Pietro Giuria nacque
nel 1816 e morì nel
1876. Impiegato
amministrativo,
frequentò l'Accademia e
fu amico di Silvio
Pellico. Fu professore e
poi rettore
dell'Università di
Genova. Fu critico letterario alla Gazzetta Piemontese. Tradusse dall'inglese le
"poesie liriche sacre e profane".
Nel 1949, preoccupato per l'atteggiamento di Pio IX verso la causa liberale,
pubblicò "il Cristianesimo religioso di progresso".
Nel 1854 pubblicò "Silvio Pellico e il suo tempo" in memoria
dell'amico scomparso.
Altra sua opera è "La civiltà e i suoi martiri" ove rileva quali
pene e quali ostacoli sono sempre presenti sulla via del progresso.
Nel 1859 pubblicò "Casa Savoia e l'Italia" contro il dominio
austriaco sul Lombardo-Veneto.
Nel 1860 fu professore di letteratura e storia presso l'Università di
Genova.
Considerava il voto diritto uno dei più grandi diritti e doveri invitando i
cattolici alla partecipazione elettorale.