Durante
questi sette intensi anni di Covadonga comprese via via in profondità
quello che aveva incominciato a percepire a Guadix: l'importanza della
funzione sociale dell'educazione e, di conseguenza, la necessità che i
maestri fossero ben preparati professionalmente, vivessero la loro fede in
modo coerente e responsabile, fossero solidali e sapessero cooperare.
I
suoi frequenti soggiorni a Madrid, passaggio obbligato dei suoi viaggi a
Linares, e la vicinanza a Oviedo, con una prestigiosa Università, e a
Gij6n, con un importante porto aperto all'Europa e all'America, ampliarono
il suo orizzonte e le sue conoscenze. Giunse così a captare, con grande
profondità, i problemi concreti del rapporto tra fede e scienza che
incidevano in modo decisivo nel campo della scuola. Negli articoli che
pubblicò in quel tempo sulla stampa, che furono raccolti poco dopo in un
opuscolo intitolato "Alrededor de un proyecto", analizzò
questi problemi.
In
quello stesso periodo nasceva, a partire da diverse isolate esperienze, la
pedagogia scientifica, e lo Stato, da parte sua, tentava di rendersi
responsabile della scuola, prima principalmente in mano alla Chiesa.
Quella
di Covadonga fu una tappa decisiva della sua biografia, durante la quale
maturò il suo ideale apostolico ed educativo, orientato alla formazione
degli educatori.
Nei
suoi lunghi spazi di preghiera, "guardando la Santina",
approfondì il mistero dell'Incarnazione del Verbo e la partecipazione dei
credenti nel mistero della Redenzione. Dalla sua identificazione con
Cristo Crocifisso e dalla riflessione sulla realtà, che progressivamente
andava scoprendo, nacquero nuovi progetti. Per tradurli in pratica scrisse
e pubblicò articoli ed opuscoli programmatici, come il conosciuto "Ensayo
de Proyectos Pedagogicos", il "Simulacro pedagogico"
e il "Diario de una Fundacion" nei quali ebbe la
chiaroveggenza e l'audacia di proporre un ampio piano di formazione e
coordinamento degli insegnanti, coordinamento che poco dopo diede luogo
alla Federazione Nazionale di Maestri Cattolici. Inoltre, disposto sempre
a "cominciare facendo", dal 1911 fondò "Accademie per
studentesse delle Magistrali, Centri Pedagogici e Riviste che diedero
inizio all'Istituzione Teresiana. Per le "Accademie" scrisse:
"Avisos Espirituales de Santa Teresa de Jesus", selezione
dalle sue opere in 20 brevi capitoli, e "Consejos" alle
Professoresse ed alle Alunne, future maestre, dove vengono abbozzate le
linee pedagogiche che avrebbe sviluppato successivamente.
Per
dare impulso a quest'Opera, che riuniva persone chiamate ad evangelizzare
nel mondo dell'educazione e della cultura, nel 1913 si trasferì a Jaén,
dove fu nominato canonico della Cattedrale, conseguì il diploma di
Maestro, insegnò come professore del Seminario e delle Scuole Normali e
prese parte attiva alla vita della città, prestando sempre molta
attenzione ai settori più bisognosi e alle nuove correnti educative e
culturali del luogo. Molto presto fu richiesta la sua presenza in diverse
iniziative cittadine come l'Associazione della Stampa, l'Accademia degli
Studi Superiori e la Reale Società degli amici del Paese. Divenne anche
direttore spirituale del Centro Operaio, membro della Giunta dei Carcerati
e della Giunta Provinciale di Beneficenza. Inoltre, dal 1912, apparteneva
all'Unione Apostolica dei Sacerdoti Secolari, di carattere internazionale.
A Jaén pubblicò l'articolo "Lo studio della Pedagogia nei
Seminari", convinto del fatto che coloro che avevano la missione
di educare alla fede avrebbero dovuto avere una adeguata preparazione
pedagogica.
Appena
giunto in questa città, conobbe Maria Josefa Segovia, che stava
terminando i suoi studi nella Scuola Superiore del Magistero di Madrid, e
che diventerà la sua principale collaboratrice nell'Istituzione
Teresiana. Da lì continuò ad incoraggiare le "Accademie" e i
Centri di Formazione Pedagogica che erano contemporaneamente luoghi di
profonda vita cristiana e che presentavano una fisionomia sempre più
definita.
Questa
Istituzione si diffuse molto rapidamente e vide aumentare notevolmente le
sue attività ed i suoi collaboratori. Nel 1914 don Pedro Poveda aprì a
Madrid la prima Residenza Universitaria della Spagna e la sua Opera giunse
ad essere, forse, il gruppo più qualificato ed impegnato nella formazione
umana e cristiana della donna impegnata nello studio. Nel 1917
l'Istituzione Teresiana, articolata in vari gruppi, e presente attivamente
nei diversi settori della cultura e della società, fu riconosciuta
civilmente a Jaén, secondo la vigente Legge delle Associazioni, ed
ottenne l'approvazione ecclesiastica diocesana come Associazione di Laici,
chiamata "Pia Unione" nel Codice di Diritto Canonico
recentemente promulgato. Rimase costituita sin dagli inizi come una
Istituzione laicale complessa, con un unico spirito e missione e diversi
modi di appartenenza. Si poneva sotto la titolarità di Santa Teresa di
Gesù, donna di ampia cultura e maestra di preghiera, adottava come stile
di vita quello dei primi cristiani e riconosceva l'educazione e la cultura
come l'ambito specifico della sua missione.
Durante
la permanenza a Jaén pubblicò "Consideraciones" e il
libro dal titolo "Jesus, Maestro de oraci6n". Videro pure
nuove edizioni i suoi scritti della tappa di Covadonga e aggiunse una
nuova ed importante serie ai suoi "Consejos".