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La Patagonia é un territorio assai vasto con innumerevoli fiumi e laghi in cui cimentarsi nello sport codatopistico. Pur avendo deambulato su tale sacro suolo il nostro staff ha conosciuto in profonditá solo una piccola parte di tali acque, piú di tutti il Chubut (essendoci caduto dentro...)
Abbiamo quindi contattato una guía profesional in grado di offrirci un esauriente panorama degli itinerari pescherecci patagonici scelto per la sua vasta esperienza e la gratuitá (soprattutto) della sua collaborazione...



Diego Armando La Caña: Breve ed esuriente biografia.

Diego é nato presumibilmente nel 1960. Per essere piú precisi venne rinvenuto abbandonato in una culla di fortuna sulla scalinata della Chiesa della SS. Señora de la Navidad (zona Boca) a Buenos Aires il giorno di Natale (Navidad in Spagnolo) del 1960. Essendo assai piccolo, ma in veritá non é cresciuto molto nemmeno dopo, si pensó che avesse circa tre mesi.
Avendolo i genitori, certamente assai poveri e pure analfabeti (lo si presume dalla mancanza del classico biglietto con il nome del pupo e relative raccomandazioni...) abbandonato senza nessuna opportunitá di identificarlo fú battezzato Diego (a San Diego é dedicata la Chiesa di fronte alla SS. Señora de la Navidad) anche perchè Navidad é solitamente nome femminile. Gli venne pure posto il secondo nome di Esposito (scelto da un impiegato dell' anagrafe di chiara origine partenopea).
Fino alla prima metá degli anni '70, Diego crebbe (non molto...) nell' Orfanotrofio "Manuel Fangio de Balcarce" (patrocinato dal mitico pentacampeón) dando dimostrazione di spirito di iniziativa e di una certa vivavacitá: appiccando il fuoco alla sua branda e pure a quella del compagno Miguelito ed aprendo con grande abilitá la cassetta delle offerte nell' ingresso dell' Istituto.
hermana OBMa la cosa che gli riusciva meglio era di pescare i pesci del laghetto nel parco dell' orfanotrofio utilizzando le canne di bamboo dell' adiacente orto botanico, abilmente rifinite con il suo coltello a serramanico. Informata del fatto la madre superiora Hermana Orjetta Berti si ricordó di un suo cugino sposato e senza figli della provincia di Rio Negro (Patagonia) titolare di un negozio di articoli di pesca e gli propose di prendere in custodia per qualche tempo il piccolo Diego Esposito (ormai quindicenne).
Hugo Armando La Caña (tale era il suo nome) portó Dieguito a San Carlin de Bar y Noche facendolo lavorare come garzone in negozio e portandolo a pesca tutti i fine settimana. Il ragazzo dimostró grande attitudine per la secondá attivitá mentre in negozio faceva piú casino che altro... Comunque Hugo ritenendo che un buon pescatore sia piú importante di un mediocre commerciante adottó il giovane facendone il proprio figlio (e l' inseparabile compagno di pesca).
Cresciuto di etá (almeno quella...) Dieguito su consiglio della madre adottiva, che pare, lo ritenesse un' autentica calamitá nel negozio, inizió a svolgere il mestiere di guida di pesca professionale. Attivitá che esercita tutt' ora e che gli permette di guadagnare dignitosamente (...e tuttosommato non sá fare altro).
Per un certo periodo ha pure soggiornato in Europa. Nei primi tempi della sua attivitá di guía de pesca Diego esercitava principalmente con pesca-turisti americani e giapponesi, benché ignorasse completamente l' inglese (i giapponesi lo apprezzavano in quanto era alla loro " altezza"). Poi, inizió con i primi anglers europei che (stranamente) scattavano un' infinitá di foto ricordo insieme alla loro guida. La cosa era piuttosto singolare, ma niente in confronto a quello che accadde dopo qualche mese e che vi riferisco con le testuali parole di Diego (lui parla proprio cosí...)
diegopesca1 " Un dia arivaron al negosio de mi padre dos turistas italianos, no era la primera vez que venian italianos, era la segunda. No me recuerdo bien come se ciamavan, ansi no, de uno me recuerdo el nombre: Lusiano y de l' otro el coñombre: Ferlino o Ferlano...Boh
Yo pregunté loro se buscavano una guía de pesca. Ma questos dos locos me miravan con aria de meravilla y no hablavan. Entonses me estabo encassando quando el mas bruto de lo dos habló en un idioma mucho particular:
"Diego, te garberebbe guadagnatte un monte de' sordi senza faticá? "
"Cieeerto que si!"
En pocas palabras se tratava de uno estrano trabajo: no hacevo una mazza toda la semana y solo el domingo tenevo que andar a la partida de futebol del equipo del señor Ferlino. Allí estavo nascondido todo el tiempo y solo cualque vez me ciamavan al verdadero trabajo. Me vestivo de calciador de futebol: calzoncitos, calsettones y majetta con el numero 10 y despues tenevo que pisciar en un vasito chiquito, chiquito...
El trabajo era bonito, nunca pensé que poteva estar uno mejor y me davan 10.000 dolares al mes! Tenevo un monton de tiempo libre y andaba a pescar en toda Europa dal lunes al sabado (si no estavan copas). Pero un dia sfigado (despues una gran pescada en Giugoslavia) no arrivé en tiempo a la partida para mi pisciada (siopero de los controllores de vuelo).
Y venne afuera un gran casino porque mi piscia probablemente era special...
Entonces perdí el trabajo y torné en Patagonia (pero con mucho dinero...). "

Diego Armando la Caņa é noto pure con diversi soprannomi: tra cui quello di Cabezon de Acero (testone d' acciaio). In effetti ritenendo di " hablare muy bienisimo" l' italiano (e pure di " escriverlo") ha richiesto come "conditio sine qua non" che il suo articolo fosse esattamente quello da lui scritto (in tre mesi...). Siamo a livello dei messicani (finti) di un certo thé estivo (mira el dito...).
Nonostante le nostre giustificate perplessitá ci siamo dovuti piegare alla sua richiesta con la sola piccola concessione di annotare quando indispensabile il significato di qualche espressione non comprensibilissima...
Comunque in tre anni di soggiorno in Italia Diego qualcosa avrá pure imparato dal Señor Lusiano... (de coñombre me parece Mogghi, ma no es seguro).

Equipajamento Para Pescar en Patagonia (lo que serve)
Havendo pescado por mas de 20 años acchí en Patagonia y tres allí en Europa, puedo dir lo que los pescadores italianos devon portarse para pescar a mosca.
Creo que dos cañas bastan y avansan en cualquiera situasión patagonica: una mas o meno del #5 con linea flotante o que afonda en punta y una de # 8 (siempre mas o meno) con linea pesada y que no flota 'na massa.
Aqui tenemos dos tipos de Rios: los chiquitos y los grandes (y tambien los medianos y los lagos) en los primeros hay poblasion de pesces mas piccolos (rio chico = arroyo = pesesitos) las truchas mas grandes estan en los lagos y se pescan a mosca donde empieza o termina un rio. Estos lugares se llamano bocas hay bocas grandes y bocas chicas ( y Bocas Juniors).
Nececita portarse tambien de buenos braghettones tipo uóders para entrar en aqua que en la maggioria de los rios patagonicos es mucho fria si no se congelan las pelotas. El mulinreel por la caña mas grossa deve tener bastante cordÍn (el bekin) porque las truchas grandes son luchadoras mas de las picolas.
Otras cosas da no olvidare a casa son: occhiales (especialmente si siete orbos), capelin (porque aqui hay sol) y ropa (vestidos) anca para el frio (quando no hay sol, lluvia y espesso stá el viento). Y sobretodo el dinero para pagar la guía de pesca.
Moscas: prinsipalmente necesitan estrimers y ninphones, pero no me recuerdo come se ciaman y se ve digo todo che minckja sirve una guía de pesca?

...a questo punto ammesso e non concesso che Diego Armando sappia pescare come il suo fac-simile sapeva palleggiare la pur (quasi) sconfinata pazienza della nostra redazione é crollata... Se qualcuno volesse qualche informazione di (presunta) utilitá sulla pesca in Patagonia clicchi QUI

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