precedente Home Page - Index successivo
Particolari, medaglioni in chiave di volta N. S. del Carmine - II Particolari gotici: il disegno
Particolari gotici: costoloni quadrati e tondi Chiesa di ValleChristi Abbazia dei Fieschi
Il Gotico a Genova - I Il Gotico a Genova - II Particolari gotici: i medaglioni di chiave
La Chiesa del Carmine

Fu fondata dall'Ordine Carmelitano nel XIII secolo.
Quando Luigi il Santo re di Francia tornò, dopo la cattura e il riscattato, dalla crociata, condusse con sè i carmelitani cacciati dalla Palestina a seguito degli sconfitti crociati. A Genova questi monaci affittarono un fondo nella località "Terriccio", poco fuori della cinta delle Mura del Barbarossa, nel 1260.
Qui dapprima utilizzarono la chiesa dell'Annunziata, piccolo edificio di fine XII secolo; quindi cominciarono verso la fine del Duecento a costruire l'attuale chiesa del Carmine, la cui realizzazione si protrasse nei successivi secoli del MedioEvo.
La chiesa iniziale era costituita da un corpo a navata unica, ampliato sempre in epoca gotica delle navate laterali. Questa chiesa conserva a Genova l'unica abside ad andamento rettilineo; questa era la caratteristica, venuta dall'architettura degli Ordini Mendicanti, del gotico genovese nei secoli XIII-XIV; se in epoca romanica si costruiva un tamburo absidale semicircolare, questa innovazione troncava bruscamente con la sua linea retta l'andamento della chiesa ed apriva sul retro due lunghe finestre, anche tre, sormontate da un occhio circolare, da una croce, alla maniera di una facciata. Il coro troncato ad andamento rettilineo era ad esempio anche in Sant'Agostino a Sarzano, dove fu sostituito dal più profondo coro Quattrocentesco. Scomparse le chiese di San Francesco, di Santa Chiara, modificati i cori di Sant'Agostino, attualmente un ultimo coro ad andamento piatto lo vediamo nei ruderi del monastero femminile agostiniano di ValleChristi a Rapallo, o nell'emblematica Abbazia di San Salvatore dei Fieschi, od ancora più oltre, nella chiesa parrocchiale di Corniglia.
Pur con tutte le successive trasfornmazioni la chiesa di Nostra Signora del Carmine conserva la struttura articolata delle navate interne, sempre di quel gotico che fa riferimento alle architetture degli Ordini Monastici. In questo caso però, rispetto a Sant'Agostino ad esempio, abbiamo la novità dell'articolazione strutturale delle lesene che proseguono sino ai costoloni di volta le linee delle colonne delle navate.
Foto a lato: la chiesa del Carmine, il coro a pianta rettilinea, con le tre monofore sormontante dal rosone.
A seminascondere la chiesa è il mercato del Carmine, struttura in ferro costruita nel 1920 sulla spianata ricavata dalle demolizioni del quartiere per la realizzazione di via Polleri (1864).
Il coro è delle parti esterne della costruzione medioevale quella più intatta, mentre la facciata non presenta oggi più alcuna particolarità di rilievo; i fianchi invece sono modificati dall'inserimento delle cappelle laterali.
Del campanile medioevale, demolito, non resta più nulla, sostituito dall'attuale, che differisce dal precedente anche nella collocazione.
Pertanto l'aspetto più medioevale nella chiesa rimane quello dell'interno, con il suo gioco di articolazioni gotiche.
Nella foto in primo piano la recente demolizione di un'altra parte del quartiere (un isolato) per realizzare il parcheggio sotterraneo.
Il quartiere del Carmine, sorto attorno alla chiesa dal Duecento in poi, era inizialmente esterno alle Mura del Barbarossa; fu poi incluso nella cinta muraria del XIV secolo, ricalcata da quella del XVI secolo. Nell'Ottocento il quartiere fu dimezzato, quando prevalse la teoria dei "miasmi" per il colera: il morbo era provocato dai miasmi prodotti dalle abitazioni troppo vicine, dai vicoli troppo stretti, dalla scarsità di igiene. In realtà si scoprì in seguito che a diffondere il colera era il fatto che l'acquedotto correva aperto sotto il treno nella galleria dei Giovi, aperta poco prima del 1850. Comunque attorno al 1865 per risolvere il problema della città "malsana", il quartiere del Carmine fu il primo ad essere "sventrato", con la realizzazione di via Polleri che, appunto per demolire il numero maggiore possibile di case, nel suo tratto iniziale si sviluppò in una duplice curva. Del quartiere del Carmine rimase allora solo la parte a monte della chiesa.
Avvertenza:
le immagini di questo sito
possono essere pubblicate da altri
solo se nell'ambito di attività non a fini di lucro;
nel caso è comunque doverosa correttezza
lasciare un link al sito
da dove esse provengono


elaborazione grafica
Giorgio Croce
mailto:giorgio.croce@libero.it
http://digilander.libero.it/giorgiocroce/



Torna in cima alla pagina