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L a m o d a |
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Consumismo, c'è chi può e chi non può
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Nel periodo del Boom economico la donna si vestiva in modo elegante, con tailleur, gonne lunghe sotto il ginocchio e vestiti chiari, a pois, specialmente in estate. Nelle giornate calde si usava mettere sulla testa un fazzoletto colorato. Il colore più usato era il bianco con ricami o disegni in nero. Le scarpe avevano una zeppa altissima, ed erano in tessuto. Molte ragazze portavano gli occhiali da sole, specialmente il modello a "farfalla". I capelli venivano portati lunghi sulle spalle gonfi sulla fronte e con le punte verso l'alto. I bambini, invece, venivano vestiti come gli adulti: erano sempre eleganti, con cappotti, papillon e pantaloncini corti. Gli uomini si vestivano con abiti eleganti, ma verso la metà degli anni 60 i giovani cominciarono ad usare i jeans. I militari portavano quasi sempre la divisa, anche fuori servizio. Finito il lavoro, si vestivano con abiti sportivi. Si diffusero i grandi magazzini e i vestiti in serie, che potevano essere acquistati anche da persone con un reddito più basso. Fu un nuovo impulso per lindustria dellabbigliamento e fu un successo anche per nuove figure professionali: gli stilisti. Fra questi ricordiamo linglese Mary Quant, che negli anni 60, rese popolari le mini-gonne che vennero poi importate negli Stati Uniti. Successivamente Mary Quant aprì un negozio nel quale si vendevano vestiti giovanili tra cui le prime gonne corte e gli stivali alla caviglia ed ebbe una straordinaria fortuna anche in Italia |
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Scuola media statale "Giovanni XXIII" Spirano (BG) Scuola media statale "Michelangelo" Bari