La Patagonia argentina é considerata non a torto un paradiso di pesca ed una delle mete classiche del travel-angler. A ben vedere, a parte la interessante, ma non eccelsa Perca (Percichtys spp.)
le potenziali prede sono salmonidi quasi tutti pescabili in patria (o comunque nelle vicinanze) da europei e nord-americani che si sciroppano 10.000 (e passa) Km per bagnare le loro mosche in queste acque.
In una certa ottica sembra piú giustificabile venire fino a Buenos Aires per poi puntare a nord-ovest in cerca del favoloso dorado pesce sportivissimo che vive solo nel bacino del Paraná ( vedi el rey dorado).
La risposta a tale obbiezione stá solo in parte nella taglia delle "solite trote" e nel fatto che pur non autoctone siano di grande bellezza e selvatiche al 100%. Quello che conta e che fá la differenza
(specie per il pescatore che sappia guardare al di lá della propria mosca) é di essere in Patagonia, un posto stupendo, ricco di un fascino del tutto particolare e che permette (cosa rara in altri fly-paradisi reali o presunti) di "personalizzare" la propria esperienza di pesca.
Senza sottovalutare il fatto che siamo nell' emisfero australe e l' estate patagonica coincide con la nostra sosta invernale...
La Patagonia "su misura"
Generalmente un viaggio di pesca in luoghi lontani e selvaggi (ma la Patagonia piú che selvaggia la definirei "rustica") lo si acquista "precotto" presso qualche fish-travel-tour-agenzia: giusto e talvolta piú che giusto se la meta é l' Alaska, la Russia, la Mongolia od altri siti
dove un normale cittadino europeo urbanizzato riuscirebbe difficilmente a provvedere alle necessitá primarie (figurarsi a farsi delle mega-pescate).
La Patagonia argentina (e ancor piú la cilena) viene offerta in "pacchetto" da vari operatori che garantiscono il trasporto dagli aeroporti agli alloggi e da qui ai luoghi di pesca con relative guide, vitto etc. etc. (unica cosa non garantibile al 100% quantitá e qualitá delle catture).
Mete preferenziali la Tierra del Fuego e la "classica" zona del sud Neuquen (S. Martin e Junin de los Andes), ma non mancano Santa Cruz con le sue anodrome e il Chubut (zona Esquel).
A prescindere dai prezzi, non per ogni tasca, viene solitamente proposto in un tempo mediamente di una settimana un tour limitato ad una delle zone citate con pesca in 2/3 fiumi diversi. Onestamente, navigando ormai nell' etá in cui maggiormente si apprezza la comoditá
di una bella poltrona dopo una giornata di lavoro non me la sento di criticare chi opta per soluzioni tipo "servito e riverito" tanto piú se il tempo a disposizione non é abbondantissimo...
Se peró l' etá e il fisico lo permettono (e si puó soprassedere ai propri impegni per un pó di tempo in piú) l' idea di una "Pataspedizione" alla "ahi, ahi no Andetur..." é senz' altro preferibile.
Probabilmente "catterete" di meno (ma non é detto), ma sicuramente molto più resterá nei vostri ricordi e nel vostro cuore.
Detto questo: come organizzarsi per simile ardito cimento? Mmmm...andiamo per ordine.
Pataspedizione: preparativi...
Per prima cosa bisogna trovare qualche altro puccia-mosche dotato di spirito d' iniziativa e di senso dell' umorismo; una buona compagnia permette di apprezzare ancor meglio un simile viaggio, di dividere alcune spese "fisse" e soprattutto di non avventurarsi da soli in certi posti di relativa pericolositá, ma generalmente semideserti.
Spiego meglio: potete pescare su fiumi come parte del Malleo o l' Arrayanes in condizioni di grande sicurezza, ma una semplice caduta, veniale altrove, potrebbe sul Traful (un nome a caso) avere serie conseguenze senza un' anima nei paraggi.
Seconda cosa: in base all' indole dei componenti la "nostra" Pataspedizione, possiamo optare per la modalitá soft o quella hard... Chiamiamo "soft" la scelta di dormire in hosterias sopra un comodo letto e mantenere il tasso di "avventurositá" ragionevolmente basso e "hard" (solo per i "tosti")
quella di ficcarsi nel sacco a pelo a pochi metri dal fiume (in Patagonia non mancano camping e zone di libero campeggio, anzi é un vero paradiso per i mochileros=saccopelisti).
Aggiungo che la zona nord (Neuquen/Rio Negro) offre generalmente maggiore ricettivitá alberghiera di quella centrale (Chubut) per non parlare del sud (Santa Cruz) dove anche le distanze diventano considerevoli.
Documenti: oltre la patente internazionale basta ed avanza il passaporto (non scaduto...).
Cosa portarsi dietro: Se volete cimentarvi nella Patagonia en plein air si suppone che abbiate giá le nozioni base del campeggiatore e quindi mi risparmio qualche riga.
A parte l' armamentario peschereccio (ne parleremo meglio dopo) é consigliabile anche in gennaio (il mese piú caldo) munirsi di qualche bel felpone e magari una giacchina a vento
("a vento" qui é proprio la parola giusta...). Il clima nel centro/nord non é inclemente, anzi si possono godere delle magnifiche giornate di sole con il "termo" a 30°,
ma se Giove Pluvio si fá vivo insieme all' amico Eolo la situazione diventa freschina, come freschine sono le notti in cui non si puó non rimanere un pó a rimirare un cielo incredibile ancor piú di quello diurno.
Indispensabile un capetto alla gore-tex-willer... Se necessitate di farmaci che siano un pó meno popolari dell' Aspirina portateveli dietro.
Pataspedizione: armamentario peschereccio...
Qualche Solone che scribacchia sulle solite patinate flai-qualcosa-magasain vi consiglierebbe di portarvi la "Loomottage Flytravel XXL..." (altrimenti tanto vale restare a casa e aspettare l' apertura sull' Adda).
Noialtri qui siamo "pane e salame" (oppure "schiaccia e mortadella") e quindi senza entrare in sottigliezze tecniche (e poi non le conosciamo neppure) esprimiamo la nostra "ricetta" per un decente armamentario da Pata-Fly.
Due canne (se non si verifica come allo scrivente un tragico Pata-Crack) sono sufficienti: una #4 o 5 per potere all' occasione "seccheggiare" o comunque pescare "leggerin" sui diversi corsi d' acqua di minore portata che non mancano, anzi...
Un arnese piú tosto e magari "rapidino" per i fiumi di maggior portata (e larghezza) dove bisogna tirarla un pó grossa e pure un pó piú in lá... Diciamo che #6 é il minimo indispensabile, meglio stare larghi e se
andate nel profondo sud (pesci grossi e tanto vento) meglio stare moolto larghi (magari anche a 2 mani...).
A scanso di imprevisti una canna nr.3 é meglio sia piú simile alla seconda che non alla prima.
Coderia adeguata a quanto esposto sopra: una floating e un' affondante in capoccia per la cannetta e delle affondanti di diversa rapiditá per l' artiglieria pesante.
Diciamo pure un "eresia": se vi avanza un angolino (e non siete moscofili integralisti) ficcateci una canna da "spi" da un paio di metri e mezzo o comunque in grado di lanciare a buona distanza dei sostanziosi ondulanti...
In qualche sfigatissima giornata iperventosa o dalla riva di qualche lagone immoscabile potrebbero esserci grosse sorprese.
Per la bardatura giá detto del "uoterpruff" di tipo omonimo alla regione in cui operiamo (pubblicitá occulta?) non possono mancare dei bei braghettoni alti che ci tengano asciutti e pure calducci (l' acqua é quasi sempre gelidina) e ci permettano di "vadear" giusto quei 2 metri che mancano sempre per arrivare lá dove c' é il mega-trotone...
Per il resto le solite cose che il PaM coscienzioso e NK si porta normalmente sulla Dora.
Pataspedizione: Arrivare in Patagonia...
Escludendo metodi economici, ma faticosi e non rapidissimi (nuoto, barca a remi etc.) in "Pata" oggidí si arriva in aereo (toh...). Scalo d' obbligo B.Aires (aeroporto Ezeiza) qui bisogna traversare 1/2 cittá per arrivare all' Aeroparque da dove decollano i voli interni.
San Carlos de Bariloche é il portale tradizionale per la Patagonia centro/settentrionale (4/5 voli al giorno). La "scelta" di Bariloche
é pressoché imposta dalla sua posizione a 1/2 strada tra Junin/S. Martin e Esquel e dall' essere il centro che permette di soddisfare una improrogabile necessitá: quella di "alquiler un coche" ovvero noleggiare un auto.
In teoria lo si potrebbe fare a tariffe piú economiche direttamente a B. Aires (e facendo a meno del volo interno), ma poi bisogna sbolognarsi 1000 e rotti Km di strada nazionale attraverso l' inospitale e monotona Pampa Secca e fra benza, noia e tempo non ci pare il massimo...
A proposito di auto a noleggio: in primis le tariffe rispetto a qualche tempo fá sono più abbordabili (specie per noialtri Euro-muniti). In secondis le vetture a disposizione sono versioni adattate alle esigenze locali di modelli europei (...finiti i tempi delle mitiche Ford Falcon) magari non di ultimissima generazione,
ma relativamente "attuali" solo un pochino piú spartane e "rustiche" nelle sospensioni (cosa quest' ultima positiva laggiú in Patagonia). In terzis: non fatevi confondere da Overland ed altri documentari di auto/camion/scooter-trekking, la Patagonia argentina puó essere persorsa in lungo e pure in largo
con normali vetture a 2 ruote motrici; la Nazionale che costituisce la spina dorsale della viabilità patagonica é comodamente asfaltata e piacevolissima da guidare (paesaggi da sogno e traffico quasi nullo, come in certe auto-pubblicitá...manca solo la solita la figona ...) e i "ripios" (le strade sterrate) hanno solitamente un fondo regolare che non crea problemi.
Tutti i siti di pesca elencati in seguito sono raggiungibili con normali auto "dentro-strada". In Cile la situazione é piú complicata anche per la struttura geofisica del paesaggio e la Caretera Austral presenta qualche difficoltá e pure il bisogno di traghettare qualche tratto di mare.
Pataspedizione: A pesca! A Pesca!
A questo punto della nostra Pataspedizione siamo (probabilmente) a Bariloche attrezzati a puntino e pure automuniti: bisogna fissare gli "obbiettivi strategici"... e procurarci la licenza di pesca.
Il permesso di pesca stagionale Continentale Patagonico costava (stagione 2001/2) 100 pesos per non residenti in Argentina e vale per TUTTA la Patagonia con la sola eccezione (si chiama "continentale" non a caso) della Isla Grande in Terra del Fuoco.
Vi permette di pescare dai primi di novembre fino a Pasqua in tutti i fiumi e laghi delle 4 provincie andino-patagoniche... Per maggiori dettagli dai un' occhiata alla pagina Pesci e Regolamenti.
Anche avendo a disposizione moltissimo tempo non sarebbe mai sufficiente per pescare in tutti i fiumi "meritevoli" della Patagonia, anzi certe zone dovranno per forza essere rimandate ad una prossima ipotetica Pataspedizione...
Dividiamo idealmente in quadranti startrekkiani il territorio esplopescabile... Da nord verso sud:
Neuquen/Junin de los Andes Fiumi "classici" tra cui il Cimehuín nelle cui sacre acque bisogna santificare la coda... Prendendo Junin come base si puó agevolmente raggiungere diversi obbiettivi. Si puó pure alloggiare un giorno o 2 ad Alluminé per "curare" meglio la zona piú settentrionale generalmente meno frequentata.
"Opscional" interessante: flotada (escursione peschereccia in gommone) sull' Alluminé stesso o meglio sul Collón Cura (contattare guide in loco).
Neuquen/Rio Negro/Parco Nahuel Huapi Villa la Angostura mi pare la "base" piú appropriata, ma si puó pure scegliere S. Martin dlA e "scendere" da nord o "risalire" da San Carlos de Bariloche. Anche qui ce n'é per tutti i gusti: dal secchista al lanciatore di sassoni. Zona ad ovest un trattino piú montana (e frequentata), ma senza problemi di transito.
Rio Negro/Chubut nord Base proponibile Elbolson. É la zona piú "riposante" e meno iper-peschereccia. Sarebbe peró un peccato "saltare" Cholila e soprattutto il Parco de los Alerces (comunque non lontano da Esquel)
Chubut/Esquel Ancora los Alerces a portata di mano (una campeggiatina in loco é consigliabilissima) e poi c'é l' Arroyo Pescado. L' opzione pernotti in loco diventa quasi d' obbligo per "grattare" perbenino gli interessantissimi Rio Pico e Corcovado piuttosto lontanucci verso sud.
Zona uomini duri...(Santa Cruz) Siamo praticamente a un migliaio di Km da Bariloche. Non penso di dire una fesseria affermando che se volete fare del buono qui tanto vale arrivare direttamente in aereo a Rio Gallegos e poi pescare sul fiume omonimo e il S. Cruz a caccia di trotoni marittimi.
Il tempo e le distanze suggeriscono di non "accoppiare" questa zona con le altre (a meno che non abbiate almeno un mese a disposizione...).
Terra del Fuoco Qui é tutta un' altra storia...
Spannometricamente ognuna delle zone di cui sopra merita una settimanina +/- e dato che verosimilmente ne avete solo 2 a disposizione bisogna fare una (dolorosa) scelta e (magari) avanzare il rimasto per una ipotetica prossima volta. Personalmente (questione di gusti) proporrei di "spararsi" il nr. 4 e poi il nr. 1 con una "toccata e fuga" nel mezzo. Ma poi se ci si "innamora" di qualche posto in particolare...