LA STRUTTURA
IL SOLLEVAMENTO Il Sollevamento permette
di "sollevare" o "abbassare" l'attrezzo collegato; questo avviene
per opera dell'olio che messo in pressione riempie la camera dei
cilindri idraulici scatenando l'innalzamento.
La maggior parte dei cilindri idraulici
installati sui trattori agricoli sono del tipo a "semplice
effetto", questo significa che la discesa del sollevamento
nonchè dell'attrezzo avviene proprio per effetto del peso
dell'attrezzo.
E' costituito dai seguenti elementi:
- Una pompa idraulica
- Un circuito idraulico
- Distributore idraulico
- Martinetti idraulici
- Elemento di controllo
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|
Il sollevamento con attacco a tre
punti deve svolgere queste principali funzioni:
| Garantire il collegamento fra la trattrice e l'attrezzo |
| Permettere di alzare, abbassare e regolare l'attrezzo |
| Gestire gli sforzi e trasmettere le reazioni dell'attrezzo al
trattore |
Il sollevamento idraulico ha alcune funzioni che si
possono così sintetizzare:
Controllo della Posizione:
permette di alzare, abbassare e fissare il sollevamento in un punto
adeguato alla lavorazione che si sta affrontando.
Controllo dello Sforzo: permette di variare in
automatico la profondità di lavoro in funzione dello sforzo di
trazione della trattrice.
Esistono poi molte altre funzioni
che variano in base alla marca, al modello e alla potenza della
trattrice. Ad esempio ci sono funzioni che permettono di mescolare
il controllo di posizione e di sforzo, oppure funzioni che
permettono all'attrezzo di muoversi seguendo l'andamento del suolo.
L'attacco a tre punti Come dice il nome stesso è un
apparato costituito da "tre punti" di attacco, che si compone dei
seguenti elementi principali:
-
Tiranti verticali: sono dei prolungamenti che
collegano le braccia del sollevamento con le braccia laterali.
Solitamente il tirante di destra è regolabile in altezza, in modo
manuale con apposita leva oppure idraulicamente con comandi
posizionati direttamente in cabina. Questa funzione è molto utile
per regolare l'inclinazione dell'attrezzo rispetto al terreno.
-
Stabilizzatori: come dice il nome stesso sono
organi che permettono di stabilizzare un attrezzo mantenendolo in
una posizione ben precisa, evitandone l'eccessiva oscillazione.
Essi sono costituiti da "catene" nei trattori più vecchi, "bracci
telescopici" per la maggior parte dei casi, e "martinetti
idraulici" nelle trattrici più moderne.
-
Terzo punto: è l'attacco centrale più alto, può
essere regolato in lunghezza in modo manuale oppure, se la
trattrice è dotata del terzo punto idraulico, idraulicamente. Il
Terzo punto è fissato al trattore tramite un aggancio con spinotto
che può avere differenti posizioni, solitamente 2 o 3, in base
alla tipologia e alla regolazione che si vuol dare all'attrezzo.
Gli attacchi a tre punti hanno delle misure
standardizzate, che consentono la compatibilità con tutti gli
attrezzi proporzionalmente dimensionati ad una trattrice di adeguata
potenza, poichè sarebbe inpensabile agganciare un attrezzo di un
trattore da 40 CV ad una trattrice da 300 CV.
"Il sollevamento anteriore" Questo
dispositivo attribuisce al trattore una dinamicità e versatilità
maggiore. Infatti tale dispositivo permette di utilizzare
attrezzature agganciate anteriormente alla trattrice il che riduce i
tempi di lavorazione e anche le spese.
Normalmente il
sollevamento anteriore viene dotato del controllo di sforzo, di
posizione e altre funzioni di supporto.
Il sollevamento
anteriore apporta alla trattrice alcuni vantaggi, ovvero:
| la possibilità di operare con attrezzi combinati davanti e
dietro, un esempio è la raccolta delle barbabietole |
| la possibilità di operare con attrezzi che rendono
maggiormente se montati sulla parte anteriore |
| la possibilità di montare e togliere velocemente la
"zavorratura anteriore" |
I DISTRIBUTORI IDRAULICI
Oltre agli utilizzi del "circuito idraulico" precedentemente
descritti, vediamo ora la possibilità di utilizzarlo per azionare e
regolare attrezzature collegate al trattore, tramite i "Distributori
idraulici".
Solitamente i distributori idraulici sono posti
nella parte posteriore della trattrice, dove vengono collegate
attrezzature al sollevamento o ai ganci di traino.
Nel caso
di trattori specialistici possiamo individuare dei distributori
idraulici posti lateralmente e anteriormente.
I distributori idraulici sono posizionati
esternamente alla trattrice, con attacchi di tipo "femmina" di
dimensioni standardizzate dotati di attacco rapido. L'attacco di
tipo "maschio" sarà quindi incorporato ai cavi di connessione delle
attrezzature.
Esistono varie tipologie di "Distributori
Idraulici", tra cui:
| "I Distributori a Doppio effetto": alimentano un cilindro
idraulico in tutti i suoi movimenti (sono infatti i più usati)
|
|
"I Distributori a Semplice effetto": alimentano
un cilindro idraulico con movimento attivo in una sola direzione e
quindi per tornare alla posizione iniziale viene sfruttato il peso
dell'attrezzo
|
|
"I Distributori a effetto Flottante": consentono
il libero passaggio dell'olio tramite un apposita valvola, in modo
tale da permettere all'attrezzo agganciato di seguire l'andamento
del terreno. |
Questi distributori vengono comandati da
delle leve che presentano tre posizioni:
| Sollevamento (muove o alza una parte dell'attrezzo) |
| Neutra (è una sorta di folle) |
| Abbassamento (muove o abbassa una parte dell'attrezzo) |
Va sottolineato che le leve di comando sono dotate di
molle di ritorno che le fanno tornare alla posizione "Neutra" in
automatico, dopo un eventuale utilizzo.
LA PRESA DI POTENZA - PTO
E' un dispositivo costituito da un
albero scanalato che fuoriesce dalla parte posteriore del trattore.
Nelle quasi ormai totalità delle trattrici la PTO è totalmente
"indipendente" dal cambio di velocità infatti il suo azionamento
avviene per mezzo di comandi separati, il che offre la possibilità
di sfruttare la presa di potenza anche a trattrice ferma; un esempio
eclatante è l'irrigazione.
La "Presa di potenza" prende il
moto direttamente dal motore, o in certi casi dalla coppia conica.
E' il caso della "Presa di potenza Sincronizzata all'avanzamento"
dove si deve avere un regime di rotazione sincronizzato con la
velocità delle ruote. Questa funzione è molto utile per il traino di
rimorchi che dispongono di ruote motrici, fatte quindi girare
tramite il collegamento trattrice-rimorchio con apposito albero
cardanico.
Da sottolineare che nelle trattrici più moderne
l'innesto della PTO viene controllato elettronicamente.
Le
dimensioni di questo albero possono variare in modo da renderlo
compatibile con ogni tipo di attrezzatura:
| 6 scanalature con un diametro di 35 mm |
| 6 scanalature con un diametro di 45 mm |
| 20 scanalature con un diametro di 45 mm |
| 21 scanalature con un diametro di 35 mm |
| 27 scanalature con un diametro di 45 mm |
Oltre alle
dimensioni varia anche la "Velocità" d'uscita dell'albero della
PTO:
| 540 giri/min |
| 750 giri/min (non sempre disponibile) |
| 1000 giri/min |
Per la maggior parte delle trattrici le velocità
normalizzate di 540-750-1000 giri/minuto vengono fornite con il 90%
circa del regime di potenza massima. Infatti se guardate sul
croscotto di qualche trattore troverete sull'indicatore dei
giri-motore, una voce che indica i giri corretti su cui mantenere il
motore per utilizzare la presa di potenza.
Esistono poi
anche le cosidette "PTO Economiche" in aggiunta a quelle standard,
che propongono le velocità di 540-750-1000 giri/min con il 65% circa
del regime di potenza massima, il che genera un evidente diminuzione
delle spese e della rumorosità in fase di lavoro.
La Presa di Potenza anteriore L'albero
della PTO anteriore viene messo in movimento direttamente dal
motore, attraverso adeguate riduzioni che forniscono velocità
standardizzate di 540-1000 giri al minuto, solitamente l'albero
della PTO anteriore viene gestito e quindi comandato con un circuito
elettroidraulico.
E' chiaro che la Presa di potenza fa
assumere maggior multifunzionalità e dinamicità al trattore
incrementando notevolmente la sua produttività. E' evidente che la
presenza della PTO anteriore implichi la presenza del sollevamento
anteriore.
LA ZAVORRATURA
Quando il pneumatico in lavoro non
risulta sufficientemente caricato in relazione allo sforzo che la
trattrice è chiamata a produrre, esso slitta facilmente causando
perdita di velocità, logorio del battistrada e quindi minor
rendimento in lavoro.
E' quindi un operazione molto
importante in particolar modo se si devono affrontare operazioni
pesanti come l'aratura, l'estirpatura, il traino di rimorchi pesanti
e altri duri lavoro soprattutto se in terreni cedevoli.
La
zavorratura aumenta notevolmente l'aderenza della trattrice sul
terreno meglio bilanciandola e aumentandone le doti di trazione.
L'applicazione delle zavorre risulta particolarmente efficace sulla
parte anteriore infatti un trattore ha un peso di circa 60-70% nella
parte posteriore, quindi montando le zavorre anteriormente si
capisce come la trattrice viene meglio bilanciata.
E'
importante sottolineare che in alcuni trattori vengono
preventivamente montati cerchi zavorrati già dalla casa
costruttrice, per cui la trattrice risulta già zavorrata.
Un altro sistema di
zavorratura "poco utilizzato" è quello di riempire i pneumatici con
l'acqua. Questo sistema prevede che venga introdotta nei pneumatici
l'acqua e il cloruro di calcio (Solvay) che serve per abbassare il
punto di congelamento dell'acqua, quindi è una sorta di antigelo che
fornisce la sua utilità nei mesi più freddi in caso di temperature
molto basse.
ZAVVORRATURA AD ACQUA E CAPACITA' DI ALCUNI
PNEUMATICI
Misura del
pneumatico
|
Riempimento al livello
della valvola (75%) litri
|
Cloruro (Solvay) commerc.
70-72% kg
|
Acqua
litri
|
Peso totale soluzione
kg
|
12.4/11-28
|
103
|
32
|
89
|
121
|
13.6/12-28
|
122
|
38
|
105
|
143
|
14.9/13-28
|
164
|
51
|
141
|
192
|
16.9/14-38
|
276
|
85
|
238
|
323
|
18.4/15-38
|
390
|
130
|
351
|
481
|
20.8R-38
|
500
|
144
|
428
|
572
|
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