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Usi e costumi: la ricorrenza dei defunti
di Paolo Cassone – Foto
d’epoca
Ø
Il lavoro e i frutti
della terra |
A ti chi
t’hanu fattu truvari i morti? Con questa frase i bambini di Ferla si salutavano
incontrandosi il giorno della ricorrenza dei defunti. Per antica tradizione
si usava, nel giorno del ricordo dei defunti, far trovare, nascosti, ai
bambini doni e dolciumi vari, dicendo poi che era stato il deceduto a portare
quel dono. In questo modo si perpetrava nei ragazzi il ricordo dei parenti
defunti. Un regalo
caratteristico di questa ricorrenza era il cavallo a dondolo o il carrettino
siciliano carico di caramelle, biscotti, frutta secca, castagne o altro, a
seconda della condizione economica della famiglia. Negli anni sessanta la pistola e i fucili soppiantarono
il cavallo ed il carrettino. In questi ultimi tempi questa usanza si può dire
che sta scomparendo. I ragazzi i regali li ricevono tutti i giorni, senza
bisogno di scomodare i parenti defunti. Una credenza antica che avevamo per la notte di tutti i
santi era che a mezzanotte tutti i morti andavano in processione nella Chiesa
di San Sebastiano per assistere alla Messa. Proverbio ferlese: Pi tutti i santi u friddu è canti
canti. Pe morti è darrieri e porti. |