IL CONVENTO DEI RIFORMATI
Il Convento fu fondato dai PP. Riformati nel 1610. E’ intestato a Santa Maria del Gesù. Capace di accogliere sedici monaci, ebbe tra i suoi menbri Fra Benedetto da Rossano. Il Convento fu soppresso in applicazione delle leggi napoleoniche nel 1809. Fu riaperto ai Monaci dopo la caduta di Napoleone; infatti una delibera del 5.8.1824 testualmente recita: “avendo il popolo di Bocchigliero fatto dimostranza per la devozione che sempre hanno avuto, ed hanno per la sacra immagine di S.M.I. da più anni la Chiesa fu riaperta al culto per la clemenza del nostro Sovrano, per questo motivo i monaci rioccuparono il convento”. Di tutta la struttura, a conservare l’architettura originaria, è il solo chiostro, anche se le colonne sono state intonacate e la cisterna atterrata. Le colonne e le arcate sono in laterizi ed a tutto sesto. Dei tantissimi manoscritti di cui certamente era ricco l’archivio del convento , quasi nulla ci è pervenuto se non un manoscritto in quattro pagine dal titolo “NOTIZIE” del 1600, scritto da Fra Benedetto da Rossano attualmente conservato nell’archivio della Chiesa Madre oltre ad una ventina di panegirici ,un inventario ed alcune lettere del cappellano,Fra Costanzo da Sersale, destinato dal Governo a reggere il convento e la chiesa nel 1800. Una lettera datata 1.2.1867 della direzione demaniale di Cosenza contiene i nomi dei monaci presenti nel convento al 1861. 1) P. Francesco Antonio da Rose ……..sacerdote a Rose 2) P. Costanzo da Sersale ………………sacerdote a Bocchigliero 3) P. Alfonso da Sersale ………………..sacerdote a Sersale 4) Fra Nicodemo da Rovito ……………Laico di Bocchigliero 5) Fra Gaetano da Mongrassano ………..Laico di Savelli 6) Fra Francesco da Bocchigliero ……….Laico di Bocchigliero 7) Fra Benedetto da Longobucco ………Inserviente di Bocchigliero Nel Catasto Onciario vol. 5986 del 1743 archivio di Napoli a pagina 43 sono riportati i nomi dei Frati presenti nel covento. Adestetiam Monasterium Ordinis Minoras S. Francisci, in quo habitant: 1)Frate Antonius a Sersala guardianus 2) “ Raphael a Longobucco Sacerdotes 3) “ Venens a Paludi “ 4) “ Ludovicus a Bucchilerio “ 5) “ Berardinus a Bucchilerio Clericus 6) “ Bonaventura a Bucchilerio “ 7) “ Petrus a Rossano Laicus 8) “ Paschalis a Bucchilerio Laicus COMUNE DI BOCCHIGLIERO Verbale sommario di verifica e ripresa in consegna dei locali e mobili spettanti all’ex Monastero dei Riformati di Bocchigliero che già inventariati ebbero a lasciarsi temporaneamente a mani dei Religiosi .L’anno milleottocentosessantasette il giorno nove del mese di gennaio in Bocchigliero. Il sottoscritto Ricevitore del Registro di Cariati, in esecuzione degli ordini Ministeriali espressi nella Circolare 3 dicembre 1866 n° 3 si è conferito in questo Comune di Bocchigliero ad oggetto di provvedere all’immediato sgombro del Chiostro per parte della corporazione Religiosa, sotto il titolo P.P. Riformati di S. Maria de Jesu, già soppressa per effetto della Legge 11 febbraio 1861, previa la verifica ripresa in consegna dei locali mobili descritti nell’inventario precedentemente redatto a di 25 maggio 1862 esistenti presso l’Ufficio del Registro. Al momento del suo arrivo ha intimato al Superiore FF dello Monastero suddetto P. Costanzo da Sersale pel titolare assente P. Francesco Le Rose la riconsegna dei locali e mobili descritti nell’Inventario sopraccennato, ed indi lo sgombro dei Religiosi tutti dal Chiostro. Il detto Superiore ha prontamente risposto alla fatta intima, e così si è proceduto, anche con l’assistenza del Sindaco locale, al presente verbale sommario di verifica in consegna ove sono descritti i locali e loro adiacenze nonché i mobili nel modo che segue : CAPITOLO PRIMO VASI VINARII Una botta di legno vuota della capienza di circa some cinque. Altra simile della capienza di soma sette Predi Urbanis Un fabbricato addetto a Convento situato nella contrada Riforma distante dall’abitato di Bocchigliero circa mezzo chilometro. Questo fabbricato è composto dal pianterreno e piano superiore. A pianterreno dalla parte di Oriente si trova la Cucina, la Focagna e la Legniera. Da mezzogiorno il Refettorio ed in continuazione verso Occidente esiste il magazzino ed uno stanzino primo a ricovero dei passeggeri. Dopo il Refettorio esiste una stanza ad uso di Dispensa dalla quale scendendo da una grata di legno si trova un basso addetto a Cantina. Dalla parte del Nord esiste la Chiesa annessa al fabbricato. Il piano superiore è composto di sedici stanze, cioè tredici esterne, e tre interne munite delle corrispondenti porte d’ingresso e serrature. Allato al Monastero e staccato dallo stesso, dalla parte di occidente vi sono tre casupole per uso di Stalla e pagliera, e dalla parte di mezzogiorno si trova altra casupola ad uso di forno. CAPITOLO TERZO Un Giardino seccagno della estensione di Ettari uno ed Are trentacinque coperto di dieci alberi di castagno ed altri di quercia contiguo al Convento, e vi si accede percorrendo il Corridoio che mena al Refettorio. La rendita presunta può calcolarsi ad annue £ 51 netta della parte colonica. Un pezzo di terreno sito nella contrada Calamitti tenimento di Bocchigliero della estensione di circa Ari 34 parte irrigabile e parte a secco, confinante da Mezzogiorno con la Fiumara, da Tramontana Difesa Calamitti appartenente al Comune, e da ponente beni di Annunciato Linardi. Questo immobile trovasi dato in fitto ad Antonio Ricco di Bocchigliero per l’anno estaglio di £ 25.50 pagabili in fine di ottobre, e si tiene dal medesimo con tacita riconduzione. CAPITOLO QUARTO Oggetti Mobilis Una Caldaia di rame di libbre 12 pari a chilog. 3,888 Due Tiette di rame di libbre 12 pari a chilog. 3.888 Due Casseruole di rame del peso di libbre 6 pari a chilog. 1.944 Una Pentola di rame vecchia di libbre 3 pari a grammi 972 Un Caldarotto di rame del peso di libbre 4.50 pari a chilog. 1.458 Un Coppo di rame del peso di libbre 3 pari a chilog. 1.300 Una Conchetta di rame con Coperchio di libbre 7 pari a chilog. 2.268 Una Casseruola con Coperchio di libbre 4 pari a chilog. 1.300 Tre Frissure di rame del peso di libbre 5 pari a chilog. 1.720 Altra Frissura grande di ferro Una Graticola di ferro Un tavolino di noce giusto l’inventario Tavolini di abete n° sette Sedie usate n° sedici Una Pontoniera di noce Un Orologio a pendolo inutilizzato CAPITOLO QUINTO Arredi Sacri e Mobili di Chiesa Due Calici di ottone con le corrispondenti coppe di Argento Incensiero con Navetta d’ottone Un Lampione d’ottone Una Pianeta di color rosso seta e lana Idem di color verde seta rasata Idem due di cotone una bianca l’altra colorata Idem detta di Portapiana consumata Camici usati di lino ordinarii num. Quattro Tovaglie di altare n° sei di cotone Confessionile uno di legno noce Un Organo Due Campane di bronzo Immagine di M. SS. De Jesu di legno Idem di San Giuseppe Immagine di S. Antonio di Padova Idem di S. Francesco d’Assisi Un parato di velluto di cotone tutto completo Idem bianco di seta Pianete usate n° tre di seta CAPITOLO SESTO Effetti Mobili più Preziosi Il Sacro Ostensorio, ossia sfera d’argento, del peso di once 30 inclusa l’anima di ferro ma con due cristalli puri a grammi 810 Un Calice d’argento del peso di once 14.50 pari a grammi 394 Pissida d’argento del peso di once 12.50 pari a grammi 338 Una Corona d’argento per Maria SS:ma con la palla superiore d’ottone ed anima di ferro del peso di once 16.50 pari a grammi 446 Altra simile pel S. Bambino con palla d’ottone ed anima di ferro del peso di once 3.50 pari a grammi 95 Ultimata la riconsegna dei locali e mobili come sopra fatta dal Superiore Funzionante del Monastero P. Costanzo da Sarsale e verificatene la esattezza in confronto dell’Inventario redatto in data 25 Maggio 1862 dal Sig. Giudice delegato alla presa di possesso , meno le quattro sedie di cui si è osservato al n° ventidue progressivo trovate mancante nonché per gli oggetti di rame designati ai n°13 a 19 i quali non furono punto compresi nel precitato inventario, come altresì per gli arredi sacri di cui si è osservato ai n° 42 a 44 del pari omesso, si è stimato bene di provvedere alla custodia di tutti i mobili che non è stato possibile di far trasportare, della residenza dell’Ufficio di Cariati stante la lontananza. A tale oggetto si è richiesto il Sig. Sindaco locale affinchè avesse proposto un custode di sua fiducia di sperimentata onestà, al che la detta autorità si è ella stessa esibita a provvedere al bisogno come altresì a far rispettare il locale e le sue adiacenze. Stante poi gli ordini superiori già emanati coi quali venne disposto che il P.Giuseppe Bartolini dei Minori osservanti fosse destinato ad ufficiare nella Chiesa del Monastero a dover rimanere aperta al culto, è stato …..? Di lasciare tutti gli arredi sacri ed i mobili più preziosi inservienti al culto in potere dello stesso Sig. Sindaco il quale poi curerà di darli in consegna al detto P. Bartolini, il quale non si è trovato da noi sopraluogo giusta gli ordini che ha dovuto ricevere. Il Sig. Sindaco nell’atto che dichiara di aver ricevuto tutti gli oggetti di sopra, si obbliga di rilasciarli ad ogni richiesta, ben vero però che gli arredi sacri, ed i mobili più preziosi inservienti al culto che resteranno in potere del precitato P. Bartolini saranno a suo tempo dal medesimo restituiti. I mobili inservienti all’uso personale dei religiosi sono stati ai medesimi rilasciati dietro formale richiesta come rilevati dalla dichiarazione rilasciata dal Superiore a nome di tutti che qui si alliga ,essendosi lo stesso praticato per i viveri in natura, frutto della questua giornaliera, la di cui distribuzione si è lasciata a loro discrezione.………………………ad esibireun notamento della religiosa famiglia insieme a tutti i documenti prescritti dal regolamento per la esenzione della legge 7 luglio 1866 onde ottenere le pensioni in detta legge stabilite. Avendo i medesimi adempiti verranno le carte tutte nel modo come si trovano trasmesse dal sottoscritto direttamente all’Amministrazione del fondo del culto. A compiere le operazioni disposte dalla prescritta Ministeriale del 3 Dicembre 1866 n° 3 non restava altro che intimare ai Religiosi tutti lo immediato sgombro del Chiostro, so che si è praticato ed eseguito dai Religiosi medesimi consegnandosi la chiave del Monastero e della Chiesa al Sig. Sindaco locale designandosi un quartino del Convento per uso di utilazione del ripetuto P. Giuseppe Bartolini come sopra destinato ad officiare nella Chiesa a rimanere aperta al pubblico culto. Fatto e chiuso il presente verbale in triplo originale, lo uno rimasto in potere del Sig. Sindaco qual custode degli oggetti, e gli altri due in potere del Ricevitore sottoscritto. Il Sindaco Il Ricevitore del Registro ( G. Pugliesi) (G. Nicoletti) Il Superiore del Monastero (F. Costanzo di Sersale Superiore in nome proprio e dalla….) |