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Libri Papillon - Henri Charrière
Il marciume non ha lasciato in me delle tracce degradanti. Soprattutto perché credo di non averne mai fatto veramente parte.
Probabilmente avrete già sentito parlare di questo magnifico libro, se no allora Vi manca qualcosa: correte a comprarlo e gettateVi nella lettura, me ne sarete grati! Anche in questo caso, come per Zazie, ne sono venuto a conoscenza grazie a una persona specialissima che lo conosceva e amava e me lo consigliò, e tanto mi piacque che credo di averlo riletto almeno tre o quattro volte, se non più. Si tratta della fantastica storia autobiografica del prigioniero Henri Charrière, una specie di Lupin nella Francia degli anni '20 del '900 che viene catturato dalla Gendarmerie e ingiustamente condannato per un crimine che non aveva commesso. La sua pena lunghissima (non ricordo se ergastolo o meno ma comunque molto tempo) è da scontarsi nelle terribili isole-prigioni della Cayenne francese in Sud America. Ma Charrière non si arrende e comincia subito un'inarrestabile carriera di fughe rocambolesche, catture, nuove reclusioni, nuove fughe e così via...tanto da meritarsi il soprannome di Papillon, farfalla appunto, per il suo indomabile anelito di libertà che nessuna prigione, nessun secondino bastardo, nessun isolamento disumano sono in grado di sopire. E' un libro davvero bello, ne fecero anche un film con Kirk Douglas nella parte di Papillon. In totale, se non ricordo male, arrivò a collezionare ben 11 fughe, ogni volta veniva riacciuffato e ogni volta riusciva a riorganizzarsi, da solo o con l'aiuto di altri galeotti, per fuggire nuovamente. Fino a che, l'ultima fuga, non arriva in Colombia dove trova l'amore, si fa una famiglia e scrive tutte le sue memorie sulla sua incredibile vita. A mio parere è uno degli ultimi grandi libri d'avventura che hanno caratterizzato tanta letteratura romantica. E' un libro che Vi trascina e che non Vi dà un attimo di tregua, è pregno di vita, di desiderio di essere vivo e libero, di non abbandonarsi mai alle brutture e alle mostruosità delle carceri, di accecante sole dei Caraibi, di oceano, di giungla, di spiagge solitarie dove approdare rovinato da giorni di navigazione su zattere di fortuna, senza acqua o cibo, in fuga dalla repressione e dall'odio degli uomini. Particolarmente bella la parte dove viene accolto da una tribù di autoctoni che lo accolgono tra di loro come un fratello, due giovani donne diventano le sue donne-concubine; ha tutto quello che un uomo potrebbe desiderare...eppure alla fine decide di tornare nella civiltà perché sente di appartenerci e di avere un compito importante da portare a termine: raccontare la sua storia incredibile. E a momenti è davvero incredibile, nel senso che probabilmente ci sono grossi margini di discrezionalità e licenze letterarie sui suoi ricordi "romanzati", ma questo non ne inficia minimamente l'altissimo valore letterario e umano di un libro che scava profondo nella natura umana trovandovi il buio più pesto e fetido, ma anche la luce più brillante e divina. Insomma, a mio parere merita davvero perché è un libro sostanzioso, un libro che Vi parla della vita con la voce di uno che l'ha vissuta pienamente senza mai arrendersi e senza mai rinunciare ai suoi sogni. EccoVi alcune citazioni: Dio a volte porta i suoi fratelli a sopportare la cattiveria umana affinché colui che egli ha scelto come vittima ne esca più forte e più sensibile che mai. Forse, soltanto quando si troverà vicino alla fossa, la paura di Dio, se ha una religione, lo renderà timoroso e pentito. No, non un autentico rimorso per le porcherie che ha commesso, ma il timore che venga lui, questa volta, condannato. E‘ in mezzo agli elementi mostruosi
della natura, al vento, all‘imnsità del mare, alla profondità delle onde,
che ci si sente infinitamente piccoli relativamente a tutto ciò che ti
circonda, ed è forse qui che senza cercarlo si incontra Dio, lo si tocca col
dito. Le persone che non prestano ad altri
cattive intenzioni sono veramente quelle buone e rette. Gustare le scoperte della scienza come si lecca un gelato provoca la sete di migliori comodità e la lotta costante per ottenerle. E‘ tutto questo che uccide l‘anima, la commiserazione, la comprensione, la nobiltà. http://www.pagine70.com/vmnews/wmview.php?ArtID=69 http://www.cinematografo.it/bdcm/bancadati_scheda.asp?sch=22719 http://www.delcinema.it/hdoc/presfilmografie.asp?idfilmografia=99103
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