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Usi e costumi: San Giuseppe
di Paolo Cassone – Foto
d’epoca
Ø
Il lavoro e i frutti
della terra |
Fino al 1974, anno della morte del compianto parroco
Luigi Mirabella si svolgeva a Ferla la novena prologo alla festa di S.
Giuseppe. Durante il novenario venivano estratte a sorte tre persone per
rappresentare la Sacra Famiglia durante la processione. In origine erano tre
popolani, vedove, orfanelli e bisognosi cui le offerte, elargite dai devoti,
alleviavano le scarsezze. Durante la processione oltre alle offerte in denaro
venivano dati generi vari quali polli, conigli, asparagi, formaggi, olio,
ecc, che il pomeriggio venivano venduti all’asta detta “cialiburo”. Il
ricavato dell’asta andava a costituire la dote di matrimonio per l’orfana che
rappresentava il ruolo della Madonna. Nell’ultimo periodo, vuoi per le mutate
condizioni socio economiche del paese, vuoi per la vergogna di essere
additato come misero, non si presentava quasi nessuno a interpretare i
personaggi ed i ruoli erano divenuti appannaggio di alcune figure
caratteristiche del paese: “u zi Iano Cascittina”, la figlia Nedda ,
“Ciccio”. Chi se ne ricorda più? |