Traversata del Larsec     

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Cartina stradale

Cartina escursionistica

Punto di partenza Rifugio Gardeccia (1949 m), raggiungibile da Pera di Fassa con servizio taxi di pulmini e h 0,15 di marcia, o in alternativa dal Rifugio Ciampedie (1998 m) in h 0,45.
Descrizione Dall'ultimo tornante prima dello spiazzo del Rifugio Gardeccia, nei pressi di un ponte di legno, si prende un sentiero (segnavia 583, indicazione) che si dirige pianeggiando verso destra, alla base degli imponenti salti rocciosi dei Dirupi di Larsec. Attraverso ghiaioni e fitte macchie di mughi, la traccia costeggia prima il Piz Gardeccia (2200 m), appendice della Pala di Mesdì, e successivamente i contrafforti del Gran Cront (2778 m), la vetta più elevata del settore meridionale (i "Dirupi") del Larsec; in particolare, impressiona la gialla parete a placche della Crepa di Socorda (2400 m). Superato un breve tratto intagliato nella roccia (1937 m, h 0,40), il sentiero si affaccia sulla gola rocciosa che fa capo al Passo delle Scalette (2400 m); in un ambiente caratterizzato da ampi conoidi di frana, si transita alla base del Campanile di Sotcront (2480 m) e si attaccano i grandi ghiaioni della gola, racchiusa tra il Cront di Mezzo (2693 m), il Piccolo Cront (2681 m) e l'ardita Pala della Ghiaccia (2423 m, a destra). Nella parte superiore della gola, il terreno si fa molto friabile (attenzione alle scariche, soprattutto in presenza di altre comitive) e da ultimo una breve paretina attrezzata richiede attenzione (nessuna difficoltà); si esce così, con qualche tornantino, sull'ampia sella del Passo delle Scalette (2400 m, h 2). Bel panorama sul Ciampedie e sul Gruppo della Marmolada e delle Pale di San Martino, mentre sul versante opposto si stende la placida Conca del Larsec: è questa un vasto altopiano carsico, racchiuso da tutti i lati dalle creste del gruppo, dove all'inizio di stagione giace il pittoresco Lago Secco (da agosto le acque si ritirano e resta solo una verde depressione erbosa). Più in alto, l'altopiano si ramifica in due valli parallele: a sinistra la Valle del Larsec, al cui fondo troneggia la mole della Cima Scalieret (2889 m), a destra la più ampia e comoda Valle di Lausa, separate da una impervia cresta che si origina dalla Cima del Larsec e che termina, con il bel torrione del Cogolo del Larsec (2679 m), proprio all'altezza del Lago Secco. Dal Passo delle Scalette si scende in breve alla conca del Lago Secco, da dove, superate alcune roccette alla base dello Spiz dello Scarpello (2625 m) si prosegue in falsopiano verso l'imboccatura della Valle di Lausa. Raggiunta una scarpata rocciosa, la si supera con una serie di tornanti, elevandosi sui fianchi delle Crepe di Lausa (2766 m, 2746 m, 2678 m), che costituiscono la sponda destra del vallone. Giunti infine alla comba terminale, ai piedi delle imponenti Cime del Larsec (2889 m) e di Lausa (2876 m), ci si dirige sulla destra di quest'ultima con un ultimo strappo, fino a toccare l'insellatura del Passo di Lausa (2720 m, h 3), da dove appare alla vista il Catinaccio d'Antermoia (3001 m) e tutte le altre cime che fanno da corona all'omonima conca. Dal passo il sentiero scende poco deciso su ampie lastronate rocciose, con bella vista sul sottostante Lago d'Antermoia, finchè un'ultima calata deposita sul fondo dell'ampia e pianeggiante Conca d'Antermoia, a poca distanza dal lago e dal comodo Rifugio Antermoia (2497 m, h 3,30). Di qui due possibilità: 
  1. risalire con il sentiero 584 tutta la Conca d'Antermoia fino al Passo d'Antermoia (2769 m, h 1), e di qui scendere al Passo Principe e tornare a Gardeccia attraverso la Valle del Vajolet (per maggiori informazioni, vedi l'itinerario al Catinaccio d'Antermoia);
  2. dal rifugio, risalire brevemente al vicinissimo Passo di Dona (2516 m, h 0,10), aperto tra il Sasso di Dona e il Mantello (2567 m, la sua sommità merita una visita!), e di qui scendere per detriti fino sul fondo della pascoliva Val di Dona, all'altezza dei bei Pascoli di Camerloi; di qui si può seguire per intero la valle (si arriva però a Fontanazzo di Sotto) oppure deviare quasi subito a destra verso una selletta erbosa che immette nella ripida e dirupata Val di Udai (è l'itinerario segnato sulla cartina). La valle conduce, con un sentiero non sempre agevole ma mai difficile (sconsigliabile in caso di pioggia!) fino all'abitato di Mazzin; poco prima di raggiungere il paese, una stradetta sterrata sulla destra permette di deviare e di giungere a Ronc (h 2,30), frazione di Pera di Fassa sulla strada per Gardeccia, e di completare così la traversata senza ricorrere all'autostop od ai mezzi pubblici. 
Tempo totale h 6,15 - 6,30 in ambedue i casi
Difficoltà EE allenati
Dislivello circa 800 m (1400 m in discesa)
Ultimo sopralluogo settembre '93
Commenti Periodo consigliato: metà giugno - fine settembre

Itinerario classico ma non frequentatissimo, è da apprezzare soprattutto per i luoghi appartati e quasi impensabili che si attraversano. Può sussistere qualche problema di orientamento in caso di nebbia nella conca del Larsec, ma in generale le difficoltà sono assai contenute. Attenzione alla friabilità del canalone del Passo delle Scalette e alla eventuale discesa in Val di Udai (pericolosa in caso di pioggia, perchè in alcuni tratti il sentiero coincide con il letto del torrente!). Portare molta acqua, perchè non ci sono possibilità di rifornimento tra i rifugi Gardeccia ed Antermoia.