La chiesa decanale di Pieve
S. Anna
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La Madonna del Rosario
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Le statue
Procedendo nella
navata incontriamo: a destra le statue di S. Antonio da Padova, di S. Anna e di S. Giuseppe (sull'altare),
a sinistra la statua di S. Luigi Conzaga, il pulpito e della Madonna del Rosario (sull'altare).
Sono adagiate su di un'artistica mensola lignea e sormontate da un baldacchino finemente intagliato, ricco
di guglie e pinnacoli. Non e possibile dire se sono tutte opere dello scultore FrancescoTavella, badiota,
uscito dalle scuole del legno di Ortisei dove risedette per esternare il suo talento. Non si possiede alcun
documento in merito. Di certo la scuola e sempre la stessa. L'esperto in scultura riesce a cogliere
senza difficoltā gli intagli artistici dell'autore: volti e dita magri, incavati, ossei, molto espressivi.
Si nota la differenza osservando i due evangelisti incastellati ex-novo nel pulpito all'atto di riparazione
della chiesa in seguito alla puerra: anche se apparentemente sullo stesso stile sono in netto contrasto con
i pari accanto, con le statue di S. Giuseppe e S. Anna di fronte. S. Antonio da Padova, frate francescano
vissuto nel XII' secolo, sta a ricordare la predicazione, la preghiera, i miracoli di cui e rimasto famoso.
E' 1'unico Santo che tutt'oggi non viene portato in processione. S. Luigi Gonzaga, nobile giovanetto della
seconda metā del XVI' secolo, educato alla corte di Filippo II', e additato come esempio ai giovani per la sua
vita esemplare: abbandono una pomposa vita di potere per quella del convento e per accorrere in aiuto degli
appestati di Roma. Tra loro muore poco piu che ventenne. In occasione del Corpus Domini
viene portato in processione dai coscritti al servizio di leva. S. Anna, Madre della Madonna, e
l'esempio per le madri. Detta statua, nel 1893, in un concorso pubblico, fece vincere a F. Tavella
il primo premio della cittā di Innsbruck. E' portata in processione dalle giovani madri, in numero di
otto per il suo eccessivo peso. Il pulpito, a forma ottagonale, e addossato ad una leséna
del muro. Nel parapetto sono intagliati i 4 Evangelisti, le Tavole della Legge mosaiche e Gesų nel mezzo.
E' un lavoro di ottima fattura, non meno degno delle statue di cui sopra. Ai piedi del pulpito,
tra il battistero e l'altare della Madonna vi e la lapide sepolcrale che ricorda la morte e la sepoltura
nella chiesa del nobile Giorgio Felice Mayrhofer di Koburg, capitano vescovile nel castello di Andraz, e la di
lui moglie Anna Maria Wenzlin de Kirchegg. Era consuetudine seppellire le salme di persone nobili
(pievani, vicari, capitani) in chiesa. E' nell'anno 1679 che don G.B. De Sisti "ottiene dalla
commissione (vescovile) il comando di spianare le fosse e di non soffrire questa moda di lasciare
quel mucchio di terra sopra ogn'una; specialmente in chiesa..." ed il permesso quindi di lastricare
il pavimento. I 14 quadri ad olio della Via Crucis sono opera del pittore Alessandro
Dejaco di La Valle (Badia).
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