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Pagina del 7 maggio 2004

La minaccia ora si chiama Sasser
- Sanidino -

ROMA - Si prepara un inizio di settimana intenso per gli utenti Internet e gli amministratori
di sistema, che devono fare i conti con l'ultimo worm in grado di minacciare i sistemi Microsoft.
Si chiama Sasser, e potrebbe sviluppare tutto il suo potenziale alla riapertura degli uffici, dopo
aver scaldato i muscoli per tutto il weekend.
Sasser è un tipo di worm particolarmente temibile, in quanto non si diffonde tramite posta elettronica.
Proprio come Blaster, che bloccò Internet lo scorso agosto, sfrutta una falla nel sistema operativo
che gli permette di introdursi direttamente nel computer tramite la connessione Internet.
Le macchine vulnerabili prive di protezione firewall vengono infettate senza che l'utente se ne
accorga o faccia nulla. L'unico effetto visibile del contagio è che il computer inizia a riavviarsi
da solo, senza apparente motivo.
I sistemi operativi esposti all'attacco di Sasser sono Windows 2000 e Windows XP.
Il worm sfrutta una vulnerabilità corretta da Microsoft lo scorso 13 aprile. Gli utenti e gli
amministratori di sistema che hanno scaricato la patch sono al sicuro.
Per gli altri, il consiglio è terminare la connessione ad Internet finché non si sarà disinfettato
il computer. Soltanto così è possibile arginare il contagio.
Sasser non provoca danni ai dati presenti nelle macchine infette. Semplicemente, ne causa alcuni
riavvii consecutivi e poi le utilizza come nodi per la sua diffusione.
Al momento, il tasso di contagio è sotto controllo.
Il virus ha avuto un picco nelle prime ore di vita, poi ha rallentato la sua corsa.
La prova del nove è attesa per le ore a cavallo tra domenica e lunedì, quando eventuali sistemi
aziendali non protetti faranno da volano per l'infezione. In particolare si teme per la possibilità
che qualche impiegato esposto al worm durante il weekend si trasformi in untore collegando
il suo portatile al network dell'ufficio.
L'allarme tra gli esperti di sicurezza è alto, nonostante Sasser abbia dimostrato di essere scritto
peggio dei suoi predecessori come Blaster o CodeRed. In particolare, gli analisti hanno notato
che Sasser non è in grado di infettare tutte le macchine vulnerabili che incontra,
il che probabilmente è indice di un bug al suo interno.
"Questo worm può avere un impatto molto forte", ha osservato Marc Maiffret,
di eEye Digital Security, "ma è scritto da qualcuno che sa a malapena maneggiare il codice".
Le maggiori case di antivirus hanno assegnato a Sasser il livello di pericolosità più alto,
temendo in particolare il fatto che molti utenti non aggiornano il proprio sistema operativo
con grande frequenza: "Gli utenti domestici sono quelli più vulnerabili ad attacchi di questo tipo",
ha spiegato Graham Cluley, di Sophos Antivirus, "perché spesso non scaricano le patch più
recenti di Microsoft e non utilizzano un firewall personale". - (2 maggio 2004)









PREGHIERA
- Milly -

Signore, Ti ringrazio di avermi fatto provare le difficoltà,
perché ho imparato l'arte di sopravvivere.
Ti ringrazio di avermi fatto incontrare l'arroganza,
perché ho capito il valore dell'umiltà.
Ti ringrazio di avermi concesso la sofferenza,
perché ho diviso il pane della solidarietà.
Ora vorrei rivolgerti una preghiera:

....Non sarebbe possibile una botta di culo?





La Via Frangigena nella Tuscia e nel Viterbese
- Turista per mail -

Il cammino della Via Francigena che in Valle d’Aosta valicava le Alpi,
scendeva attraverso il Piemonte e la Lombardia nella pianura Padana,
per poi attraversare l’Appennino, la Toscana e il Lazio fino a
raggiungere Roma. Ancora oggi lungo questo cammino si possono
trovare testimonianze del percorso dei pellegrini; fortezze, chiese,
ospizi e locande dove i viandanti facevano sosta per riprendersi dalle
fatiche del lungo viaggio. La tappa di questa settimana e' la zona di
Tuscia e Viterbo. Partendo da Proceno, stazione di posta, si giunge ad
Acquapendente, tappa fondamentale per i pellegrini, dov'era
conservata una preziosa reliquia portata dalla Terra Santa, che oggi si
trova nella cripta della cattedrale. Si prosegue poi per Bolsena,
importante per il ricordo del miracolo del Corpus Domini, e si va verso
Montefiascone, localita' medioevale conosciuta anche per il suo vino.
Proseguendo verso Sud si arriva poi a Viterbo che fu una delle tappe
piu' importanti dell’intero percorso. La citta' offriva infatti molte
strutture per ospitare i pellegrini. Il passaggio nel viterbese pose il
problema nell’attraversamento dei Monti Cimini tentato sia ad est che
a ovest del Lago di Vico. Da una parte si incontrava Ronciglione e la
chiesetta di S. Eusebio, dall’altra, sono riconoscibili tratti dell’antico
percorso tra i boschi di castagno nei pressi dell’Abbazia Cistercense di
San Martino al Cimino. Continuando poi per Vetralla, vi era una strada
campestre che conduceva alla chiesetta di Santa Maria in Forcassi,
citata da Sigerico, quindi Capranica, Sutri, Monterosi, per poi
abbandonare la Cassia per la Via Trionfale fino a Roma.


Proceno - la Rocca medioevale

Superato il confine con il Lazio, la Via Francigena si dirige quindi verso
i tufi dei tre grandi vulcani laziali: Volsino, Cimino e Sabatino. Questi si
differenziano nettamente dal Monte Amiata, sia per il loro aspetto più
dolce, sia per la presenza degli ampi crateri occupati dai bellissimi
laghi di Bracciano, Vico e Bolsena. Dopo le invasioni barbariche, che
determinarono all'abbandono di numerose zone coltivate, a partire
dall'anno 1000, molti Comuni della zona ebbero un forte sviluppo agricolo.


Bolsena - Chiesa di Santa Cristina


Quando e' una giornata "NO"!!!
- Sanidino -
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- annalisa -