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I tratti di Matula sono stati tracciati dalla penna del suo creatore: Karl-Heinz Willschrei, ma anche il suo interprete, Claus Theo Gärtner, dopo vent'anni di convivenza con il suo personaggio diceva: «Quando si interpreta un ruolo per così tanto tempo non si può sempre solo inventare, si finisce con il dare al proprio personaggio molto di sè stessi: all'inizio era solo una figura vuota, un foglio bianco. Era un personaggio a cui qualcuno doveva dare vita e io gliel'ho data. A volte invidio Matula per la sua spensieratezza. Se dovessi descriverlo con una parola lo definirei "autentico". Ed è morale. Così morale come difficilmente qualcuno potrebbe esserlo nella vita reale». In più di 200 puntate Herman Josef Matula ha potuto dire molto della sua vita, creando così una sorta di biografia di sè stesso. L'incipit della serie, in un'aula di tribunale in cui lo stesso Matula si trova ad essere imputato, ha dato a Karl Heinz Willschrei la possibilità di fornire al pubblico una carta d'identità del suo nuovo personaggio. Nato il 18 Marzo 1949 - quindi sei anni più giovane del suo interprete - è celibe, cattolico e ha prestato servizio in polizia fino al 1981, anno del suo congedo. Il suo addio alla polizia è forzato: accusato di avere coperto un malvivente che aveva una relazione con sua sorella, viene condannato per favoreggiamento con la condizionale. La sua nascita nel 1949 viene confermata anche in "Delitto scoperto all'alba", salvo poi essere smentita nell'episodio "Una tragica eredità"; qui infatti il detective dichiara che suo padre è morto durante la Seconda Guerra Mondiale «nel '45, proprio all'ultimo, quando era quasi finita. E mia madre è morta nel '69, di cancro». Ma ci sono ancora contraddizioni su questo importante dato anagrafico del nostro eroe. Sulla sua tessera di investigatore e sul porto d'armi, infatti, la data indicata è 18 Aprile 1943. In "I vigliacchi non uccidono", quando viene fermato e schedato dalla polizia, la foto segnaletica riporta come anno di nascita il 1947. Scopriamo che a scuola veniva chiamato Jup mentre dei suoi parenti più stretti sappiamo solo che ha una nipote (nell'episodio "Investito e abbandonato") e che aveva un nonno che abitava a Königshalle ("Guai in vista"). Nella puntata "Falso movente" lo vediamo quasi milionario, alle prese con l'eredità della zia Helene Matula la quale - ricoverata in una casa di cura di Hanau - muore lasciando al nipote un terreno dalle parti di Lerchesberg, nella parte sud della città di Francoforte. Inizialmente gasato dalle aspettative, il nostro eroe inizia a pensare ad investimenti di vario tipo ipotizzando di vendere i 2000 metri quadrati di terreno. Solo alla fine scoprirà che, per un errore di trascrizione, la sua eredità consta solamente di 200 metri quadri all'interno di un'area ben più vasta e di scarso valore. Il consiglio dell'avvocato Voss lo porterà a vendere la sua parte di suolo per pagarsi le rate dell'auto nuova. Domenica
13 Ottobre 2001, vent'anni dopo il suo addio al corpo di polizia, il detective
Matula è stato "reintegrato ad honorem" con la carica
di commissario onorario.
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Claus-Theo Gärtner. (Screenshot ZDF) | ||||
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Quasi sempre senza il becco d'un quattrino, Matula si adatta a vivere in piccoli appartamenti costituiti per lo più da bilocali. Il primo di essi lo ottiene dal signor Berg come ricompensa per avergli riportato a casa la figlia Gabi al termine dell'avventura dal titolo "Lavoro straordinario". Più tardi il suo appartamento-ufficio, utilizzato fino a metà degli anni Novanta, sarà quello in Goetheweg 14, al piano rialzato. Il suo numero di telefono di casa è 535100, come si vede nell'episodio "Conto alla rovescia". Più avanti, invece, il suo indirizzo cambierà in Schlichterstrasse, 14, come mostrano la sua carta intestata ed il suo biglietto da visita come pure la voce sull'elenco telefonico in "Odio tra fratelli". Matula usa una Walther PPK il cui numero di matricola è M-122438. L'elenco telefonico in "Odio tra fratelli". (Screenshot ZDF)
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