YAMATO L'ULTIMA BATTAGLIA

(Uchuu Senkan Yamato, Kanketsu hen - 1983) - durata 153 min

Progetto e produzione
Yoshinobu Nishizaki
Soggetto e Design
Leiji Matzumoto
Sceneggiatura
Hideaki Yamamoto - Kazuo Kasahara - Eijichi Yamamoto Toshio Masuda - Yoshinobu Nishizaki
Supervisione
Leiji Matzumoto - Toshio Masuda
Regia
Takeshi Shirato
Caracter design
Kazuhiko Utagawa - Shinya Takahashi
Musiche
Yasushi Yamakawa - Kentaro Haneda

Il quinto e ultimo film sulla Yamato si situa temporalmente all'indomani della guerra tra Galman e Polar, ossia segue gli eventi della terza serie televisiva.

Anche in questo caso la storia è slegata dalle serie televisive perchè ovviamente viene dopo tutte e tre, è può quindi porsi senza problemi come capitolo conclusivo della storia della mitica Corazzata Yamato.

Stavolta il nemico è il polpolo del pianeta Dunghil che si trova improvvisamente senza casa e decide di conquistare la Terra.
Detta così la trama suscita un certo senso di dejavu ma di fatto c'è un elemento del tutto nuovo che finalmete avvera uno dei più grandi desideri che da tanto tempo covava nelle menti della casa produttrice: vedere la Yamato saltare in aria.

In effetti il film con i suoi 153 minuti serve creare un crescendo emotivo che sfocia con lo spettacolare evento della Yamato spaccata in due da una esplosione (letteralmente) ma lascia comunque spazio a tanti dubbi e perplessità o osservazioni che esprimo al termine del riassunto per non rubarvi il gusto della lettura.

Per il resto mantengo anche in questo caso l'uso dei nomi originali dei personaggi fornenendo comunque le solite pagina dei personaggi e pagina dei nomi.

Il Sistema Solare si è formato miliardi di anni fa e con esso la Terra su cui però la vita non è nata in maniera autonoma.
Quattro miliardi di anni fa un pianeta costituito per la maggior perte d’acqua, noto come Acquarius, procedendo sulla sua ampia orbita ellittica era giunto in prossimità della Terra e l’attrazione gravitazionale aveva fatto si che una parte dell’acqua e di microrganismi del primo pianeta passassero al secondo e con essa i semi della vita che si sono successivamente evoluti.
Oggi Acquarius proseguendo la sua corsa senza fine è giunto ancora ai confini del nostro Sistema Solare e sta avvicinandosi alla Terra deve tutti sono ancora ignari.

E’ l’anno 2203.

Contemporaneamente un altro evento di portata cosmica sta coinvolgendo altri pianeti.
Una enorme nebulosa proveniente da un punto lontano dell’universo sta passando vicino alla nostra Galassia e le loro parti estreme collidono decretando la fine di molti corpi celesti.
I pianeti più esterni sono distrutti e tra questi ci sono Galman e Polar.

Il Quartier Generale delle forze di difesa della Terra ha inviato la Yamato al comando di Susumu Kodai a studiare il grande fenomeno e l’astronave giunge attraverso una tempesta di asteroidi presso Galman-Gamilas la cui superficie è devastata. Sul pianeta non c’è traccia di vita e i Guerrieri delle Stelle ritengono che lo stesso Deslar sia morto.
Ma la nebulosa prosegue la sua corsa avvicinandosi ancora a Galman e la Yamato deve fuggire alla massima velocità con un warp che per mancanza assoluta di tempo viene eseguito alla cieca.
L’astronave riemerge in un punto sconosciuto dello spazio proprio di fronte ad un pianeta vicino al quale è appena passato alla velocità della luce Acquarius.
L'attrazione gravitazionale ha fatto si che una enorme colonna d’acqua passasse sul pianeta abitato generando tempeste e maremoti che stanno sommergendo la sua superficie e uccidendo tutti i suoi abitanti.
Kodai ordina di ammarare e aiutare quelle persone che seppure di pelle azzurrognola e capelli grigi sono indiscutibilmente umani. Ma la scialuppa viene travolta una volta tornata sul ponte della nave e gli unici che si salvano sono Kodai e il ragazzino alieno che tiene in braccio.
Shima cura il ragazzo che a parte il colore ha la stessa biologia umana.

La Terra viene informata dell’esistenza di Acquarius ma anche se la sua traiettoria può investirla la distanza di 3000 anni luce che li separa non desta particolari preoccupazioni.
La Yamato riceve l’ordine di rientrare.
Durante il viaggio però una sinistra astronave nera la avvista e senza motivo il suo capitano, di aspetto identico a quello degli abitanti del pianeta sommerso, ordina l’attacco e la distruzione dell’astronave terrestre.
Sono sufficienti due soli missili iper radioattivi che si conficcano sullo scafo, quindi lo fondono e poi esplodono invadendo la nave con gas radioattivo.
L’equipaggio è colpito e tutti cadono a terra privi di sensi. La Yamato precipita sul sottostante pianeta finendo in un canyon, e viene creduta distrutta.
Fortunatamente gli urti con le pareti rocciose attivano il sistema automatico di rientro.

Intanto nello spazio viaggia il satellite a medio raggio Ulk, una sorta di asteroide-città-fortezza il cui sovrano accoglie il Generale Zer Fon Lugher suo figlio, lo stesso che ha attaccato la Yamato.
Lugher comunica la triste fine del loro pianeta Dunghil, sommerso da Acquarius, e della morte della sua anziana madre e del suo fratellino
Il sovrano non ne sembra particolarmente dispiaciuto, gli esseri deboli sono destinati a soccombere, mentre lui ora deve occuparsi della salvezza del suo popolo.
Ulk necessita di energia e senza Dunghil l’unica fonte possibile è la stessa acqua di Acquarius, debolmente radioattiva.
Ma serve comunque un nuovo pianeta su cui trasferire il suo popolo, e la Terra è perfetta.
Le Forze di Difesa terrestri sono comunque un nemico da non sottovalutare per cui è necessario prima eliminare tutti i terrestri.

Il piano prevede di accelerare la corsa di Acquarius affinché il pianeta sia sommerso, e contemporaneamente assicurarsi che nessuno si salvi.
Per questo ordina a Fon Lugher di iniziare l’attacco contro gli avamposti terrestri sugli altri pianeti.
Intanto da Ulk un raggio di onde controgravitazionali saranno inviate su Acquarius, facendogli così compiere un balzo spaziale di 150 anni luce. Lo stesso Ulk procederà allo stesso balzo per seguire il pianeta d’acqua.
L’enorme dispendio di energia prosciugherà le riserve di Ulk che necessita di 24 ore per ripristinarle attingendo da Acquarius, prima di un nuovo balzo. La Terra sarà così raggiunta in soli 20 giorni.

Quattro giorni dopo sulla Terra l’accelerazione di Acquarius e i suoi balzi spaziali non sono passati inosservati così come l’Ultimo rapporto di Kodai presso il pianeta. Il dottor Sado mostra una tavoletta antichissima che parla di uno dei tanti passaggi del pianeta d’acqua. E’ allora che giunge notizia dell’avvistamento presso Plutone della Yamato.
Quando la nave raggiunge la Terra e ammara una squadra di soccorso guidata da Yukie dal Dottor Sado soccorre l’equipaggio ancora a terra svenuto e Yuki trova Kodai che non ha fato a tempo a indossare il casco. Disperata si punta una pistola  alla gola ma viene fermata da Sanada che rinviene appena in tempo.

Tutte le astronavi disponibili vengono convocate per organizzare entro i 15 giorni rimasti l’esodo dell’intera popolazione mondiale, e mentre parte il primo gruppo Shima inganna l’attesa giocando a pallone col fratellino Shiro; Kodai si risveglia in ospedale accudito da Yuki che gli comunica la morte di parte del suo equipaggio. Il primo gruppo di astronavi e in viaggio quando cessano i contatti dalla base di Plutone.
Il Comandante delle Forze di difesa intuisce il pericolo e manda la sua flotta a difendere le navi passeggeri, ma è tardi e il nemico prima distrugge le navi civili, poi evita i cannoni ad onde terrestri con un mini balzo e infine le distrugge con i suoi missili iper radioattivi. L’attacco prosegue su Marte e poi sulla Luna e sulla terra è ormai chiaro il piano nemico.

Yuki intanto consegna al Comandante le dimissioni di Kodai da capitano della Yamato.che non se ne sente più degno.
Il Comandante a sua volta consegna a Yuki un foglio con il nome di una persona da contattare.

L’attacco nemico raggiunge la terra, e molti centri nevralgici vengono distrutti sotto gli occhi impotenti di Kodai, che comunque visita la Yamato.
L’equipaggio intanto procede con le riparazioni dato che l’ordine è di partire per l’indomani, e Sususmu non riesce ad abbandonare la sua nave. Sanada illustra le condizioni generali e  le caratteristiche delle armi nemiche e quando tutti sono pronti manca solo un comandante.
Ma tra la sorpresa generale è la voce di Okita a chiamare tutti a rapporto.
Sul ponte l’equipaggio ritrova proprio l’uomo che tutti credevano morto, ma non c’è tempo per le chiacchiere e Okita ordina la partenza. La Yamato è riparata solo all’80% e non può ancora usare le armi principali ne fare lunghi balzi ma non c’e tempo.
Il viaggio prosegue tranquillo e cosi il dottor Sado spiega che Okita ritenuto morto in realtà era caduto in un coma profondo, e appena se ne era accorto aveva convocato una equipe di esperti in malattie da radioattività che avevano salvato e rimesso in piedi l’Ammiraglio.

La flotta nemica viene avvistata presso Plutone, e mentre l’equipaggio si prepara Sado scopre a bordo un clandestino, il ragazzino alieno dalla pelle bluastra.
Lo scontro procede con i Cosmo Tigers che tentano inutilmente di impedire il lancio dei missili e Kodai sul suo Cosmo Zero viene ferito al braccio. Molte navi terrestri sono distrutte anche per aver fatto da scudo alla Yamato, e stranamente il nemico si ritira.
Le squadre di soccorso approfittano e Kodai tornato sulla Yamato vede ritornare i caccia che spietatamente uccidono sia i feriti che i soccorritori per poi ritirarsi di nuovo.
Okita ordina di preparare il cannone ad onde e Kodai si offre per uscire in modo da localizzare la flotta nemica. Yuki contro il suo volere si fa trovare a bordo del Cosmo Zero.
Localizzate le torpediniere nemiche che stanno rifornendo presso l'astronave madre Kodai ne comunica la posizione e sviene; Okita fa fuoco con i cannoni principali per non colpirlo, e comunque spazza via la flotta nemica e danneggia l'astronave madre.

La Yamato ora è sola e affronta le necessarie riparazioni prima di un altro scontro, mentre il ragazzo alieno impara il significato di spirito di sacrificio che non esiste su Dunghil.
Acquarius intanto si sta apprestando a compiere il diciannovesimo balzo, mentre Sanada sta lavorando ad una difesa contro i Missili Iper Radioattivi.
Lugher torna dal padre che nel santuario al loro dio gli racconta che i dunghilliani sono originari della Terra a che in tempi antichi sono stati costretti all'esodo da uno dei passaggi di Acquarius che generò un diluvio planetario. Solo l'arrivo di una gigantesca nave aliena permise loro di raggiungere Dunghil, e ora la storia si era ripetuta ma a parti invertite.
Inoltre comunica al giovane di essere pronto a cedergli la corona di re se distruggerà la Yamato.
Lugher riparte e il diciannovesimo balzo viene eseguito.

Anche la Yamato raggiunge Acquarius con un balzo e ammara sul pianeta scoprendo che esistono dei continenti e tracce di una antica civiltà. Mentre cercano il loro nemico i terrestri vedono apparire la Regina Acquarius che racconta loro la vera natura del pianeta e di come abbia permesso la vita sulla Terra e di chi sia il vero nemico, le sue origini e le sue intenzioni.
Intanto i Cosmo Tigers di Kato hanno avvistato le torri di conversione di energia di Dunghil e vengono attaccati dal nemico mentre la Yamato rileva la posizione di Ulk.
Sanada annuncia di aver completato il dispositivo anti iper missili e la Yamato decolla senza perdere tempo.
Il dispositivo è un cannone a raggi che genera una limitata zona elettromagnetica temporanea in cui i missili esplodono e Lugher è preso di sorpresa. La battaglia prosegue con armi convenzionali fino a che la Yamato non sbaraglia il nemico con il canone ad onde.
Solo la nave di Lugher si salva e il principe fa rotta verso Ulk annunciando la sconfitta al padre.
Il Re per tutta risposta ordina di attivare lo scudo difensivo a raggi neutrinici incurante del fatto che la nave di suo figlio ci si schianterà contro rimanendo distrutta.
Anche la Yamato rischia di fare la stessa fine ma cambia immediatamente rotta. Il re allora ordina il fuoco con un cannone a raggi neutrinici, e la Yamato si prepara al balzo. Ma una dispersione di energia dal motore e dal cannone lo impedisce e la nave viene investita dal raggio.
Nonostante ciò non esplode, forse proprio perché l'energia dispersa che la circonda le fa da scudo. Okita approfitta e inverte le rotta, oltrepassando gli scudi nemici e atterrando su Ulk.
Intanto si svolgono i preparativi per il ventesimo e ultimo balzo, e il raggio di energia antigravitazionale viene emesso dalla torre centrale di Ulk.
I terrestri fanno fuoco ma la torre è schermata. Intanto le forze di Ulk attaccano in massa da terra e dal cielo guidate dallo stesso Re Lugher in groppa la sua cavallo meccanico.
I terrestri hanno la peggio poiché la nave poggiando a terra non riesce ad aprire il portello e far uscire i Cosmo Tigers. Durante lo scontro a fuoco Shima viene ferito al fianco, ma Kodai non se ne accorge e gli chiede di sollevare la nave per uscire con i caccia. Nonostante la ferita la manovra riesce ma Acquarius si sta caricando di energia e mancano solo tre minuti al balzo.

Il ragazzo alieno intanto esce dalla Yamato e raggiunge il palazzo reale mentre i Cosmo Tiger riescono a distruggere la centrale di comando e spegnere i raggi energetici.
La calma permette a Sanada di accorgersi delle ferita di Shima che però rifiuta le cure, quando inaspettatamente il raggio si riattiva.
Esiste una seconda centrale di controllo, e forse è all'interno del tempio. Kodai Kato e altri vi fanno irruzione ingaggiando battaglia con i soldati di guardia.
Kodai riesce a passare e incontra il ragazzo alieno che lo accompagna fino alla sala centrale dove trovano il re. Susumu tenta di offrire ospitalità all'uomo se questo cesserà l'attacco, ma l'offerta non basta, perché l'uomo si sente padrone e non ospite.
Quindi rivolge la sua arma su Kodai, ma il ragazzo alieno grida al re di fermarsi rivelando di essere suo figlio e fa scudo al terrestre colpito a morte dallo stesso padre che fugge.
Mentre Kodai è inorridito da tanta crudeltà il re aziona l'autodistruzione di Ulk e Okita ordina il decollo immediato.
I motori però non hanno sufficiente potenza e Shima sta sempre peggio ma non molla, e mentre dalle viscere di Ulk decolla l'astronave madre del re Okita ordina di invertire i motori per attraversare letteralmente il planetoide anziché decollare.
La manovra riesce e la Yamato si allontana raggiunta dai Cosmo Tigers.
Quando Kodai reggiunge il ponte trova Shima morente che ha solo il tempo di salutarlo e confessare il suo amore impossibile per Yuki. Poi benedice i due amici e esala l'ultimo respiro.

Acquarius riappare dal balzo a tredici miliardi di chilometri spaziali dalla Terra, che raggiungerà in ventiquattro ore.
Okita non sa che fare ma non getta la spugna. Kodai ha la sua stessa idea, imbottire la Yamato di esplosivo e con un'esplosione interrompere la colonna d'acqua che sommergerebbe la Terra.
La delicata manovra richiede tempismo perfetto e deve essere eseguita da qualcuno a bordo.
L'ammiraglio non permette a Susumo di sacrificarsi per un compito che gli spetta di diritto.

La Yamato atterra su Aquarius e vengono fatti tutti i preparativi. Le stive sono riempite di Trizio allo stato liquido e gran parte dell'equipaggio trasferito sulla Fuyuzuki dopo di che entrambe le navi decollano.
Mancano 5 ore all'arrivo di Acquarius sulla Terra quando appare la flotta nemica. La fase è delicatissima anche un solo colpo farebbe saltare in aria la Yamto che e Okita ordina il balzo per evitare il nemico ma non c'è tempo perché questo ha già aperto il fuoco.
Improvvisamente dei colpi distruggono le navi dungilliane: è la flotta di Deslar venuta ad aiutare i vecchi amici.
Il Superemo è più vivo ce mai e protegge la Yamato mentre questa compie il balzo, poi col suo cannone Deslar spazza via una volta per tutte la flotta nemica e il suo pazzo re.

Ora Okita può ultimare con calma le ultime fasi e ordina a Kodai e Yuchi di eseguire la complessa manovra di inversione del cannone ad onde. I due fra le lacrime abbracciano l'Ammiraglio e si portano nella sala macchine per eseguire l'ordine. Qui trovano Snada che li aiuta e quindi quando è tutto fatto salgono su una scialuppa e raggiungono la vicina Fuyuzuki.
L'equipaggio ignaro si accorge solo allora della scelta di Okita e saluta commosso il coraggio dell'uomo, mentre Kodai saluta un padre.

Acquarius fa la sua comparsa e l'Ammiraglio è pronto in posizione.
Il pianeta si avvicina alla Terra e la colonna d'acqua inizia a formarsi facendo giungere le prime piogge sulla superficie.
Quando la colonna raggiunge la Yamato Okita non esita e fa fuoco.
Il colpo rivolto verso l'interno della nave la fa esplodere spaccandola letteralmente in due e l'onda d'urto del Trizio infrange la colonna e l'acqua che si riversa su Acquarius trascinando con se i resti della Yamato.
L'equipaggio è sull'attenti e anche Deslar si unisce all'ultimo saluto a Okita che morto all'interno della torretta della Yamato affonda lentamente sul mare alieno.
La stessa prua della nave prima si solleva in verticale e poi si inabissa lentamente quasi a ricambiare il saluto.

I Guerrieri delle Stelle si riuniscono sulla Terra e osservano il tramonto.
Yuki e Susumu si trovano soli: la ragazza è in abito nuziale e due si baciano.

Nello spazio Acquaruis prosegue la sua corsa senza fine la sua regina saluta i terrestri con il monito a non cedere mai e l'augurio di una vita felice lanciando il suo messaggio d’amore.

Dubbi, perplessità e osservazioni

Ed ecco ora "l'angolino del polemico" con i dubbi, le perplessità e le osservazioni a cui accennavo prima della trama del film.

Osservazioni

Innazitutto le osservazioni in Note e poi le perplessità in Punti che spero mi aiuterete a capire, e che sono secondo me molto più interessanti.
Nota n°1
Il look degli abitanti di Dunghil è molto simile ai personaggi usati dallo stesso Matzumoto per il video di One More Time dei Daft Punk. In effetti tutti i personaggi matzumotiani si somigliano, ma in questo caso ho avuto particolarmente questa impressione. L'unica differenza di rilievo è nei capelli, che i dunghilliani hanno arricciati in una sorta di permanente con tanto di boccoli all'altezza del collo mentre sul video sono decisamente più scomposti e più lunghi. Ci sono pure soldati in nero che ricordano quelli della Black Nebula. A proposito sapevate tutti che Matzumoto ha realizzato il video di alcune canzoni dell'album Discovery dei Daft Punk, che costuiscono una sorta di storia a puntate vero?
Nota n°2
Avrete sicuramente notato che la storia oltre a fornire una curiosa giustificazione alla nascita della vita sulla Terra, mentre non si capisce bene come si nata quella stessa vita su Acquarius, da anhce una altrettanto curiosa interpretazione del diluvio universale.
Questo viene rivisto in pratica come uno dei tanti passaggi di Aquarius che ha riversato la solita colonna d'acqua sulla terra "piovendo" sull'intero pianeta fino a sommergerlo.
L'arca di Noè viene sostituita da una più tecnologica mega-astronave proveniente dal cielo, e da una civiltà aliena non meglio precisata, che porta in salvo l'umanità trasferendola in blocco su un pianeta lontano ma adatto alla vita.
Ma se chi rimane sulla Terra muore affogato chi resta per far rinascere la civiltà terrestre, e poi perchè i primi terrestri erano blu e quelli nuovi di tonalità che vanno dal rosa al marrone?
Nota n°3
Gli sfrondoni fisici e astronomici in questo film si sprecano.
Lo so in genere un po' tutte le produzioni di Matzumoto sono affette da piccole stranezze o illogicità nei comportamenti (chi non ricorda la mitica bandierea di Harlock che sventola nello spazio) ma in questo caso ce ne sono da far impallidire.
Iniziando da persone che si muovono sui ponti delle navi o nello spazio aperto come se ci fosse aria e gravità. Addirittura con i capelli che ondeggiano al vento e talvolta senza uno straccio di tutina spaziale!
Poi rumori di esplosioni e dei motori, quando non addirittura voci umane, sempre nello spazio aperto dove non c'è aria attarverso cui normalmente si propagano (e questa non è una novità).
Quindi un pianeta che viaggia nello spazio su un'orbita che passa vicinissimo ad altri pianeti senza mai venuire deviato dalla sua traiettoria a causa della attrazione gravitazionale di questi o del loro sole.
Attrazione che però gli strappa via una "colonna" d'acqua che va sempre e solo dal pianeta disabitato a quelli abitati. E comunque sempre in quantità tali da sommergere gli altri pianeti, ma senza mai prosciugarlo.
Attrazione gravitazionale per quell'acqua assurdamente più forte da parte di un pianeta lontano milioni di chilometri di quanto non sia qella fornita dal pianeta su cui l'acqua si trova.
Attrazione gravitazionale così assurda da tenere l'acqua sulla superficie e grossi continenti sospesi a mezz'aria nell'atmosfera, da cui cade sempre acqua verso la superficie senza capire come arrivi su quella sorta di isole fluttuanti.
Un pianeta che è sempre perfettamente illuminato e caldo anche se si sposta mantenedosi spesso a migliaia di anni luce da un qualsiasi sole o stella, mentre è circondato da tre anelli orbitanti di diverso diametro e giacitura tutti costituiti da cristalli di ghiaccio e acqua contemporaneamente.
Un pianeta Terra che avrebbe subito varie inondazioni nei millenni, venendo sempre sommerso totalmente dall'acqua, e però ritrovandosi ogni volta con i continenti emersi pronti per una nuova inondazione.

Dubbi e perplessità

Ma poi a parte le osservazioni ecco invece alcuni "punti" che mi lasciano perplesso circa la scelta di eliminare così la gloriosa nave.
Eccoli a voi, poi mi direte che ne pensate.

Punto primo
Ok la saga della Yamato non poteva essere infinita, e tutte le volte che la vecchia corazzata era stata messa in un hangar era sempre successo che qualche pazzo spaziale aveva costretto le Forze di difesa terrestri a tirarla di nuovo fuori, dargli una lucidatina e mandarla sola soletta a salvare l'universo.
Cominciava a essere una situazione pesantuccia, che tra l'altro alimentava strani atteggiamenti antisfiga degli addetti alla manutenzione.
E poi diciamocelo una nave derivata da una corazzata della seconda guerra mondiale anche se ci monti su un motore nuovo e la rinforzi quanto vuoi non può tenere testa a interi pianeti meglio di una intera flotta di decine di navi ben più nuove e ottenute migliorando quello stesso motore.
Ok l'equipaggio è in gamba, ma possibile che dopo Shima e Kodai gli altri che sono usciti dall'accademia fossero tutti polli?
Comunque la casa di produzione da tempo carezzava l'idea di una bella esplosione che risolvesse il problema alla radice, e stavolta ci sono riusciti. E ci hanno messo ben 153 minuti e un discreto numero di sceneggiatori e registi supervisori e quant'altro, senza contare films e serie tv precedenti.
Ma c'era un problema.
La Yamato dopo essere sopravvissuta buchi neri, vortici spaziali, supernove e flotte iper agguerrite poteva farsi distruggere dal primo venuto?
O meglio.
L'indistruttibile e tenace Yamato poteva essere distrutta da un qualsiasi nemico o evento cosmico "esterno" senza che i milioni di fans linciassero la produzione?
La risposta è no.
E questo genera una terribile empasse, a meno che…
A meno che non sia la stessa Yamato a "suicidarsi" per la salvezza della Terra che da sempre ha protetto e per la quale è stata creata.
E chi meglio del suo mentore e ideatore e primo comandante poteva attivare il comando di autodistruzione?
Nessuno nemmeno Wildstar-Kodai.
Ma Okita-Avatar è morto.
E questo è un problema che ci porta dritti dritti al secondo punto.

Punto secondo
Okita-Avatar era morto.
Era morto pure bene.
Una bella morte (se l'aggettivo bella si può accostare al sostantivo morte). Romantica, commovente e dobbiamo riconoscerlo piena di pathos e con un perfetto tempismo.
Ma non può essere che sia un uomo diverso da Okita a premere il pulsantino che distruggerà la Yamato. E allora?
E allora basta leggere un qualsisi manuale sui manga alla voce resurrezione.
O meglio coma.
Eh già, il coma risolve tutto.
Dopo tre anni uno si risveglia, intanto si è trovata una nuova avvenieristica cura dalle radiazioni che lo avevano mezzo ammazzato e il gioco è fatto.
Ma intanto però tu che lo curi sai che quell'uomo non è morto, è in coma ma non morto.
Va beh che non ha più uno straccio di parente al mondo, ma non lo fai piangere per morto a un centinaio d'uomini d'equipaggio che gli voleva bene come a un padre, gli dici è in coma. Gli dispiacerà ma intanto non lo piangono per morto.
Poi soprattutto non lo fai diventare un martire ed eroe nazionale con tanto di monumento!!
E si perché altrimenti significa che per tre anni in Governo terrestre ha preso tutta la Terra per … i fondelli.
Propaganda?
In Russia Krushof è stato dichiarato morto due anni dopo la sua morte, e il Giappone in fondo non è tato distante, ma poi non vi lamentate se la gente s'incazza.
Comunque sia se 'sta cosa la si deve fare facciamola.
Ma almeno facciamola bene.
Se proprio la Yamato deve saltare in aria, che sia proprio indispensabile.
E questo ci porta dritti dritti al terzo punto.

Punto terzo

Siamo d'accordo, la Yamato salta.
Questo è l'ultimo cartone che fa poi basta.
E' da un po' che gliela hanno giurata giù alla casa di produzione e stavolta gli tocca.
E' indispensabile: o la Yamato o l'intera Terra.
E che vuoi farci, adesso (solo perché ci eravamo affezionati) per salvare una astronave sterminiamo l'umanità intera? Non c'è neanche da dirlo.
Intanto l'equipaggio non la pensa così, e protesta energicamente interpretando le proteste dello spettatore (furbastri,,,) ma in effetti qualcosina forse si può fare.
Pensiamoci un attimino (e io detesto la gente che usa "attimino").
Il Comando di difesa della Terra aveva avvistato il pianeta, sapeva che entro venti giorni, dico VENTI giorni, sarebbe arrivato e comunque non ha elaborato una straccio di alternativa nel caso in cui la Yamato non riesca a fermarlo.
Un intero Governo Mondiale sta li venti giorni e asptetta di sapere se l'umanità sarà sterminata o no, e si gratta per venti giorni aspettando che qualcuno faccia il lavoro per lui.
Niente di nuovo sotto i ponti.
Il ventesimo balzo comunque riesce e si mette male.
Non c'è tempo. Acquarius è lì, fra 5 orette tutti kaput però perché tocca proprio alla Yamato?
Non c'è proprio nessun'altra alternativa? No-o?!
E quella schifezza di nave che gli sta a fianco, si quella lì, come si chiama? La Fuyuzuki.
Già il nome è orrendo, poi ha un che di nave che salterebbe in aria proprio bene.
Ragioniamo.
E' grossa quanto l'Argo-Yamato e quindi può contenere lo stesso quantitativo di Trizio.
E' lì assieme alla Yamato, e addirittura è lei che gli porta il Trizio e che glelo pompa nelle stive.
E cavolo ma allora ditelo che siete scemi!
Ma scusa, non c'è tempo e che cosa fai?
Sulla Terra carichi una nave di Trizio; gli fai fare un balzo col rischio che il nemico te le intercetti; poi la fai atterrare su un pianeta a 13 miliardi di chilometri spaziali; qui trasferisci il Trizio su un'altra nave da cui perdi altro tempo a far sbarcare l'equipaggio e che poi decolla rifacendo il viaggio di 13 miliardi di chilometri spaziali all'indietro per arrivare vicino alla Terra, passando in mezzo alle astronavi nemiche che gli sparano addosso per farla esplodere al primo buffetto.
Cazzo ma sei scemo?!! (scusate detesto le parolacce, ma mi sto infervorando)
Ma non facevi prima a riempire quella carretta di astronave e farla decollare tenendola in attesa vicino alla Terra mentre la Yamato teneva impegnata la flotta nemica, che per lei era una passeggiatina di salute?
Avevi più tempo, potevi organizzarti per benino, e magari riuscivi a mandare una nave telecomandata senza dover costringere nessuno a rimetterci la pelle.
E questo ci porta dritti dritti al quarto punto.

Punto quarto
Qui non ci sono storie.
Adesso qualcuno mi DEVE spiegare perché non si poteva fare a meno di far crepare (un'altra volta) Okita.
Ok, ammettiamo pure che i furbacchioni che hanno elaborato il piano (Okita e Kodai in testa) per perdere meno tempo possibile, dopo essersela dormita per venti giorni, erano ancora un po' assonnati o distratti e non hanno pensato che potevano usare la Fuyuzuki
Però in cinque ore non mi dire che non riesci a pensare a un telecomando!
Sanada, tutti sanno che sei un maledetto genio che si è inventato le cose più incredibili. E un telecomando no?
Hai cinque ore e riesci a smontare un intero cannone a onde invertendo la "canna" in modo che spari verso l'interno della nave e non hai il tempo per applicare uno stupido telecomando?
Lo so. Il telecomando potrebbe rompersi, o semplicemente non funzionare e nanche io affiderei il destino dell'umanità ad un semplice telecomando.
Però nenache ad un anziano, di salute cagionevole perchè ripresosi da poco dopo tre anni di coma indotto da ferite radioattive.
E se nel momento critico gli prende un infarto?
Allora che ne dici di una bella cannonata dall'esterno?
Chi l'ha detto che deve proprio venire dall'interno?
Capisco che il tempismo dello scoppio è importante, ma la colonna d'acqua che si avvicina alla nave la vedi sia stando sulla nave che deve saltare che stando su una nave che osserva la scena da una distanza di sicurezza.
Del resto la Fuyuzuki sta lì, ferma, impassibile e sta li.
Il suo equipaggio e quello della Yamato è li e guarda Okita morire senza alzare un ditino.
E comunque nessuno fa nulla.
Oh non so come si dice in Giappone ma da noi è omicidio colposo.
Comprendo il desiderio di Okita di condividere il destino della sua nave, ma non mi venite a dire che non si poteva evitare il sacrificio di un uomo per far esplodere un semplice ordigno in mezzo allo spazio.
E poi così comunque è un suicidio sotto gli occhi di centinaia di persone che guardano senza fare nulla, nella migliore delle ipotesi è eutanasia, reato pure quello (fino a che non cambiano la legge).
Però la Yamato deve saltare.
E pure Okita con lei, tanto è vecchio e comunque toccherebbe mandarlo in pensione (si e chi lo sente, testardo com'è). E poi una pensione a un eroe di guerra ti porterebbe via un occhio della testa.
Comunque a parte tutte le possibili polemiche bisogna riconoscere che prima o poi doveva succedere, va riconosciuto che SERVE un capitolo finale per la Yamato, non si può pensare che la cosa duri all'infinito.
E questo ci porta dritti dritti al quinto punto.

Punto quinto

Ammettiamolo.
La storia che vede come protagonista la mitica Corazzata Spaziale Yamato DEVE avere un capitolo finale.
Tutte le cose belle devono avere una fine per restare miticamente belle (pensate alla Monroe, sarebbe altrettanto famosa se l'avessimo vista invecchiata e magari ingrassata o con le rughe?).
Ammettiamo anche che la fine studiata per questo film è davvero d'effetto (almeno visivamente).
Però se il quinto OAV è il capitolo finale perché poi si ricomincia da capo con il Nuovo Incrociatore Spaziale Yamato (o Great Yamato che dir si voglia) ambientato nel 3199?
Allora è vizio.
Tanto più che con la scusa dei discendenti (32esima generazione per l'esattezza) riciclano pure i nomi (gli stessi identici)!
Ricapitoliamo.
Stessa nave; un millennio esatto dopo la prima storia e stessi nomi dei personaggi; una Yamato intrappolata nei ghiacci; una misteriosa figura femminile; un popolo alieno a rischio di estinzione.
Il tutto in un manga che ripropone il classico tratto del maestro Matzumoto con le donne longilinee di fronte a uomini goffi e tozzi.
A quando il primo di altri cinque OAV.
Non è che "forse" era meglio evitare di far saltare la Yamato e ambientare un altro manga nel 2204.
se non altro alle Forze di difesa della Terra sarebbe costato forse di meno che ricostruire una nave identica il doppio più grande, anche se avrebbe potuto sfornare molti meno modellini nuovi.

 

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