Catinaccio d'Antermoia 3001 m     

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Cartina stradale

Cartina escursionistica

Punto di partenza Rifugio Gardeccia (1949 m), raggiungibile da Pera di Fassa con servizio taxi di pulmini e h 0,15 di marcia, o in alternativa dal Rifugio Ciampedie (1998 m) in h 0,45.
Descrizione Dalla Piana di Gardeccia (bella vista sul gruppo Mugoni - Coronelle) si imbocca la larga sterrata 546 che raggiunge il Rifugio Stella Alpina (1960 m) e si inerpica sul dosso boscoso immediatamente successivo. Dopo un paio di erti tornanti, la strada spiana nuovamente mentre si inoltra nel bosco di mughi alla base della immensa parete Est della Cima Catinaccio (2981 m, a sinistra) e, sul versante opposto della Valle del Vajolet, delle precipiti pareti del Gran Cront, della Pala di Mesdì e della Palaccia (Larsec). Il bosco presto si dirada, mentre sempre più frequenti sono i giganteschi massi ai bordi del tracciato, resti di antiche, ciclopiche frane. Raggiunta la base dell'appicco di rocce nerastre che sostiene il ripiano delle Porte Negre (da cui il nome), la strada piega bruscamente a sinistra e si innalza ripida alla base del Catinaccio; un altro paio di bruschi tornanti e, con un ultimo traversone in salita, si raggiunge il ripiano (h 1), su cui sorgono il Rifugio Vajolet (2243 m) e il Rifugio Preuss (2240 m), in splendida posizione alla base del poderoso pilastro della Punta Emma (2670 m) e della Cima delle Pope (2768 m), in vista della Gola delle Torri, porta d'accesso alla meravigliosa Conca del Gartl e alle Torri del Vajolet. Comincia ad apparire alla vista anche la testata del vallone, con la Cima del Vajolet (2749 m), la Cima Piccola di Valbona (2802 m) e il Catinaccio d'Antermoia (3001 m). Lasciata quindi sulla sinistra la traccia per il Gartl ed il Rifugio Re Alberto I, si continua sul largo sentiero principale 584, che segue con pendenza regolare l'andamento della Valle del Vajolet; si costeggiano alla base le Torri Settentrionali del Vajolet (meno slanciate delle più famose Torri Meridionali, ma anche più elevate) e successivamente la cresta delle Teste d'Agnello, mentre, sul versante opposto, domina la grande massa di sfasciumi della Cima Scalieret (2889 m), da questo lato ben poco ardita. Giunti nella conca prativa terminale, il sentiero si eleva sugli ultimi ghiaioni con pendenza più accentuata, fino a raggiungere la sella del Passo Principe (2601 m, h 1,45); sulla sinistra, appoggiato ad un costone di roccia discendente dalla Cima Piccola di Valbon, sorge il minuscolo Rifugio Passo Principe. Bella veduta su tutto lo svolgimento della Valle del Vajolet e, sul versante opposto, sull'orrida Conca del Principe, tributaria della Val del Ciamin e di Tires; dall'altra parte della conca, impressiona il lunghissimo canalone che fa capo al Passo del Molignon (Valico Sud, 2600 m). Sulla destra incombe la grande parete del Catinaccio d'Antermoia. Dal passo, si prende un sentierino (indicazione) che si dirige verso la zona sinistra della parete dove, dietro un masso, è posto l'attacco del sentiero attrezzato. Si supera uno stretto canalino e, risalita una rampa, si raggiunge una cengia che traversa verso destra, quasi in piano; la cengia si assottiglia sempre più finchè, raggiunto un aereo pulpito che si affaccia dall'alto sul Passo Principe, scompare quasi del tutto. Un'esposta traversata in parete e un'aerea manovra permettono di afferrare una scaletta che fa perdere due o tre metri di quota, dopo di che su terreno più sicuro si risale un tratto di roccette e canalini senza grandi difficoltà (il tratto della traversata e della scaletta è quello più difficile ed esposto dell'intero itinerario). Si raggiunge così, circa a metà sviluppo, la grande cengia ascendente che fascia tutto il fianco della montagna, e che ha la sua origine dalle vicinanze del Passo d'Antermoia (vecchia via normale). Si risale il cengione verso sinistra senza difficoltà, con un panorama sempre più vasto, fino a che questo si spegne alla base delle rocce della Cresta Nord; risalite direttamente le rocce, si raggiunge la cresta, che si percorre sul filo (attenzione all'esposizione, la cresta è sottile e priva di attrezzature!) fino alla grande croce di vetta (3001 m, h 3,15). Splendido panorama a 360°, con il Gruppo del Catinaccio in bella evidenza: oltre alla Cima Catinaccio e alla zona delle Torri del Vajolet, la zona di Valbona e del Principe, il Molignon, il Larsec con le Cime Scalieret (2889 m), del Larsec (2889 m) e di Lausa (2876 m) e, sul versante opposto a quello affrontato in salita, la Conca di Antermoia con l'occhieggiante laghetto e le cime che gli fanno da corona (su tutte la Croda dei Cirmei 2902 m e la poderosa Croda del Lago 2816 m). Per la discesa si sfrutta il versante orientale, che oppone le medesime difficoltà di quello occidentale già affrontato. Si scavalca la vetta e si procede per qualche metro verso Sud, finchè le corde fisse guidano sulla sinistra giù per una paretina di roccette (attenzione, esposto!) fino a toccare il grande cengione, speculare di quello occidentale, che taglia tutta l'ampia parete Est del Catinaccio d'Antermoia. Facendo attenzione ai tratti in cui la cengia si restringe, si discende a lungo verso sinistra, fino al sommo di un ripido gradino roccioso che si supera grazie all'ausilio di due scale metalliche e che conduce direttamente all'ampia e detritica Forcella del Catinaccio d'Antermoia (2700 m, h 4,15). Dalla forcella, goduta l'impressionante veduta del canalone ghiacciato che scivola verso la Conca del Principe, si segue un sentierino che compie un largo giro verso sinistra e si infila poi in un canale (possibilità di neve) che discende fino alla pianeggiante Conca di Antermoia: il fondo della conca è completamente detritico, per cui l'ambiente risulta particolarmente desolato, ancorchè suggestivo. Giunti ad incrociare il bel sentiero 584, che unisce il Rifugio Passo Principe con il Rifugio Antermoia, lo si segue verso destra mentre subito comincia ad elevarsi su un ripido ghiaione, spesso innevato, che fa capo all'alto Passo d'Antermoia (2769 m, h 5). Di qui riappare alla vista la Valle del Vajolet, che rappresenta la più comoda e veloce via di discesa (dal passo al Rifugio Passo Principe h 0,15, h 1,40 fino a Gardeccia). Per chi ancora non è troppo stanco, però, è consigliabile l'ulteriore salita alla Cima Scalieret: dal Passo d'Antermoia si segue una traccia sulla destra che con pendenza regolare raggiunge in breve il vicino Passo Scalieret (2790, h 0,10 dal Passo), aperto tra la Cima Scalieret e la Cima del Larsec, le più alte dell'omonimo sottogruppo. Da qui un esile sentierino risale la lunga cresta Nord proprio sul filo (attenzione all'esposizione di alcuni tratti, specialmente verso Est, cioè sulla Valle del Larsec), fino alla croce di ferro posta sull'ampia cima (2889 m, h 0,40 dal Passo d'Antermoia). Bel panorama su tutto il Larsec e, di fronte, su Catinaccio e Torri del Vajolet, con la Gola delle Torri. Dalla cima si segue poi il ripido e detritico fianco Sud - Ovest, che conduce in breve al Passo delle Pope (2617 m, h 0,15), aperto tra l'omonima cima (2780 m) e la Cima Scalieret. Dal Passo labili tracce scendono in Val del Vajolet, prima su detriti instabili e poi su magri prati, fino a raggiungere il Rio di Soial nei pressi delle Porte Negre: un canale roccioso ed un ardimentoso guado permettono di risalire facilmente al ripiano dei Rifugi Vajolet e Preuss (h 1,10 dalla cima). Di qui nuovamente a Gardeccia in h 0,30
Tempo totale h 6,30 - 7,30 a seconda dell'itinerario
Difficoltà EE allenati
Dislivello circa 1400 m
Ultimo sopralluogo agosto '95
Commenti Periodo consigliato: luglio - metà settembre

Itinerario grandioso e di soddisfazione, nonostante le difficoltà tutto sommato modeste. Faticoso per diversi saliscendi, permette però di godere di panorami immensi e di istruttive vedute del Gruppo del Catinaccio. Molto frequentato.