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MERCATI
I magazzini
Il magazzino di vendita, come già si é accennato, é il più moderno degli organismi che qui si trattano. Esso é nato, all'incirca, alla metà del secolo passato come espressione della accresciuta potenzialità economica delle città, della nuova organizzazione industriale e commerciale, dei moltiplicati e sempre più urgenti bisogni creati dall'aumentato tenore di vita.
Il moderno magazzino di vendita, che é una sorta di accezione europea (e poi americana) del bazar orientale, rendendo alla creazione di un grande emporio in cui siano disponibili, con vasta possibilità di scelta, tutte le merci, implica la costruzione di grandi edifici a molti piani, tutti, con eguale comodità, accessibili al pubblico. La soluzione al problema é stata naturalmente offerta dalla tecnica moderna con l'ampio uso di ascensori, rampe senza gradini e - soprattutto - scale mobili.
Tutti di altri problemi, uffici, sorveglianza, esposizione della merce, banchi di vendita, vetrine esterne e interne, ecc. sorgono eguali nel caso di altri organismi, come il palazzo per uffici e il negozio, salvo la sola differenza quantitativa e, naturalmente, il diverso rapporto.
I primi magazzini di vendita si aprirono a Parigi nel 1846 all'insegna della "Ménagére", tennero dietro - sempre a Parigi - il "Louvre" nel '55, il "Bon Marché", costruito dal Laplanche nel'72, le "Galeries Lafayette", il "Printemps", il "Dufayel", costruito e arredato dal Rives.
Fuori dalla Francia l'iniziativa presto dilagò in Europa e in America. A Londra si costruirono il "Selfridge's", il "Barker", il "Woolworth" come succursale della casa madre di New York; a Berlino, dopo il chiaro esempio ottocentesco offerto da B.Schring-Lachmann e Zauber con il magazzino, "H.Tietz" si costruirono il "Wertheim", il "Kaufhaus des Westens", il " Karstadt " (1930); a Milano l'iniziativa dei fratelli Bocconi tentata alla fine dei secolo XIX con il magazzini "Alle cento città d'Italia" si trasformò poi con maggior fortuna nella "Rinascente", per la quale, nel 1922, G. Giachi edificò la sede (poi distrutta per eventi bellici nel '43) con struttura metallica secondo le ottocentesche suggestioni parigine; a New York, oltre al "Woolworth", sorsero il "Sinbel Brothers" e il mastodontico "Wanamaker", a Pittsburgh il "Kaufman"; a Tokyo i magazzini "Matsuya".
Al 1940 appartiene il complesso e pittoresco progetto di Frank Lloyd Wright per i grandi magazzini di vendita annessi al "Crystal Heights Hotel" di Washington. Fra le opere più recenti e più interessanti sono da ricordare i magazzini "Rudolf Petersdorff" a Breslavia (1927) di Erich Mendelsohn, quelli costruiti da B. Schwarz a Praga, quelli costruiti nel 1928 a Budapest da Ludwig Kozma, e più particolarmente quelli di W.West e E. Juslen a Helsinki e i due "Schocken" costruiti da Mendelsohn nel 1928 a Stoccarda e a Chemnitz, infine citeremo i magazzini "De Bijenkorf" di Rotterdam per i quali Marcel Breuer ha ricostruito la sede, distrutta dalla guerra, senza tuttavia levarci il rimpianto dell'edificio perduto che è stato iniziato nel 1929-30 da Willem Marinus Dudok.
Per l'Italia é da ricordare, non per l'interesse architettonico ma per quello distributivo, il cosiddetto "Palazzo di vetro" (Magazzini C.I.M.) di P. Napoli, C. Gunther, F. Dinelli a Roma mentre é da segnalare l'ottima soluzione adottata da Carlo Pagani a Milano nel rifacimento dopo i danni di guerra, della Rinascente.
Infine, fra le opere architettonicamente più singolari e vivaci, indichiamo la sede dei grandi magazzini "Maruei" costruita nel 1951 da Tohgo Murano a Nagoya.
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