L'Incarnazione ben intesa  

San Pedro Poveda è il fondatore dell'Istituzione Teresiana, Associazione di laici approvata da Pio XI nell'anno 1924, attualmente presente in 30 Paesi

        

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L’incarnazione del Verbo, chiave della sua spiritualità

 

 

La più genuina sintesi del carisma, del dono di Dio per la Chiesa e per il mondo, ricevuto da chi ben presto definì sé stesso "strumento" nelle mani di Dio, è condensata in questo breve testo, redatto da don Pedro Poveda:

"L'Incarnazione ben intesa, la persona di Cristo, la sua natura e la sua vita offrono a chi lo comprende, la norma sicura per arrivare ad essere santo con la santità più vera, rimanendo al tempo stesso umano dell'umanesimo vero".

 

Questa affermazione è inserita nella parte finale, conclusiva, di un breve scritto del 1915, reso pubblico nel "Bollettino delle Accademie Teresiane" dell'ottobre 1916 che, riferendosi a Santa Teresa di Gesù, intendeva spiegare il "carattere eminentemente umano di quella vita tutta di Dio".

Questa chiara e forte chiamata alla santità, conseguenza dell'avere ben capito il mistero dell'Incarnazione del Verbo, che trova nella persona di Cristo la chiave di una vita "pienamente umana e tutta di Dio", costituisce il nucleo della spiritualità del sacerdote Pedro Poveda e del carisma dell'associazione di laici da lui fondata, che è l'Istituzione Teresiana. Il resto è sviluppo di questo primo e fondamentale pensiero che presenta, sin da principio, una sottolineatura essenziale. "Fede e scienza" o "spirito e scienza", "preghiera e studio", "maestri virtuosi e sapienti", "fede e cultura" sono alcune varianti del ripetuto binomio povedano, i cui termini si richiamano tra loro, definito da lui "forma sostanziale", "dogma" o volontà fondazionale della sua Istituzione Teresiana. O, detto in altro modo, con parole scritte nel 1932:

"Bisogna dimostrare con i fatti che la scienza si coniuga bene con la santità di vita".

 

Dello stesso anno, e per gli stessi destinatari, è quest'altra affermazione, che ripete e sottolinea nell'opuscolo "Hablemos de las alumnas" pubblicato nel 1933: "Considero un errore la preoccupazione eccessiva di circondare la giovane studentessa di ogni genere di comodità e di isolarla da ogni contatto con l'umanità povera e bisognosa per evitarle sofferenze e dispiaceri. A che cosa servirà, dopo, una giovane educata così? Quale ruolo avrà nella società, a chi gioverà la sua cultura?"

Egli era convinto della responsabilità sociale che comporta un titolo accademico, e del fatto che i cristiani potevano e dovevano apportare alla società pluralista contemporanea orientamenti, valori e impegno per la costruzione di un mondo più umano, più giusto e solidale. Se fece in modo che gli abitanti delle grotte di Guadix avessero i migliori metodi pedagogici del momento, era perché, nel suo modo di intendere il rapporto fede - scienza, soggiaceva un senso di comunione, di solidarietà e di giustizia capace di incanalare gli sforzi comuni verso un futuro migliore, più consono con la vera volontà di Dio.

 

Per questo motivo lo stile di questa spiritualità si caratterizza per la semplicità, la gioia, la mitezza, la responsabilità nel lavoro, la capacità di collaborare e l'esigenza costante nello studio, e ha come meta la santità più vera.

 

"Se sarete donne di fede - diceva alle universitarie - stimerete un

dovere primario il compimento dei vostri obblighi e uno di essi è lo studio, il lavoro, il lavoro assiduo che vi rende atte e degne di possedere un titolo che, se da una parte vi fa accedere a posti sociali di importanza e di prestigio, dall'altra vi obbliga ad acquisire il bagaglio scientifico necessario per occuparlo degnamente senza ingannare la società che vi offre questi posti perché suppone che siate adeguatamente preparate".

 

I numerosi scritti dedicati all'Istituzione Teresiana dal suo fondatore tracciano, dunque, un itinerario che parte dalla radicalità della vita cristiana e presenta alcuni aspetti essenziali come il cristocentrismo, la vita nello Spirito, la solida devozione mariana, il senso profondo di essere Chiesa, e fa dell'educazione e della cultura, specialmente dei più poveri un vero segno del Regno di Dio. La sua spiritualità sacerdotale ha come centro una profonda vita eucaristica dalla quale scaturisce la sua intensa attività apostolica. L'intimità e la identificazione con Cristo Crocifisso, la sua carità eroica con tutti, l'umiltà profonda e la mitezza autentica sono i tratti che caratterizzano questo inconfondibile uomo di Dio.

 

E come sintesi, o come costante atteggiamento, Pedro Poveda sottolinea l'importanza di bene operare, di essere testimone eloquente dei fatti e della realtà. Sono del 1935 le affermazioni espresse dall'inizio in diversi modi: " la verità é nei fatti, non nelle parole, come diceva San Giovanni: 'Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con le opere, perché in questo consiste il vero amore". Le opere, sì; esse danno testimonianza di noi e dicono con eloquenza incomparabile quello che siamo".

      Chiesa di Brsec. Croazia. Foto MIT
Chiesa di Brsec. Croazia Foto MIT
Chiesa di Brsec.Croazia. Foto MIT
      Chiesa di Brsec. Croazia. Foto MIT
     Chiesa di Brsec. Croazia. Foto MIT
 

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