Parte
sesta
POSCRITTO
Sono
passati già quasi quattro anni dal giorno in cui posai
la penna e lessi le pagine che avevo scritto, di getto, tra angosce
e voglia di vincere tutte le battaglie della vita.
In questi anni sono cambiate un po' di cose ed ora che ho deciso
di fare sul serio, di fare della mia esperienza un piccolo tesoro
trovo giusto mettere i puntini sulle i.
Ho passato dei momenti davvero brutti, momenti in cui davvero
ho creduto di non farcela e che tutto fosse inutile; nel contempo
non ho mai abbandonato le forze neppure quand'erano così
esigue da far vacillare ogni certezza.
A 22 anni mi ritrovai con le analisi del sangue completamente
sballate. Pensammo al paggio. Dopo innumerevoli pellegrinaggi
ospedalieri, i medici accertarono una distruzione delle piastrine
per cause auto-immuni (correlata al problema dell'intestino).
Intanto più passava il tempo e più mi indebolivo,
tanto che entrai in crisi e per un attimo pensai di mollare tutti
i miei progetti. Fortuna volle che alla fine mi ripresi (anche
se dovetti ridimensionare un po' le cose) grazie un po' anche
a quello che era da sempre stato il mio sogno: il corso di naturopatia
(medicina naturale) dove si studiavano materie in comune con
la medicina tradizionale (anatomia, fisiologia, patologia) e
poi discipline quali la riflessologia del piede, iridologia,
fitoterapia
insomma mi si aprì davanti agli occhi
un nuovo orizzonte, un nuovo motivo per andare avanti: realizzare
anche questo mio vecchio sogno.
Andai da un immunologo e mi mise sotto cura cortisonica (cura
che va seguita a vita). Le analisi tornarono normali. La pancia
invece dava sempre più problemi.
Perdevo peso a vista d'occhio nonostante mangiassi come un lupo.
Avevo scariche anche di notte. Non sapevamo più cosa fare.
Da una parte avevo giorni bui in cui mi scoraggiavo, piangevo
e non credevo più in nulla. Dall'altra invece mi facevo
forza perché i nuovi studi mi prendevano molto ed anche
con lo sport non volevo smettere. Anche ridotta all'osso non
ho mai smesso di nuotare, di correre
Non mi interessava
nemmeno più se qualche ignorante mi diceva alle spalle
cose cattive. Io volevo sentirmi viva e nell'acqua dimenticavo
tutto; correndo sentivo che ce la potevo ancora fare. Nuoto e
corsa mi hanno indubbiamente aiutata, se non fisicamente, almeno
mentalmente ed oggi (che sto meglio) continuo a fare queste due
attività con la stessa passione (e riconoscenza per il
beneficio che ne ho avuto) di prima. Mi dovetti ricoverare perché
ero arrivata pressappoco a più di 30 kg. E si scoprì
che questa caduta delle mie condizioni di salute era dovuta al
morbo celiaco: una malattia genetica che può venire fuori
anche in età adulta e che consiste in una seria intolleranza
al glutine (sostanza contenuta in molti cereali) a causa della
quale un intestino prede la capacità di assorbire i nutrienti.
Il mio caso era molto complesso perché avevo avuto prima
di riconoscerlo tutta una serie di complicanze autoimmuni. Mi
misero subito a dieta e, miracolo, pochi mesi dopo la dimissione
dall'ospedale, ero rinata. Oggi ho una vita quasi normale: sto
preparando la tesi e presto inizierò a svolgete l'attività
che tanto mi appassiona (la mia tesi ha per argomento la psiconeuroimmunologia
- come mente e sistema immunitario sono collegati, ipotesi sulla
natura delle malattie autoimmuni). Le mie giornate sono sì
scandite dalla regolare assunzione di "pillole" (il
cortisone) e da periodici controlli medici, ma anche da felici
corse e nuotate in cui riconosco giorno dopo giorno una me sempre
più forte.
Sento di essere sulla buona strada. Voglio crederci!
Voglio ringraziare ancora una volta la mia famiglia e i medici
che mi hanno seguita, i compagni di studio (che mi sono sempre
stati vicini, anche mentre ero ricoverata), i compagni di vasca
(soprattutto Gianni che continua a nuotare con me) e
i
compagni di pancia. Elencare tutti sarebbe un'impresa epica.
Nel loro cuore le persone che mi sono state accanto lo sanno
(che lo sono state) questo scritto è dedicato a
voi. |