Su Gaspard de la nuit Paul Verlaine Expo Toulouse-Lautrec Maurice Ravel Bibliografia

Paul Verlaine nacque a Metz nel 1844, e si trasferì a Parigi con la famiglia nel 1851, dopo le dimissioni del padre dall'esercito. Nel 1865 morì suo padre, si trovò ventunenne con una laurea in lettere, avviati studi legali, un lavoro da impiegato nella Prefettura della Senna, e domicilio nella casa della cugina quasi coetanea da poco maritata, dove Paul si concedeva una vita di comodità e vizi. Il bere era già un'abitudine, e si unì ad un gruppo di poeti che frequentavano la libreria "Passage Choiseul", dove l'editore Alphonse Lemerre cercava di dare spazio a voci giovani e foriere di novità.

Al 1866 risale la sua prima collaborazione editoriale, quando il "Parnasse contemporain" gli offre di ospitare sette composizioni originali nel fascicolo in uscita. La raccolta "Poèmes saturniens" venne menzionata dal bollettino della Libreria il 17 novembre di quell'anno.

Solo qualche anno dopo, cominciò a frequentare i primi, evasivi salotti bohèmien, e ruscì nella pubblicazione di altre raccolte, come le "Fetes Galantes" e "La bonne chanson". Sposa una sorellastra (1870), si arruola e presta servizio nella guerra contro la Germania: tuttavia, finisce per unirsi al coraggioso tentativo della Comune. Torneranno a Parigi solo dopo qualche mese, trasferendosi nell'appartamento dei suoceri.

La sua vita sprofondava lentamente nell'abisso dell'alcolismo, era divenuto intrattabile, non facevano che ripetersi scene di violenza: ebbe un figlio, scoprì il giovane talentuoso Rimbaud e lo introdusse nell'ambiente degli artisti bohèmien, persone che cercavano la propria verità all'interno di una realtà distorta, nella quale si calavano di continua attraverso il consumo di oppio, di hashish, da poco introdotto nei salotti parigini dalla lontana India, degli alcolici più vari, e dell'assenzio. Quest'ultima sostanza, al contempo alcolica e allucinogena, si era diffusa in Francia divenendo una bevanda molto comune: le persone si trovavano al bar per berne un bicchiere, alla stregua degli inglesi con il loro appuntamento immancabile delle cinque.

Il rapporto tra Verlaine e Rimbaud, che cominciò ad intensificarsi per mezzo della collaborazione poetica, diventò una relazione sentimentale: la vita coniugale di Verlaine declinò in breve tempo, non appena la moglie ritrovò alcune lettere dei due amanti.

Il suo manifesto letterario "Art poétique" esce in stampa nel 1882, assieme ad altre poesie, sulle pagine di Paris-Moderne, la rivista del suo futuro editore Léon Vanier, dopo diversi anni di vita movimentata ed estremamente passionale tra la Francia e i suoi avventurosi soggiorno sul suolo britannico.

Il concetto di decadenza diventa verbalmente concreto attraverso la poesia "Languore", che Paul Verlaine pubblicò nella raccolta "Cose lontane, cose recenti" (Jadis et Naguère, 1885).

Il 1893 è l'anno in cui riesce a pubblicare una parte consistente della sua produzione (poesie, articoli, prose), proseguendo i suoi cicli di conferenze sulla poesia moderna, sui "Poeti maledetti", su decadenti e simbolisti, sia in Francia che all'estero. La sua esistenza è ambientata nello squallore di locali mal frequentati, incontri (omo)sessuali ed equivoche compagnie, e la condanna dell'alcool.

Morì a Saint-Etienne du Mont nel 1896 di polmonite, una malattia che aveva incubato in anni di trascuratezza e che alfine esplose. Al suo funerale, il 10 gennaio, una folla di migliaia di persone accompagnò la processione, e alcune orazioni, tra cui quella celebre di Mallarmè, resero immortale il suo nome.

 

                                                                                         

 

            Pierrot

            Ars Poetica

            Languore

 

 

 

 

Paul Verlaine:  opere

 

1866  Poèmes saturniens (Poemi saturnini)

1869  Fetes Galantes (Feste galanti)

1870  La bonne chanson (La buona canzone)

1874  Romances sans paroles (Romanze senza parole)

1881  Sagesse (Saggezza)

1884  Jadis et naguère (Cose lontane, cose recenti)

1884  Les pòetes maudits (I poeti maledetti)