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Pagina del 14 febbraio 2004
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Le origini Correva l’anno 175 d.C. quando nacque a Terni San Valentino, patrono della città e dell’Amore e protettore degli innamorati di tutto il mondo. Il suo nome è da sempre legato all’amore per un episodio che a quel tempo sollevò particolare clamore: narra la leggenda, infatti, che Valentino fu il primo religioso a celebrare l’unione fra un legionario pagano ed una giovane cristiana. Furono in seguito in molti a desiderare la sua benedizione, ancor oggi ricordata durante la festa della promessa nella Basilica che porta il nome del Vescovo. Era il 14 febbraio del 273 d.C. quando cadde martire: una data che dal quel momento viene ricordata in tutto il mondo per celebrare San Valentino, Santo dell’Amore.
Le Leggende legate a San Valentino
L'amore sublime: Narra questa leggenda che un giovane centurione romano di nome Sabino, passando ogni giorno per una piazza di Terni, l’attuale Piazza Clai, notò una bella ragazza chiamata Serapia che viveva proprio lì e se ne innamorò follemente. Sabino chiese ai genitori di Serapia la mano della ragazza, ma da questi giunse un diniego assoluto: lui era pagano mentre la famiglia della giovane era di religione cristiana. Per superare questo ostacolo, la bella Serapia suggerì al suo amato di andare dal loro Vescovo Valentino per avvicinarsi alla religione della sua famiglia e ricevere il battesimo, cosa che lui fece in nome del suo amore. Ma proprio mentre si preparavano i festeggiamenti per il battesimo di Sabino e per le prossime nozze, Serapia si ammalò di tisi. Tra la disperazione dei suoi cari e del giovane centurione, fu chiamato il Santo Vescovo al capezzale della malata ormai moribonda. Sabino supplicò Valentino di non permettere che la sua amata lo lasciasse: la vita senza di lei sarebbe diventata per lui solo una lunga sofferenza. Fu così che Valentino levò le mani e la voce in alto, verso il Signore, e un sonno beatificante avvolse quei due cuori per l’eternità.
La rosa della riconciliazione: Un giorno San Valentino, sentendo litigare due giovani fidanzati che stavano passando di là della siepe del suo giardino, andò loro incontro tenendo in mano una splendida rosa. Si rivolse ai due ragazzi con un gesto pieno d’amore, donò loro la rosa e gli sussurrò parole di riconciliazione. Il volto sorridente del buon Valentino e quel fiore ebbero il magico potere di far terminare la lite tra i due giovani innamorati. Il Santo volle poi che i due fidanzati stringessero insieme con cautela il gambo della rosa, facendo attenzione a non farsi pungere dalle spine e pregando affinché il loro amore restasse eterno. I giovani dopo un po’ di tempo tornarono da lui per suggellare la loro felice unione e ricevere la benedizione per il matrimonio. Quando la popolazione venne a conoscenza del fatto, ebbe inizio una lunga processione al cospetto di San Valentino per invocare il suo patrocinio sulle future famiglie. Il 14 di ogni mese diventò così il giorno dedicato alle benedizioni, ma la data è stata ristretta al solo mese di febbraio perché in quel giorno del 273 San Valentino andò a celebrare le sue nozze in Paradiso.
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