Don
Pedro Poveda era un uomo semplice, umile, audace e di dialogo, con una
chiara coerenza tra il suo modo di sentire, di pensare e di fare,
sostenuta con serena fortezza tra il pluralismo e la contraddizione. Non
rassomigliava a quelli che si distinsero per il loro protagonismo, in
un'epoca nella quale tutti desideravano avere un ruolo molto importante
nel complesso scenario della vita spagnola. Era di quelli che, con
discrezione, prendevano sul serio ciò che si doveva fare, lasciando gli
onori, i primi posti e le lodi agli altri. Ma tutti lo conoscevano.
Sapevano dove trovare padre Poveda sempre disposto ad ascoltare e a
incoraggiare.
Ogni epoca storica ha le sue tendenze e le sue sfide, e anche la sua, in
cui l'Europa si apriva alla modernità.
Aveva
26 anni quando cominciava un nuovo secolo, il XX, nato
con l'ansia di rinnovamento che di solito accompagna
il cambio di secolo.
Giovane,
coraggioso, deciso, gli sembrava allora che tutto si potesse fare e, molto
entusiasta del proprio ideale, si buttò a capo fitto non per lamentarsi
del molto che c'era da fare, ma per impegnarsi in quello che poteva. Così
si comportò sempre. Ed ebbe pieno successo, un successo però molto
particolare: diventò un grande santo. Un santo di quelli che insegnano
come si vive e si muore per Cristo.