E' inutile chiedermi com'è
stato il momento in cui sono nato: nessuno se lo ricorda, no? Comunque era autunno, a
Milano fine Anni Settanta. 11 settembre 1979, per l'esattezza.
E
pensare che sono stato concepito nel bel mezzo del Mediterraneo, sul ponte
fra Africa ed Europa. E sì, i miei si diedero da fare nel sacco a pelo
quella notte! Avevano preso un posto ponte sul traghetto Tunisi-Napoli, di
ritorno da un viaggio che oggi, come stanno le cose, io non farei
neanche per tutto l'oro del mondo. E già, perché i miei genitori mica si
erano limitati alla Tunisia: dopo qualche giorno avevano proseguito per
l'Algeria, l'avevano girata il lungo e in largo addentrandosi nel Sahara,
avevano attraversato il Malì per poi sbucare sull'Oceano in Senegal e
risalire lungo la Costa Atlantica fino in Marocco. Oggi si rischierebbe di
essere sgozzati dai fondamentalisti almeno una trentina di volte, se si
è fortunati...
Dei
miei quattro nonni tre sono del Sud (Campania, Sicilia, Puglia). Una è
veneta, leghista. Io non potrei mai essere un leghista altrimenti mi farei
schifo, terrone come sono. Invece mi amo alla follia proprio in quanto
terrone! Comunque, se si
dovesse fare la secessione non mi dispiacerebbe affatto, così potrei vantare
anch'io origini straniere... Scherzi a parte: da piccino sognavo
che le nazioni sarebbero un giorno non lontano divenute province del Mondo
Unito, e mai avrei immaginato che invece avrei visto le province voler diventare nazioni.
Mio
padre da giovane era magrissimo e suonava il basso in un gruppo rock. Se la
cavava benino grazie alle
feste dell'Unità che ai suoi tempi andavano alla grande... Poi, quando sono nato io
e gli ho rotto le uova nel paniere, ha rilevato il negozio di musica del
nonno e
ha messo su qualche chilo. Oggi ha 53 anni se non sbaglio, di mattina
fa footing, a casa rompe i coglioni che è un piacere e la sera va a
suonare non so dove. Ha una strana teoria sui grassi: dice che ai suoi
tempi i grassi erano bambini ubbidienti con mamme ansiose che dicevano
"mangia!" e loro mangiavano. Oggi invece i grassi sarebbero
dispettosi e disubbidienti, quelli che rubano le merendine dalla credenza
quando la mamma dice: "cerca di non esagerare col cibo!
Mia
madre da giovane era una gran figa. Quando andavo alle medie, gli idioti
dei miei compagni di scuola facevano commenti del cazzo alle sue foto in
topless che erano in cucina nel picoglass. Così le feci togliere, sebbene
io non ci avessi mai visto nulla di equivoco o di osceno... anzi mi ricordavano
la dolce infanzia. Da allora su quel muro c'è una squallida stampa di Mirò.
Non
ricordo bene a che età ho iniziato a fare ...
ma di sicuro già alle elementari non aprivo bocca con nessuno. Vedevo gli
altri che parlavano sempre e mi chiedevo: ma che minchia avranno mai da
dire?
Oggi
comincio a pensare che quelli che parlano troppo sono solo dei gran
pirloni. A volte mi accorgo che vanno alla ricerca di argomenti di cui
tu non sai un tubo, per potertene parlare in piena libertà, dicendo un
sacco di fregnacce senza correre
il rischio di passare per ignoranti. Così io a volte mi diverto a
fingere di essere del tutto a digiuno di argomenti su cui sono invece
ferratissimo; li faccio blaterare a dovere e poi, al momento giusto,
quando quelli s'illudono di far passare inosservate le loro cazzate, con
aria ingenua da angioletto, li fulmino con una bella domandina ad hoc. E
loro restano di merda. Provare per credere.
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