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          Jade Blues Island             

Questa isola è uno spaccato dei pensieri, delle idee...delle considerazioni di una teen ager che crescerà con voi e con questo sito. Vi troverete poesie...pensieri: di tutto un po'. Buona visione.

 

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Questo è un pensiero o se preferite una piccola poesia, o una semplice riflessione , che mi è piaciuta tantissimo. Ve la scrivo :

 

Se il rancore fosse un giaguaro

sarebbe bello, così veloce....

ma invece è una tartaruga,

così lento ad andarsene.......

Quando sembra sparire

è nascosto dentro al guscio

e sembra costruirsi casa

nel cuore triste e cupo.

Per fortuna poi se ne va,

ma dopo un po'.....ritorna.

( by Jade Blues)

Ecco una bella poesia di Jade Blues : un affettuoso omaggio a  chi più non c'è.

 

Gli urli del cane

 

L'ultimo sole di settembre

con i suoi raggi scaldava ogni cosa,

mentre il giocoso venticello

carezzava i petali di una rosa.

 

Le margherite guardavano il cielo,

era proprio una giornata perfetta!

Era tutto stupendo,

tranne qualche nuvoletta.

 

Dentro alla Casa

il cane dormiva,

la grande pentola

i suoi singhiozzi non finiva.

 

Sul mobiletto stavan dei fiori,

sulla poltrona, disteso, stava un signore.

I quel giorno tutto era perfetto,

sembrava contento ogni cuore.

 

 

Ma all'improvviso

il cane si svegliò ansioso,

avvertiva nell'aria

qualcosa di doloroso.

 

Fissò dritto negli occhi il padrone

e capì che questo l'avrebbe abbandonato.

E mentre il cane abbaiava furioso,

già nel cielo il signore se n'era andato.

 

E in questo momento straziante

s'interruppe tutto:

la casa, il giardino e il cielo,

erano entrati in lutto.

 

Appassirono i fiori nel vaso,

della pendola cessò il ticchettio,

piangeva ogni cosa,

anche gli angeli insieme a Dio.

 

Piansero le nuvole,

scatenarono una tempesta,

in tutto il mondo,

terminò la festa.

 

Lacrime amare tutt'intorno,

tutti stavano a pregare,

c'erano solo i latrati disperati

del cane che continuava ad abbaiare.

 

 

Ed in quegl'urli, il Creatore trovò commozione,

mandò un Suo angelo dal Paradiso

e portò il cane su nel cielo,

per fargli ritrovare il padrone e accendergli un sorriso.

                                a mio nonno e a Lilly

Un'altra bella riflessione di Jade Blues ( la mia estate) :

 

Vedo le foglie ondeggiare sugli alberi,

avverto la brezza che passa scherzosa,

e mi porta il profumo dei fiori

in quest'estate meravigliosa.

 

Il cielo turchino si specchia sul mare,

sento le grida di bimbi in festa,

in alto un gabbiano è intento a volare

sulla natia scogliera, in cui sempre il suo cuore resta.

 

Ammiro i pini maestosi

dietro le case accaldate,

osservo giardini sfarzosi

abbelliti da piante fiorite.

 

Mi tuffo di notte nel mare,

davanti ho la spiaggia deserta,

scorgo nell'acqua a specchio,

una luna piena tremolante e incerta.

 

Mi rattristo al pensiero che un giorno

non potrò più avere tutto questo mondo,

e mentre mi guardo intorno,

mi scappa una lacrima in viso.

 

Le affido il mio desiderio

che non finisca la mia estate,

che continui serena,

diretta verso la pace.

Un pontile infinito    

 

Cammino di sera sul silenzioso pontile,

assaporo la fresca aria salmastra.

Un venticello annuncia la fine di aprile:

per oggi la spiaggia è rimasta deserta.

 

Parlano insieme quattro gabbiani,

discutono piano di luoghi segreti,

narrano di scogli molto lontani,

che solo volando possiamo scrutare.

 

Alla mia destra le barche ormeggiate,

assonnate e stanche per i duri viaggi,

per aver affrontato violente mareggiate

e trasportato rudi equipaggi.

 

Proseguo, cammino, lungo il pontile,

inizia a scendere la notte,

ma incontro una bella luna gentile,

che mi rischiara subito il cammino.

 

Giungo alla fine del pontile silenzioso:

davanti a me c’è l’orizzonte.

E’ uno spettacolo grandioso

che mi si presenta proprio di fronte.

 

Vedo l’azzurro scuro del cielo

e l’azzurro scuro del mare,

una leggera nebbia funge da velo,

che non mi impedisce però di guardare.

 

Pesci che guizzano sul pelo dell’acqua

e gabbiani che sfrecciano in mezzo al cielo.

Onde che sbattono sopra gli scogli:

una notte magica davvero!

 

Resto seduta ad ammirare il tutto,

ma poi mi tuffo giù nel mare,

osservo l’allegro fondale

e riprendo poi a nuotare.

 

Salgo su in superficie

e rimango lì a guardare.

Il pontile è sparito

e la notte è intenta ad osservare.

 

Ma poi mi sveglio da questo sogno,

vado a casa e inizio a dormire,

ma il sogno è sempre quello:

guardare l’infinito da un pontile.

 

                  La risata della luna 

 

E’ notte. Silenziosa, all’ombra,

nell’acqua di una laguna,

da lassù nel cielo si specchia la luna.

In basso, trema il suo riflesso,

ma poi da un albero cade un ramoscello;

la luna, nell’acqua, si infrange e lei, triste, da lassù, piange.

Ma l’acqua, straziata dai lamenti,

porta via il rametto: la luna torna uniforme.

In un grande sorriso si è illuminata

e nella laguna una nuova pace è tornata.

Una pace in cui, come in un quadretto,

gli alberi circondano l’acqua, che dorme sul suo letto.

E in un silenzio la natura è illuminata,

mentre la luna lascia andare una risata.

Una risata che culla un bambino,

che dorme dolce nel proprio lettino.

 

 

Tramonto al mare 

 

E’sera,

il sole sta per tramontare,

si odono le onde spumeggiare

e sbattere contro gli scogli,

come bambini insistenti.

Gli uccelli salutano il sole,

volano leggeri; sono belli come sogni.

Il cielo sta per cambiare,

la notte avrà il potere sul mondo.

Il rumore leggero del vento,

allontana questo giorno

e quel che rimane intorno

è uno splendido paesaggio marino.

 

 

La nebbia  

 

Aleggiava la nebbia,

tra gli alberi spogli

cupi e silenziosi,

come lapidi di marmo.

Aleggiava la nebbia,

attorno a un semicerchio

di scura terra nera,

senza frutti da donare,

triste come una madre povera,

che al suo bambino

una vita bella non può regalare.

Aleggiava la nebbia

in quel quadretto umile

che sembrava nato dal pennello

di un pittore infelice.

 

 

Stella alpina

 

Fiore bianco,

tu che vedi cadere la neve,

gli alpinisti in vetta arrivare.

Fiore bianco,

tu che controlli il mondo,

dai monti, dalle rocce più alte.

Stella alpina,

bianca come la luna,

che di notte ammiri le stelle;

sei un dono della natura,

uno dei fiori più belli.

 

 

Arriva l’autunno 

 

Osserva il cielo, guarda che belli

quegli enormi stormi d’uccelli.

Migrano, nei paesi caldi vanno,

per tornare il nuovo anno.

E’autunno: magica stagione,

la natura si colora di giallo e arancione.

Tappeti di foglie sul terreno,

cielo raramente sereno.

L’autunno i giorni dell’estate porta con sé,

ma ricordi e pensieri rimangono con me.

                                    

                                  Fiume 

 

                                  Fiume,

                           che i campi secchi vai a dissetare,

                           chi sei?

                           Sei la fonte della vita,

                           doni acqua a persone e animali.

                           Il rumore delle tue leggere onde

                           che scorron lievemente,

                           mi fan venire in mente

                           pensieri e ricordi felici.

 

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