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La tarantella, tipico
ballo della tradizione napoletana, conosciuto in tutto il mondo,
nelle sue molteplici varianti, continua ad essere uno spettacolo unico che
unisce folklore e cultura locale nel segno degli usi e costumi di Napoli
e dintorni. Non si tratta solo di coinvolgenti canti e balli, ma di un
piacevole viaggio nel tempo con spaccati della storia del Regno di Napoli
dal 1500 ai giorni nostri. Tra le molteplici varianti della tarantella
quella che ha mantenuto i caratteri più genuini è certamente la tarantella
sorrentina. Già tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, cartoline
dell’epoca ricordano come la tarantella sorrentina rappresentasse una
delle attrazioni maggiormente gradite dai turisti stranieri che soggiornavano
presso le strutture ricettive della costiera. Anche adesso che siamo entrati nel
terzo millennio questo spettacolo continua a mietere successi. Viene riproposto
in chiavi più moderne ed accattivanti per il pubblico nei locali notturni
maggiormente quotati della zona ed anche in alcuni teatri, soprattutto ad uso e
consumo dei turisti stranieri.
Lo spettacolo della tarantella sorrentina prevede vari cambi di costumi
durante lo svolgimento dell’esibizione in modo da rappresentare le diverse
epoche storiche durante le quali si svolge la vicenda narrata. È fondamentale
che i ballerini siano presenti in scena abbigliati come i personaggi che si
intende rievocare ed intenti a svolgere i lavori che la finzione scenica
prevede. Il loro compito, oltre quello di ballare è di coinvolgere il pubblico
chiedendo agli spettatori di tenere il ritmo battendo le mani o le tipiche
nacchere napoletane che in molti casi vengono fornite dagli organizzatori.
Altro momento di coinvolgimento del pubblico è rappresentato dall’entrata in
scena dello “scarrafone”, un ballerino che, mentre i suoi colleghi
continuano a cantare e ballare, deve inginocchiarsi davanti ad uno spettatore il
quale deve tentare di dargli un ceffone mentre questi passa con il viso tra le
sue mani aperte.
La Tarantella sorrentina
si differenzia dalle altre per due motivi particolari: l’inserimento nella parte
centrale di un tempo cosiddetto di “gavotta”, ma, soprattutto, perché si
tratta esclusivamente di una danza d’amore, contraddistinta come ogni
storia d’amore che si rispetti dai momenti del corteggiamento, del rifiuto, del
litigio e della riappacificazione. L’esecuzione dello spettacolo, in genere,
prevede che vi siano delle pause del ballo durante le quali vengono eseguiti i
brani più belli della tradizione musicale napoletana. I ballerini della
tarantella partecipano anche a questi momenti o nelle vesti di coro o di
orchestra, suonando gli strumenti caratteristici della musicalità partenopea
come putipù, scetavajasse, tric-ballac, nacchere, tamburelli ed altri. La
Tarantella sorrentina nel corso dei secoli ha affinato le sue
fondamentali qualità di grazia ed eleganza divenendo uno spettacolo unico nel
suo genere; per cui anche si è assistito ad uno spettacolo di tarantella,
bisogna essere consapevoli del fatto che quella sorrentina è … tutta
un’altra cosa.
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