Il secolo XII, è il
tempo in cui la ceramica
savonese, acquista
espressione d'arte.
La famiglia Guidobono, fu
la più importante in
questo settore perché
diede uno stile
caratteristico
determinante. Il
capostipite fu Giovanni
Antonio e i figli
Nicolò, Domenico e
Bartolomeo. Giovanni
Antonio, di Castelnuovo
in Lombardia, arrivò a
Savona nel 1650, come
decoratore di vasi nella
fabbrica Chiodo.
Lui fu il creatore di
figure e paesaggi, con
sfumature blu e celesti,
sapientemente
dosati e combinati nelle
monocromie di cobalto.
Bartolomeo proseguendo
l'opera del padre,
raggiunse livelli eccelsi
di espressività,
essendosi formato alla
scuola veneziana,
assimilando l'arte del
Correggio. Egli fu
pittore d'affreschi.
Nel 1746, la ditta
Guidobono cessa
l'attività.
Domenico Guidobono
Nacque nel 1668 e morì
nel 1746 a Napoli.
Lavora con il fratello
Bartolomeo nelle pitture
del palazzo Centurione a
Genova, e nel dipinto
della Circoncisione,
nella chiesa di Taggia.
Nel 1709 è a Torino, ove
dietro l'altare della
Cattedrale, dipinge degli
Angeli musicanti. Aama,
nel 1714, dipinge La
Primavera. Nel 1720
esegue l'Allegoria del
Trionfo dell'Arte, ora al
Metropolitan di New York.
Nel 1724 è a Genova, ove
dipinge animali e
paesaggi, come nel quadro
Santa Maria Maddalena che
libera una fanciulla dal
lupo, presente nella
pinacoteca di Savona.