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La chiesa decanale di Pieve

Pieve d'inverno


L'esterno
Esternamente la chiesa non presenta nulla di eccezionale. Si accede all'entrata mediante una scalinata che da su di un esiguo sagrato cubettato. Il portale de "le gran reie" e sormontato da una tozza, poco estetica, tettoia in larice. A lato le acquasantiere.
Sul lato sud vi e una seconda entrata: le "picole reie". L'ingresso a sesto acuto sta ad indicare una maggiore vetusta rispetto a quello principale. Ciò lo si deduce pure dalla lapide posta accanto ad un costolone ricordante il parroco don Giovanni Battista Conaider sepoltovi l'anno 1758, probabilmente non nella parete come potrebbe far supporre l'epigrafe ma nella tomba del cimitero che attorniava la chiesa. Girato l'abside sul lato est, attraverso uno stretto viottolo tra chiesa e comune, si accede al campanile.
Il campanile
Ripristinato negli anni 1921-1922, misura 56 m., 6 in meno rispetto al precedente, di prima della guerra. Pure le campane, della Ditta Brighenti di Bologna, sono state ridotte di numero: da 7 a 6. Sono state benedette il 3 giugno 1923 sulla piazza di Pieve. Pesano rispettivamente: Kg. 1644, 1205, 473, 236, 130, e 40 la piccola dell'agonia. Una, la quarta, e disattivata da anni, da quando e stato inserito I'impianto elettrico.
Il monumento ai caduti
A settentrione, addossato alla facciata che dà sulla piazza, c'e il monumento ai caduti: tre lapidi verticali in marmo recanti i nomi di 135 morti nella prima Guerra Mondiale (altri 9 non figurano dell'effige ma in altri cimiteri di guerra) e due steli quadrangolari con i 63 caduti e dispevsi della seconda. In tutto 207 caduti: molti, troppi in un Comune di neppure 2.000 anime.

Edito a cura della Parrocchia di S. Giacomo in Livinallongo

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