Se mi posso spiegare posso raccogliere il vento, andare al largo o verso la costa...
...mi immagino comunque fatto per stare in mezzo ai venti
ed alle tempeste, ma posso rimanere ripiegato senza ingombrare troppo...
...o
diventare un cavallo di pianura che, finito oltre gli alberi alti, cerca sulla
cima di una montagna impossibile ma bellissima, dove c'è solo un lago alpino,
le ragioni della gioia.
(l'alba
del cavallo, gioia prima)
L’aria
è fresca ed il mattino è leggero, respiro... ieri é un giorno molto lontano.
Ho grandi occhi per guardare... niente al mondo ho mai guardato così. E’ un'emozione
fortissima, provo affanno e ne ho anche paura. Il paradiso non dovrebbe essere
lontano, ma io vorrei fermarmi qui.
Tutto mi appare: le pietre, i fili d'erba
e i fiori che si specchiano in un vivo profondo. Non voglio capire, verificare
e preoccuparmi, non mi servono altri lumi... tra poco spunterà e poi sarà alto
e caldo il sole.
(il
giorno del cavallo, gioia seconda)
Quasi fossi una entità da verificare mi sento illuminare
dal sole, mi lascio avvolgere e sento caldo, mi cerca gli occhi, devo abbassare
lo sguardo, ma resisto un poco... accetto il suo calore.. non mi curo se non
posso guardare altro... abbagliato e con addosso uno strano appagamento.
Sotto
le punte alte a pochi passi da qui, in questo agosto c’è ancora la neve. Il verde
è eccessivo, sembra finto. L’inospitale e quasi sterile ambiente diventa armonia
assoluta.
(la
sera del cavallo, gioia ultima)
Anche l’ultimo alito di vento è scomparso, rilievi e ombre
sono motivi di pace, nell'azzurro del cielo si sta aggiungendo il grigio e poco
rosso, cade anche su di me la quiete della sera, particolare e intensa, e il
tempo per fermarmi.
Non sarà la notte che verrà a cambiarmi, non c’è tristezza.