Giuseppe Gioacchino Belli
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LA BOCCA DELLA VERITÀ, 1832 in italiano in dialetto
Piazza Bocca della Verità prende il nome dalla famosa Bocca della Verità, il celebre mascherone collocato nel portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin. Secondo una conosciutissima leggenda romana, la bocca minacciosa, creata da Virgilio Magro, mangerebbe la mano di tutti coloro che, mettendo la mano nel suo interno, mentissero. Il disco di pietra, la cui forma ritrae il volto di una divinità fluviale, fu, al tempo degli antichi romani, un chiusino che stava al centro del tempio a cielo aperto dedicato a Ercole Vincitore e serviva a convogliare le acque piovane nella cloaca. Ritrovato nel Medioevo e trasferito su un capitello nel portico di Santa Maria in Cosmedin, il chiusino è divenuto, più che un documento, un simbolo. Davanti alla Bocca della Verità è stata girata una celebre scena del film Vacanze romane.
Ora prova a leggere questo sonetto senza la versione in italiano: la vita dell’omo, 1833 Nove mesi a la puzza: poi in fassciola[1] tra sbasciucchi[2], lattime[3] e llagrimoni: poi p’er laccio[4], in ner crino[5], e in vesticciola, cor torcolo[6] e l’imbraghe pe ccarzoni.[7]
Poi comincia er tormento de la scola, l’abbeccé, le frustate, li ggeloni, la rosalia, la cacca a la ssediola[8], e un po’ de scarlattina e vvormijjoni[9].
Poi viè ll’arte, er diggiuno[10], la fatica, la piggione, le carcere, er governo, lo spedale, li debbiti, la fica, er zol d’istate, la neve d’inverno... E pper urtimo, Iddio sce[11] bbenedica, viè la Morte, e ffinisce co l’inferno. [1]. il bambino in fasce [2]. baci dati con insistenza [3]. croste lattee [4]. cinghia attaccata dietro le spalle dei bambini per sorreggerli nei loro primi mesi di cammino [5]. cesto a forma di campana, aperto in alto e alla base, entro cui si mettevano i bambini, che così imparavano a camminare [6]. protezione contro le cadute [7]. mutande al posto di calzoni [8]. sediolina, piccola sedia [9]. vaiolo [10]. ll’arte: il lavoro; er diggiuno: il digiuno ecclesiastico. Il digiuno ecclesiastico cominciava a 21 anni [11]. ci Nacque a Roma nel 1791. Nel 1813 fu tra i fondatori dell’Accademia Tiberina. I viaggi per l’Italia e le letture dei grandi scrittori di tutti i tempi, dei testi illuministici e romantici europei lo condussero alla elaborazione di un progetto di scrittura dialettale che fosse il monumento della vita e della società di Roma, del popolo di Roma. La vasta opera di Belli comprende ben 2279 sonetti romaneschi, di cui solo ventitré furono pubblicati in vita. Composti prevalentemente in due fasi (1830-37 e 1842-1847), sono documento completo dell’epoca e al tempo stesso metafora severa, comica e tragica, dell’esistenza. Belli morì nel 1863.
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