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MASSA DORMIENTE?
La massa di sabato scorso mi ha sinceramente un po' deluso.
Tornandomene stancamente a casa pensavo alle "regole del favoloso gioco
della massa critica" quali: avere un comportamento corretto con gli
automobilisti, mantenere il gruppo il più possibile compatto, cercare di rispettare la
segnaletica stradale, ottenere il massimo di visibilità e di attenzione, creare
consenso, evitare incidenti di qualsiasi tipo, ecc...
Mi sono avvicinato con entusiasmo al movimento dopo la MC di Natale, ho osservato, cercato di capire come ci si muoveva, capire le regole di base
indispensabili all'interno di un evento fondamentalmente libero e anarchico ma che deve rimanere sempre collettivo. MC mi ricorda le tecniche usate dai
piccoli pesci che si alleano costituendo un branco enorme simile ad un unico essere con il quale riescono a difendersi e spesso addirittura a spaventare i
predatori più grossi. E questo funziona se tutti fanno i pesci piccoli e stanno
uniti agli altri, altrimenti li mettono solo in pericolo.
E infatti, perché passare con il semaforo rosso? E' pericoloso sia per i primi che forzano il "blocco" delle auto, sia per gli altri costretti a
seguirli (va bene passare con il rosso solo per non spezzare il gruppo se la testa è già
passata con il rosso o no?)
Non si diceva di cercare di mantenere un comportamento corretto con gli automobilisti? Che credibilità possiamo avere come movimento se ci comportiamo
come dei kamikaze della strada? Altro che portare massa bimbi…
Fermarsi al semaforo è fondamentale per ricompattare continuamente il gruppo e renderlo sempre "massa", insieme di entità che solo unite posso
creare un evento significativo. La sosta al semaforo può essere usata per fare
performances, buttare le bici a terra (bellissimo effetto!), volantinare, ecc…
Il non fermarsi ai semafori, oltre al pericolo, trasforma la MC in una biciclettata veloce, un autonomo zigzagare tra le auto, un inseguimento della
testa del gruppo in fuga delirante verso l'ignoto.
Vi allego una foto che sono riuscito a fare in una delle pochissime pause della
massa
Fraternamente
Armando
14-aprile-2003