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La m u s i c a |
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Consumismo, c'è chi può e chi non può
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Nel periodo del Boom si imposero diverse innovazioni tecnologiche tra cui il microsolco, ovvero una nuova tecnica di incisione che consentiva di registrare una quantità notevolmente superiore di musica su una superficie più piccola, e con una qualità di suono molto più elevata. In origine, a dire il vero, si diffusero due standard diversi: il 45 giri e il 33 giri. All'inizio si impose il 45 giri, che poteva essere suonato anche su giradischi portatili e conteneva su ogni facciata una canzone della lunghezza abituale. Con il microsolco il mercato subì un cambiamento e la qualità di dischi venduti cominciò a crescere. L'industria dei dischi si rese autonoma da quella dei giradischi. A metà degli anni '50 bastavano poche decine di dollari per produrre un disco a 45 giri da far circolare tra gli amici. In Italia, nel frattempo, un rinnovamento profondo della canzone italiana fu avvertito nel 1958, durante l'VIII Festival della Canzone di San Remo, quando Domenico Modugno esplose con l'urlo liberatorio di "Nel blu dipinto di blu ", riportando un successo che l'anno successivo fu bissato da " Piove". Sulla scia di Modugno, sorsero fenomeni destinati a mutare radicalmente gli stilemi della canzone italiana, i cantautori, presenti in massa al festival di San remo del 1961. Inoltre, entrarono nella canzone destinata al grande pubblico temi politici e sociali, divenire veri idoli per i consumatori adolescenti degli anni Sessanta: un esempio fu Gianni Morandi. |
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