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LUCIANO FOLGORE

LA CELLULA

Da "Il Canto dei Motori"
1912

Vita, erculeo sforzo
dell'infinito,
contro il silenzio, contro le tenebre.

Vita, schiena gigante
che come Atlante
reggi il macigno duro e perverso
dell'universo.

Cellula, raggio d'oro
che fori il cielo, che squarci il mare,
che apri la terra,
guerra anelante, eterna,
contro la quiete che avvolge d'ombre
i moti e le speranze.
Odo il tuo rombo che si propaga
in ogni strada,
giallo,
violaceo,
come un igneo metallo che svampa
e stampa
linee d'amore,
e zone di sogni nuovi.
...............................

Cellula, giunge a te un canto
sul vento indomabile?
Giunge con onda leggera
un'ala di tersa preghiera?
Sono gli uomini vestiti
di nuova tenacia,
d'originale volere,
sono le schiere acute
che rompon le storie e le glorie
delle ere passate
E Te pregan con tumulto infinito:
"Nel rito di generazione
fa, o cellula, che tutto sia puro,
e rombi solo nel sangue
e balzi sol nella Idea,
l'unico delirio che crea,
l'adorazione immensa del Futuro".

 

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