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Diablo II: il Signore del Caos è ancora fra noi |
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Diablo possiede tutte le caratteristiche che un
gioco deve avere per essere bello: non deve essere troppo complicato, deve essere giocabile nel tempo,
rispondendo alle esigenze dei
giocatori, deve essere giocabile in rete supportato da una buona comunità
di appassionati e soprattutto deve
essere divertente. Ma pensando a Diablo come a un gioco di puro
svago lo si metterebbe sullo stesso livello di uno
sparatutto o di un picchiaduro. E invece Diablo è qualcosa di più.
Cerchiamo di trovare cosa sia quel "di più" attraverso la descrizione
delle sue caratteristiche.
La
storia. Dopo aver cercato nel corso dei secoli di
corrompere la pietra dell’anima, Diablo e il suo esercito infernale
sferrarono un possente attacco alla cittadina di Tristram insediandovisi.
Estesero gradualmente la loro influenza sui territori circostanti cercando
di soggiogare i potenti delle terre limitrofe. Tutti cedettero meno uno,
Re Leoric che oppose una strenua resistenza finché Diablo rapì il figlio
Albrecht e con il suo aiuto costruì per sé e per il suo orrendo esercito
un sistema di cripte e catacombe al si sotto della città di Tristram che
finì in fiamme in seguito agli scontri violenti che portarono morte e
distruzione. Ma uno
sconvolgente destino aspettava colui che avrebbe sconfitto Diablo: il
maligno si sarebbe impossessato di lui e del suo corpo e, nonostante una
furibonda battaglia interiore, l’eroe era destinato a soccombere e a
prendere, a sua volta, le veci del Signore del Terrore. Ma la
Cittadella del male con i suoi seguaci era per sempre distrutta: bisognava
trovare aiuto. A questo punto della storia iniziano le gesta del nostro personaggio. Il
gioco Diablo II
è un gioco della Blizzard, casa produttrice famosa
anche per altri titoli che hanno riscosso parecchio successo presso i
giocatori di tutto mondo, tra i quali è necessario citare Warcraft (di cui è
stato pubblicato da circa un mese il terzo episodio).
Il gioco è uscito nell'estate del 2000, a diversi anni di distanza dal
predecessore Diablo, che comunque
aveva appassionato eserciti di videogiocatori, con i suoi due milioni e
mezzo di copie vendute: l'attesa era alle stelle, diversi siti
internet scandivano i secondi che mancavano all'uscita del gioco del
quale si avevano notizie di corridoio, ma l'uscita ufficiale nei negozi
veniva sempre posticipata. Questa lunga attesa è stata premiata con
grande successo per la Blizzard, che ha venduto oltre 4 milioni di copie e
in seguito ancora con l'espansione di gioco, Lord of Destruction (LoD),
che a sua volta ha venduto un milione di più copie, record storico per
un'espansione di gioco. Nel primo Diablo, mai tradotto in italiano, ma distribuito a suo tempo in Italia (1996), il giocatore poteva interpretare la parte di un mago/stregone, o di un guerriero o di un ladro, progredire nella conoscenza di incantesimi, per arrivare allo scopo ultimo del gioco, cioè uccidere Diablo. La realizzazione grafica prevedeva la creazione di dungeons generati casualmente, con la presenza di mostri sempre più difficili da battere fino allo scontro finale con il famigerato mostro colpito da maledizione. Diablo II rispetta in generale la struttura del gioco, in una versione graficamente più accattivante (anche se non perfetta) e con una differenziazione tra i personaggi più ampia. Anche se Diablo veniva chiamato "gioco di ruolo", mancava di due caratteristiche irrinunciabili per questo genere di gioco, e cioè la personalizzazione del proprio personaggio, ma anche la presenza di una storia, anche minima, entro la quale muoversi. Diablo II, seppur con un ritardo mostruoso (è il caso di dirlo), rispetto alle attese di tutti i giocatori del mondo, arriva a colmare questa vistosa lacuna, grazie alla caratterizzazione di personaggi, oggetti, ambienti. Per quanto riguarda questi ultimi, la storia si svolge in 4 lunghi episodi (che salgono a 5 in LoD), nel corso dei quali il personaggio da noi scelto deve portare a termine delle missioni secondarie ma necessarie al raggiungimento dello scopo principale: cacciare i signori del Caos. Ogni ambiente è caratterizzato da paesaggi, abitanti e mostri diversi: dal deserto di Luth Golein ai ghiacci di Arrogath, dai prati del campo delle ranger alle paludi di Kurast. La storia, che viene dipinta attraverso dei filmati che hanno marginalmente a che vedere con i nostri momenti di gioco ricostruendo il corso dei fatti e dando loro senso, è ben costruita, molto meglio di quanto ci si possa aspettare da un gioco dove l'obiettivo principale è quello di attaccare nemici. Anche se alcuni aspetti possono ricordare quelli di un gioco di ruolo per PC, Diablo II non può essere racchiuso in questa denominazione, in quanto non sono previste caratterizzazioni specifiche dei personaggi e il gioco mantiene una rigidità che non permette scelte alternative: le missioni affidate al nostro personaggio sono fisse per tutti. Lo scopo del gioco non è tanto quello di ampliare conoscenze e fare esperienza, come un gioco di ruolo dovrebbe prevedere, ma sostanzialmente picchiare. I personaggi E' possibile utilizzare diversi personaggi: il barbaro, il paladino, la amazzone, la maga, il negromante. A questi se ne aggiungono due nuovi, il druido e l'assassino, presenti nell'espansione Lord of Destruction. Tutti questi PG hanno caratteristiche differenziate, che possono essere migliorate mano a mano che crescono di livello. In generale il barbaro preferisce i colpi con armi a due mani, il paladino utilizza aure di protezione, l'amazzone attacca con arco e frecce incantati, la maga utilizza gli elementi per difendersi, il negromante ricorre al regno dei morti per attaccare. Per quanto riguarda i personaggi di LoD, il druido si affida alle trasformazioni animali e l'assassino alle arti marziali. Accanto al nostro personaggio, potremo utilizzare altri combattenti contro le oscure armate di Diablo e dei suoi fratelli, che muovono contro di noi e contro i brandelli di umanità nel mondo dove ci troviamo. Gli oggetti In ogni caso però, rispetto al primo Diablo, esiste una maggiore differenziazione non solo tra le classi di PG, ma anche tra PG della stessa classe, attraverso l'utilizzo di abilità e l'uso delle armi. La preferenza dell'assassino per gli artigli, o il desiderio di bacchette magiche per l'incantatrice rendono più bella la ricerca di armi, armature, scudi e amuleti. E c'è di che divertirsi: gli oggetti magici sono tantissimi, da quelli comuni a quelli più rari (evidenziati dal nome scritto a lettere gialle), o unici (a scritte in oro), ai potentissimi oggetti da Kit, elmi, armi o armature appartenuti ad eroi che, indossati insieme, forniscono abilità aggiuntive. E ancora gemme, teschi e, in LoD, anche rune magiche per adornare oggetti con incavi appositi (da uno a 4) conferendogli ulteriori capacità magiche. La personalizzazione dei PG avviene anche graficamente: l'aspetto del nostro personaggio si modificherà a seconda dell'oggetto che avrà indossato. Gli oggetti che è possibile trovare durante le singole sessioni di gioco (non solo armi e gemme, ma anche pozioni per curarsi o aumentare il mana) possono essere indossati e inseriti nel proprio inventario ed eventualmente venduti. I guadagni o eventuali oggetti collezionati potranno essere conservati nel proprio nascondiglio, una cassa che il nostro eroe porta sempre con sé. Una delle critiche che vengono fatte a Diablo II riguarda la ristrettezza dell'inventario all'interno del quale possono essere riposti oggetti; anche se lo spazio non è mai sufficiente, visto che gli oggetti appetibili possono essere tanti, il cubo Horadrim, un oggetto magico che viene trovato nel corso delle avventure, risolve parzialmente il problema: in primo ruolo tale cubo, occupando solo 4 slot dell'inventario, può contenere 12 slot di oggetti; inoltre, il cubo Horadrim ha la capacità magica di trasformare tre oggetti meno potenti in un oggetto più potente, con vantaggi sia sulle caratteristiche dell'oggetto in questione, sia sullo spazio occupato: per assurdo tre gemme piccole dello stesso tipo occupano più spazio di una gemma più grande. A ridurre il problema interviene LoD, nel quale il nascondiglio viene ampliato ulteriormente.
La grafica Nonostante
il molto tempo speso per la progettazione di questo gioco, la parte
grafica non e’ stata curata come ci si sarebbe aspettati. Vi
erano e vi sono tuttora critiche e perplessità soprattutto per il
fatto che Diablo II fa uso nelle fasi di gioco di una risoluzione a 640x480,
mentre se si è in possesso di una copia dell'espansione Lord of
Destruction è possibile utilizzare una più moderna 800x600 (presente
nello stress test anche per il gioco vero e proprio ma in seguito
eliminata). Tuttavia la resa grafica è più che buona e gli effetti dei
vari incantesimi sono molto suggestivi. A questo proposito è bene
chiarire che Diablo II pur potendo teoricamente girare sia sotto Direct 3D
che sotto Glide, da il meglio di sé con quest'ultima modalità: infatti
con D3D può capitare che vi siano frequenti rallentamenti anche con
schede dell'ultima generazione (leggi GeForce). Questo è uno dei difetti
che affliggono Diablo II anche se certamente non il più grave. In conclusione... Nonostante qualche indubbio difetto il punto di forza di Diablo II è senz’altro la giocabilità: un coinvolgimento praticamente infinito grazie alle diverse classi di personaggi di cui abbiamo parlato e a tre diversi livelli di difficoltà, normale, incubo, inferno, che rendono sempre più difficile il raggiungimento degli obiettivi ma premiano i personaggi con oggetti sempre più potenti e specifici. Il successo di Diablo II non si ferma soltanto nelle piacevoli ore di gioco passate tra una missione e l'altra, e neppure davanti alle serate in collegamento con Battle.net per giocare con altri appassionati, che sono veramente moltissimi: il divertimento continua dopo mesi, anche anni. Basti pensare che il gioco, nella sua ultima versione LoD, è uscito più di un anno fa e ancora non ha annoiato milioni di persone; anzi, adesso che ci penso, ho proprio da finire una missione. Sarà il caso che termini questo articolo. Il voto di Merraigan.it: 07/08/2002 |
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