. Si inizia con Peace on earth : un buon inizio.  Un rock decisamente convincente e possente, proprio come il robusto cantante texano. Living on the outside e’ in perfetto stile Loaf : secondo me ricorda la sua produzione Bad Attitude degli 80. Il singolo Los Angeloser e’ sicuramente azzeccato.  Un pop rock deciso e incredibilmente attuale dove la voce del polpettone dimostra ancora di avere grandi numeri. Love is not real ha due grandissimi guests alle chitarre : Brian May e Steve Vai. Un pezzo hard rock di quelli non eccessivamente duri : una giusta via di mezzo. Molto bello.  Song of madness è in assoluto una delle mie canzoni preferite del cd :  una ballad che ti accompagna in un bellissimo viaggio di 4 minuti.  Did you ever love somebody è un’altra perla del cd : a metà strada tra il gotico e il rock puro. Fantastica.  Let be in love è l’immancabile duetto che Meat si concede con la partner femminile di turno. Qua e’ una delle storiche dell’ultimo periodo : Patti Russo. Il cd si chiude con un pezzo scritto da Bon Jovy : Elvis in Vegas. Il rock quando è bello come questo brano …non stanca mai.  Un disco ( 13 brani ) a metà strada tra l’ultimo capitolo Bat out e alcune sue produzioni anni 80. Non è presente Jim Steinman e questo a mio parere è l’unico  piccolo difetto : la coppia Loaf / Steinman ha sempre fatto cose eccellenti insieme. Ma questo  Hang Cool Teddy Bear rimane un grande disco da otto pieno.  Rock puro…. con qualche variante nell’Hard e nel pop ( poco) . Bello, bello e  ancora bello.

 

Recensione Gabriella Cilmi   Ten 

 

A distanza di due anni dalla pubblicazione del fortunato album di esordio Lessons to be learned, la cantante italo australiana ci riprova con Ten.

Si parte con il singolo On a mission ( top ten UK). Dimenticatevi la patinata ragazza di Sweet about me. La svolta è ( almeno per i due terzi del cd ) verso un pop tipicamente anni 80 . La clip e’ un omaggio a Barbarella di Jane Fonda. Ritmi veloci : il pop non è morto e  questa canzone ne è la prova. Si prosegue con Hearts don’t lie. Stile Bee Gess ( australiani d’adozione pure loro). Bellissimo brano pop dance. What if you knew : una sorta di Livin’ in disperate times ( di Olivia Newton John) del duemila. Defender è un’ottimo lento.  Un omaggio anche ai Blondie di D.Harry ( come stile ) : Superhot. Fantastico ed incalzante. Con l’ottava canzone, Invisibile girl, si torna allo stile che ci ha fatto conoscere Gabriella, ossia una miscela di soul e black molto efficace. Idem con Glue : ottimo brano soul.  Si prosegue sulla stessa linea con Let me know. Il cd si chiude con Superman , forse la piu’ simile alla sua vecchia produzione, Gabriella ci offre le sue vocali aperte e da gattina . bellissimo. Come bonus abbiamo una new version di Sweet about me. Un bel cd ( 13 brani)  : personalmente mi è piaciuto. Il mondo a cavallo tra i settanta e gli ottanta , attualizzati da una capace ragazza di 18 anni.  Ha stoffa : farà parlare di se. Un buon cd .

 

Recensione Lene Marlin  Twist The Truth

 

Quarto album in studio per la cantante norvegese.  E’ uscito quasi un anno fa ma lo recensisco volentieri anche ora, in quanto un bel disco.

Si inizia con Everytihing’s good : una ballata malinconica. In perfetto stile Lene.  Here we are è un bellissimo brano, uno dei miei preferiti. Criptico, intimo : la voce della cantante rende al meglio in questi brani. Molto carino il refrain. You could have è il singolo scelto per promuovere il lavoro.  Una canzone molto d’atmosfera che non sarà forse commerciabilissima ma è sicuramente di ottima fattura.  Have I ever told you è l’unico brano un po’ ritmato del cd : simpatico e …un po’ di brio ci voleva. Il cd si chiude con You will cry no more : essenziale e delicato ( e malinconico). Un cd ( 10 brani) forse troppo intimista per bissare i successi precedenti della cantante, ma che rimane qualitativamente parlando, un ottimo lavoro.  O si ama o si odia : solo per palati raffinati.

 

Recensione Soldier of Love  Sade 

 

A distanza di 10 anni dal Lovers Rock la bravissima cantante anglo nigeriana torna a noi con un nuovo album . Si inizia con The Moon and the sky : lo stile patinato ed estremamente raffinato di Sade è rimasto intatto dagli anni 80 ( il decennio di debutto). La classe non e’ acqua. Soldier of love è il singolo : un po’ piu’ ritmato del precedente. Morning Bird e’ un lento molto intenso : scarno ed essenziale. Long Hard Road mantiene la stessa linea. Bring me home riprende ritmo .  A meta’ strada tra jazz e soul. Il cd si chiude con The Safest place :  un bel lento.  Forse dopo 10 anni la cantante poteva osare un po’ di piu’, sia come materiale ( il cd e’ solo di 10 brani) che come innovazione, ma Sade è cosi’ …fedelissima al suo stile e comunque, non è cosa da poco.

 

Recensione She Wolf     Shakira 

 

A distanza di 4 anni dal suo ultimo album in studio, la cantante colombiana si riaffaccia sulla scena discografica con questo interessante cd.

Si inizia con la title track : singolo di successo. Molto carino : dichiaratamente dance, ma di quella buona.  Did it again è il secondo singolo: si continua sulla direzione del precedente. Why wait è un bel pezzo pop con ritmi latini e non : un bel puzzle di tanti generi. Marcatemente latino americano è invece Hot Stuff.  Men in this town si riaffaccia al pop piu’ tradizionale ( con un pizzico di elettronica). Spy ( con Wycleef Jean ) è un amarcord della vecchia dance : molto Jamiroquai direi : funkeggiante). C’è spazio anche per le spanish version dei due singoli. Un album ( 12 pezzi) molto carino. Shakira rimane fedele ai suoi posti natii e alla sua lingua orginale, ma il suo sound e’ sicuramente con un raggio a 360°. Un bel ritorno e un bel cd. Brava.

Recensione Kesha   Animal

 

Sicuramente una delle piacevoli sorprese di questo 2010. Nata a Los Angeles nel 1987 esplode a fine 2009 con il singolo Tik Tok . Da poco e’ uscito il suo cd di debutto.

Si comincia con Your love is my drug : e’ un pop venato di elettronica che ti fa ballare subito dal primo ascolto. Si arriva a Tik Tok : il brano rimane subito in mente grazie anche ad un ritornello che si rivela azzeccatissimo. Un po’ di pop e’ un po’ di Hip Pop…sapientemente miscelati.  Take it off si mantiene sulla stessa falsariga. Ad un certo punto c’è un sample che mi ricorda molto Can you feel it dei Jackson Five ( un omaggio velatissimo a Michael?).  Blah blah blah è il nuovo singolo : non si discosta molto dallo stile pop/ hip pop del singolo. Il mio pezzo preferito del cd e’ Party at a rich Dude’s House. Molto ma molto anni 80 : mi ricorda molto la Kim Wilde dei tempi migliori. Un grandissimo pezzo. Molto simpatica DINO$AUR : molto Devo ( mitica band americana). Il cd si chiude con la title track : un bel brano pop. E’ presente un bonus track : Vip. Mi ricorda un po’ certe produzioni dei Blondie ( periodo piu’ commerciale). Sicuramente un bel cd di debutto : leggero ma non troppo. Il giusto equilibrio che fa ben sperare per un roseo futuro.

Recensione Rammstein   Liebe ist Fur alle Da 

 

A distanza di quattro anni dal loro precedente lavoro, la band tedesca specializzata in Metal ci propone questo nuovo lavoro .

Si inizia con Rammlied . L’inizio apparentemente calmo copre un proseguimento che definire esplosivo è veramente restrittivo. Il brano è di quelli che lasciano il segno : ritmica ossessiva e gran spiegamento di chitarre. La voce del cantante Til è lugubre al punto giusto. Sulla stessa riga troviamo Haifisch. Ruvido e graffiante.  Una bella ballad : Fruehling in Paris : si ravviva nella seconda parte ma rimane comunque e sempre un brano dotato di una certa atmosfera.  Uno dei brani piu’ “commerciali “ e’ sicuramente P***Y. Il cd si chiude con Roter Sand : l’inizio fischiettante ( alla Wind of Change) e’ gradevole e il brano si rivela un buon pezzo lento.

Un cd che farà sicuramente la felicità per gli appassionati del genere.

 

Recensione Lady Gaga  The Fame Monster

 

Battere il ferro finchè e’ caldo. Lady Gaga dopo lo stratosferico successo del cd The Fame , torna a noi con una versione speciale , che include l’intero cd piu’ un secondo con otto inediti. Questo ultimo si apre con Bad Romance : un autentico tormentone .  Un pezzo dance che ci dimostra quanto la dance , se di buona fattura, sia sempre un prodotto valido e intramontabile . Echi anni 80. A cavallo tra Who’s that girl e La isla bonita, ecco arrivare il latineggiante ritmo di Alejandro :  uno dei pezzi piu’ azzeccati di questo lavoro. Trascinante ma senza martellare.  Un po’ di sano pop in Speechless :  la ragazza bene si adatta a questa mezza ballad. Intensa e avvolgente.  Telephone è un azzeccatissimo duetto con Beyonce’ : si ritorna alla dance . Impossibile non ballare. Il cd si chiude con Teeth , dalle percusiioni molto incisive.  Nel cd di The Fame oltre ai vari Lovegame, Paparazzi ( stupenda) , Poker face e Paper Gangsta troviamo due inediti.

Il primo è Disco heaven, in perfetto stile Discomusic. Un omaggio alla bella dance degli anni ruggenti. L’altro è Metro Dance Freak : rimaniamo sempre in quelli anni, ma qua lo stile si fa decisamente piu’ Blondie. Alla fine con otto inediti e due bonus poteva forse fare uscire un cd tutto nuovo, ma l’operazione si è rivelata vincente: due cd tra vecchio e nuovo  per farla conoscere anche a chi l’ha magari solo apprezzata  con Bad Romance.  Confermo quello che di buono avevo già scritto a suo tempo : la ragazza ha la stoffa giusta per progredire sempre piu’.

Recensione Wordshaker  The Saturdays

 

Secondo album per questa band britannica che incide per la Fascination Records ( della Polydor).

Si inizia con Forever is over , singolo apripista. Un brano dance ma non di quella dance becera : piacevolissimo da ascoltare e da ballare.  Here Standing è un’ottima ballad ( mi ricorda un po’ certi lenti delle Spice Girls). One Shot mostra delle venature elettroniche e un ottimo refrain. La title track affonda le radici negli 80’s.  Denial e’ un’altra bellissima ballad.  Ottimo pop per Open Up : easy listening ma mai di basso livello. Il cd ( 12 tracce ) si chiude con 2 AM , un brano molto carino che ricorda un po’ lo stile True Blue di Madonna.  Un buon disco che conferma quanto di buono avevano fatto vedere le ragazze nel disco precedente : non aspettiamoci un disco che spacchi mari e monti, ma un piu’ che discreto lavoro mai smaccatamente commerciale e dotato di un buon impatto già dal primo ascolto.

Recensione Here we go again  Demi Lovato

 

Ecco il secondo album di questa giovane cantante americana ( di origini italiane).

Si inizia con la title track . Una bellissima canzone : si inizia col piede giusto . Questo pop venato di rock, vince e convince. U got nothin’ on me conferma questa strada.  Quiet e’ uno dei brani piu’ belli del cd : l’inizio e’ lento , ma poi la voce ( veramente bella e graffiante ) di Demi si scatena e alla grande. Catch me ricorda in certi punti la celebre Don’t forget : un bel lento. Ancora rock con Got Dynamite : un brano maturo. Lo zampino dei Jonas Brothers arriva puntuale in Stop the world : orecchiabilissimo. Un altro grandissimo pezzo : Remember December . Demi si candida a diventare la Suzy Quatro dei duemila. Adoro questo brano. Gift of a friend fa parte della colonna sonora di Tinker Bell ed il tesoro perduto : gradevolissimo. So far so great fa parte invece della serie televisiva Sonny with a chance : un brano frizzante , allegro e molto simpatico. Il cd si chiude con un repechage dall’album di debutto : i due singoli estratti a suo tempo ( Don’t forget e La la land ) : bellissimi. Questo cd ( 16 tracce) conferma il talento della giovanissima cantante ( 17 anni) : brava Demi…continua cosi che e’ la strada giusta.

 

Recensione Robbie Williams  Reality killed the video star.

 

A tre anni di distanza dal poco fortunato Rudebox, Robbie torna sul mercato discografico con questo nuovo lavoro. Si inizia con il piede giusto : Morning Sun e’ un bel brano. Molto Brit pop e atmosfere azzeccatissime. Bodies e’ il singolo apripista del disco : un’ottima scelta. Incalzante al punto giusto. Un mix pop-rock-elettronico che convince. You know me pesca negli anni 60. Un ottimo amarcord che affascina e emoziona.  Blasphemy e’ un bellissimo lento : echi di Eternity qua e là.  Si prosegue con Do you mind : giocoso e divertente. Last days of disco è un pezzo che posizono musicalmente tra la fine dei 70 e i primi 80. Decisamente interessante e bello. Deceptacon è un altro brano lento bene interpretato dal cantante.  Un altro bellissimo slow e’ : Superblind.  Il cd si chiude con il reprise di Morning Sun. Dopo il precedente album, decisamente poco trascinante, Robbie torna con un ottimo lavoro e sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori. Decisamente…. Un bel disco.

Recensione Kate Nash   My best friends is you 

 

Secondo cd della cantante inglese che segue Made of bricks del 2007.

Si comincia con Paris : il sound attinge agli anni gloriosi della Motown e in genere alla musica anni sessanta. Molto carino.  Si prosegue con Kiss that girrrl : revival a piene mani.  I just love you more vira decisamente stile e andiamo verso un sound a cavallo anni 70 e 80 stile  Stiff Records…. Mi ricorda a tratti la grande Toyah.  Do-Wa-Doo e’ il singolo trainante del cd.  Qua le atmosfere non richiamano gli anni sessanta : sono smaccatamente  anni 60. Bellissimo.  I’ve got a secret torna alle atmosfere piu’  rockeggianti e sperimentali. . Early Christmas Present ritorna invece al revival. L’ultima parte del cd e’ nettamente meno commerciale : Later on e Pickpocket sono molto particolari. Uno stile a metà tra il cantautorato puro, il folk e l’essenziale .

Il cd si chiude con I hate seagulls : un brano lento introspettivo e molto particolare. Alla fine di questo…dopo circa 4 minuti c’è una ghost track  ( che da anche il titolo al disco). Un disco particolare da due facce : una piu’ scanzonata tipicamente anni sessanta e una piu’ sperimentale e rockeggiante. Un esordio alquanto strano e spiazzante ma molto interessante. Da tenere d’occhio.

Recensione Ellie Goulding  Lights 

 

Giovane artista inglese ( e’ nata nel 1986) dalla ottime capacità , dopo un EP del 2009 , arriva a noi con il suo primo album di debutto inciso per la Polydor. Si inizia con Guns and Horses : un pop incalzante ma mai scontato. E’ il secondo singolo del disco. Il primo è Starry Eyed : ottima scelta. Un pop efficace a metà strada tra la prima Lene Marlin e i Cardigans. Bellissimo . This love pesca negli anni 80 : semplice ma carino.  Under the sheets prosegue su questa strada con un pizzico di elettronica . The writer e’ una bella ballad. Introspettiva. Wish I stayer e’ uno dei brani piu’ belli del cd. Fresco e spumeggiante ma con quel sottile velo di riflessione che sembra esserci in tutti i brani della cantante. Il cd ( 10 brani) si chiude con Salt skin :  syntho pop di classe.  Un ‘artista che forse non sfonderà in Italia ma che ha tutti i numeri per fare bene. Brava.

Recensione The balck eyed peas   The E.N.D.

 

Sono I fenomi degli ultimi anni. C’è chi li ama e c’è chi li odia. A distanza di tre anni dal precedente lavoro tornano con questo nuovo cd. Si apre con Boom Boom Pow : elettronica e rap ( la loro consueta miscela).  Rock that body è un ottimo brano. Piu’ pop del precedente. Bellissima la voce di Fergie tutta filtrata. Dance di quella buona. Si torna al rap con Imma Be. I gotta feeling è stato un ottimo singolo di successo. Potente e vibrante. Ring a ling : rap rap e ancora rap. Marcatamente pop e’ Party all the time. Idem Elecrtic City , con Fergie in evidenza. Now Generation è uno dei brani migliori del disco : pop, rock, rap…sapientemente mischiati. Il cd si chiude con l’elettronica Rockin’ to the beat : funkeggiante anni 70.  Sono presenti due bonus : Simple Little Melody e Mare ( molto sperimentali).  Premettendo che il loro non è il mio genere preferito ,  devo riconoscere che questo cd è geniale ed innovativo. Una ventata di novità ma senza mai essere becero o eccessivamente commerciale. Un bel disco.

 

Recensione  Meat Loaf  Hang Cool Teddy Bear 

 

A distanza di tre anni da Bat out of Hell 3 , Marvin Lee Aday ( suo vero nome) ci propone questo concept album ispirato ad un racconto fantasy dello scrittore Killian Kerwin. Si inizia con Peace on earth : un buon inizio.  Un rock decisamente convincente e possente, proprio come il robusto cantante texano. Living on the outside e’ in perfetto stile Loaf : secondo me ricorda la sua produzione Bad Attitude degli 80. Il singolo Los Angeloser e’ sicuramente azzeccato.  Un pop rock deciso e incredibilmente attuale dove la voce del polpettone dimostra ancora di avere grandi numeri. Love is not real ha due grandissimi guests alle chitarre : Brian May e Steve Vai. Un pezzo hard rock di quelli non eccessivamente duri : una giusta via di mezzo. Molto bello.  Song of madness è in assoluto una delle mie canzoni preferite del cd :  una ballad che ti accompagna in un bellissimo viaggio di 4 minuti.  Did you ever love somebody è un’altra perla del cd : a metà strada tra il gotico e il rock puro. Fantastica.  Let be in love è l’immancabile duetto che Meat si concede con la partner femminile di turno. Qua e’ una delle storiche dell’ultimo periodo : Patti Russo. Il cd si chiude con un pezzo scritto da Bon Jovy : Elvis in Vegas. Il rock quando è bello come questo brano …non stanca mai.  Un disco ( 13 brani ) a metà strada tra l’ultimo capitolo Bat out e alcune sue produzioni anni 80. Non è presente Jim Steinman e questo a mio parere è l’unico  piccolo difetto : la coppia Loaf / Steinman ha sempre fatto cose eccellenti insieme. Ma questo  Hang Cool Teddy Bear rimane un grande disco da otto pieno.  Rock puro…. con qualche variante nell’Hard e nel pop ( poco) . Bello, bello e  ancora bello.

 

Recensione Gabriella Cilmi   Ten 

 

A distanza di due anni dalla pubblicazione del fortunato album di esordio Lessons to be learned, la cantante italo australiana ci riprova con Ten.

Si parte con il singolo On a mission ( top ten UK). Dimenticatevi la patinata ragazza di Sweet about me. La svolta è ( almeno per i due terzi del cd ) verso un pop tipicamente anni 80 . La clip e’ un omaggio a Barbarella di Jane Fonda. Ritmi veloci : il pop non è morto e  questa canzone ne è la prova. Si prosegue con Hearts don’t lie. Stile Bee Gess ( australiani d’adozione pure loro). Bellissimo brano pop dance. What if you knew : una sorta di Livin’ in disperate times ( di Olivia Newton John) del duemila. Defender è un’ottimo lento.  Un omaggio anche ai Blondie di D.Harry ( come stile ) : Superhot. Fantastico ed incalzante. Con l’ottava canzone, Invisibile girl, si torna allo stile che ci ha fatto conoscere Gabriella, ossia una miscela di soul e black molto efficace. Idem con Glue : ottimo brano soul.  Si prosegue sulla stessa linea con Let me know. Il cd si chiude con Superman , forse la piu’ simile alla sua vecchia produzione, Gabriella ci offre le sue vocali aperte e da gattina . bellissimo. Come bonus abbiamo una new version di Sweet about me. Un bel cd ( 13 brani)  : personalmente mi è piaciuto. Il mondo a cavallo tra i settanta e gli ottanta , attualizzati da una capace ragazza di 18 anni.  Ha stoffa : farà parlare di se. Un buon cd .

 

Recensione Lene Marlin  Twist The Truth

 

Quarto album in studio per la cantante norvegese.  E’ uscito quasi un anno fa ma lo recensisco volentieri anche ora, in quanto un bel disco.

Si inizia con Everytihing’s good : una ballata malinconica. In perfetto stile Lene.  Here we are è un bellissimo brano, uno dei miei preferiti. Criptico, intimo : la voce della cantante rende al meglio in questi brani. Molto carino il refrain. You could have è il singolo scelto per promuovere il lavoro.  Una canzone molto d’atmosfera che non sarà forse commerciabilissima ma è sicuramente di ottima fattura.  Have I ever told you è l’unico brano un po’ ritmato del cd : simpatico e …un po’ di brio ci voleva. Il cd si chiude con You will cry no more : essenziale e delicato ( e malinconico). Un cd ( 10 brani) forse troppo intimista per bissare i successi precedenti della cantante, ma che rimane qualitativamente parlando, un ottimo lavoro.  O si ama o si odia : solo per palati raffinati.

 

Recensione Soldier of Love  Sade 

 

A distanza di 10 anni dal Lovers Rock la bravissima cantante anglo nigeriana torna a noi con un nuovo album . Si inizia con The Moon and the sky : lo stile patinato ed estremamente raffinato di Sade è rimasto intatto dagli anni 80 ( il decennio di debutto). La classe non e’ acqua. Soldier of love è il singolo : un po’ piu’ ritmato del precedente. Morning Bird e’ un lento molto intenso : scarno ed essenziale. Long Hard Road mantiene la stessa linea. Bring me home riprende ritmo .  A meta’ strada tra jazz e soul. Il cd si chiude con The Safest place :  un bel lento.  Forse dopo 10 anni la cantante poteva osare un po’ di piu’, sia come materiale ( il cd e’ solo di 10 brani) che come innovazione, ma Sade è cosi’ …fedelissima al suo stile e comunque, non è cosa da poco.

 

Recensione She Wolf     Shakira 

 

A distanza di 4 anni dal suo ultimo album in studio, la cantante colombiana si riaffaccia sulla scena discografica con questo interessante cd.

Si inizia con la title track : singolo di successo. Molto carino : dichiaratamente dance, ma di quella buona.  Did it again è il secondo singolo: si continua sulla direzione del precedente. Why wait è un bel pezzo pop con ritmi latini e non : un bel puzzle di tanti generi. Marcatemente latino americano è invece Hot Stuff.  Men in this town si riaffaccia al pop piu’ tradizionale ( con un pizzico di elettronica). Spy ( con Wycleef Jean ) è un amarcord della vecchia dance : molto Jamiroquai direi : funkeggiante). C’è spazio anche per le spanish version dei due singoli. Un album ( 12 pezzi) molto carino. Shakira rimane fedele ai suoi posti natii e alla sua lingua orginale, ma il suo sound e’ sicuramente con un raggio a 360°. Un bel ritorno e un bel cd. Brava.

Recensione Kesha   Animal

 

Sicuramente una delle piacevoli sorprese di questo 2010. Nata a Los Angeles nel 1987 esplode a fine 2009 con il singolo Tik Tok . Da poco e’ uscito il suo cd di debutto.

Si comincia con Your love is my drug : e’ un pop venato di elettronica che ti fa ballare subito dal primo ascolto. Si arriva a Tik Tok : il brano rimane subito in mente grazie anche ad un ritornello che si rivela azzeccatissimo. Un po’ di pop e’ un po’ di Hip Pop…sapientemente miscelati.  Take it off si mantiene sulla stessa falsariga. Ad un certo punto c’è un sample che mi ricorda molto Can you feel it dei Jackson Five ( un omaggio velatissimo a Michael?).  Blah blah blah è il nuovo singolo : non si discosta molto dallo stile pop/ hip pop del singolo. Il mio pezzo preferito del cd e’ Party at a rich Dude’s House. Molto ma molto anni 80 : mi ricorda molto la Kim Wilde dei tempi migliori. Un grandissimo pezzo. Molto simpatica DINO$AUR : molto Devo ( mitica band americana). Il cd si chiude con la title track : un bel brano pop. E’ presente un bonus track : Vip. Mi ricorda un po’ certe produzioni dei Blondie ( periodo piu’ commerciale). Sicuramente un bel cd di debutto : leggero ma non troppo. Il giusto equilibrio che fa ben sperare per un roseo futuro.

Recensione Rammstein   Liebe ist Fur alle Da 

 

A distanza di quattro anni dal loro precedente lavoro, la band tedesca specializzata in Metal ci propone questo nuovo lavoro .

Si inizia con Rammlied . L’inizio apparentemente calmo copre un proseguimento che definire esplosivo è veramente restrittivo. Il brano è di quelli che lasciano il segno : ritmica ossessiva e gran spiegamento di chitarre. La voce del cantante Til è lugubre al punto giusto. Sulla stessa riga troviamo Haifisch. Ruvido e graffiante.  Una bella ballad : Fruehling in Paris : si ravviva nella seconda parte ma rimane comunque e sempre un brano dotato di una certa atmosfera.  Uno dei brani piu’ “commerciali “ e’ sicuramente P***Y. Il cd si chiude con Roter Sand : l’inizio fischiettante ( alla Wind of Change) e’ gradevole e il brano si rivela un buon pezzo lento.

Un cd che farà sicuramente la felicità per gli appassionati del genere.

 

Recensione Lady Gaga  The Fame Monster

 

Battere il ferro finchè e’ caldo. Lady Gaga dopo lo stratosferico successo del cd The Fame , torna a noi con una versione speciale , che include l’intero cd piu’ un secondo con otto inediti. Questo ultimo si apre con Bad Romance : un autentico tormentone .  Un pezzo dance che ci dimostra quanto la dance , se di buona fattura, sia sempre un prodotto valido e intramontabile . Echi anni 80. A cavallo tra Who’s that girl e La isla bonita, ecco arrivare il latineggiante ritmo di Alejandro :  uno dei pezzi piu’ azzeccati di questo lavoro. Trascinante ma senza martellare.  Un po’ di sano pop in Speechless :  la ragazza bene si adatta a questa mezza ballad. Intensa e avvolgente.  Telephone è un azzeccatissimo duetto con Beyonce’ : si ritorna alla dance . Impossibile non ballare. Il cd si chiude con Teeth , dalle percusiioni molto incisive.  Nel cd di The Fame oltre ai vari Lovegame, Paparazzi ( stupenda) , Poker face e Paper Gangsta troviamo due inediti.

Il primo è Disco heaven, in perfetto stile Discomusic. Un omaggio alla bella dance degli anni ruggenti. L’altro è Metro Dance Freak : rimaniamo sempre in quelli anni, ma qua lo stile si fa decisamente piu’ Blondie. Alla fine con otto inediti e due bonus poteva forse fare uscire un cd tutto nuovo, ma l’operazione si è rivelata vincente: due cd tra vecchio e nuovo  per farla conoscere anche a chi l’ha magari solo apprezzata  con Bad Romance.  Confermo quello che di buono avevo già scritto a suo tempo : la ragazza ha la stoffa giusta per progredire sempre piu’.

Recensione Wordshaker  The Saturdays

 

Secondo album per questa band britannica che incide per la Fascination Records ( della Polydor).

Si inizia con Forever is over , singolo apripista. Un brano dance ma non di quella dance becera : piacevolissimo da ascoltare e da ballare.  Here Standing è un’ottima ballad ( mi ricorda un po’ certi lenti delle Spice Girls). One Shot mostra delle venature elettroniche e un ottimo refrain. La title track affonda le radici negli 80’s.  Denial e’ un’altra bellissima ballad.  Ottimo pop per Open Up : easy listening ma mai di basso livello. Il cd ( 12 tracce ) si chiude con 2 AM , un brano molto carino che ricorda un po’ lo stile True Blue di Madonna.  Un buon disco che conferma quanto di buono avevano fatto vedere le ragazze nel disco precedente : non aspettiamoci un disco che spacchi mari e monti, ma un piu’ che discreto lavoro mai smaccatamente commerciale e dotato di un buon impatto già dal primo ascolto.

Recensione Here we go again  Demi Lovato

 

Ecco il secondo album di questa giovane cantante americana ( di origini italiane).

Si inizia con la title track . Una bellissima canzone : si inizia col piede giusto . Questo pop venato di rock, vince e convince. U got nothin’ on me conferma questa strada.  Quiet e’ uno dei brani piu’ belli del cd : l’inizio e’ lento , ma poi la voce ( veramente bella e graffiante ) di Demi si scatena e alla grande. Catch me ricorda in certi punti la celebre Don’t forget : un bel lento. Ancora rock con Got Dynamite : un brano maturo. Lo zampino dei Jonas Brothers arriva puntuale in Stop the world : orecchiabilissimo. Un altro grandissimo pezzo : Remember December . Demi si candida a diventare la Suzy Quatro dei duemila. Adoro questo brano. Gift of a friend fa parte della colonna sonora di Tinker Bell ed il tesoro perduto : gradevolissimo. So far so great fa parte invece della serie televisiva Sonny with a chance : un brano frizzante , allegro e molto simpatico. Il cd si chiude con un repechage dall’album di debutto : i due singoli estratti a suo tempo ( Don’t forget e La la land ) : bellissimi. Questo cd ( 16 tracce) conferma il talento della giovanissima cantante ( 17 anni) : brava Demi…continua cosi che e’ la strada giusta.

 

Recensione Robbie Williams  Reality killed the video star.

 

A tre anni di distanza dal poco fortunato Rudebox, Robbie torna sul mercato discografico con questo nuovo lavoro. Si inizia con il piede giusto : Morning Sun e’ un bel brano. Molto Brit pop e atmosfere azzeccatissime. Bodies e’ il singolo apripista del disco : un’ottima scelta. Incalzante al punto giusto. Un mix pop-rock-elettronico che convince. You know me pesca negli anni 60. Un ottimo amarcord che affascina e emoziona.  Blasphemy e’ un bellissimo lento : echi di Eternity qua e là.  Si prosegue con Do you mind : giocoso e divertente. Last days of disco è un pezzo che posizono musicalmente tra la fine dei 70 e i primi 80. Decisamente interessante e bello. Deceptacon è un altro brano lento bene interpretato dal cantante.  Un altro bellissimo slow e’ : Superblind.  Il cd si chiude con il reprise di Morning Sun. Dopo il precedente album, decisamente poco trascinante, Robbie torna con un ottimo lavoro e sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori. Decisamente…. Un bel disco.

Recensione  Come to Life  Nathalie Imbruglia 

 

A distanza di 4 anni dal precedente album di inediti ( Counting down the days) la dolce Nathalie, dopo una raccolta del 2007 e dopo aver divorziato dal marito Daniel Johns , torna con un nuovo cd dal titolo emblematico ( Come to life). Si inizia con My God. Subito si intuisce che la cantante tenta di intraprendere nuove strade. Il suono e’ piu’ crudo e grezzo delle precedenti produzioni : il brano risluta essere interessante e non scontato. Fun è un bellissimo lento. Forse non ha lo spessore di Shiver , ma è un brano molto d’atmosfera e intenso. Twenty è uno dei miei brani preferiti. Pop …di quello DOC. E’ adorabile : allegro e ascoltabile. Scars è un altro lento : Nathalie fa la gattina e lo fa tremendamente bene. Want e’ il singolo apripista : un brano molto anni 80 che a tratti mi ricorda la mitica Kate Bush. Ritmo incalzante. Sulla stessa falsariga e’ Cameo. Il cd si chiude con Wild About it : echi di Kylie Minogue. Bello e trascinante.  Un buon ritorno questo della Imbruglia. Il  cd è un po’ cortino ( 10 brani per 40 minuti scarsi ) ma e’ indubbiamente da premiare per la sperimentazione che la cantante ha voluto intraprendere. Un consiglio : ascoltatelo piu’ volte e alla fine lo troverete un buon lavoro.

 

Recensione Agnes    Dance love pop (the love love love edition )

 

Arriva dalla Svezia , il suo vero nome e’ Emilia Carlsson ( classe 1988) ed ha trionfato alla seconda edizione di Sweden Idol. Da allora per lei la strada si è fatta tutta in discesa.

Il cd si apre con Release me( primo singolo) . Un brano dance di quelli di classe. Orecchiabile…ballabile ma senza mai martellare eccessivamente le orecchie. On and On e’ il secondo singolo e si mantiene sugli stessi livelli del brano precedente. Bellissimo il ritornello. How do you now pesca a piene mani negli 80. Gradevole e delicato : mi ricorda un po’ la prima Madonna ( quella di Over and Over e Borderline).  I need you now e’ un bel lento. Agnes ha un ottima voce e qui la puo’ sfruttare al meglio. Don’t pull your love out e’ un brano un po’ latineggiante dai ritmi molto veloci. Open up your eyes segna un ritorno agli 80 : bello…uno dei migliori. Il cd (10 brani ) si chiude con Big Blue Wall : un bel brano lento.

Nella versione speciale esiste un secondo cd (7 brani)  con vari mix e remix e l’inedito Love Love Love  che attinge a pine mani attraverso almeno due decenni di musica ( tanto anni 70).  E’ presente anche in extended version. On and on e’ presente con tre remix e Release me con due.

Un bel cd che dice che : la dance non e’ morta!  Piacevole da ascoltare e da ballare. Brava Agnes.

 

Recensione The boy whon knew too muck   Mika

 

Michael Holbrook Penniman JR. in arte Mika , nasce nel 1983 in Libano.  A distanza di due anni dal suo precedente album , torna sulla scena con questo nuovo lavoro .

Si inizia con il singolo We are Golden : battutissimo in tutte le radio e televisioni. Orecchiabile sin dalle prime battute : il brano si apre subito con il refrain e colpisce imediatamente. Blame it on the girls e’ meno esplosivo. Mi ricorda un po’ certe produzioni del grande Gorge Michael.  Si prosegue con Rain e qui il suo falsetto prende ampi spazi specie nel ritornello ( sicuramente molto Bee Gees ). Dr.John è un buon brano  : non banale e ottimamente costruito. Un po’ psichedelico in certi punti : alla Magical Mistery Tour. I se you è un brano lento. Piacevole. Good gone girl e’ sicuramente un brano alla Mika  : falsetto…cambi di ritmo e allegria. Toy Boy gioca la carta della filastrocca…del medievale : convince parzialmente. Il cd si chiude con Pick up off the floor : un lento che anche qua mi ricorda G.Michael e F.Mercury . In alcune edizioni e’ presente una versione acustica di We are golden come bonus . Un cd che farà contenti i fans di Mika che ha dato loro quello che volevano. Personalmente penso che se abbandonasse quelle scopiazzature qua e là ( We are golden sa tanto di Heaven is a place on earth e Summer Rain di Belinda Carlisle) e desse piu’ spazio alla farina del proprio sacco, penso ne acquisterebbe in qualità e credibilita’. Cio’ non toglie che questo cd ( 12 tracce ufficiale piu’ una bonus track) rimanga un discreto prodotto con sufficienza piena.

 

Recensione Turn it up  Pixie Lott

 

Il suo vero nome e’ Victoria  Lott e nasce in Inghilterra nel 1991. Bazzica l’ambiente musicale da molti anni ma solo in questo 2009 ha esordito discograficamente con Turn it up.

Si inizia con Mama Do : la formula è quella del pop venato dal soul. Formula funzionante in quanto il singolo ha venduto in Inghilterra ben 50mila copie.Trascinante e facilmente assimilabile: un gran singolo. Cry me out mantiene il tiro : un po’ piu’ lento di battuta ma sempre soul. Ottima la performance vocale . La title track è forse il brano piu’ commerciale, con ritmi piu’ attuali e leggermente danzereccio. Si torna al soul e al suono Motown con Boys and Girls : mi ricorda la grande Martha Reeves ( con le dovute proporzioni).  My Love è un bel lento. Jack segue la linea del pop soul e si rivela ascoltabile sin dai primi secondi.  Il cd si chiuse con Hold me in your arms : pop di classe. In definitiva questo cd ( 12 tracce ) e’ un bel disco. E’ strano sentire una ragazza di 18 anni cantare con discreta padronanza un vecchio ( ma immortale ) genere come il soul seppure attualizzato. E la cosa se vogliamo ancora piu’ strana e’ che questo revival venga piu’ dall’Inghilterra che dall’America,  ma cio’ nulla toglie al valore di questa ragazzina che sicuramente farà strada. Brava Pixie.

 

Recensione Dolores O’ Riordan    No Baggage

 

Dopo 13 anni in compagnia dei Cranberries e a due anni di distanza dal suo primo cd solista, Dolores ci propone questo nuovo lavoro.

Il cd si apre con Switch off the moment. Una produzione abbastanza in linea con il passato della O’ Riordan : un pop rock vagamente etnico ( lei è irlandese).  Gli echi Cranberries si affacciano con Skeleton : potente e ritmata. It’s you e’ leggiadra e leggera, impreziosita dai tipici vocalizzi della cantante.  The Journey e’ il singolo apri pista :  tanta Irlanda in questo brano.  Anche Be Careful si mantiene in un pop rock molto apprezzabile. Throw your arms around me e’ un’ottima ballad. La cantante la interpreta con grande classe e intensità. Il cd si chiude con Tranqulizer : un brano d’atmosfera. Il cd ( 11 tracce) e’ un lavoro discreto. Forse troppo ripetitivo e scontato : dalla bella cantante mi aspettavo sinceramente qualcosa di piu’.  Ma nell’attuale panorama musicale emerge comunque un lavoro dignitoso e coerente. Forse un po’ troppo commerciale rispetto al suo precedente lavoro, ma sicuramente piu’ che sufficiente.

Recensione Demi Lovato  Don’t forget

 

Attrice e cantante americana, la giovane Demi ( protagonista di Camp Rock) arriva in Italia con questo cd ( mentre in America è appena uscito il suo secondo lavoro). Dopo il discreto successo del film Disney sopra citato, il cd e’ stato distribuito anche in Italia ( non tantissimo tempo fa).

Si comincia con Lala Land ( scritta con l’aiuto dei Jonas Brothers, molto presenti in questo disco). Era un po’ che non ascoltavo un pop cosi’ convincente. Sottili venature di rock e ritornello che rimane subito in mente. Get back rimane sulla stessa falsariga. Trainwreck ci offre una ottima performance vocale della giovane ( 17 anni) cantante.  On the line è un duetto con i J.Brotahrs. Uno dei pezzi piu’ belli del cd. Mi ricorda molto quel bubble pop che tanto andava di moda negli anni 70 ( Shaun e David Cassidy per esempio).  La title track ha un inizio abbastanza calma , ma poi prende ritmo in un crescendo sempre maggiore. The Middle si rivela un bel rock : ritmo ed energia. Il cd ( 11 tracce) si chiude con una bellissima ballad : Believe in me.  Un bel cd  che ho amato sin dal primo ascolto. Demi ha una bella voce e una bella presenza. Un talento da seguire sperando che non si perda per strada come tanti teen idol.

 

Recensione La Roux  Omonimo

 

La Roux e’ un duo composto da Elly Jackson e Ben Langmaid . La loro musica si ispira al synthpop degli anni 80. Il nome del gruppo si ispira al colore dei capelli della cantante.

Il cd si apre con In for the kill ( il loro secondo singolo) : l’ampio uso di sintetizzatori ( già cari a Heaven 17 e Yazoo) traccia la strada che sarà poi seguita in tutto il cd. Il brano è frizzante e brioso. Quicksand ( uscito nel 2008) è stato il loro primo singolo : elettronica a go go.   Bulletrproof e’ il loro successo maggiore : qua gli echi degli Yazoo sono ancora maggiori e cio’ non è un difetto. Brano di ampio respiro. Molto bello. I’n not yout toy e’ piu’ leggero : meno elettronica e piu’ pop. Orecchiabile. Fascination ricorda molto certe produzioni  anni 80 molto in voga specie tra il 1981 e il 1986 , quando l’elettronica ebbe un grande successo ( anche con Human League). Il cd si chiude con il bonus track di Growing pains : una degna chiusura per un buon album . Anche qui i sintetizzatori fanno da padrone.  Un buon cd di esordio : forse un po’ fuori moda, ma se vogliamo…gli anni 80 non passeranno mai di moda, quindi ben vengano certe produzioni a cavallo tra passato , presente e futuro.

 

Recensione Music for the men    Gossip

 

I Gossip sono una band statunitense proveniente dall’Arkansas che si forma 10 anni fa. A giugno 209 esce il loro nuovo lavoro.

Il cd si apre con Dimestore Diamond : e’ un ottimo pezzo rock. La voce di Beth ( la frontwoman) e’ molto particolare. Un bel pezzo : mai commerciale. Heavy Cross  rimane e prosegue sulla stessa strada. Un sound decisamente indie, che colpisce e affascina. Pop goes the world pesca molto negli anni 80, specie nel refrain . Uno dei miei preferiti e’ Vertical Rhythm : pop rock di quelli doc. Men in love mi ricorda un certo periodo dei Blondie. Ottimo . 2012 invece mi ricorda molto Pat Benatar , una delle piu’ grandi rock women americane. Four letter word ha un pizzico di elettronica in piu’ che spiazza , quello che sino ad ora era un sound decisamente piu’ rock. Carina. Spare me from the world chiude il cd e lo fa in maniera molto convincente : a cavallo tra new wave e punk. Un trio molto interessante che non sconvolgerà la scena mondiale , ma si fa apprezzare per la proprioa coerenza. A cavallo tra Blondie , Benatar e T-Pau…un disco (12 tracce) decisamente carino.

Recensione Simple Minds  Graffiti Soul ( versione De Luxe)

 

Con un’attivita trentennale la band scozzese , dopo un silenzio di quattro anni, torna a noi con Graffiti Soul. Il primo cd ( la versione De Luxe ne ha due) si apre con Moscow Undergound. Si capisce subito che la band è in piena forma. Abbandonate le crisi creative di parecchi album dell’ultimo quindicennio, qua si torna ai ritmi e alle atmosfere della primissima produzione del complesso. Un rock variegato di new wave che convince da subito. Rockets continua sulla stessa strada.  Kiss and Fly e’ in assoluto uno dei piu’ bei pezzi del cd : la voce di Jim Kerr sembra aver ritrovato l’antico smalto : un grande pezzo con una grande ritmica.  Molto bella anche la title track : echi anni 80 a piene mani. Il primo cd si chiude con Shadows and Light : pulito e costante. Il secondo cd si apre con Rockin’ in the free world : un rock convincente a 360°. Belle le chitarre introduttive. Christine e’ una piccola perla : questi sono i Simple Minds che mi aspetto. Bravissimi. Ritmica ancora in evidenza in Peace . Il cd si chiude con la versione rock di Sloop John B,  un classico dei grandi Beach Boys: ottima cover.  Era da un po’ di tempo che la band non mi convinceva , ma questo cd mi toglie le ultime delusioni e si afferma come un grande lavoro. Abbiamo ritrovato una grande band …e con immenso piacere.

Recensione Depeche Mode   sound of the universe   

 

Musicalmente parlando sono sicuramente una delle poche certezze in circolazione.  Fedeli al loro stile e mai venduti al commerciale, i Depeche ci offrono questo nuovo cd.

Si inizia con In Chains …sicuramente uno dei brani piu’ belli dell’intero lavoro. Elettronica a piene mani ( e si sente da subito) :  un brano forse un po’ tetro, ma di indubbio fascino. Wrong e’ uni dei brani piu’ trasmessi : forse uno dei piu’ simili alla vecchia produzione della band. Sintetizzatori…sequencer e tanta maestria.  Fragile Tension e’ molto ritmato : le tastiere e la batteria elettronica la fanno da padrone.  Peace ha un bellissimo inizio, quasi martellante. La voce di Dave è sempre ricca di sfumature. Spacewalker è un brano strumentale, molto bello.  Il cd si chiude con Corrupt : un brano quasi onirico. La band abbandona la svolta un po’ rock degli anni 90 e recupera la vecchia passione dell’elettronica..e lo fa a piene mani. Un cd forse che non presenta tanti picchi ma che rimane un prodotto valido e coerente. I Depeche incidono poco…ma bene. Per chi vuole andare sul sicuro e non essere mai deluso dai DM !!!

 

Recensione White Lies   Omonimo

 

Rock alternativo proveniente da Londra: sono in tre e si chiamano White Lies. Il loro cd di esordio si apre con Death : il btrano ricorda un po’ gli U2 degli anni 80. Il sound è efficace e con una buona ritmica. To Lose my life si mantiene in quella direzione. La band attinge molto dal periodo a cavallo tra i settanta e gli ottanta, personalizzando il tutto.  Un pizzico di Ultravox in A place to hide. : molto bella. Unfinished business : un buon pezzo rock.  From the stars si rivela un brano mai scontato : da ascoltare attentamente . Ottima la chitarra . Il cd si chiude con The Price of Love : molto ossianico. Introspettivo e cupo : per molti ma non per tutti. Nella seconda parte si anima e prende corpo. Un ottimo cd ( 10 tracce) per una band nuova che pesca in tre decenni musicali, elabora e propone un suo stile molto particolare, mai commerciale. Bravi.

 

Recensione Diana Krall  Quiet Nights

 

Sempre a metà strada tra Pop e Jazz impegnato, la bella cantante canadese ( classe 1964) torna con il suo primo album di inediti da tre anni a questa parte. Le sonorità sembrano riportare a quel grosso successo che nel 2001 le regalo’ grande fama anche oltre al circuito  Jazz…ossia The Look of Love. Questo Quiet Nights riprende quel discorso e lo completa.  Il cd si apre con : When or When : l’arrangiamento e’ di quelli che ti colpisce al primo ascolto. La sua voce ti avvolge e ti conquista . Un grandissimo inizio. Too marvellous for words è un brano delicatissimo che la cantante ( e pianista), interpreta con grandissima classe.  The boy from Ipanema ( versione “maschile del celebre hit The girl from Ipanema) e’ un capolavoro di sobrietà e bravura.    Walk on by di Bacarach è un famosissimo classico…un evergreen. Uno dei pezzi migliori dell’intero cd.  Este seu olhar e’ un classico della bossa nova brasiliana ( e il cd ne contiene parecchi). La title track è la nona  traccia . Ritmi sempre molto patinati e raffinati. Il cd si chiude con Out to dry : l’inizio di piano e’ molto stringato ed essenziale, per dare spazio alla bellissima voce della Krall. In edizione limitata esistono anche due bonus : Guess I’ll hang my tears  e Every Time We say Goodbye ( molto bella quest’ultima: lenta e scorrevole come un piacevole torrente di campagna). Un grande disco che forse piacerà meno ai puristi del jazz e piu’ ai cultori del pop, ma che secondo me mantiene un ottimo equilibrio tra entrambi i generi. La classe della cantante è pura e cristallina e questo e’ sicuramente un gran bel disco( uno dei suoi migliori).

 

 

Recensione Alesha Dixon   The Alesha Show 

Cantante e personaggio televisivo britannico, nasce nel 1978 e questo è il suo secondo album.

Dopo una brevissima intro, arriviamo a Let’s get excited  : un brano brioso e marcatamente pop. Un pop moderno e attuale. Breathe slow e’ un brano che inizia lento per poi lanciarsi in ritmi piu’ veloci ( ma non troppo). Cinderella shoe è molto simpatico : pop allegro e ascoltabile. The boy does nothing e’ il brano che ha datto enorme popolarità alla cantante ( nr 5 in Inghilterra). E’ un mezzo mambo molto ballabile. Forse il pezzo piu’ diverso dell’intero cd . Si torna la pop con Chasing Ghosts. Do you know the way it feels è un lento di quelli intensi..che ti fanno chiudere gli occhi e sognare. Italians do it better : un ballabile che mischia pop e dance anni 80.  Il cd(14 tracce ufficiali)  si chiude con I’m thru :  un po’ vintage….ma al punto giusto. Il bonus track (Mistery) è molto carino. Un pop a metà strada tra Spice Girls e Jonny Hates Jazz.  Un bel cd : una ventata di freschezza che va apprezzata. Trattasi sempre di musica pop….ma attuale e godibile. Brava Alesha .

 

Recensione I am Sasha Fierce   Beyonce’ 

Beyonce’ (ex Destiny‘s Child) e’ oramai avviata da tempo ad una brillante carriera solista. Arriva a noi con questo doppio cd. Si inizia con un singolo veramente potente : If I were a boy. Un brano che inizia in punta di piedi per poi prendere gradatamente corpo e nel quale la voce della cantante da prova di esserci…eccome !!! Molto bello anche Halo : una canzone in linea con il suo stile, forse solo un po’ piu’ intima. Ritmi attuali , ma mai beceri come tante produzioni dei 2000. Brava.  Si prosegue con Broken-Hearted girl : il primo cd è sicuramente un cd molto piu’ riflessivo e pacato del secondo. E questa canzone ne è un esempio : interpretata col cuore piu’ che con l’energia. Ave Maria è una versione personale del classico di Shubert : fatta alla sua maniera ( esperimento riuscito).  Il secondo cd ( piu’ dance) si apre con un altro singolo…..Single Ladies.  Dance e black per un mix riuscitissimo.  Radio è sicuramente il brano piu’ commerciale di tutto il lavoro. Elettronico e ritmato. Anche con Diva si prosegue sulla stessa direzione ( piu’ simile alle sue vecchie produzioni con le Destiny).  Video Phone chiude il tutto : echeggia un po’ della prima Janet Jackson . Un brano in linea con le sue produzioni.  Un buon lavoro anche se effettivamente il totale dei due cd (11 brani : 6 il primo e 5 il secondo) poteva fare pensare alla pubblicazione di un solo cd. Si è voluto bene evidenziare , penso, le due anime del suo alter ego Sasha. Un’anima piu’ soul e dolce e una piu’ dance. Un bel disco che si fa ascoltare e godere, grazie anche alla bellissima voce della cantante.

 

 

Recensione Kerli  Love is dead.

 

Giovanissima cantante estone ( nasce nel 1987)  dallo stile molto particolare.  Questo album e’ uscito lo scorso anno nei mercati nord americani e in Estonia e in Italia ( su etichetta Island) arriva in questa prima parte del 2009. Il cd si apre con Love is Dead : le prime note ricordano un po’ gli Evanescence di Amy Lee. Kerli ne è sicuramente la versione meno arrabbiata e piu’ patinata. Belle le atmosfere di questo brano, vagamente gothic.  Walking on air e’ il singolo che l’ha fatta conoscere qua in Italia.  Un pizzico di elettronica misto a pop, dance  : un po’ visionario, ma interessante. I want nothing ha un deciso inizio , con la ritmica in evidenza: possente e ruvido al punto giusto. Up up up e’ un brano molto minimalista e scarno , sicuramente uno dei meno commerciali del cd. Bulletproof : vagheggiante. Una ballad molto intensa che vi farà immaginare paesaggi….situazioni….emozioni. Creepshow : inizia con una mezza filastrocca per poi sfociare in un simil rap molto efficace. Strange boy è un brano pop che mi ricorda un po’ alcune produzioni dei Duran a meta’ anni 80. Il cd si chiude con Fragile : un delicato affresco cantato con molta maestria e bravura. Dolce…e rilassante.  Un bel cd ( 12 tracce) : non scontato e qualche volta piacevolmente spiazzante. Un esordio sicuramente convincente e affascinante. Un’artista da seguire.

 

Recensione Lady Gaga  The Fame

 

Chi dice che la dance sia sparita, si dovrà ricredere ascoltando questo CD di Stefani Joanne Angelina Germanotta …in arte Lady Gaga. Nasce nel 1986 a New York e nel 2008 in America esce questo cd che raggiunge presto le posizioni piu’ alte della classifiche ( trainato dal singolo Just Dance). Il cd si apre proprio con questo brano : ritmi danzerecci in bilico tra pop ed elettronica. Trascinante e ballabile. C’è un po’ lo stile della Janet Jackson degli esordi in Lovegame : un po’ di black non guasta mai. Paparazzi e’ la canzone che in assoluto preferisco del cd : molto anni 80. Cantata con garbo e bravura. Sembra uscita da True Blue di Madonna. Bellissimo il ritornello che dopo il primo ascolto vi rimarrà subito in testa.  Eh,Eh e’ una delle canzoni piu’ prettamente pop dell’intero cd.  Molto carina . The Fame è un po’ piu’ ruvida : un pizzico di rock a condire il tutto. Ma c’è anche spazio per il soul in Again Again . Lady ha una bella voce e qua ne da ampia dimostrazione. La intro di Summerboy ricorda moltissimo I want a new drug di H.Lewis.  Un rock/dance ascoltabile. Il cd si chiude con il bonus I Like it Rough : alla Rockets di Under the sun. Elettro pop. Nelle versioni extra, de luxe e simli sono presenti altri bonus : vi segnalo Paper Gansta…molto trascinante.  In definitiva un cd ricco e variegato (13 tracce) che riporta in auge il genere dance e lo fa con decisa classe. Un bel disco chee affonda un po’ negli anni 80 ma comunque molto attuale e in linea con le migliori produzioni attuali. Brava Lady Gaga.

Recensione Client  Command

 

I Italia sono poco conosciute, ma il trio inglese delle Client ( vengono da Londra ) sono al loro quarto album. A metà strada tra elettronica e new wave , le ragazze ci offrono un sound e un look molto particolare : da ascoltare ma anche da vedere ( divise ispirate all’est europeo). Il cd si apre con  Petrol. Il sound è molto anni 80 : una versione piu’ morbida dei “vecchi” Kraftwerk. Intrigante. Can you fell è il singolo : a me ricordano molto i Flock of Seagulls. Un bellissimo pezzo dove pop e elettronica si fondono in un mix riuscitissimo. Don’t run away e’ sul dark: atmosfere minimaliste e rarefatte.  Make me believe in you ha un ritmo di sequencer elettronici che lontanamente ricordano I feel Love di Donna Summer. Penetrante. Molto Depeche Mode in Ghosts.  Blachheart e’ forse il brano piu’ commerciale : ma comunque molto gradevole con il suo veloce ritmo, che non da scampo.  Molto ossiancia e’ In My Mind : ritmi piu’ blandi e piu’ oscuri.  Soldier : anche qui l’ellettronica la fa da padrona. Il cd poi nelle varie edizioni contiene anche mix e remix di Petrol e Can you Fell. Una band da scoprire totalmente per il mercato italiano : se amate il commerciale , non farà per voi, ma se volete osare un qualcosina in piu’…ascoltatele a fondo.

 

 

Recensione Amy Macdonald   This is the life

 

Album di esordio per questa giovane cantautrice scozzese nata nel 1987.  Il cd si apre con Mr Rock & roll ( nr 12 nella UK charts).  Il genere è un folk pop molto efficace. Ricorda un po’ i primissimi Corrs.  This is the life e’ il brano che l’ha fatta conoscere in Italia.  E’ un bel tormentone che non spicca per un refrain in particolare ma che rimane uniforme per tutta la durata, assicurando attenzione e …delicatezza nell’ascolto. Poison Prince e’ un brano ispirato alla turbolenta vita di Pete Doherty. Un ottimo pop rock che la cantante interpreta con la sua classica timbrica folkeggiante. Youth of today è un brano lento : scarno..essenziale, ma molto bello.  Anche Let’s start a band si mantiene sulla stessa strada. Barrowland ballroom e’ un mezzo country, simpaticissimo e ritmato.  Il cd si chiude con Footballer’s wife : inizio molto orchestrale e pomposo. Un brano riflessivo e intenso. Il cd ( 10 tracce) si fa bene ascoltare , denotando una certa scorrevolezza e coerenza . Una brava cantautrice da tenere d’occhio. Questo album e’ sicuramente un ottimo inizio a cui spero ci sarà un altrettanto ottimo seguito.

Safe Trip Home   Dido 

 

Cinque anni sono passati dall’ultimo lavoro di questa cantante : forse troppi…..perchè nel mondo musicale sono un’eternità.  Ma apprezzo la sua scelta di defilarsi e di tornare comunque con un discreto lavoro, sicuramente meno ruffiano e piu’ intimista degli altri.

Si inizia con il singolo : Don’t believe in love . Ritmi blandi e lenti , quasi ambient.  La sua voce è sempre molto bella e particolare. Un brano che dura tantissimo : circa 9 minuti. D’atmosfera. Quiet times è un po’ piu’ veloce , ma le atmosfere rimangono rarefatte. Grafton street e’ uno dei brani piu’ belli del cd : sofferto e cantato con molto impegno. Forse quello che piu’ assomiglia alle vecchie produzioni. Look no further si mantiene su buoni livelli con quella sua cantilena ritmata e dolcemente coccolata : una specie di Enya meno celtica e piu’ pop.  Burnin’ love ha un inizio molto scarno come strumenti. Una ballad molto delicata.  Il cd ( 11 tracce ) si chiude con Northern Skies :  chiusura simile all’apertura. Brano molto lento.  Un cd che a tratti sicuramente risulta monocorde e privo di un vero brano trainante : la classe non è acqua e Dido di classe ne ha, ma forse un po’ piu’ di ritmo non sarebbe guastato. Ma nonostante qualche volta si rischi lo sbadiglio, il cd e’ un lavoro di assoluta classe che potrà piacere o non piacere, ma che si mantiene sempre su medi livelli.

 

Recensione Seal    Soul

 

Dopo un paio di album non proprio convincenti al massimo , Seal Henry Olusegun Olumide Areola Samuel , piu’ semplicemente Seal  torna a noi con 12 cover dedicate al Soul. I classici di sempre re-interpretati alla sua maniera.  Il cd si apre con A changes is gonna come :  la voce del cantante ben si plasma al genere e questo evergreen ne è la prova. Grande performance.  Bellissima la versione di I Can’t stand the rain ( ne esiste anche una versione dance degli Eruption di P.Wilson).  Here I am  e’ un classico che piu’ classico non si puo’ ( un po’ come Sam e Dave). Uno degli episodi migliori è senza dubbio I’ve been loving you too long  : da brividi.  Un altro grande classico di E.Floyd : Knock  on wood .  Versione fantastica.  Si prosegue con Stand by me ( già di Ben E.King) : molto simile all’originale . Il cd si chiude con  People get ready  : versione personalissima ed efficace. In definitiva un cd molto bello :  il cantante ha una bellissima voce e si dimostra un interprete fine e raffinato, con una grande anima soul.  Un ottimo cd.

 

 

Recensione Breakout   Miley Cyrus 

 

La star di Annah Montana ( un telefilm molto famoso negli States  e anche da noi) e figlia d’arte ( suo padre Billry Ray è una celebrita’ country) , arriva al suo album di esordio ( extra Montana). In Italia e’ uscito  nell’ultima parte del 2008 riscuotendo un buon successo.  Il cd si apre con la title track . La mano di Gina Shock delle Go Go’s si sente : un brano tipico delle ultime produzioni della band femminile . Un pop rock energico e frizzante che la Miley canta in maniera ottima (  magari un duetto con la Carlisle non sarebbe stato male). 7 things e’ il singolo di apertura :  la troviamo in versione decisamente rocker. Un  brano grintoso con le chitarre che graffiano alla grande. Echi di Blink e Green Day…qua  e la’. Versione rock di Girls Just wanna have fun : non una copia dell’originale , ma una versione personalizzata. L’originale è unico, copiarla sarebbe stato un errore. Brava Miley.  Ancora pop rock  e ancora echi della Carlisle : Full Circe. Miley ha talento e ha tutto il tempo di crescere e maturare ulteriormente.  Bottom of the ocean è una bella ballata, molto delicata, interpretata con garbo e dolcezza. Andiamo sul sociale con Wake up America : un bel rock grintoso e graffiante. La perla del cd è per me Simple Song : a cavallo tra la Lavigne e la Morrisette. Un bellissimo brano che alterna grinta a riflessione. Adoro questo brano. Il cd si chiude con See you again: un bel brano pop…forse uno dei piu’ commerciali del cd. In totale questo CD mi è piaciuto. 12 brani che si lasciano sentire ed ascoltare e che trasmettono good vibrations. Facciamola crescere, nella speranza che non si bruci come hanno fatto tante sue coetanee. Il talento lo ha e la voce pure : non è poco.

 

Recensione Funhouse Pink 

 

Dopo due anni dal I’m not dead, la ragazza “terribile” del pop rock americano torna a noi con un nuovo cd. Il lavoro si apre con So What : il singolo apripista, in perfetto stile Pink. Graffiante…ironico, divertente  e corredato da un video gradevolissimo. Sober è una bella rock ballad : la voce della cantante diventa piu’ rock e direi con ottimi risultati. I don’t believe you rimane sulla stessa falsariga e a tratti il suo modo di cantare mi ricorda la mitica B.Tyler. Si ritorna al pop piu’ classico con Please don’t leave me.  Funhouse ha un inizio alla K.Creole  : e’ un brano molto carino e molto anni 80.  Mean ce la offre nuovamente in versione rocker, veste nella quale si trova a suo agio, merito anche di una voce molto persuasiva.  Glitter in the air e’ un brano lento molto sentito che ti regala molte emozioni e avanza in un crescendo molto coinvolgente. Il cd si chiude con il bonus : There i show it goes down : un brano abbastanza commerciale ( featuring Travis McCoy).  Un buon cd  ( 13 tracce) che vira piu’ al rock che al pop. Pink dovrebbe decidersi verso quale versione virare in maniera definitiva, anche perché si trova a suo agio in entrambe.  Un bel disco che spazia tra vari generi e intonazioni, che a me personalmente è piaciuto. Forse non venderà piu’ come qualche anno fa, ma Pink rimane una buona cantante, briosa e capace.

 

Recensione Anastacia    Heavy Rotation 

 

Questo nuovo lavoro di Anastacia arriva dopo una discreta pausa di riflessione(3 anni)  della cantante.  Si inizia con I can feel you  : si capisce che le atmosfere di questo disco siano variate verso atmosfere danzereccie. Voce potente e qualche influenza Motown.  Si prosegue sulla stessa direzione con The way I see it :  lo stile della cantante è molto riconoscibile e forse su alcune canzoni puo’ risultare monocorde, anche se questo brano rimane comunque molto orecchiabile.  Defeated e’ una ballata moderna molto bella : qua la voce della cantante diventa piu’ morbida e avvolgente. Un bellissimo brano d’atmosfera.  Heavy Rotation è la title track : qua i ritmi dance si moltiplicano. Easy listening, ma forse troppo. Same song è una delle migliori canzoni dell’album : un sapiente mix tra black, soul e pop, ottimamente bilanciato e condotto. All fall down e’ un brano in linea con la musica attuale :  un pop dance di facile presa.  Il cd si chiude con You’ll be fine :  dentro c’è il pop degli ultimi 15 anni.  Il cd ( 12 tracce) contiene anche un bonus : Beautiful messed up world : forse è il brano che piu’ ricorda le vecchie produzioni della cantante( ai tempi di Freak of Nature).  Un cd che segna secondo me un momento in cui la corda  e’ stata tirata troppo :  un lavoro discontinuo e che non sempre convince. Da una voce talentuosa come quella di Anastacia, mi aspettavo sinceramente di piu’ .  Ha enormi capacità interpretative e qui forse questo lato non è stato interamente esplorato a dovere . Rimane comunque un cd onesto e sicuramente piu’ che sufficiente.  Attendo il suo prossimo lavoro per vedere se la possente energia vocale e di interprete soul sarà prepotentemente tornata in auge.  Brava Anastacia ( un portento che non si discute minimamente ) : ma puoi fare di piu’.

 

Recensione Final Attracction  Cinema Bizzarre  

 

I Cinema Bizarre sono una band tedesca , il cui nucleo si è incontrato per la prima volta nel 2005. Il loro primo album si intitola Final Attraction ed è un’opera interessante con vari stili musicali. Io penso che se i Tokyo Hotel fossero esplosi negli 80, probabilmente la loro musica si sarebbe avvicinata molto a quella dei Cinema Bizarre. I due gruppi sono simili e vengono entrambi dalla Germania. Riconosco ai Bizzarre una maggiore varietà di stili e suoni, ma entrambe sono band valide. Arriva da noi il loro cd di esordio (Final Atrraction) uscito nella loro patria nel 2007. Il disco si apre con Lovesongs: un bel pezzo rock, vagamente ghotic. Il ritornello è molto azzeccato e non a caso è stato il loro primo singolo. How does it feel  :  ricalca la linea del precedente. Pop rock con coretti coinvolgenti. Silent Scream è una bellissima rock ballad : atmosfere giuste per far sognare orde e orde di teen agers. Forever or never non cambia gli ingredienti delle primissime canzoni del cd , ma il risultato e’ comunque convincente. After the rain ha degli echi vagamente Guns ed è un lento pieno di pathos e trasporto, che nella parte centrale prende corpo e vigore. Molto anni 80 il brano I don’t believe :  un pizzico di elettronica, e il gioco è fatto. The way we are di Depeche Modiana memoria come stile e’ un brano forse commerciale nella prima parte , ma intrigante e piacevole. Un po’ di Yazoo in Heavensent : gli 80 si affacciano ancora prepotentemente. Il cd si chiude con The Silent Place : un brano che va in crescendo sempre piu’, ma con un finale morbido. Un ottimo cd : 14 brani abbastanza variegati tra loro. Tra elettronica, pop e ghotic alla fine e’ il rock a farla da padrone. Forse non sarà un rock puro al 100% ma il disco è un discreto disco che comunque ti affascina per la musicalità e il riuscito mix di stili strumentali e vocali.

 

Recensione Salutes the great entertainers    Ray Gelato 

 

Recensire ogni nuovo lavoro di Ray Gelato è per me un piacere. Prima di tutto è una persona che ho avuto il piacere di conoscere e si è dimostrata di una gentilezza e simpatia unica, e poi fa una musica che è veramente notevole. Questo nuovo CD arriva a due anni dal precedente Hey there.  Qua il cantante/sassofonista omaggia i grandi dello swing e non  , tra i quali Cab Calloway, Lionel Hampton e Louis Prima. Si inizia The Joint is Jumpin’ : una sorta di quinta essenza del Jumpin’. Trascinante, brioso e allegro. A little more love è un inedito di Ray. Atmosfere da night club fumoso anni 40, per un brano sicuramente carino e riuscito.  The Jumpin’ Jive( di Cab Calloway) ti cala nella perfetta atmosfera Jive. Coretti azzeccatissimi e grande  musicalità. On the sunny side of the street è un classico con il quale si sono misurati tanti artisti..da Frank Sinatra a Diana Krall. Qua ce la propone in versione scat, un genere dove la voce di Ray si trova molto a suo agio.  Boulevard of broken dreams e’ un brano strumentale dove il sax di Ray viene magicamente animato e suonato come pochi sanno fare attualmente nel panorama musicale. Di Benny Goodman è Flyin’ Home : ci si trova immersi in quella grandi orchestre che erano tipiche per l’appunto del periodo di Goodman e l’effetto è strabiliante. Immaginatevi quei grandi palchi pieni di musicisti e il maestro che dirige. Tutto perfetto. L’altro inedito che Ray ci regala è Is that train ever comin’ : lo swing è imperante e il ritornello e’ molto orecchiabile. Stardust è un altro classico : ed anche qua il sassofono di Ray è dominante ( il brano è strumentale). Atmosfere da favola . Si prosegue con un altro famoso evergreen : Night and Day, qua in versione swingata. La performance vocale di Gelato niente ha da invidiare a grandi come Sinatra e la Fitgerald. Il cd si chiude con That’s all :  vi troverete immersi nelle magice atmosfere del Sands Hotel di Las Vegas ….si respira Rat Pack a piene mani. Un cd (in tutto  14 tracce) molto bello. Forse manca quel pizzico di italianità alla quale Ray ci aveva abituato nei suoi precedenti lavori, ma di contro si respira una maggiore internazionalità, per un album che risulta impeccabile sotto tutti i punti di vista. Anche gli inediti scritti dal cantante si rivelano all’altezza dell’intero lavoro e sono la giusta incastonatura per un cd che rappresente una piccola gemma preziosa dell’odierno panorama musicale mondiale. Bravo Ray.

 

 

recensione Circus   Britney Spears 

 

Era tempo che non vedevo e e sentivo una Britney cosi’ tonica. L’attesissimo Circus segna sicuramente la sua rinascita, vocale e fisica, dopo tutta la serie di disavventure umane e personali.

Il cd si apre con il singolo Womanizer : sicuramente una scelta azzeccata.  La voce di Britney è un suo ritorno alle origini. Ripulita dagli eccessi di campionamenti dei piu’ recenti album , qui la possiamo degustare al pieno della sua forma. Bellissimo il ritornello. Out of under è una bellissima ballata : intensa e struggente.  Britney si trova a proprio agio nei vocalizzi e il risultato è ottimo.  Si prosegue con Shattere Dglass : ritmi danzerecci. Pesca negli 80 qua e là. Un pizzico di elettronica e anche questa canzone si dimostra vincente. If you seek amy : un po’ black, un po’ elettrica, un po’ pop . La base e’ dance e il ritornello ricorda vagamente Womanizer.  Ancora echi 80 in Unusual you : una delle piu’ belle dell’intero cd.  Un po’ di vintage in MMM papi : molto simpatica.  Mannequin : un altro centro. Bei ritmi e buona interpretazione vocale. My Baby è un’altra stupenda ballata. Britney si e’ riappropriata di questo genere che sembrava mancare nei suoi recenti lavori. Passando tra un’ottima Radar( efficace e convincente ) e Rock me in ( piccolo gieiellino pop), arriviamo a Amnesia : il bonus dell’edizione standard del cd. Una degna chiusura : anche qui la voce di Britney è ok.  Insomma : un grande ritorno che convince. Le ultime sue produzioni mi avevano lascito perplesso, ma questo Circus ( 16 tracce totali) mi è subito piaciuto. Un bel cd che ci riporta in piena forma una cantante che sembrava smarrita.

recensione Kate Perry  One of the boys 

recensione one of the boys  Kate Perry

Una delle novità di questo fine 2008 e’ stata senza dubbio Kate Perry. Inizia molto giovane la sua carriera ( nel 2001)  con un disco di gospel cristiani. Col tempo entra nell’orbita della Capitol, Records e con essa incide lo scorso anno il cd One of the Boys, che da noi esplode nell’autunno 2008.

Il cd si apre con la title track : un bel pop rock orecchiabile , non scontato ed efficace.  Arriviamo al grande hit : I kissed a girl. Trascinante e pieno di brio. Un successo meritato sicuramente. Thinking of you ci riporta alla prima Alanis Morrisette , sia nel modo di cantare che nella musica. Un bel brano che ti apre il cuore : da ascoltare a volume alto e ad occhi chiusi. Ur so gay : un bel brano, dai temi caldi che hanno suscitato molto scalpore in america. La Cher anni 90 si affaccia in Hot n cold : ritmi decisamente piu’ commerciali e ballabili, ma gradevoli. Lost è un bel brano lento : una ballata intensa e d’atmosfera . La voce di Katy e’ morbida e avvolgente. Si risale di ritmo con Self Inflicted : chitarre ruvide e graffiante per un buon rock. Fingerprints attinge ai Blink 182 : un punk rock che colpisce. Il tempo di una versione rock di I kissed a girl e il bonus del relativo video e il cd si chiude.  Penso sentiremo parlare di questa ragazza…a cavallo tra la Lavigne , le prime Go Go’s e la Morrisette.  Da valutare pienamente al prossimo lavoro, ma ….se il buongiorno si vede dal mattino io direi che questa ragazza si candida ad un ottimo futuro.

 

Recensione The Saturdays   omonimo  

 

Nuova girl band , poco conosciuta da noi ma destinata ad avere un buon successo a livello europeo. Vengono dall’inghilterra e sono in 5 : Frankie, Mollie , Rochelle, Una e Vanessa. Arrivano a noi con questo cd, uscito a fine anno.

Il cd si apre con If this love ( che è anche il primo singolo della band. Le atmosfere è quel misto di dance e pop che ha fatto la fortuna di band come Spice Gilrs o Britney Spears.  Il brano è orecchiabile e ritmato al punto giusto. Up e’ il secondo singolo del gruppo, ed è stato nr.5 nella UK charts.  Sicuramente un bel brano : ritornelli e performance vocali direi che sono tutte ok. Issues è una bella ballata in perfetto stile Take That  : ascoltabilissima e…dolce al punto giusto. Molto anni 80 e’ Lies: un pizzico di elettronica , ma senza esagerare.Arriviamo a  Chasing lights e’ un brano molto delicato : la voce delle ragazze non è male e qui rende al meglio nella estensione vocale. Set me off attinge a piene mani alla seconda Britney : molto bello. Uno dei brani piu’ belli del cd è : Vulnerable. Una miscela di po, dance e black che vince e convince.  Molto piu’ pop e’ Why me,why now…..quasi un Duel ( Propaganda ) anni 2000. Il cd si chiude con un remix di  Up. In totale 12 brani per un cd che si lascia ascoltare senza battere una piega.  Forse questo cd  non sarà un capolavoro, ma risulta alla fine un prodotto ben confezionato, spinto da un grande battage pubblicitario, che già al secondo ascolto ti appassiona. Il tempo ci dirà se sarà solo fumo o ci sarà anche l’arrosto.

 

 

recensione Viva la Vida  Coldplay 

 

E’un paio di album che la band britannica capitanata da Chris Martin mi convince poco. Dopo il bellissimo A rush of blood in the head del 2002 ( un capolavoro) , il seguente X & Y risultava un po’ fiacco. Attendevo con ansia questo nuovo lavoro, che segna si un miglioramento,  ma che tiene ancora lontano il gruppo dalla migliore forma. Si inizia con un a intro strumentale : Life in Technicolor.Un crescendo musicale piuttosto carino. Cemeteries of London è cupa, quasi ossianica.  Lost è il secondo singolo del cd : un brano piu’ che accettabile e tra i piu’ orecchiabili del disco.  Le atmosfere sono sempre abbastanza rarefatte e le sonorita’ cupe.  42 è sicuramente una bella ballata che ci riporta ai “vecchi” Coldplay. A metà strada tra il primo Elton John e gli Xtc. Sicuramente uno degli episodi migliori.  Molto Prefab Sprout in Lovers in Japan. Brano accattivante e simpatico. L’allegria arriva con Viva la Vida , singolo d’apertura del cd. Riscuote un buon successo in tutta europa e anche negli stati uniti. Molto beatlesiano : e non è una cattiva cosa. Omaggiare i maestri…fa sempre bene. Anche Violet Hill con un pizzico di psichedelica, si aggiudica la sufficienza piena.  Il disco ( in totale 10 tracce) si chiude con  Death and his friends. Un brano malinconico….che sembra uscito dallo Smile di Brian Wilson. Scarno ed essenziale.  Un lavoro sicuramente onesto e rispettabile questo Viva la vida, ma che manca di quella zampata vincente presente in altri album.  Vale sicuramente i soldi spesi per acquistarlo, ma da questo gruppo mi aspetto qualcosa di piu’…e le capacità di farlo……le hanno.

Recensione Gabriella Cilmi   Lessons to be learned  

Appena diciottenne , dall'australia ( ma con origini italiane da parte della sua famiglia) arriva questa nuova cantante , che dopo essersi affacciata timidamante sulla scena musicale con qualche brano inserito in varie colonne sonore, viene messa sotto contratto dalla Island Records, sfornando questo suo primo lavoro. Save the lies è il primo brano : un pop soul veramente convincente. La ragazza ha una ottima voce e lo dimostra pienamente ( a metà strada tra Anastacia, Aretha Franklin e Amy Winehouse). Arriviamo al singolo che ha dato a Gabriella una immensa popolarità : accompagnato da un video scarmo ed essenziale Sweet about me  ti rimane in testa sin dal primo ascolto. Molta Etta James in Sanctuary : una bella ballad soul. Stesse atmosfere per Einstein. Molto Philadelphia e Motown sound in Got no place to go. Leggermente piu' pop risulta essere Messy : il ritmo è gradevole e la performance vocale è ottima. Un blues tiratissimo è Cigarettes and lies : la ragazza ha stoffa da vendere. Sit in the blues......fa fede al titolo. Un bel blues. Il cd si chiude con una cover di una delle artiste britanniche che ho amato di piu' ( anche se relativaemnte poco conosciuta): Toyah. Echo beach e' un pezzo molto rock che Gabriella reinterpreta con garbo e maestria. Bello l'originale e bella la cover.  Alla fine il cd ( 12 tracce + il bonus di Echo Beach per la versione UK) risulta molto scoltabile. Forse non sarà un capolavoro assoluto, ma vi assicuro che la ragazza è in gamba e questo è il suo album di debutto, e credetemi......è al di spora della media.

Recensione Donna Summer   Crayons 

 

Che bello rivedere in azione una delle piu' belle voci di tutti i tempi : Donna Summer. Dopo quasi 17 anni di assenza in fatto di album inediti, e' uno spettacolo ammirare un album cosi' fresco e attuale come il nuovo cd, a cavallo tra vecchio e nuovo. La regina della discomusic dimostra di essere sempre in forma , e che il tempo sembra essersi fermato  , sia come bellezza che come voce. In queste "matite colorate" troviamo un arcobaleno musicale veramente notevole : pop, dance, funky, soul. Una delizia per le orecchie. Si inizia con Stamp your feet : ritmi freschi e attuali per una canzone dance ma di quelle con la D maiuscola. Un grande inizio. Mr.Music evidenzia la sua duttilità vocale: tra tonalità alte e basse in un ritmo dance avvolgente e coinvolgente.  Crayons e' un duetto con Ziggy Marley e attinge a piene mani agli anni 80, quelli che avevano segnato la svolta pop della cantante.  The queen is back è un brano autobiografico : la regina è tornata.Il brano è uno dei migliori del cd. Sandy on my feet e' una bella ballata che Donna esegue con la consueta maestria. Una delicata Bossa Nova arriva con Drivin' down brazil. Bellissima e di classe. Slide over Backwards e' la perla del cd : un soul blues tiratissima che la cantante esegue in maniera magnifica , con una voce graffiante da brividi. Be myself again è un lento bellissimo : sono di quelli , come dico spesso, da ascoltare ad occhi chiusi e...sognare. Il cd si chiude con Bring down the reign : un bel pezzo con un coretto a metà tra pop e gospel.  La regina è tornata e speriamo che adesso rimanga stabilmente nello show business musicale con una maggiore continuità. Un grande ritorno per un bellissimo cd.  Imperdibile.

Recensione The Walk   Hanson 

 

Dopo una discreta pausa ( da Underneath) , ecco arrivare nei negozi il nuovo disco dei tre fratellini Hanson ( Clark , Zach e Jordan) . Tanta acqua sotto i ponti è passata dal singolo che li fece esplodere in tutto il mondo ( MMMbop ). Musicalmente sono maturati enormemente e mi domando il perchè non riescano piu' a vendere come una volta : i loro dischi son prodotti onesti e coerenti e loro sono bravi cantanti e strumentisti.  The Walk e' uscito in America un anno fa ma in Italia e' stato distibuito dalla Planet Records solo poco tempo fa( strano anche questo). La versione base comprende 14 brani : altre versioni ne hanno due o tre come bonus track in piu'. Dopo una breve intro si inizia col singolo  Great Divide : in pieno stile dei nuovi Hanson. Adoro questo pezzo : è trascinante e di quel pop rock che ti accoglie subito a braccia aperte(la versione aggiornata  di D.Osmond e Shaun cassidy) . Been there before  è un brano dall'inizio molto tranquillo che tutto sommato si mantiene tale per tutta la durata a parte qualche picco di ritmo nella parte centrale. Georgia è un brano graffiante, che ti fa sognare : la loro musica non e' mai invadente , ma ti si presenta a casa bussando delicatamente e con in mano una bottiglia di vino leggero e fruttato. Arriva anche Running Man : uno dei pezi migliori del cd.  Un po' Beach Boys e un po' Eric Carmen. Una piccola  perla pop. Fire on the mountain e' quasi una country ballad venata di Rock : usi sentono echi del primo Springsteen.  Blue Sky : una intro ritmica molto buona e ritornelli azzeccati. L'attacco vocale è molto duro : un buon pezzo rock. Si prosegue sullo stesso ritmo con Something Going around : difficile riconoscere i primissimi Hanson, segno di una lenta ma costante maturazione.  L'album si chiude con la title track.  Il brano che forse  Brian Wilson  non ha mai inciso : lo vedrei benissimo interpretato dal grande cantante. Nella versione giapponese sono presenti gli inediti : In a way e I am.  Belli entrambi : se gli inediti o i bonus fossero tuti cosi' si avrebbero tanti bei cd in circolazione.  Un bel cd che ho amato sin dal primo ascolto . Un prodotto che si orienta verso il pop rock e lo fa in maniera professionale e con ottimi risultati.

 

recensione  Alanis Morissette    flavors of entanglement 

 

Dopo quattro anni dall'ultimo album in studio, la canadese Alanis e' tornata con un nuovo lavoro, di cui si sapeva gran poco. Tante voci confuse e variegate gettavano un ombra di mistero sui contenuti. Dopo i suoi esordi pop dance da teen , le urla Rock femministe e varie celebrazioni.....necessitava di una svolta. Come sarebbe stata questa svolta? La risposta ci arriva con questo cd, che si apre con Citizien of the Planet. Un buon brano : inizia abbastanza tranquillo con atmosfere quasi orientali, per poi accendersi con la consueta grinta alla quale ci ha abituato la cantante. Underneath e' sulla falsa riga, ma sicuramente è quello che piu' si accosta al suo capolavoro Jagged Little Pill. Strait Jacket e' un pezzo abbastanza elettronico( si sente la mano di Gyu Sigsworth). Una delle mie preferite e' Versions of Violence : un grande pezzo rock, di quelli tirati e "cattivi" al punto giusto.  Not as me è un bel pezzo lento : di quelli d'atmofera...da degustare come un buon vino rosso da meditazione.  Torch : prosegue su ritmi slow. Molto bello. Ogni artista rock è giusto che si cimenti in ballate, perchè dietro la scorza dura si nasconde sempre un animo d'oro. Il cd (11 tracce) si chiude con  Incomplete : una simpatica filastrocca leggermente elettronica . Poi nelle varie versioni ci sono bonus vari  e addirittura un secondo cd.  Un lavoro che sicuramente alla fine segna la svolta annunciata : lo fa in maniera discomtinua .... un po' come ci ha abituato l'artista. ma....un lavoro dignitoso che va ben oltre della sufficenza.  

recensione Sara Bareilles     Little Voice 

 

Una delle piu' gradevoli sorprese di questo 2008 è sicuramente Sara Bareilles. Nasce il 7 dicembre del 1979 nell'estremo nord della California ( Eureka) in uno scenario dominato dalla foresta di Redwood. Dopo il suo debutto del 2004 (careful confessions) per una piccola etichetta indipendente, esattamente un anno fa esce Little Voice ( uscito in Italia solo ora), arrivando in america alla conquista del disco d'oro.   Il cd si apre con il singolo che tanto ha portato fortuna a Sara : Love Song. E' un brano del quale mi sono subito innamorato : un pezzo pop dei piu' classici...di quelli fatti a DOC, con ottimi ritmi e melodie. Affascinante, anche grazie ad un clip azzeccatissimo.  Le atmosfere cambiano per Vegas: un pezzo piu' intimista e dalle atmosfere a metà strada tra il soul e il jazz.Molto bello il ritornello. Quasi un inizio da cantilena per Bottle it up : poi si torna agli schemi della canzone precedente, che poi sono il marchio della cantante.  Come round Sound è molto ermetico : un pezzo alla Shivaree...molto d'atmosfera.....per palati fini. Morningside ha una bella introduzione ritmica : la voce di Sara è molto calda e appassionante ( quasi descrittiva). Un ottimo pezzo soul. Un ottimo lento è Between the lines : la fantasia scatenata dalla foresta natale ha sicuramente influito molto sulla immaginazione della cantante , capace di spaziare a 360°. Con Fairytale riprendiamo di ritmo : una delle mie preferite dell'intero cd. Sono quelle canzoncine semplici se vogliamo, ma in grado di avvolgerti in un caldo abbraccio. Il cd ( 12 tracks) si chiude con Gravity : atmosfere magiche e rilassanti per un bellissimo slow. Un ottimo lavoro questo Little Voice e Sara si candida ad essere una realtà molto interessante nel panorama musicale mondiale ...una sorta di Elton Jones....un incrocio tra il primo Elton John ( quello del sogno americano dei primissimi album) e di Norah Jones ( raffinata interprete americana).  Le canzoni di Sara potrebbero tranquillamente fare da colonna sonora a quelache gita dei Penauts ( C.Brown and company)...e chi ha visto il cartoon mi capira'.  Un disco di una certa raffinatezza che consiglio vivamente perchè penso vi affascinerà se non al primo ascolto...sicuramente al secondo.  

recensione Rockferry  Duffy  

Duffy ( nome completo Aimee Ann Duffy) nasce il 23 giugno del 1984 a Nefyn ( Galles).  Nel 2003 dopo aver fatto karaoke e aver militato in qualche piccola band, partecipa alla versione gallese di X Factor: non vince ma comincia  farsi notare. Con il singolo Mercy raggiunge la testa della classifica inglese, ed ora arriva a noi con il cd di esordio. Si inzia con la title track: un ottima partenza. Un pop soul molto orecchiabile , ma non per questo commerciale. Sandie Shaw e Dusty Springfield fanno capolino ( e non vi ho nominato due divette da macero!!!). Anche Warwick Avenue prosegue sulla stessa strada, ma qui il marchio  Motown è maggiormente presente.  Riminiscenze anni 60 e anni 70, per una canzone delicatissima che vi avvolgerà per non lasciarVi piu'. Una delle mie preferite in assoluto. Etta James fa capolino in Serious. Non è un difetto accostarla a cosi' grandi del passato : la ragazza e' giovane e nel sangue ha questa linfa vitale che è il soul e il blues, ed è quindi naturale che attinga qua e là: ma lo fa con un suo particolare stile, e non è poco. Molto ruvida Syrup & Honey : performance vocale graffiante e acuta. Il tempo sembra essersi fermato, e la musica immortale.....e' sempre presente. Ottima performance. Mercy è il singolo che la ha fatta conoscere : bello! Ritmato al punto giusto e con suoni che spaziano a 360° ....una strumentazione che varia dalle percussione all'hammond. Un bellissimo brano.  Il cd si chiude con Distant Dreamer : delicatissimo e molto anni 60. Il riferimento a The Ronettes ( trio vocale famosissimo) lo trovo molto marcato. Anche questo è uno dei miei preferiti. Un cd di 10 canzoni, ma tutte di qualità. Se il buongiorno si vede dal mattino, prevedo un buon futuro per Duffy. Una volta tanto, non una lolita, ma un sicuro talento.

 

recensione Studentessi   Elio e le storie tese 

 

Un nuovo album di Elio e le storie tese è sempre un avvenimento. Erano quasi 5 anni che la band non partoriva un cd nuovo di zecca. Dopo vari live e compilation, ecco arrivare nei negozi : Studentessi. Li abbiamo visti all’opera anche nel recente( o quasi) dopo festival e a detta di molti le cose migliori di Sanremo si sono proprio viste in quel frangente. Lo stile e la verve e’ sempre quella caratteristica della band: tanta ironia , musicalità da brivido e tanti ospiti. In questo cd troviamo tra gli altri : A.Ruggiero, Irene Grandi, C.Bisio, P.Cortellesi , Giorgia. Dopo una introduzione dedicata al trash puro, arriviamo a Plafone un duetto che racconta di una doccia che per colpa del calcare sfiata acqua che si infiltra dal malcapitato inquilino del piano di sotto. Uno dei migliori pezzi del cd sicuramente. Passando da Ignudi fra i nudisti ( ossia il dilemma di dove passare le vanaze) e Effetto memoria ( che troveremo in 4 frangenti : uno per stagione) , arriviamo a Heavy samba….una canzone a metà tra il sacro e il profano ( samba e heavy…per l’appunto. Grande la guest Irene).  Capolavoro assoluto per Gargaroz : uno dei migliori pezzi di Elio…di sempre. Stile Operetta per Suicidio a sorpresa. Caratteristica di Elio è quella di mischiare stili e ritmi e questa canzone ne è una prova. Andante con moto  ironizza invece sul satanismo di cui sono additate alcune canzoni. Si parla in maniera simpatica su queste che spesso( o sempre?) si rivelano grosse bufale.  Arriva il country classico con Indiani : esilarante. Torna Effetto memoria : qui canta un altro guest d’eccezione …Claudio Baglioni.  Il singolo Parco Sempione è una bella canzone . Non ha l’impatto di una Shpalmen, ma ascolto dopo ascolto ti conquista. Un bel tango per Single : ironia e una ballabilità come poche. L’album si chiude con la quarta ed ultima versione di Effetto memoria ( sempre con Baglioni…qui in in versione acustica).Un grande album e un grande ritorno : la bravura della band non si discute . Suonano in maniera divina e Elio ci mette la sua voce sarcastica e pungente a condire il tutto in una sapiente e variegata insalatona mista. Un cd che non deluderà gli appassionati della band e che spero ne porterà anche di nuovi. Un cd ( 22 tracce) : strepitoso.

 

recensione Spirit  Leona Lewis 

 

Questa giovane cantante nasce a Londra nel 1985 ( 1 aprile). Dopo avere inciso un cd mai pubblicato di proprie canzoni, vince X Factor , un reality molto famoso fuori dai confini italici , e cio' gli permette di incidere per la major Sony questo Spirit. Si inizia con il singolo che ha spopolato per tutte le radio e le rotation video : Bleeding Love. Sicuramente bello e convincente . Per un'artista in erba come lei è sicuramente un biglietto da visita molto bello. Il ritmo è quello giusto per essere ricordato quasi subito e la voce di Leona e' molto potente. Si prosegue sulla buona strada anche con Whatever it takes : a metà strada tra i ritmi della prima Carey e la voce della Dion:  questo brano è un potenziale singolo. Molto bello.  Homeless è una stupenda  ballata : un po' stile Elton John dei primi anni settanta, di quelle scarne ed essenziali ma piene di atmosfera.  Ballata black per Yesterday : sempre gradevole. Take a bow e' introdotta da un bel assolo di archi , che scandisce il ritmo di buona parte della canzone. Una delicata pop song , mai troppo commerciale. Giusto equilibrio. Si prosegue sulla stessa strada con Angel : meno incisiva come sound del singolo apripista, ma comunque sempre ad un ottimo livello , e il ritornello è molto bello . Un brano che potrebbe riservarci qualche sorpresa futura. Footprints in the sand è una ottima ballata: di quelle classiche strappalacrime e da ballare con il proprio partner...guancia a guancia. La versione inglese include un bonus track : A moment like this , un brano dai gorgheggi vocali dell'artista molto apprezzati.  Un buon cd, anzi...un ottimo cd che è adatto per tutte le occasioni : un cd raffinato e di classe che si va a collocare sicuramente come tra le novità piu' succulente di questo 2008. Brava Leona.

 

recensione As I am   Alicia Keys  

 

E'bello vedere nel panorama musicale mondiale, trafitto da miriade di artisti pre-costruiti, una ragazza musicalmente e vocalmente dotata al 100 x 100. Dopo un periodo di silenzio ecco arrivare nei negozi questo suo nuovo lavoro ( già in vendita da qualche mese). Il cd si chiama As I am ( ossia...come io sono). Si inizia con una intro strumentale che porta il nome del cd. Un minuto e cinquantadue secondi di musica sempre in crescendo in un fantastico intercalare di piano e suoni. Go Ahead è il primo brano cantato. Lo stile è sempre quello : un pop soul venato di black che ben si adatta alla voce dell'artista. Si prosegue con Superwoman : delicata e patinamente colorata come un profumato fiore di bosco. No one è il primo singolo del cd: battutissimo in tutte le radio è sicuramente un bellissimo brano dove l'artista si butta in quei vocalizzi particolari e impegnativi che l'hanno resa famosa in tutto il mondo. Forse Alicia non è la piu' bella voce dello show business, ma sicuramente una delle piu' belle. Like you'll never see me again è il secondo singolo. Una bellissima ballata soul , quasi alla Etta James. Non si discosta molto dal precedente brano : mai lasciare la vecchia strada per quella nuova. con Wrecklesse Love alziamo un po' il ritmo delle battute e troviamo un bel brano ricco di pathos e atmosfere. Ritmica accattivante e melodie in grado di catturare da subito l'ascoltatore, e poi : che voce...fantastica. Tennage love affair sa molto di anni 70. Una venatura di Funky rende questo brano un "senza tempo". I need you si apre con una bella sequenza di percussioni. L'album dopo un inizio molto calmo prosegue con i ritmi moderatamente piu' veloci : un'altra bella song soul.  Ballata nello stile piu' classico per Tell you something : da ballare guancia a guancia. Sure looks Good to me : l'album si chiude con il pezzo piu' pop dell'intero lavoro. Un pezzo che se vogliamo ricorda molto le prime produzioni di Elton John ( e scusate se è poco).  Per concludere : un cd sicuramente bello e convincente . Un lavoro che ti riscalda lentamente, come un ceppo messo nel camino che piano piano ti avvolge col suo calore,  sino a riscaldarti fuori...e dentro . Brava Alicia.

recensione  X   Kylie Minogue 

 

Dopo un anno e mezzo di intenso lavoro e un periodo fisico e morale dei non piu’ felici, l’australiana tascabile Kylie Minogue ritorna finalmente sulle scene discografiche con l’album X. Uscito a fine novembre si avvale di collaborazioni eccellenti : Boy Gorge, Scissor Sisters e Hot Chip tra gli altri.  La cantante si appresta a tagliare i 20 anni di carriera e lo fa con un album decisamente ottimo.  Si parte con 2 Hearts , che è anche il singolo apripista del cd : e’ sicuramente un ottimo brano pop che pesca nella tradizione pop dance tanto cara alla cantante.Bellissimo il ritornello : incalzante e convincente. Si prosegue sulla stessa falsariga con  Like a Drug : brani pop di ottima fattura.  In My arms pesca negli anni 80, nel periodo della prima Madonna ( quella piu’ scanzonata per intenderci). Sensitized : meno ritmato dei precedenti …piu’ intimista . Un bel pezzo  che vi conquisterà e dove Kylie mostra il suo lato piu’ soffuso. No more rain è molto autobiografico : è stato scritto durante il periodo della malattia che la aveva colpita ( un brano a suo dire: terapeutico). Stars e’ un brano tipico della sua produzione : ritmi veloci e ballabili.  All’inizio del brano 11 ( Wow) sembra di ascoltare Holiday di Madonna : capite quindi già l’impronta dance della canzone. Uno dei piu’ belli del cd e un possibile singolo. Il cd si chiude con Cosmic : un brano lento e di atmosfera.  Sono passati circa quattro anni dal lavoro precedente di Kylie e per tutti i fedelissimi fans che hanno pazientemente aspettato tutto questo tempo, questo X non potrà che essere una piacevolissima sorpresa : un bel cd che accontenterà fan…ma non solo. Un grande ritorno. Brava Kylie : bella….ma forte…molto forte.

recensione Red Carpet Massacre   Duran Duran 

A distanza di tre anni dal precedente Astronaut ( l'album che segnava la reunione della line up originale della band) ecco tornare i Duran con questo nuovo cd. Adessosono nuovamente in quattro, dopo la dipartita di Andy Taylor, che sembra non riuscire a trovare un buon equilibrio con la band ( che aveva già lasciato negli 80). Lentamente la band sta entrando nella storia : oltre 25 anni di carriera, milionate di dischi venduti e concerti sold out in tutto il mondo. Capace di risalire la china dopo anni difficili, sembra adesso aver ritrovato smalto e vigore, grazie anche a collaborazioni attuali ( Tmbaland, Timbarlake) e un perfetto mix tra passato e presente . Prendete un 40% di Astronaut, un 30% di Medazzaland e un 30% di Seven and the rigged tiger  e avrete.....l'ultimo cd. Si parte con The Valley : un brano pop-elettronico dove spicca subito la voce inimitabile di Simon. Arriviamo alla title track del cd: ritmi veloci ( alla Wild Boys) per un pezzo gradevolissimo specie nel ritornello.  Falling down e' il singolo apripista : un classico brano dei Duran. Una ballata che a tratti ricorda Save a prayer, pur mantenendo una sua identità e una attualità e freschezza molto positiva. Si rimane sulla stessa direzione con uno dei pezzi piu' belli del cd : Box full o'honey : Duran anni 80...quelli doc. Tricked out e' completamente strumentale e si rivela come  un brano elettronico molto ma molto incalzante( senza respiro). Zoom in : perfetto mix tra presente e passato . Un altro bellissimo brano ( uno dei migliori ) è senza dubbio la canzone che chiude il cd : Last man standing. Una bellissima ballata impreziosita dallavoce di Simon Le Bon che col tempo si è affinata e rafforzata . Sono lontani i tempi della stecca presa al Live Aid : Simon si conferma come una delle piu' belle voci maschili della scena pop rock.  Un bel cd, ttuale e fresco: i Duran non si siedono sugli allori del passato ma sperimentano...attualizzano...ritinteggiano : un piacevole ponte che ti traghetta dagli 80...passando per i 90.....agli attali 2000 in un percorso colorato e d'atmosfera. Bravi Duran.

recensione Brave   Jennifer Lopez  

Ecco arrivare il nuovo album di Jennifer Lopez (mi raccomando, non chiamatela J.Lo che si arrabbia!). Dopo 35 milioni di copie vendute , Jennifer ritorna alle sue origini ( Jenny from the block per intenderci).Si inizia con Stay Together : sonorità anni 80, ma in chiave moderna. Un potenziale nuovo singolo, che ti fa ballare e scatenare. Si prosegue con Forever : ottime le sonorità di questo brano ( anch'esso potenziale singolo). Un brano affascinante che vi conquisterà. Do it well e' il singolo apripista del cd : a metà strada tra il black, l'hip hop e il pop piu' tradizionale ( sicuramente ricorda molto i suoi esordi). Never gonna give up inizia con una bella intoroduzione di archi. E' una ottima ballata, interpretata con garbo. Miles in these shoes esce un attimo fuori dai canoni dello stile della cantante : un po' elettronico. Bello comunque, specie nella seconda parte, quando entra un ottimo refrain. Wrong when you're gone è un'altra ballata, in perfetto stile Lopez. Passando dalla title track ( una gradevolissima pop song) arriviamo all'ultima traccia che altro non è che una nuova versione del singolo....con l'ospitata di Ludacris. Un cd che non aggiunge molto al lato artistico della cantante : un discreto prodotto che non vuole rischiare e percorre una strada priva di intoppi e intemperie. Piacevole da scoltare e da ballare....in fondo non è poco.

recensione Are you listening?   Dolores O'Riordan  

Esordio solista senza troppo scossoni per l'ex vocalist dei Cranberries. Dopo lo scioglimento della band, la cantante si è presa una pausa, ha avuto figli e adesso è tornata in pista con Are you listening? Il cd si apre con Ordinary Day, il singolo apri pista. La prima volta che l'ho sentito me ne sono innamorato subito. Un  grande esempio di pop rock song che Dolores canta alla sua tipica maniera. Il passato dei Cranberries si sente e tanto . Il brano convince a 360°. When we were young prosegue sulla stessa falsariga. Qua echeggiano i primi Cranberries, quelli di Zombie per intenderci. In the garden inizia tranquillo, per poi scatenarsi in un turbinio di chitarre elettriche. Uno dei brani piu' belli del cd è sicuramente Loser : un bel pezzo rock, tirato ma non troppo. Ecco arrivare la delicata Apple of my eye : dolce come il sorriso di Dolores. Con October si ritorna la rock, sanguigno ed efficace.  Un altro momento introspettivo arriva con Angel Fire. Il cd (12 tracce) si chiude con Ecstasy : una rock ballad molto bella interpretata con voce  a tratti eterea e a tratti profonda. Una degna chiusura.  Io direi che Dolores non abbia voluto rischiare molto con questo cd: è una autosdtrada spianata e tranquilla. Niente rivoluzioni ma una intelligente continuazione del percorso intrapreso tanti anni fa con i Cramberries. Un cd piu' che discreto che non ho dubbi a definire come una ottima prova solista.

recensione it wont be soon before long   Maroon 5 

La band nasce anni addietro : tutti  amici che frequentano la sdtessa scuola :il Brentwood (Los Angeles) .Il  nome della prima band e' Kara's Flowers.Firmano per la Reprise  pubblicando il loro album d'esordio The Fourth World War. Divenatno poi Maroon 5 e nel giugno del 2002 escono con , arrivando a fare anche 150 date in giro per tutta l'America. Songs About Jane. nel  2007 esce il nuovo singolo dal titolo Makes me wonder :la band arriva al nr.1 di Bilboard. Il cd si apre con If I never see your face again: un bel pop alternativo : la band ha molto sound anni 80, ma in maniera personalmente rielaborata. In questo brano mi ricordano molto gly yesa di leave it. La sceonda traccia è il singolo di cui sopra : Makes me wonder è un ottimo brano pop rock. Non il solito pop, non il solito rock, ma unq ualche cosa che sicuramente tra le nuove leve si puo' veramente considerare come un qualache cosa di nuovo. Little of our time ha un inizio deciso e potente: incisivo. Dopo si distende in una ottima canzone pop, ma con sempre un pizzico di elettronica. Nothing last forevere , attimnge a piene mani al secondo periodo dei Police ( quello appena precedente al loro scioglimento). La base ritmica fornisce un perfetto mix e la voce del leader riesce a confezionare una delle piu' belle canzoni dell'intiero cd. Can't stop vira decisamente al rock  piu' puro, senza nessuna contaminazione. Una ballad non poteva mancare : ed ecco Goodnight goodnight ....delicata e avvolgente. Kiwi : scarno ma essenziale. L'album si chiude con la bonus track Infatuation.Una degna chiusura, la canzone a metà tra Steve Wonder e Elton John e' un'ottimo pezzo dal refrain che vi entrera' subito in mente.Il cd ( 13 tracce) è un ottimo esempio per chi vuole ascoltare il tradizionale, ma insaporito da una spezia nuova che pur mantenendo la struttura come vi aspettate, la insaporsice di variegati sentori. Bravi questi Maroon 5.

recensione good girl gone bad   Rihanna  

Ecco la bella Rhianna col suo nuovo lavoro. Questa giovanissima ragazza sta conquistando il mondo con le sue canzoni : non ancora ventenne è in testa a tantissime classifiche . Riuscirà a mantenere la testa sulle spalle ed ad avere una lunga carriera musicale? Solo il tempo ce lo dirà: nel frattempo godiamoci questo suo nuovo cd. Si inizia col tormenotone estate 2007 : Umbrella.  Duettando con l'asso pigliatutto Jay-Z la giovane Rhianna riesce a sfornare un singolo che ha mietuto un successo planetario. Il ritmo è di quelli attuali : un misto tra black music e hip hop.Push up on me è un brano molto dance : molta elettronica e sonorità a tratti anni 80( ballabilissimo). Don't stop the music si mantiene sulla stessa linea : un ritmo incisivo e martellante per una discreta prova vocale della ragazza. Shut up and drive è uno dei brani piu' belli del cd. Inizio quasi rockettaro per una ottima canzone : coretti azzeccatissimi . Insomma, un brano che alla fine che si mantiene su un livello pop molto ascoltabile. Hate that I love you vede la partecipazione di Ne-Yo : è un bel lento, garbato e delicato( ma non smielato). Sell me candy : siamo sempre in bilico tra pop e black.....gradevole. Rehab è una altro grande pezzo che esalta le grandi doti vocali di Rhianna. Da ascoltare attentamente perchè questo brano ha grosse potenzialità. L'ultima traccia è la title track del cd( Good girl gone bad) : una degna chiusura, dove il ritmo ( ma non quello martellante) la fa da padrona. Un cd ( 12 tracce) che sicuramente farà la gioia degli appassionati del genere black e hip hop, ma non solo. La ragazza riesce sapientemente a fondere diverse influenze, rendendole perfettamente amalgamate e digeribili. Se non un album per tutti......per quasi tutti. Non la solita lolita sicuramente , ma qualche cosa di piu'da seguire nel futuro.

recensione The best damn thing   Avril Lavigne   

Era il 2002 quando una ragazzina irrompeva nel panorama mondiale col singolo complicated e il cd Let go.  Nel 2004 arrivo' : Under my skin. Poi un silenzio di tre anni. Avril cresce, matura ulteriormente e si sposa ( ora è la signora Whibley ). Per il suo ritorno discografico la cantante ha scelto uno stock di produttori molto qualificati : Rob cavallo ( Green day), Butch Walker ( producer del suo 2° cd) e il marito Dereck Whibley.Il disco si apre con il singolo Girlfriend : una sferzata di energia pura. Ritmi veloci e serrati per un brano sicuramente tra i piu' azzeccati della sua produzione. Bellissimo e ironico anche il clip che lo accompagna e che vede Avril nella doppia veste di ragazza nerd e di ragazza decisa ( che sa quello che vuole). Si prosegue con I can do better : qua (come stile) si attinge nel repertorio piu' rock delle Go Go's. Un brano a tratti duro e graffiante. Runaway forse è il brano piu' somigliante alle vecchie produzioni della cantante. Potente base ritmica e tanta grinta. The best damn thing e' sulla falsariga di Girlfriend : inizia con un mezzo rappato e poi si distende in un ottimo rock. Arriviamo alla ballad di When you are gone : bella, delicata. Avril sa anche affascinare con la sua voce da adolescente. Un bel brano : il classico che potrebbe andare bene per spezzare in due un bel programma disco...un piacevole break. Innoncence : in questo brano si intravedono influenze tipo Blink 182 o Green Day. I ritmi son molto veloci e ...non danno respiro. Idem per Contagious : meno veloce ma ugualmente efficace.  L'album si chiude con Keep holding home, una graziosa ballata, dal ritornello molto convincente, nel quale la voce di Avril vince e convince.Alla fine questo cd ( 12 tracce) risulta molto godibile. Avril non rappresenta piu' una novità, è al terzo album, ma sta maturando molto bene e il prodotto che andrete ad acquistare non vi deluderà: non solo per teen ager...la sfera si è allargata. Brava Avril.

Recensione como ama una mujer   Jennifer Lopez 

Un artista a 360° la J.Lo. Attrice, cantante, modella : insomma un bel pacchetto di esperienza. Parte col cinema per poi alternare il tutto alla musica. Il suo debutto risale al 1999 : on the six ( vende circa 8 milioni di dischi nel mondo). Ancora meglio fa col successivo J.Lo ( 10 milioni). Poi la carriera prosegue tra alti e bassi. A distanza di due anni dal precedente Rebirth , la Lopez tenta la carta dell'album in lingua ispanica ( le sue origine sono tali). Un esperimento strano : di solito sono gli artisti che iniziano il percorso con la propia lingua che tentano la carta inglese per allargare i proprio orizzoni : la cantante fa il percorso inverso. Si inizia alla grande col singolo apripista (nr 1 in Italia) : Que' Hiciste. E' uno dei brani piu' ritmati del cd. L'inizio è molto d'atmosfera : la voce della cantante convince. Poi prende ritmo e si trasforma in una gradevolissima girandola di ritmi latini. Como ama una mujer è un brano lento, molto intenso. La voce diventa patinata e sensuale. Porque the marchas rimane sulla stessa linea : un brano intimista, che poi si apre in un bel turbinio di archi. Bellissimo. Arriviamo a Tu : anche qua affiora piu' il lato interpretativo della cantante, rispetto a quello di ballerina,cantante,showgirl.  Apresurate : un brano tpico sudamericano. I ritmi sono quelli tipici di quelle zone : c'è chi li ama, c'è chi li odia. Gradevole. Il cd si chiude con Adios : un brano live cantato in coro col pubblico. In definitiva un cd ( 11 tracce) che forse spiazzerà i fan accaniti della cantante, abituati a ritmi ben piu' scatenati dei precedenti cd, ma che rimane un prodotto onesto e coerente con quello che aveva sempre dichiarato la Lopez : le sue origine ispaniche .Brava J.Lo !

Recensione Dignity   Hilary Duff 

Partendo da i primi successi ( So Yesterday, Why not e Come Clean) , e passando dal planetario successo del cd Most Wanted( Wake up, Our lips are sealed) eccoci al nuovo cd di Hilary Duff:Dignity. Partita dalla televisione e cinema e arrivata alla musica , questa ragazza ha saputo farsi apprezzare anche nel difficile pentagramma musicale mondiale. Semplice, mai sopra le righe e cosa importante lontana anni luce dagli eccessi delle sue tante teen-colleghe : un biglietto da visita non disprezzabile. Il cd si apre con Stranger e rivela quelle che saranno in parte le nuove sonorità della cantante : un  po' piu' di elettronica rispetto al passato. Si prosegue con Dignity : bello l'inizio....con un giro di basso che rimane in mente. Ricorda un po' alcune produzioni anni 80 della S.Fox : orecchiabile.....e al passo con i tempi...una sorta di 80 riadattati. With Love è il singolo apripista dell'album. Elettronica anche qua.....e un modo di cantare piu' sussurato rispetto al passato. Anche nel look Hilary gioca la carta di una innocente sensualità ( sempre casta...ma provocante!). Gypsy Woman ha un inizio martellante,  poi si svuluppa in un discreto brano dance dalla sonorità attuali ( un po' malinconico, ma carino). Never stop potrebbe essere un buon singolo ...una sorta di True Blue anni 2000. Simpatico da morire con quei suoi classici coretti modello....uuuuhhhhhhhh..in sottofondo : molto anni 60).Between you and me è una canzoncina pop-elettronica molto intrigante. La voce della Duff e' sempre piacevole. Dreamer : si prosegue alla grande. Ritmi piacevoli e tanta simpatia . Outside of you : una delle mie preferite. Un po' piu' rock delle precedenti: Hilary sa anche graffiare. Una canzone tipica delle Go Go's......e la Duff mi ricorda molto la Belinda Carlisle dei tempi d'oro.L'album si chiude con Play with fire : un'altra canzone pop. In definitiva un bel cd : leggermente diverso dai precedenti, sicuramente piu' maturo.  Un cd comunque che accontenterà tutti i fan della cantante, e non.

recensione Introducing   Joss Stone 

Joss inizia giovanissima  con un cd veramente ottimo( le cover fanno la parte del leone)dal titolo The soul Sessions(tra i pezzi: Super duper love). L'anno seguente(2004) si replica com Mind,body & soul ( tra gli hits: You had me). Dopo un a lunga attesa, questa ragazza oramai rasentante i 20 anni di età, partorisce il suo terzo lavoro. Dopo una intro parlata si inizia con Girl they won't believe it : un bel pezzo soul. La voce della Stone è sempre incisiva e profonda al punto giusto. Sembra un flashback di almeno 35 anni precedenti alla esecuzione attuale : molta Motown e tanta grinta. Si prosegue con Headturner : ritmi molto black e voce sempre in primo piano. Coretti molto azzeccati e refrain molto orecchiabile. Quasi un mezzo reggae o perlomeno un dub rallentato per Tell me waht were gonna do now, un pezzo che vede la collaborazione di Common. Un gran pezzo : da sentire attentamente. Una giusta via di mezzo tra il vecchio e l'attuale. Put your hands on me ha un inizio molto incisivo (alla Power Station) : un grande soul/blues. Con Stone arms of my baby si alza un po' il ritmo, ma lo stile è sempre quello. Una voce calda..profonda, sensuale a dirigere le danze...e non è poco. Un'altro grande pezzo : grezzo....ma efficacissimo. Passando da Bruised but not broken ( un bellissimo lento) e What were we thinking ( un altra ballad d'atmosfera) arriviamo all'ultima traccia ( Music Outro) : degno congedo in perfetto stile soul. L'album che personalmente preferisco della Stone è il primo , ossia The Soul Session, ma questo nuovo cd rappresenta una nuova epoca per la Stone : scrive...produce...look piu' raffinato ....insomma è da premiare se non  altro per l'enorme sforzo da lei messo in questa opera ; ma.....rimane comunque un signor CD , bello e raffinato, ideale per tutte le situazioni.

Recensione Angel with an attitude   Samantha Fox  

Dopo qualche anno di assenza dalla scena discografica mondiale, torna tra noi la graziosa Samantha Fox, eroina degli anni 80. Sam nasce il 15 aprile del 1966 e non ancora ventenne nel 1985 irrompe nelle charts di tutto il mondo con il singolo Touch Me . A questi seguiranno altre hits (do ya do ya, hold on tight, nothing's gonna stop me now e altri ancora) che la porteranno sino ai 90 con un piu' che buon successo ( anche in America). La seconda metà dei 90, sino ad oggi la vede piu' defilata, ma ecco in questo 2007 l'atteso ritorno in grande stile. Il singolo è la title track dell'album : un brano pop vecchio stile. La voce della cantante è sempre in forma. Un brano a cavallo tra gli 80 e i 90, molto bello e accattivante. To be heard è uno dei miei preferiti : forse il brano che si puo' piu' accostare alle vecchie produzioni di Sam.Si prosegue con Destined to be : siamo sempre su quel pop venato di rock che tanto ha fatto per la cantante. Bello il refrain : molo orecchiabile. Inizio potente per I give myself to you : energia...e alla grande. Un papabile nuovo singolo potrebbe essere You and me : ha lo spessore e l'orecchiabilità nececcasria per sfondare . Breathe è un pezzo che nel modo di cantare ricorda un po' la grande Debby Harry dei Blondie. Cause an effect è un bellissimo slow : lasciatevi trascinare dalle stupende melodie e dagli occhioni verdi di Sam. Il cd si chiude con la bonus track Time , a metà strada tra hip hop e le ultimi produzione della Stefani.  Per riassumere, un cd ( 13 tracce) che mi ha convinto. Non è un tentativo fallito di riemergere dopo qualcghe anno ma direi una continuazione logica del percorso...intrapreso dalla simpaticissima cantante...oltre 20 anni.  Ben tornata Sam, e ora cerca di rimanera sulla scena con maggiore continuita'.

Recensione The Sweet escape    Gwen Stefani  

A distanza di circa due anni dal precedente album ( Love, Angel, Music,Baby) , la bionda cantante dei No Doubt approda alla sua seconda esperienza solista con un cd che a detta della stessa Gwen ha attinto a piene mani dai brani esclusi dal precedente lavoro. Il cd segue la via musicale iniziata dal singolo Hollaback Girl ( del vecchio cd) . Certe volte le vendite di un album di discreta fattura vengono penalizzate da una cattiva scelta del singolo di apertura e Sweet Escape ha seguito un po' questa storia. Wind it up e' infatti un pezzo abbastanza bruttino : privo di spina dorsale e molto martellante ( e inutilmente). Si riprende quota con la title track : si respira anni 80( vedi True blue di Madonna) . Molto bello : è infatti il secondo estratto del cd. Si prosegue alla grande ( dopo un'anonima Orange County Girl) con Early Winter : qua la voce della Stefani riesce a distendersi e a dare il proprio meglio. Pop di valore. Now that you got it ritorna a quello stile hip hop/ black che secondo me poco si addice alla cantante. 4 in the morning è invece una delicata ballata dai toni morbidi e flessuosi.  Un altro ottimo brano , molto elettronico è Breakin'up. U started it e' un brano molto ballabile : un moderato da ascoltare tutto di un fiato. I ritmi non sono velocissimi ma il sound è accattivante. Il cd si chiude con una versione remix di Wind it up. In totale ,un cd di 14 tracce : un lavoro coraggioso che spazia in vari stili. Non sempre convince ma in definitiva un lavoro sicuramente sopra la media : adatto per i piu' giovani sicuramente o per certi brani, per i nostalgici come il sottoscritto.  Buon ascolto.

Recensione  Love   The Beatles  

Uscito a fine 2006, questo cd rappresenta un esperimento pochissimo usato nel mondo della musica. Solo una band grande come i Beatles potevano "osare" dove altri mai avevano osato. Partendo dai master originali custoditi agli Abbey Road Studios della EMI, Paul e Ringo, con l'approvazione di Olivia Harrison e Yoko Ono, hanno incaricato lo storico produttore della band, George Martin, e suo figlio ( Giles Martin) di rimontare e rielaborare parte dell'immneso materiale della band in maniera completamente differente dall'originale, per ottenere i Beatles...come mai li avevate sentiti prima. Il prodotto da anche il nome ad una produzione del Cirque du soleil al Mirage di Las Vegas. Si inizia con Because dai gorgheggi vocali fantastici ( quasi un inizio alla Beach Boys). Un inizio ( che pesca dall'album bianco) completamente rinnovato per Get Back: batteria di Ringo in evidenza. La cavalcata procede con Eleanor Rigby : capolavoro immortale della musica pop. Qua la intro degli archi  e' leggermente dilatata : la voce di Paul è sempre la stessa degli originali master( e' bene ricordarlo), e vi sembra poco? Le tracce sono perfettamente intersecate tra loro ( one track album)e si passa dal Rock di I am the walrus al pop di I want to hold your hand quasi magicamente, in un piacevole "magical mistery tour". Anche per Strawberry fields forever il look e' completamente rinnovato : qua è scarno ed essenziale, con la voce di John e la slide guitar di George in evidenza. Inizio quasi acappella per Octopus's garden di Ringo. Poi la batteria incalza e ci si riannoda all'originale. Una delle canzone piu' simpatiche della band( e non poteva che essere affidata a Starr). Si passa da Lady Madonna a Here comes the sun, da Come Together a Revolution, tutte con un restyling accattivante. In While my guitar gently weeps esiste la sola e unica sovraincisione : un breve intervento dei due Martin ( solo strings arrangement e recording).Il cd si chiude con All you need is love, l'inno all'amore dei beatles lanciato oramai una quarantina di anni fa ( e non li dimostra). In totale 26 tracce che vi sorprenderanno per la loro freschezza e attualità : un cd da ascoltare...sempre, che non morira' mai, come la bella musica. Un cd non solo per i fan della band ma per chiunque ami la musica con la M maiuscola . Buon ascolto.

Recensione Bat out of heel III : The monster is loose   Meat Loaf 

Quando si parla di Meat Loaf si parla di una delle piu' grosse voci del rock. Texano, classe 1947 dopo una manciata di anni dal suo ultimo lavoro ecco arrivare a noi con un fantastico nuovo capitolo della saga Bat out of Heel. Iniziata nel 1977 ( uno dei dischi piu' venduti di tutti i tempi) , approda alla seconda parte nel 1993 e anche questa volta il successo è planetario. Meat Loaf ( vero nome Marvin Lee Aday) inizia la carriera a farsi le ossa sui palcosecnici teatrali ( Hair) e cinematografici (Rocky Horror Picture Show) e dopo un album in coppia con Stoney ( titolo : Stoney and Meat Loaf) approda al grande successo con Bat out of Heel. Dopo trenta anni, eccolo ancora sulla cresta dell'onda con questo nuovo cd. Si inizia subito alla grande con The monster is loose : un grandissimo pezzo rock. Degno del Meat Loaf dei tempi d'oro. Arriviamo al primo brano scritto dal paroliere di fiducia ( Jim Steinman ) , ossia It's all coming back to me now. Il duetto femminile è un classico nelle produzione del cantante texano ; qua troviamo ospite Marion Raven. Bellissimo il crescendo del brano che vi conquisterà solco dopo solco. L'introduzione chitarristica del 4°brano ( Bad for good) non lascia dubbi : l'ospite di turno è Brian May dei Queen. Siamo sempre a livelli molto alti : il tempo senbra essersi fermato per Mr Loaf. In the land of the pig,the butcher is king ( un'altra composizione di Steinman) assaporiamo atmosfere alla Fantasma del Palcoscenico. L'accoppiata Steinman/Loaf risulta vincente . Monstro ha una introduzione molto efficace , che ricorda molto Orff ( Carmina Burana). Si rasenta il rock sinfonico : da ascoltare attentamente. If it aint' broke break it : altro pezzo rock...uno dei tanti del cd( manna in questi 2mila).What about love offre un duetto con la storica vocalist del cantante : Patti Russo. Sicuramente uno dei brani piu' belli del cd.  Passando anciora attraverso un duetto ( con Jennifer Hudson) in The future ain't what it used to be , arriviamo all'ultima traccia : Cry To heaven, quasi una filastrocca a mo di ninna nanna  per far addormentare the monster : delicata e coinvolgente. Un cd ( 14 tracce) che ci conferma la grande statura del cantante texano, che a distanza di tanti anni ( è comunque un artista sempre stato poco prolifico) ci emoziona ancora. Grazie all'aiuto di illustri ospiti ( John 5, Nikky Six,Steve Vai e altri) il prodotto che ne è uscito ha dell'invidiabile. Unico neo da segnalare è la non costante presenza di Jim Steinman in tutte le composizioni ( ne firma solo la metà) che avrebbe dato ancora piu' continuità al lavoro. Un'opera che vi soddisferà e che vi offrira' dell'ottimo e puro rock( di quello DOC ).

Recensione We are The Pipettes     The Pipettes  

Gradita sorpresa per una band vocale tutta al femminile, in pieno autentico e puro revival. C'erano una volta negli anni  sessanta tanti gruppi vocali femminili, di solito un trio; uno dei piu' famosi era sicuramente The Supremes ( nella quale militava Diana Ross. Hit : Stop,in the name of love), ma oltre a loro Martha & The Vandellas, The Angels  e tanti altri allora. The Pipettes ricalcano sia nel look di quegli anni, che musiclamente proprio questi gruppi tanto in voga allora. Il cd si apre con la title track : We are the Pipettes...una sorta di presentiamoci della band. Atmosfere tipicamente sixties per un brano che vi sarà impossibile non ballare.Il pezzo forte è sicuramente Pull Shapes...trascinante ...irresistibile. Uscito anche come singolo è corredato da un video molto a tema...con tanto di esibizione del trio a un party: perfetto per un film come Grease.Piu' vocalizzi in Why did you stay? Revival si, ma fatto con classe. Altro singolo : Judy. Hammond in prima linea e tipico schiocco di dita a scandire la entry. Batteria grezza  e essenziale per una delle piu' riuscite canzoni dopo Pull Shapes.A winter's sky ricorda un po' nella line up qualche pezzo dei buoni vecchi Housemartins...vecchie glorie 80 inglesi ( venivano da Hull) anch'essi molto attingenti al ventennio che li precedeva.Il classico ballo della mattonella arriva con Tell me what you want...una bella ballad. L'album si chiude con I Love you, una piccola perla che sa tanto di vintage. Per concludere un cd ( 14 tracce) che vince e convince. Una bella ventata di revival per questo trio femminile ( gradevole anche a vedere) che sicuramente vi farà divertire e anche pensare agli anni che furono, in un piacevole amarcord.

Recensione Back to Basics   Christina Aguilera 

Dopo il successo planetario di Stripped e la lunga pausa che ne è seguita, l'ex lolita del pop torna a noi con l'ambizioso progetto di un doppio cd. Nata artisticamente come anti Britney, la Aguilera si è progressivamente affinata e avvicinata ad un sound piu' maturo. La svolta già intravista nel penultimo cd ( che tranne il singolo di apertura era un discreto album) qua diventa certezza : Christina è maturata e ci offre il suo miglior lavoro. Dopo  una breve intro si attacca con Makes me wanna pray: voce grezza...ruvida...per un blues/soul di grande livello. Ain't no other man è il singolo di apertura dell'album : funky soul dal ritmo serrato e dalla sonorità vintage...bellissimo. Lontano anni luce da Genie in a bottle ma di una maturità incredibile. Slow down baby è un lento d'atmosfera: la voce della Aguilera smette la ruvidità delle canzoni precedenti e ci offre una sentita interpretazione. Inizio crepitante( da vinile) per On our way : la cantante ha una grandissima voce ( al momento attuale una delle poche a reggere il confronto con la Carey)e lo dimostra in questo pezzo. I veri capolavori si trovano nel secondo cd che dopo una introduzione circense ci offre: Welcome, un autentico gioiellino pop...tra Elton John e Tears for Tears ( un possibile singolo). Jazz patinato in Nasty naughty boy : club americani degli anni 40...le atmosfere sono queste. Qua la voce della Aguilera è dolce e suadente(imperdibile).I got trouble è invece un blues grezzo e penetrante.Si torna al pop con Hurt : grande performance vocale per un pezzo emozionante e coinvolgente. Il secondo cd si chiude con The Right Man : introduzione di archi e violini e tanta raffinatezza per un bel lento. Spegnete le luci  e sognate con questo brano. In definitiva, un gran bel disco....il disco della maturità. La Aguilera ha smesso le eccessive provocazioni del passato , e pur mantenendo un look "sbarazzino" non rinuncia ad un pizzico di "classe" sfornando un cd che sicuramente inserirei tra i migliori del 2006: non siate scettici verso l'ex lolita ;  Back to basics e' realmente un album maturo e variegato che accontenterà i palati piu' fini.

Recensione Lily Allen   Alright Still 

L'estate 2006 non è stata generosa in  fatto di nuovi personnaggi. Sicuramente tra i pochi, c'è da segnalare questa graziosa ragazza inglese che arriva a noi con questo cd ( 11 tracce allegre e spumeggianti). Si parte con uno dei tormentoni estivi, ossia Smile. Un grazioso shakerato di reggae , dub e ska: il ritornello rimane in mente dal primo ascolto, e per un tormentone è un requisito essenziale.  Knock 'em out è un pezzo dall'introduzione curiosa  e l'inizio parlato. Un mezzo rap: gradevole.  Musica caraibica in LDN: un calypso del miglior Belafonte. Potrebbe essere un prossimo singolo.  Si ritorna al reggae con Not Big: la Allen ha un modo tutto suo di interpretare le canzoni, a tratti sussurrati ma sempre gradevole e convincente. Friday Night ci riporta alle atmosfere stile Cdamen Town tanto care ai Madness. Littles Things è un bel lento: se dovessi accostarlo a qualche brano io direi uno Stan di Eminem con la delicatezza di Dido. Il cd si chiude con Alfie...quasi una filastrocca : allegro e vivace.  Un bel cd : non solo Smile ma tante altre canzoni spumeggianti e allegre. Buona ascolto e ...buon ballo.

recensione LeAnn Rimes   Whatever we wanna 

Dopo circa tre anni di silenzio, torna sul mercato discografico la bravissima Le Ann Rimes. Esplosa in tutto il mondo nel 2001 con il brano Can't fight the moonlight ( dal film Coyote Ugly) l'ex ragazzina prodigio confermava il suo talento con lo splendido Twisted Angel  (che vi consiglio) che segnava una svolta piu' pop, sia nella musica(generalmente country) sia nel look(piu' "sexy) . Tante star della musica( prima di lei)  partite come country singer, negli anni hanno virato e con successo planetario verso il pop : prima fra tutte Olivia Newton John e in tempi piu' recenti Shania Twain e Faith Hill. Le Ann arriva ora con il cd Whatever we wanna. Si inizia alla grande con Satisfied la cui intro lasciava presagire un qualcosa di veramente rock : poi si vira decisamente verso il country e il pezzo risulta gradevolissimo nell'ascolto, anche se gli intermezzi piu' "duri" non mancano ( e che chitarre !). Piu' pacato invece è And It feels like : grandi i gorgheggi vocali di Le Ann che si conferma una grandissima interprete. Con For the first time andiamo nel campo delle ballad : un lento da ballare corpo a corpo...magari al Ristoro del Cinghiale...il locale di Boss Hog ( telefilm Hazzard). Alittle more time e' sicuramente un pezzo di country puro moderno : ottimo il refrain e voce di Le Ann sempre in perfetta linea con lo stile musicale. Strong è il classico pezzo alla Twain : in bilico tra pop e country. Una spruzzata di pop...una di country e una di rock : aggiungere voce duttile e shakerare. Immancabile il duetto : ci arriva in compagnia di Brian McFadden ; forse banale, ma comunque bello e di atmosfera. Passando tra due ottimi pezzi ritmati come Headphones e Long Night, arriviamo alla fine del cd con Some People (una slow ballad). In totale 15 tracce : un bel cd raffinato e gradevole che non vi deluderà.

recensione Goodbye Alice in Wonderland   Jewel  

Dopo tre anni di assenza torna la ragazza venuta dal freddo. Jewel nasce nello Utah nel 1974 ma ben presto la sua famiglia si trasferisce in Alaska dove rimane per tantissimi anni. Inizia giovanissima con il dolce Pieces of you sino ad arrivare al 2003 con 0304, un album molto controverso , in quanto decisamente piu' commerciale dei precedenti. Questo nuovo cd segna un deciso ritorno alle vecchie sonorità dell'artista. Si inizia con Again and Again , una bellissima ballata folk rock che possiede una atmosfera decisamente particolare : quasi mi immagino Jewel con chitarra in mano sul pack dell'Alaska. Bella voce e ottima interpretazione. Long Slow Slide prosegue sulla stessa strada : un brano decisamente introverso, da ascoltare con assoluta attenzione. La title track è la terza traccia del cd:  soffusa e tenue. Uno dei migliori pezzi del cd. Si sale di ritmo con Satellite , decisamente rock : quasi un pezzo alla Elton John primi anni 70. Ancora rock con Only one too : e di classe.  Un po' piu' pop e' invece Words get in the way.Un tipico rock fm anni 80 e'  Fragile Hearth: voce roca e suadente la rendono un ottimo pezzo.Il cd ( in totale 13 pezzi) si chiude con 1000 Miles Away, pezzo "on the road" ...acustico e molto sentito dalla Jewel che ci offre un'interpretazione eterea al punto giusto. Per concludere , un album che deluderà i fan del precedente cd ma che appassionerà lo zoccolo duro ( e non ) della cantante. Un gradito ritorno, per un'artista che avrà ancora molto da dire.

Recensione Hey There    Ray Gelato 

Ray Gelato è sicuramente uno dei migliori interpreti attuali mondiali di swing e jazz. Inizia la sua carriera negli anni 80; già...in piena era di sintetizzatore Ray va controcorrente e fonda una scatenata band dal nome Chevalier Brothers ( 3 album all'attivo, piu' l'antologico Live and Still Jumping, che vi consiglio). Poi inizia la sua carriera solista che intreccia numerose collaborazioni ( con i Good Fellas,con i Giants, con i Giants of Jive ) tutte caratterizzate da componenti delle band di prim'ordine. Da qualche anno si firma solo Ray Gelato, pure mantenendo piu' o meno lo stesso organico di strumentisti da parecchio tempo  a sta parte. E' di poco tempo fa il suo nuovo cd...Hey There.La sua passione per Dean Martin possiamo subito trovarla nei primi tre pezzi : That's amore( in versione ultra swing), You're nobody till somebody loves you ( ottima la sua performance col sax,suo strumento, e vocale) e When you're smiling (tinteggiata di scat  quanto basta). La title track è uno dei pezzi migliori dell'album : sembra di essere al mitico Sands in Las vegas. Molto bello il nuovo arrangiamento di Mambo italiano,uno dei suoi cavalli di battaglia.Assolutamente imperdibile My last meatball(scritta da lui) la nuova Pizza You del suo repertorio : esilarante. In Angel Eyes(completamente strumentale) da sfoggio della sua bravura di saxofonista : un pezzo d'atmosfera che vi farà subito innamorare. Topsy invece è un classico brano jazzato : la classe non è acqua e qua possiamo rendercene conto. L'album ( in totale 15 tracce) si chiude con una versione swing del classico di L.Minnelli...New York York. Un grande, anzi un grandissimo album che vi consiglio caldamente : un perfetto mix di swing e jazz che vi appassionerà da subito e cosa importante ...di gran classe. Un album adatto a tutte le occasione. Well done Ray.

Recensione I'm not dead   Pink    (giu 06)

Agli inizi degli anni 2000 esplodeva in tutto il mondo una "ragazzaccia" terribile dal nome Pink. La sua Get the party started conquisto' le vette di tutto il mondo e la lancio' nell'olimpo dello star system. L'album di esordio Missundaztood oltre al singolo sopra citato conteneva diversi hit single come Dear Diary,Just like  a pill e Lonely girl ( in  duetto con Linda Perry).Due anni di silenzio ed ecco Try This : Trouble fu un discreto successo come singolo ( bellissimo il video)ma nonosante altri pezzi come God is a DJ e Feel good Time ( colonna sonora delle Charlie's Angels) non riusci' ad ottenere lo stesso successo. Sembrava dispersa nel nulla, ma dopo essersi sposata, eccola di nuovo con questo nuovo cd. Dovessi giudicare l'album dal singolo di uscita direi ...un pessimo album .Stupid Girls è forse il peggiore singolo di Pink: un minestrone insipido di vari ritmi.Si sistemano le cose subito con Who Knew : un pop rock senza dubbio piu' consono alla grinta della cantante...bello e potente. Chitarre graffianti per Long Way to Happy, che parte piano per poi esplodere in un fantastico show di fuochi di artificio. Molto lenta e riflessiva è Dear Mr.President : un atto di accusa a W.Bush. I'm not dead è una delle piu' belle canzoni del cd: rock californiano alla Belinda Carlisle...ma la Belinda Carlisle del suo primo periodo solista, quello dell'etichetta IRS per intenderci. Bello e solare. Runaway ha  un'inizio da  ballad: perchè la tigre Pink sa anche fare le fusa.Poi prende corpo e vigore durante l'inciso. Molto introspettiva Conversations with my 13 years old self : ottima l'orchestrazione e la vibrata interpretazione. Del cd ( 13 tracce ufficiali) esistono anche due bonus tracks( Fingers e Centerfold) e una traccia fantasma.  Facendo il punto finale: un buon album anche se Pink sembra ogni tanto dare l'impressione di cercare ancora una direzione precisa nella quale dirigersi ; ma direi che il soft punk al quale ci ha abituato...è il campo dove riesce meglio.Continua cosi' Pink.

recensione Dangerous and Moving   t.A.T.u.  (mag.2006)     

A distanza di quasi un triennio dal fortunato album di esordio, tornano due ex lolite del pop, le Tatu. Di acqua sotto i ponti dalla loro bella opera prima ( 200 km/h in the wrong lane, che conteneva la famosissima All the things she said) ne è passata : hanno cambiato manager ( scelta molto coraggiosa), la mora si è sposata e hanno definitivamente sfatato la loro lesbicità. Si sono tirate su le maniche e alla fine del 2005 hanno dato alle stampe il nuovo cd : in effetti quindi l'album non è una reale novità, ma anche grazie all'utilizzo di un loro brano in un famoso spot, ve lo vorrei riproporre. Dopo una breve introduzione musicale, arriva All about us ( top ten nella chart italiana). Il brano è il degno successore di All the things she said : potente, vibrante e coinvolgente. Veramente un ottimo singolo. Si prosegue con Cosmos dall'inizio nebuloso. Poi entra una potente base ritmica a riscaldare l'atmosfera: un classino pezzo del duo. Loves me not pesca a piene meni negli anni 80, specie nell'inizio. Poi diventa piu' rock e secondo me è un potenziale singolo di successo. Friend or foe bissa le impressioni precedenti  : solide basi anni 80 e un successivo sviluppo pop rock.La parte centrale dell'album ( la meno bella) ci offre una serie di pop rock ballad( alcune belle...altre meno) come : Gomenasai e Sacrifice.  Si arriva ad un bel brano cantato nella loro lingua originale(il russo) : Obizienka nol ( ottimo il ritmo e l'intrepretazione). Il cd ( 12 tracce totali) si chiude con uno dei brani piu' belli dell'intero lavoro : Dangerous and Moving ( che ricorda molto  la "vecchia" Not gonna get us). Concludendo : un buon lavoro, per un duo che avuto il coraggio di fare tantissimi cambiamenti rispetto agli esordi e che per questo va lodato e premiato.

Recensione Robert Post  ( omonimo )  aprile 2006

Norvegese di nascita ma inglese di influenza  musicale,  Robert Post è una delle piu' belle soprprese che questo 2006 ci ha regalato. Venti anni e tanti lavori alle spalle : muratore, piastrellistra , imballatore di uova...ed ora pop star. Di estrazione beatlesiana ( e si sente ) Robert ci confeziona un bel disco : di quei prodotti raffinati, ben suonati e ben cantati che si ergono una spanna sopra alla media. Il cd si apre con There's one thing, dai toni delicati e gentili. Un pop song writer e la sua chitarra : il ritornello echeggia del migliore Nick Heyward(di cui si sono perse ultimamente le tracce) eroe del pop anni 80. Got None è il singolo apripista del disco : un po' Beatles e un po' XTC : bellissimo. Maturo e efficace: sognante. Silence makes him sick veleggia sempre nel ventennio scorso , in quell'area di pop raffinato che tanto piaceva per esempio agli Style Council di Paul Weller e Mike Talbot. Si prosegue con More & More : il brano inizia calmo per poi salire di ritmo e di intensità. La voce di Robert è qui particolarmente efficace e il risultato finale è un affresco pop rock di grande impatto. Big Boat e' una bellissima ballad : una grande nave sulla quale salpare e solcare le sterminate acque dell'infinito. Un altro bellissimo lento è : Ocean & a tear che potrebbe passare tranquillamente come un brano del "vecchio" Mc Cartney. L'album si chiude con Far away from this town : un brano da ascoltare ad occhi chiusi e la mente che vola...vola...vola! Come traccia fantasma c'è la versione acustica di Got None. Per concludere : un piu' che buon album che non vi deluderà e che saprà saziare tutti gli appassionati della pop music come il sottoscritto. ( apr.06)

Recensione Katie Melua     Piece by Piece (marzo 2006)

Prendete Diana Krall, togliete una ventina di anni e avrete Katie Melua. Ad essere sinceri questa 21 enne ragazza è sicuramente piu' pop rispetto alla sua illustra collega canadese, ma considerata la sua giovane età ed una vena jazz già molto presente, non fatico a pronosticare un radioso futuro per lei. La Melua nasce a Kutaisi ( circa 220 km da Tiblisi) e come nome di battesimo( che tradisce le sue origini) fa Ketevan. Esordisce nel tardo 2003 con il cd Call of the search, ed è subito un successo clamoroso ( tre milioni di copie) specie in Ighilterra. In questa nazione ci arriva transitando dal Mar nero prima, e dall'Irlanda poi, per arrivare infine a Londra.A distanza di due anni , eccola di nuovo a noi con Piece by Piece.Si inizia con Shy Boy: atmosfere raffinate e arrangiamenti ben curati fanno di questo pezzo un perfetto mix tra la Krall e la Norah Jones.Nine million bicycles vanta delle atmosfere vagamente orientali, in quanto la canzone è una dedica ai nove milioni di biciclette che girano per Pechino.La title track è una delle mie preferite : Piece by Piece è un pezzo affascinante e avvolgente. La voce un po' sofferta della Melua pennella alla perfezione questa tela, impreziosendola di particolari e virtuosismi. Atmosfere patinate per Halfay up the hindu kush, uno dei pezzi piu' jazzati dell'intero cd. Ecco spuntare un pizzico di Blues : Blues in the night. Ma le atmosfere sempre rarefatte lo rendono digeribile anche a chi non ama particolarmente il blues. Spider's web è una ballad triste e malinconica : sembra di essere davanti ad una finestra in una fredda e grigia giornata nebbiosa mentre davanti il mare infrange le sue onde sugli scogli. Con la voce malinconica prima e da gattina affettuosa poi Katie ci offre una memorabile interpretazione: il brano dovrebbe essere quasi sicuramente il nuovo singolo.On the road again  è una versione di un brano  anni 70 ( già ripresa dai Rockets in versione elettronica) che qui assume una tonalità al limite del folk. Just like heaven è un altro buonissimo brano del cd : batteria sommessa  e un basso incisivo lo rendono molto orecchiabile. L'album ( in totale 12 tracce) si chiude con I do believe in love che esalta il virtuosismo vocale della cantante. Un album straordinariamente maturo per una ragazza di 21 anni e penso che per chi voglia comperare un qualcosa che abbia il giusto equilibrio tra la nicchia e il popolare, questo sia il cd giusto. Un consiglio, ascoltatelo ben seduti in poltrona e ad occhi chiusi.

Recensione Diana Krall  Christmas songs (feb.05)

Eccoci ad uno dei piu' bei album della bionda Krall. Personalmente adoro spassionatamente questa bravissima ragazza che da una decina di anni a questa parte ha saputo portare un po' di glamour nell'austero mondo del jazz. Già, il jazz, un mondo musicale molto distante dai miei gusti , ma quando la musica è bella non ha limitazioni e confini  e in questo caso subentra il sottile piacere di ascoltare la stupenda voce e la prorompemte personalità della Krall. In compagnia di  una fantastica band di autentici professionisti, un paio di mesi fa Diana ha dato alla luce questo fantastico cd di canzoni natalizi.Lo so, Natale è già passato da un tot,  ma album come questi sono senza tempo. Si parte con una fantastica Jingle Bells con un fantastico bass in apertura. Il ritmo swingato del brano lo rende imperdibile e unico. Si prosegue con una patinata versione di Let it snow dove la voce della Diana è calda e suadente come poche. Altra perla è Winter Wonderland: la base ritmica è potente ed efficace. I'll be home for Christmas è da autentico night club : uno slow che vi avvolgerà con la sua cortina, densa e fumosa...... lasciatevi trasportare.Christmas time is here è forse uno dei brani meno conosciuti come strenna natalizia, ma non per questo minore:interpretato splendidamente.Non poteva mancare White Christmas, qua in una versione completamente stravolta: la classe non è acqua e lei...ne ha da vendere.Il cd si chiude con una sognante Count your blessings instead of sheep:isolatevi dal resto del mondo, inforcate le cuffie e sognate.Un gran disco, veramente raffinato e curato. Questa stupenda quarantenne( sposata con Elvis Costello) e' capace di stupire e di affascinarvi, e non dimentichiamoci che suona il piano in tutti i brani e lo fa in maniera eccelsa. Se volete avvicinarVi a lei vi consiglio il cd The look of love del 2001.

recensione confessions on a dance floor   Madonna ( gen.05)

La carriera di Mrs.Ciccone ha passato oramai i venti anni , e annche se i fasti degli 80 sono oramai lontani anni luce, un disco della cantante e' sempre un avvenimento. Da corista di Patrick Hernandez ( quello di Born to Be Alive) a star di prima grandezza : la carriera di Madonna e' senza dubbio invidiabile, e lo è ancora di piu' se pensiamo che la sua voce non è da considerarsi di sicuro tra le migliori del music system...idem per le sue doti da ballerina. Maddy ha saputo pazientemente costruirsi un personaggio che sicuramente dal punto di vista manageriale è inattacabile quanto il deposito  di Fort Knox.Dopo un periodo di appannamento legato ad album troppo sperimentali e francamente poco belli, rispetto al suo capolavoro degli anni 80(Like a Virgin), torna con questo nuovo cd che vira decisamente al passato e ce la fa riscoprire come cantante della musica dance piu' classica. Si parte con Hung Up, che è anche il singolo apri pista del cd. Bello e ballabile, lontano dai martelloni dance beceri e spaccaorecchie che ci aveva propinato ultimamente.All'interno della canzone possiamo sentire il sample di Gimme Gimme Gimme degli Abba( per questo ha dovuto devolvere al gruppo il 50% delle royalties).Get together riecheggia di Into the groove. Ballabile al punto giusto:senza esagerare.Maddy sembra aver perso quella voglia di esagerare  e stupire a tutti i costi , e sembra aver trovato il giusto equilibrio. Sorry inizia con un parlato che ricorda molto La Isla Bonita.Secondo me è un potenziale singolo( e sembra sarà cosi') ed uno dei migliori pezzi del cd:ritmato e coinvolgente.Per Future Lovers troviamo inequivocabilmente il ritmo di I feel Love: un affettuoso omaggio alla ex regina della dance musica: Donna Summer.Let it will be secondo me scopiazza quella che Madonna reputa comunque una gran brava cantante, ossia miss. Minogue. Un gran bel pezzo anche questo.Isaac presenta atmosfere esotiche, quasi alla Ofra Azha ( r.i.p.).Push invece ci riporta alla Madonna di fine anni 80 ( ai tempi di Like a Prayer per intenderci). In definitiva un discreto cd , che ci riporta una Madonna in forma con un unico obbiettivo ( dichiarato pure dal titolo):far ballare.

Recensione Most Wanted   Hilary Duff ( dic.05)

Finalmente il fenomeno  Hilary Duff si è abbattuto anche sull'Italia, e lo ha fatto in maniera decisamente garbata e cortese ( senza mega proclami, ma in punta di piedi). Definirei Hilary : non solo Britney! Facile accostarla alla Spears: anche lei ha iniziato giovanissima e anche lei proviene dal vivaio Disney. Ma reputo personalmente la Duff molto piu' capace e competente della sua illustre collega: dotata di una voce comunque molto carina, Hilary inizia molto giovane ad avere dimestichezza con lo star sistem, interpretando per 36 volte il ruolo di Lizzie McGuire(il cui ultimo espisodio è stato girato tre anni fa), ruolo che le regala fama e celebrità .Parallelamente a questo Hilary comincia a fare film ( ne ha interpretati già 9) e ad incidere dischi: questo che vi recensisco è il terzo. Hilary lo produce e lo realizza con Joel Madden ( dei Good Charlotte, nonchè suo fidanzato), utilizzando tre sue canzoni non destinate  alla band. Non essendo pronto altro materiale, sono stati riuniti altri successi, con l'aggiunta di qualche remix ed è stato confezionato questo Most Wanted (nr.1  in America) adattissimo per far conoscere la Duff nei paesi dove al momento era meno conosciuta. Si parte subito alla grande con Wake up , il singolo arrivato nei top 5 in talia. Hilary paga un tributo a Belida Carlisle e alle sua Go Go's: il pezzo è un perfetto gioiellino di pop rock music(brillante e deciso).The getaway vira decisamente sul rock:la voce della Duff è molto duttile e ben si adatta ad uno stile non propriamente suo. Energico al punto giusto.Il remix di Come Clean (unico neo del cd) non è all'altezza di tutto il lavoro, ma non poteva comunque mancare uno dei suoi piu' grossi successi( personalmente avrei inserito la versione originale).So yesterday è uno dei primissimi hit della cantante , ed è tuttora una canzone fresca e decisamente bella.Per sua stessa ammissione il campo dove rende meglio è il Pop, e questo brano ne è la perfetta testimonianza. Rock this world è una canzone molto graffiante, ricorda vagamente la parte piu' commerciale degli Areosmith anni 80. Fly è una rock ballad molto intimista: una grande base ritmica e una eccellente intrepretazione la rendono una delle piu' belle canzoni del cd.Non poteva mancare la cover delle Go Go's : arriva alla dodicesima traccia con Our lips are sealed. Molto fedele all'originale, la sua interpretazione non è sicuramente all'altezza di Belinda, ma non sfigura assolutamente e tiene bene il ring. L'album si chiude con Why Not : un altro piccolo gioiellino pop. Carina anche la traccia fantasma. Sicuramente questo cd rappresenta un prodotto fresco e piacevole e Hilary si candida ( anche come serietà ) a diventare la nuova beniamina di tanti fans forse stanchi dei tanti eccessi di  alcune sue colleghe: io la indico come la nuova Belinda Carlisle.

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Recensione "Chaos and creation in the backyard" Paul McCartney (nov.05)

Un nuovo album di Paul McCartney è sempre un avvenimento : i Beatlesiani sparsi in tutto il mondo ( ed io sono tra loro) sono sempre in fermento per una simile circostanza. Dopo la strepitosa carriera con i Beatles prima, con i Wings dopo e solista da oltre venti anni a questa parte, Paul a distanza di quattro anni da Driving Rain ritorna in pista con un nuovo prodotto. La mia curiosità era grande perché, per inciso, considero Driving Rain un album veramente bruttarello, mal suonato dalla band di allora e privo di qualsiasi guizzo. Ma siccome un passo falso si puo' anche perdonare ad un personaggio come McCartney, ho acquistato subito il nuovo album e mi sono subito buttato immediatamente al suo ascolto, nella speranza di vedere un deciso passo in avanti rispetto al precedente.Si parte subito alla grande con Fine Line(scelto come singolo apri pista): bello. Ritmato e allegro, rappresenta la parte piu' scanzonata di Paul…una piccola perla pop.How kind of you è una classica ballata molto intensa e beatlesiana. Con Jenny Wren si prosegue sulla falsariga del brano precedente. Chiudete gli occhi e sognate sugli arpeggi del vecchio Macca. At The Mercy : si riprende ritmo con questo brano dalla battuta lenta , ma dalle atmosfere piu' vivaci, direi quasi un brano della migliore ELO. English Tea e' uno dei piu' belli brani del cd. Una magica filastrocca moderna, a tratti medioevale, a tratti contemporanea. Too much rain : brit pop di classe. Gli anni passano ma Paul docet.Promise to you girl ha un inizio quasi sinfonico, per poi sfociare in un ottimo rock and roll.Un altro bel tassello in questo splendido puzzle. Anyway e' il brano di chiusura del cd. Una ballata dalle forti tinte emozionali.Il piano è in prima linea e la voce di Paul dirige alla perfezione. Dopo qualche secondo di attesa abbiamo anche una piccola traccia fantasma……molto strana e particolare, ma sicuramente bella. Finalmente dopo The Flaming Pie dei '90, Paul torna con un cd convincente al cento per cento . Il sensazionale è che dopo quasi 45 anni di carriera Mc cartney abbia ancora voglia di dire la sua in questo panorama musicale, e lo faccia pure nel migliore dei modi con questo cd praticamente perfetto . Le 13 tracce che lo compongono sono tutte belle ed emozionanti e Paul vi suona tutti gli strumenti. Forse si sente la mancanza della batteria di Ringo in qualche brano, ma tanto di cappello a chi alla soglia dei 65 anni ha voluto pure sobbarcarsi l'onere di scrivere, cantare e suonare ( tranne rarissime eccezioni) quasi tutti gli strumenti. Bravo Paul…ben tornato…tu e la tua brave face.

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Recensione Lene Marlin Lost in a moment ( ott.05)

Lene Marlin nasce il 17-08-80 a Tromso in Norvegia. Il suo debutto discografico risale al 1999 quando irrompe nelle classifiche di tutto il mondo con l'album Playing my game. E' il periodo delle lolite pop come la Spears e la Aguilera, ma il modo di proporsi di Lene rimane lontano anni luce da tutti quei personaggi : una certa sobrietà e il fatto che si accompagni anche con la chitarra la rendono a se stante da quel movimento. L'album contiene tra le altre la stupenda Unforgivable Sinner e Sitting down here. Una lunga pausa accompagna la gestazione di Another Day ( anno 2003) ma il cd risente di una certa stanchezza e di un principio di esaurimento nervoso della Marlin : l'album risulta carino , ma niente di piu'. Il 2005 ci restituisce la cantante in piena forma con Lost in a moment. Si parte subito bene con My Lucky day: un buon pezzo pop rock dalle chitarre graffianti.Lene lo interpreta col suo consueto modo garbato e gentile. Anche se marcatamente rock, mantiene un qualcosa di etereo.How would it be è un grande singolo.Si torna ai fasti delle primissime produzioni della cantante. Ritornello incalzante e che rimane in testa sin dal primo ascolto. What If gode di un ritmo decisamente bello. Qua Lene sembra dimenticarsi delle atmosefere un po' cupe norvegesi, per lanciarsi in un solare pezzo pop.Leave my mind e' una ballata molto intimista : intensa e delicata come un fiocco di neve. Abbracciate il vostro partner e lanciatevi in questo lento. Eyes closed è un brano leggerino : di facile ascolto ( disimpegnato, ma non per questo da sottovalutare). It's true e' un'altra ballad………un po' tetra e cupa (sicuramente molto sentita da Lene). Wish I could inizia molto lenta…quasi celtica ( alla Enya per intenderci). Poi prende ritmo e sfocia in un moderato di gran classe dal ritmo intrigante. In definitiva questo cd ( 11 le tracce contenute) e' sicuramente migliore del precedente, troppo cupo e intimista. Qua Lene recupera lo smalto e la grinta degli esordi e ci offre un prodotto di media fattura che non mancherà di soddisfare l'ascoltatore.

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Recensione Passion Geri Halliwell ( set.05)

Il successo per Geri si apre a metà anni 90 con la band delle Spice Girls. Con le compari Emma, Victoria, Mel.B. e Mel. C. esordisce con il singolo Wannabe : ritmi incalzanti e tanta energia decretano un successo planetario. Dai primi due album vengono estratti una dozzina di singoli, che immancabilmente raggiungono i primi posti delle charts mondiali. Poi qualcosa comincia a rompersi nel delicato meccanismo , e dopo la fortunata incursione cinematografica ( Spice World) che annovera tra gli altri, anche il grande Roger Moore, Geri lascia la band, che dopo un deludente album in versione quartetto…..si scioglie. La carriera solista di Geri vive tra alti e bassi( come la sua linea fisica) , ma si mantiene sempre su livelli accettabili : ironia e simpatia riescono sempre a tenerla a galla. Dopo una pausa di 4 anni, arriva nei negozi il nuovo cd .L'album si apre con Passion, un brano patinato, da night club fumosi degli anni 50.E' bene interpretato, e ricorda le atmosfere di You made me love you ( di Olivia Newton John).Desire è il singolo scelto come apri pista. Sicuramente non ha l'impatto di It's raining man ( l'hit single del precedente album Scream if you wanna go faster , del 2001) , ma è molto ritmato e corredato da un bel video nel quale Geri rinuncia alle stravaganze del passato per proporci un buon prodotto. Qua gli anni 80 echeggiano, e alla grande. Love never loved me è un brano classico della produzione della Halliwell: qualche rimando ai Pet Shop Boys ( danzereccio). Feel the fear e' una bella ballata stile Viva Forever, a metà strada tra le Spice e R.Williams. Superstar ha ritmi che riportano alla dance piu' pura della sua vecchia band, e che tanto ci ha fatto divertire nei 90. Ha la potenzialità per essere un futuro singolo. Ride it è il secondo singolo estratto. Personalmente avrei preferito questo come apri pista rispetto a Desire : come ritmo e struttura è veramente coinvolgente ( ed elettrico!). Don't get any better ha una ottima ritmica. Disimpegnato: ideale da ascoltare in macchina. So I give up on love chiude il cd. Si era aperto con un brano jazz e si termina con uno simile. Sembra di essere ai tempi del Rat Pack : Geri non ha una voce irresistibile, ma interpreta questa canzone con ironia e garbo; molto brava. Ballerete e non potrete farne a meno.

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Shakira recensione fijacion oral vol.1 ( ago 05)

La storia di Shakira puo' sembrare simile a molte sue colleghe statunitensi come la Spears e la Aguilera, ma personalmente reputo questa ragazza un gradino piu' impegnata. Esordisce giovanissima con una serie di dischi cantati nella sua lingua originale ( il colombiano) . Il grande successo arriva pero' grazie ad un parziale restyling sia del look che del sound : da mora diventa bionda e da musica di nicchia diventa musica ( quasi ) di massa. Il successo di Laundry Service è planetario e tutti i singoli tratti da quel cd sono diventati hit mondiali. Anziché sfornare subito un seguito, Shakira si ritira, capitalizza il successo e inizia lentamente a comporre materiale del nuovo lavoro(fijacion oral vol.1) , che arriva nei negozi di dischi trainato dal singolo La Tortura. Sorpresa delle sorpese, il disco e' un ritorno al passato : un cd poco commerciale e cantato in colombiano. Si comincia con En tus pupilas, una ballata molto intensa, interpretata da Shakira con il suon consueto modo di cantare (improvvise virate verso i toni piu' bassi e profondi). La Pared e' uno dei brani piu' interessanti del cd. Nessuno spazio al commerciale: un moderato, con tanta grinta. La Tortura è il singolo scelto come apri pista. Ritmi latino americani a go go, per un brano trascinante. Lontano anni luce dai suoi ultimi singoli di Laundry Service ( il suo precedente album): ma molto belo. Obtener un si è quasi una mezza bossa nova : originale e coraggoso.Escondite Ingles , è un brano vagamente anni 80. New wave e tanta grinta. No è una altra bella ballata: vibrante Lo Imprescindible presenta atmosfere quasi cupe, gotiche . Uno dei brani piu' belli dell'intero lavoro. Energico e d'atmosfera.L'album si chiude con una versione acustica di La Pared e un remix de La tortura. In totale 12 tracce, coraggiose e mai smaccatamente commerciali. Shakira avrebbe potuto battere il ferro caldo di Laundry Service per sfornare un album del tutto simile, ed invece ha cercato una via piu' difficile, facendo uscire un cd cantato nella sua lingua natia. Tanto di cappello per questa scelta che sicuramente non verrà premiata commercialmente ma che sicuramente gli farà acquistare una buona dose di credibilità , in faccia a chi la voleva frettolosamente liquidare come clone della Spears.

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Recensione don't believe the truth  Oasis  ( lug.05)

Parlare di un nuovo disco degli Oasis e ' sempre un avvenimento. Oramai sulla scena musicale da oltre un decennio i fratelli Gallagher ( Noel e Liam, le menti creative della band) attraverso vari cambiamenti di formazione ( e di umori!) arrivano a noi con questo Don't believe the truth. Tanta acqua è passata dai loro esordi di Definetely Maybe ( che conteneva la hit Supersonic) sino a Heathen Chemistry ( Stop crying your heart cut , little by little) ….passando da singoli di successo come Wonderwall, Don't look back in anger e tanti altri ancora. Liti, riappacificazioni, cambi di formazione, ubriacature colossali, liti con i Blur, polemiche con la stampa : queste sono le caratteristiche piu' rappresentative ( extra musicali) della band di Manchester. Musicalmente l'ensemble che ci viene offerto è un rodatissimo pop-rock , molto beatlesiano , raffinato e di classe. Sicuramente la band è da considerarsi come unica erede dei fabs four. Ovviamente ai Betales va il merito di essere stati i primi ad "inventare" lo stile. Gli Oasis attimgono a piene mani a questo, ma sarebbe comunque oltremodo riduttivo definire i Gallalgher come cloni di Lennon e Mc Cartney. I fratellini hanno un indubbia propia personalità, musicale e non e sono stato bravissimi ad elaborare e a rendere proprio lo stile dei Beatles. Non copioni quindi, ma artisti molto validi e l'ultimo album (dal titolo don't believe the truth) ne è la prova.Si inizia alla grande con Turn up the sun. Partenza calma…e poi si sale di ritmo con la voce di Liam pronta a creare il giusto pathos. Direi che nel White Album dei Beatles avrebbe ben figurato. Mucky fingers presenta un inizio psichedelicho e offre le chitarre di Noel in prima linea: graffiante. Belli anche gli inserti dell'armonica. Lyla è uno dei piu' bei pezzi del cd: scelto giustamente come singolo, direi che ben rappresenta al 100 x 100 il sound clasico della band. Il figlio di Ringo Starr ( Zack Starkey) suona la batteria, giusto per ribadire il cordone ombelicale che li lega ai Fabs Four. The importance of being idle si puo' considerare il The benefit of Mr.Kite(brano dei Beatles) del 2000. Belle atmosfere e grande performance vocale. Part of the queue ha un bell'inizio e il brano è molto ritmato: ottimi batteria e basso . Molto anni sessanta…..ma per gli Oasis questa tendenza non fa notizia. L'album si chiude con Let there be love, una ballata in puro stile Lennon/Mc Cartney . Bellissima , e uno degli episodi migliori del disco : si sogna ad occhi aperti. Mi sono innamorato di questa canzone: eccezionale.Un buon album…..superiore ad alcune loro produzioni. Siamo ai livelli di Morning Glory…..uno dei loro piu' bei album. Chi li dava per spacciati….si dovrà ricredere.

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recensione Natalie Imbruglia  COUNTING DOWN THE DAYS ( giugno 2005)

La storia della Imbruglia è simile a tante sue connazionali australiane : da giovane attrice in una famosa soap australiana e gradatamente ……cantante ( stessa strada fatta precedentemente dalla grande Olivia Newton John ,di casa nella tv australiana, e poi con minor successo da Holly Valance). L'esordio del 1998 è devastante :Torn conquista le charts di tutto il mondo e i modi garbati e mai volgari di questa ragazzina conquistano il cuore di tanti e tante fan. L'album seguente non conferma il successo dell'esordio : carino ma niente di piu'( che comunque non è poco paragonato alle produzione attuali che infestano le classifiche). Dopo una lunga pausa di riflessione, durante la quale la Imbruglia si dedica anche al cinema ( Jonny English con Rowan Atkinson) e pure con lusinghieri risultati, ritorna prepotentemente alla ribalta nel 2005 con questo Counting down the days, trainato dal singolo Shiver.Qui Natalie non punta sulla sua indubbia bellezza, ma sceglie un look dimesso e atmosfere sobrie. Il risultato è un video gradevole, atipico forse di fronte alle mega produzioni di questo decennio, e un cd veramente bello. Si inizia con Starting Today, la cui chitarra introduttiva ricorda vagamente l'hit Torn. Bel brano: se il buongiorno si vede dal mattino, il cd non avrebbe potuto avere una partenza migliore. Pop di classe. Shiver è il singolo apri pista dell'album. Bello ma sopratutto convincente. Molto orecchiabile: delicato e dolcissimo…quasi da coccolare. Satisfied e' un brano molto beatlesiano, vagamente 70's : un'altra perla di questo cd. Slow Down è invece una canzona che gravita nello stile interpretativo e musicale di Olivia Newton John. Counting down the days è molto ritmato.…..anni 80( i Wham dei tempi d'oro) e molto raffinato nella musicalità. Sanctuary è un brano rock: ritmo e solida spina dorsale fanno da padroni. Possiede le qualità necessarie per essere il nuovo singolo. On the run è una ballata intensa, interpretata col cuore. Commovente e toccante . A distanza di 4 anni dal controverso White lilies island , qui la Imbruglia recupera i tempi d'oro di Left of the Middle (del 1998) e sforna un cd che solo per pochissimo fallisce l'impossibile impresa di centrare tutte le tracce ( in totale sono 12). IL livello si mantiene sempre su ottimi livelli e se cercate un bellissimo disco POP, questo Counting down the days e' sicuramente quello che cercate……..già dal primo ascolto vi farà innamorare di lui. Brava Natalie: un grande album e un grande ritorno.Adesso…non sparire per tanto altro tempo.

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Nella Yesterday Island è presente la recensione del nuovo disco di Olivia Newton John ( maggio 2005)

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Recensione Billy Idol   DEVIL'S PLAYGROUND ( maggio 2005)

Billy Idol e' un rocker sulla scena musicale da circa trenta anni. Inizia giovanissimo con i Generation X ( tra cui segnaliamo Tony James…poi con i S.S.Sputnik) per poi partorire nei primi anni 80, una carriera solista di tutto rispetto. Hit come Rebel Yell, Hot in the city, Eyes without a face, To be a Lover, Craddle of Love, White Wedding, Shock to the system, sono rimasti impressi nelle charts mondiali del suo decennio di maggior fulgore ( 1982-1992). A seguire…. un progressivo allontanamento dalle scene, specie dopo il controverso album Cyperpunk. Dopo il bellissimo e trascinante singolo Speed ( dall'omonimo film con S.Bullock) arriva un inspiegabile silenzio durato anni e anni. Dopo una raccolta ed un live, ad oltre 10 anni dall'ultimo album in studio, arriva nel 2005 questo Devil's playground, che segna il ritorno di Steve Stevens alla chitarra e di Keith Forsey come produttore : i due che erano con lui nel periodo d'oro. Si inizia subito alla grande con Super overdrive, un rock tirato, con la stupenda chitarra di Steve Stevens in evidenza. La voce di Billy non è cambiata, e graffia ancora…e come graffia. Rat Race inizia lenta, calma, quasi come una mezza ballad, poi si scatena in un fragore di chitarre : una specie di Don't need a gun rivisitata e corretta. Sherri , ha un inizio alla Mony Mony: una delle piu' belle canzoni del cd. Scream è il singolo scelto per promozionare il disco : è il Rebel Yell del 2005. Potente, graffiante : ti colpisce dritto allo stomaco, stordendoti. Bravo Billy. Yellin'at the xmas tree e' simpatica e dissacrante…con tanto di campanelle natalizie, ma in pieno stile di Idol. Anche questo risulta essere un gran pezzo. Cherie è una rock ballad di grande spessore e intensità. Plastic Jesus : classico lentaccio rock, quasi stile Metallica. Billy è come il vino……migliora invecchiando. Lady do or die ricorda un po' la vecchia Sweet Sixteen : bella e sussurrata….chitarre vagamente country nel refrain. In definitiva questo Devil's palyground convince. Intendiamoci : Billy non faceva paura allora e non fa paura adesso col suo punk rock, ma questo è un album coerente al 100 x 100, fedele alla sua linea e al suo stile vocale ; ben cantato, ben suonato e con tanta grinta……cosa volere di piu'? Comperatelo, ascoltatelo ad un volume sostenuto…..e vi troverete ad alzare il labbro sinistro come il "vecchio" Billy.

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Recensione  Jennifer Lopez REBIRTH  ( aprile 2005 )

A distanza di tre anni del precedente album , torna nelle charts mondiali Jennifer Lopez con il nuovo cd Rebirth. Divisa tra la carriera di attrice e quella di cantante la Lopez è sicuramente una delle piu' importanti icone nel mondo dello spettacolo degli ultimi sette o otto anni. Attrice, ballerina, cantante, designer….insomma un'artista polivalente . Il suo primo cd ( on the six) la lanciava nel mondo delle sette note, mentre parallelamente, tra alti e bassi proseguiva la sua carriera cinematografica. Ispanica di origine, la Lopez si è costruita un solido successo : si puo' amare, si puo' odiare ma bisogna comunque riconoscergli un certo talento e un gran fiuto negli affari. Get right è il singolo scelto per promuovere Rebirth. Il brano è presente anche in una versione remix featuring Fabolous. Lo stile è tra il black e l'hip hop; un bel brano, allegro ed energico, con il coretto "oh-oh" molto azzeccato ( che nel refrain e' come la classica ciliegina sulla torta) . E' stato un buon successo a livello mondiale e piazzatissimo nelle charts europee ( nr.1 in Italia). Hold you down prosegue sulla stessa strada ( è un duetto con Fat Joe) : un mezzo lento orecchiabile con inserti rap. Whatever you wanna do è molto anni 70. Ci riporta ai tempi di Car wash. Un bel pezzo….che sicuramente sarà passatissimo in radio. Cherry Pie è uno dei brani piu' pop presenti nel cd ( vagamente anni 80). Ryde or die è una mezza ballad, un po' stile Madonna: carina e orecchiabile. I Love you ha una bellissima intro, e anche il resto si dipana molto bene: rimaniamo sempre tra il black e l'hip hop. This is me è sicuramente uno dei brani piu' belli del disco : un singolo di sicuro successo. Una ballad struggente e d'atmosfera ( con tanto di archi) cantata molto bene dalla Lopez, con sentimento e cuore: vi emozionerà. In definitiva questo risulta essere un album discreto. Siamo lontani dall'esordio di On the Six, e quindi questa rinascita ( rebirth) dopo tre anni di silenzio rappresenta un onesto prodotto, sulla giusta strada per recuperare i fasti del passato. Il neo della Lopez rimane una voce carina e sicuramente meglio di tante altre colleghe….ma mancante di un proprio stile ( difficilmente la riconoscerete tra una ventina di altre voci) . Per il resto i prodotti che offre si mantengono sicuramente su buoni livelli, e sicuramente già questa sarebbe una buona ragione per tutti i fan di comperare questo cd ; in giro c'è sicuramente di meglio ( ma anche tanto di peggio) , ma se volete un cd non troppo impegnativo, questo Rebirth ( 12 tracce) farà al caso vostro.

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recensione  Noise from the basement    Skye Sweetnam ( marzo 2005)

Il disco del mese è di un'artista giovanissima ( 18 anni) : Skye Sweetnam. In attività da quando era quattordicenne la giovane Skye alla fine del 2004 ha dato alla luce Noise from the basement. Il cd si apre con Number one, un pop punk alla Blink 182, cattivo ma non troppo ( orecchiabile al punto giusto, senza pero' scadere nel commerciale). Billy S. prosegue sulla stessa strada : chitarre pungenti e ottima base ritmica.Tangled up in me è stata resa famosa da un famoso spot della Breil . E' sicuramente il pezzo piu' bello delll'album, e la strizzatina d'occhio alla "Zia" Sheril Crow è piu' che evidente.Brano attualissimo che si colloca nel filone pop-punk cosi' in voga in questi ultimi tempi ( vedi Avril Lavigne). I don't care e' un brano decisamente piu' pop che rock e a tratti ricorda i vecchi Lotus Eaters degli anni 80 . Heart of Glass è un remake di un famosissimo brano fine anni 70 dei Blondie. Inizia tranquillo per poi accellerare bruscamente di ritmo; ci si scatena e viene una gran voglia di pogare. Certo la Skye non è D.Harry, ma la versione è comunque personale e molto ben interpretata : diamogli il tempo necessario per maturare.Hypocrite ricorda la produzione della Shampoo : un duo molto in voga a metà anni 90. Brano molto energico e trascinante…con un bel crescendo. Unpredictable è una delle piu' belle canzoni dell'album : profonda e vissuta. Naturale che in una ragazza cosi' giovane si possano trovare delle influenze piu' o meno marcate, ma l'album si mantiene sempre su ottimi livelli, e le 13 tracce si lasciano ascoltare piu' che bene.Un buon album , che forse farà storcere il naso ai puristi del rock, ma che saprà esere in grado di catturarVi sin dalle prime note.

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recensione Everybody loves a happy ending  Tears For fears  ( febbraio 2005)

A volte ritornano. Dopo oltre un decennio di silenzio discografico, a seguito di una burrascosa separazione, Curt Smith e Roland Orzabal, in arte i Tears for Fears, dopo una tournée di rodaggio dello scorso anno, discograficamente parlando si ripresentano al grosso pubblico con un cd nuovo di zecca. Difficile dire quanta genuinità ci sia in questa operazione, rispetto all'aspetto economico, ma su tutto valga una cosa : il nuovo disco è un gran bel disco. Dopo una manciata di singoli di successo nei primissimi anni 80 ( Change, Pale Shelter tra gli altri) , con l'album Songs From the Big Chair (1985) , raggiungono un successo di proporzioni gigantesche. Brani come Shout e Everybody wants to rule the world sono delle pietre migliari della musica pop. Dopo essere stati lungamente in tour per promuovere il disco ed una lunga pausa riflessiva, arrivano a The seeds of love(1989) : un piccolo capolavoro della musica pop ( beatlesiano al punto giusto con un piccolo di psichedelia qua e la)….l'album della maturità . Dopo l'antologico Tears roll down , il duo si scioglie. Roland mantiene il nome del gruppo e da alla luce una manciata  di album , proseguendo poi col proprio nome l'attività musicale . Curt si rivela meno prolifico e a parte Soul on Board non esiste altro materiale di particolare nota da segnalare. Superate le incomprensioni i due decidono la clamorosa reunion e danno alla luce Everybody loves a happy ending.Il primo brano è anche la title track. Bellissimo : riprendono esattamente da dove avevano finito la loro unione. Dopo una intro molto bella, l'atmosfera è tipicamente beatlesiana. Un piccolo gioiello di musica pop.Si prosegue con Closest thing to heaven, una produzione tipica dei Tears fine anni 80. Size of Sorrow è invece una ballata molto soft. Who killed Tangerine? È in assoluto uno dei migliori episodi del cd: inizio lento e poi un fantastico cresecendo.Devil ricorda molto il loro standard produttivo : siamo sempre nell'ambito della musica pop…ma di quella di classe.Ladybird è orecchiabilissimo, dal refrain delicato, come una leggera brezza di primavera. Il cd si chiude con Last Days on Earth dalla ottima base ritmica.In definitiva, l'album ( 12 tracce) e' un ritorno che convince e che ( fortunatamente) non da spazio al commerciale. Un album coerente, ottimamente suonato e cantato che non mancherà di soddisfare i vecchi e nuovi fans del duo.

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Recensione Love ,angel,music,baby   Gwen Stefani ( gennaio 2005 )

Comincerei subito questa recensione, mettendo subito in chiaro una cosa. Su tanti giornali e' stato scritto : "Gwen la nuova stella del pop". Precisiamo che stiamo parlando di una ragazza di 35 anni che è sulla scena musicale da un decennio e che ha avuto delle vendite piu' che ragguardevoli con il suo complesso di appartenenza ( i No Doubt). Mi sembra quindi alquanto improprio il termine usato di nuova stella del pop. Ci troviamo semplicemente davanti alla prima prova solista di un personaggio che ha già venduto milioni e milioni di dischi e che oltre ad un aspetto fisico molto grazioso possiede una voce senza dubbio molto interessante. Nati come complesso ska i No Doubt hanno mano a mano virato il loro stile verso il pop-rock . Autori di splendide ballads ( chi non ricorda la fantastica Don't speak) e di pezzi molto piu' rockeggianto ( tipo Just a girl) le ultime produzioni li attestavano verso un pop molto valido e con una strizzatina d' occhio agli anni 80. La loro recentissima raccolta includeva infatti il rifacimento della hit celeberrima dei Talk Talk ….la fantastica It's my life. Questa ultima direzione sembra predominare in questa prima prova solista di Gwen : i sintetizzatori impazzano in tutto il cd. Dopo questo doveroso cappello introduttivo , eccoci alla recensione di Love,angel,music,baby.

L'album si apre con What you waiting for? Il fortunato singolo che anche grazie ad un video decisamente "colorito" e' entrato subito nelle charts mondiali. Ritmo veloce , incalzante e un ritornello che rimane in testa già dal primo ascolto. Un singolo sicuramente coraggioso, in quanto non proprio commerciale e non in linea con le produzioni del 2000. Overture atipica…refrain quasi immediato ( senza troppi preamboli) e ritmi anni 80. Ottima scelta, che alla fine ha pagato. Il secondo brano è un remake di un vecchio sucesso sempre di quegli anni. ( Rich girl). Gwen ci offre una interpretazione molto briosa e alla fine non mi stupirei che uscisse come nuovo singolo. Hollaback girl e' un buon hip hop ( ma di quello pulito) in linea con alcune produzioni delle "vecchie" Salt 'n' Pepa. Cool e' un pop elettronico molto orecchiabile ( in certi punti mi ricorda Missing You di J.Waite). Bubble pop electric ha ritmi molto veloci e serrati: e' un misto tra i Matt Bianco ( accellerati) e i Flock of Seagulls. The real thing parte lenta( ricorda Time after Time) ma poi acquista ritmo sino ad arrivare ad una perfetta pop song. Anche questo brano ha il potenziale per diventare singolo, come Danger Zone , in assoluto uno dei migliori pezzi del cd. Il lavoro si chiude con la versione lenta di The Real Thing : una grande ballad. Qua Gwen rimette nel fodero i suoi artigli e diventa una gattina dolce e suadente.

In definitiva un buon cd : forse un paio di brani un po' banali che potevano essere evitati , ma nel complesso( 13 tracce non sono poche) un disco decisamente ottimo, e sicuramente al di sopra di una spanna rispetto alle decine di futili produzioni presenti sul mercato.

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Nella Yesterday Island è presente la recensione del nuovo cd di Donovan ( beat cafe). -genn.05-

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Ana Johnson The way I am ( 12-04)

La recensione di dicembre riguarda una giovane ( classe 1977 ) artista scandinava e precisamente svedese : Ana Johnson. Il suo album di esordio si intitola The Way I am e tra le altre cose si è distinto in patria ottenendo una nomination agli NRJ awards 2004 a Stoccolma. Ana è un personaggio molto valido che merita di essere tenuta sotto dovuta osservazione: a metà strada tra Anouk e la Lavigne, e' riuscita a  raccogliere parecchi consensi in tutta europa , anche grazie al singolo che apre il cd, e che si intitola We are. E' un pezzo decisamente rock che ricorda la Avril piu' incavolata ( rispetto a quella piu' melodica). Inizia molto lento per poi scatenarsi, travolgendoti irrimediabilmente ( carino anche il video) . Il brano si è ottimamente piazzato nella Europe Chart.Don't cry for pain possiede un riff di chitarra molto graffiante e ricorda alcune produzioni delle inglesi Lush.The way I am, è un mezzo punk con una strizzatina d'occhio al suo lato piu' commerciale. Ottimamente sviluppata….potrebbe essere un futuro singolo.Altri episodi meritevoli di essere segnalati sono Cos I can ( ottimo il ritornello ) ; Crest of the wave ( pezzo piu' delicato dei precedenti); L.A. ( dove inequivocabilmente ricorda le mitiche Bangles di Walk like an egyptian ); Life ( che si mantiene su ottimi livelli qualitativi) e Here I go again ( pop rock orecchiabilissimo).Ana non è il solito fenomeno teen , ma una nuova realtà nel panorama musicale europeo : attendiamola alla sua seconda prova, e speriamo che tutto cio' che di buono ha fatto sino ad ora, non venga perso per strada. Il suo cd potrebbe essere una buonissima idea per un regalo ( visto le imminenti festività) : una cosa nuova, valida e piena di energia. Non cerchiamo in questo cd , messaggi particolari sociali e non, ma godiamoci semplicemente la canzone fine a se stessa ( una buona canzone di tre minuti e mezza……e basta : perche' chiedere di piu' ?).

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Recensione Peachtree road Elton john (novembre 2004)

Parlare e scrivere di Elton John, è per me come illustrare uno zio o un fratello maggiore che mi ha tenuto tantissima compagnia nella mia infanzia e adolescenza . Chi vi scrive, segue Elton dal 1978 e precisamente dall'album a Single Man : un bel record direi…….ben 26 anni di fedeltà che mi hanno offerto album memorabili , e magari altri un po' meno , ma comunque tutti uniti da un filo conduttore unico , ossia la bravura del personaggio, mai in discussione . Elton nasce il 25-03-47 e ben presto manifesta la sua passione per la musica .Nella seconda metà degli anni 60 si forgia le ossa grazie ad una band , i Bluesology, ed è del 1968 il suo primo singolo solista inciso per la Philips ( I've been loving you).Ma è solo l'anno seguente che darà alla luce il suo primo L.P. intitolato Empty Sky. Grazie ad una equipe di produttori ( Dick James) e strumentisti molto azzeccati, si crea ben presto la giusta alchimia che porterà Elton ad arrivare a livelli inimmaginabili di consensi e vendite. In coppia col fido paroliere Bernie Taupin, scrive una infinità indescrivibile di perle pop-rock ( Your song, Roket man, Border Song, Candle in the wind, Crocodile Rock, Philadephia freedom…….) e come qualità e prolificità, la coppia è seconda solo ai mitici Lennon-McCartney. Le vendite di dischi sorpassano i 150 milioni di copie vendute e i suoi shows sono tra i piu' memorabili della storia del rock. Curiosamente è L'America che regala le prime gioie ad Elton grazie ad alcune azzecatissime esibizioni al Troubadour, mitico locale di Los Angeles. Questa nazione gli apre le porte e per lui inizia un periodo d'oro, con vendite da capogiro( Don't shoot me I am only the piano player, il doppio Goodbye yellow brick Road, Madman across the water, l'omonimo, Caribou , solo per citarne alcuni) e concerti sold out. L'enorme pressione al quale è sottoposto lo porta a rallentare i ritmi e dopo un controverso Blue Move( doppio album) sparisce per un po' dalla circolazione…..tranne qualche singolo qua e là. Riappare in ottima forma con A Single Man del 1978 che contiene l'hit single Part time love. Dopo qualche album di transizione ( 21 at 33, The Fox tra gli altri) peraltro molto belli , Elton riemerge alla grande con i singoli I'm still standing e Sad Songs e soprattutto con l'album Ice on Fire che contiene la stupenda Nikita, e che lo riporta al top delle classifiche mondiali . L'album seguente (Letarher Jackets ) risente delle fretta con la quale è stato concepito. Reg Strikes back ( il successivo ) ce lo restituisce in piena forma (nr.1 in Italia). I novanta, a parte il bellissimo The One non è particolarmente ricco di produzioni azzeccate . The Big Picture per esempio risulta molto elaborato e poco immediato: rimanendo comunque un discreto album .Nè aggiungono molto sia Duets che Made in England. L'unico guizzo e' il rifacimento di Candle in The Wind dedicato a Lady Diana : diventa il singolo piu' venduto di tutti i tempi, scalzando Do They know it's Christmas ( che fino a quel momento deteneva il record). Grazie a questo Elton lascia una traccia indelebile in un decennio che non lo hai mai visto veramente protagonista. Il 2001 lo vede tornare alla grande con Songs from the west coast……..un album prodotto da Pat Leonard e che ci riporta ai fasti della prima metà degli anni settanta. Per un'artista che aveva sulle spalle oltre trenti anni di carriera l'album era un qualcosa di stupefacente : un piccolo gioiellino che non deve assolutamente mancare nella vostra discoteca personale. L'album arriva nei Top Ten inglesi e americani ( e Nr.1 in Italia). Dopo tre anni di silenzio, arriva il nuovo album in studio : Peachtree Road.

In questo album segnalo il ritorno in pianta stabile del batterista Nigel Olsonn, componente della storica Elton John band che tanti stupendi album sforno' nei tempi che furono, e che nell'ultimo ventennio era stato solo utilizzato occasionalmente da Elton. Batterista valido , poliedrico e dotato di una buona tecnica, assieme a Davey Johnstone ( il biondo chitarrista da sempre con Elton) ha sicuramente aiutato la band ha sfornare un sound molto 70's. Il terzo componente della EJ band era Dee Murray ( bassista) e sono sicuro che se non fosse morto una decina di anni fa, sarebbe anche lui stato della partita. Dopo questa premessa, posso dirVi che Peachtree Road segue la strada già intrapresa con Songs from the west coast : Elton si rimette in gioco, sfornando un altro piccolo capolavoro. Le atmosfere e le armonie tipiche dei suoi lavori anni 70 fanno piu' volte capolino, creando magiche atmosfere e solleticando fantastici ricordi.

Si parte subito bene con Weight of the world, che assieme a Freaks in Love, ci riporta ai fasti del singolo Goodbye yellow brick road : stupende armonie vocali (mai scontate) e grandi basi musicali. Answer in the sky è invece il singolo scelto come apripista per il mercato americano : è una rock ballad a forti tinte gospel , molto bella, che rappresenta uno dei pezzi piu' interessanti del cd. Uno dei miei preferiti è invece They call her the cat, uno stupendo rock blues che ci riporta alle atmosfere di Honky Cat. Bella Porch swing in tupelo…..una ballad vagamente country con un bellissimo assolo di piano. Un'altra ottima ballad è Turn the lights out when you leave : qua si va sul sicuro mestiere, ed Elton non sbaglia una nota( anche qua si sentono echi country) . Il singolo per il mercato europei è invece All That I'm allowed : non aggiunge molto di nuovo alla recente produzione di E.J. ma a differenza di altri lenti, questo ti accarezza al primo colpo e ti trascina dall'inizio alla fine. Molto 70's anche Too many tears : splendida. Il resto del cd si lascia ascoltare senza intoppi….tra passato, presente e futuro.

In definitiva questo Peachtree Road è un gran disco, che appassionerà sia i vecchi fan del cantante, che i nuovi. La classe cristallina di Elton colpisce ancora……ed è un gran colpire.

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Astronaut Duran Duran ( 10-04)

 

Once upon a time Duran Duran……..potrebbe iniziare cosi’ una recensione riguardante la  mitica band. Era il lontano 1981 quando nel mercato discografico irrompeva Planet Earth, primo singolo di uno sconosciuto quintetto di Birningham. Era destinato ad essere solo il primo di una lunghissima serie di successi destinati a durare per buona parte degli anni 80. Union of the snake, The Reflex, New Moon a Monday, Notorius, Hungry like the Wolf, Wild Boys, All she wants is, Careless memories, Rio,  The Chaffeur….sono solo alcuni dei brani che hanno letteralmente spopolato nella charts di tutto il modo. A fare da contrappeso allo strapotere della band c’erano gli Spandau Ballet, capitanati da Tony Hadley; un dualismo pero’ creato piu’ dai media che reale, in quanto i due stili e i due look  alla  fin fine non erano cosi’ simili come si voleva far credere (piu’ dandy e decadenti gli Spands, decisamente piu’ New Romantic i Duran). Ma, in fondo questa innocua battaglia , aveva decisamente movimentato la scena musicale inglese e non solo,  proiettando entrambi i gruppi ai vertici delle classifiche mondiali.  Mentre gli Spandau si scioglievano nei  primissimi  anni 90, i Duran continuavano il loro percorso musicale sfornando degli ottimi album (il punto piu’ alto di questa seconda fase è sicuramente il Wedding album del 1993) sino al 2000 anno di Pop Trash (bellissimo e contenente la ballad Someone  else not  me….la Save a Prayer del 2000).  A questo punto, dopo un paio di anni di stasi, Warren Cuccurullo (che aveva sostituito Andy Taylor alla chitarra) talentuoso chitarrista italo-americano, rientra nei riformatisi Missing Persons (di Dale Bozzio) e nella mente della band prende corpo l’idea di una clamorosa reunion. Ma facciamo un piccolo passo indietro. Il primo ad andarsene (metà anni 80) fu Andy (il ribelle del gruppo) che dopo un singolo di successo (Take it easy) era letteralmente sparito dalle scene. Il bisogno di ricaricare le batterie aveva portato la band a scindersi momentaneamente in due progetti : Arcadia e Power Station (piu’ melodici i primi, decisamente piu’ rock i secondi). Roger Taylor stressato dalla vita della band abbandonava dopo le sessions di Notorius (mai sostituito in pianta stabile nè da Steve Ferrone nè da Sterling Campbell….che si erano avvicendati dietro ai tamburi nei successivi  album). John abbandonava dopo il non felice Thank you del 1995 e qualche anno dopo dava alla luce un album solista (neanche brutto ad essere sinceri). Dopo aver rotto con la storica etichetta di sempre (EMI) e aver firmato per la Holywood Records esce Pop Trash, che chiude il ciclo con Warren Cuccurullo(ai quali i Duran devono molto). Due anni di esperienze live portano la band in studio per dare alla luce nell’ottobre del 2004 ad Astronaut…la loro ultima prova. Trainato da un singolo potente che sin dalle prime battute ricalca il loro inconfondibile stile, e dal refrain che rimane subito stampato nella  memoria  (ricorda inequivocabilmente New moon a monday), I Duran tornano prepotemente alla ribalta. Sunrise questo è il nome del singolo, arriva al nr.2 in Italia (stessa posizione per l’album), e per una band attiva dal 1981….è sicuramente un buon risultato.

Astronaut è sicuramente un buon lavoro. Andy non ha cambiato di una virgola i suoi riff di chitarra (e cio’ potrebbe anche essere una cosa positiva), Roger pesta sui tamburi in maniera piu’ che onesta, Nick (leggermente appesantito) domina sempre le sue tastiere con calma e tranquillità, John collabora attivamente ad una potente  base ritmica e Simon dimostra che il tempo non ha intaccato la sua voce. Insomma : tutti in forma piu’ che accettabile…come piu’ che accettabile risulta essere l’intero cd . Echi del periodo funky  di Notorius (in Bedroom Toys e in Taste the Summer) o del periodo sperimentale di Medazzaland (in Want you more e Astronaut) fanno capolino qua e là. Addirittura possiamo anche sentire un pizzico di brit pop (in What Happens Tomorrow)  ma la linea originale che tiene banco è la classica loro (in  Finest Hour, in Point of no Return , Still Breathing  oltre alla già citata Sunrise), ossia quella che ha permesso alla band di creare un proprio loro inconfondibile stile e di ricevere, specie in questi ultimi anni, svariati tributi (come premi e come omaggi da bande emergenti e non).

Adesso a recensione finita posso confessarvi che ho odiato i Duran per parecchi anni. Ho cominciato ad avvicinarmi alla loro musica dal LP The big Thing……quando oramai il loro eco si stava spegnendo, e questa lontananza dagli isterismi di massa, mi ha permesso di avvicinarmi ad una band onesta, che nel corso degli anni ha continuato con sincerità e coerenza (e anche lontana dalle posizioni alte delle charts) a percorrere la sua strada  (sperimentando anche direzioni nuove). Tutto cio’ mi ha portato ad appassionarmi a loro ed ad amarli simpaticamente, traghettandomi  alla ricerca anche delle loro primissime produzioni.Una piccola curiosità prima di chiudere: il loro nome deriva da un famosissmo film interpretato da Jane Fonda ( Barbarella).  In esso vi era uno scienziato pazzo dal nome….Duran Duran. 

Cd consigliati :

Rio

Seven and the ragged tiger

The Big Thing

Wedding Album

Pop Trash

Astronaut

Se volete avere tutto compresso in un cd, allora comperate Greatest del 1998 (esiste anche una ristampa di qualche mese fa).

 

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