Forcella dei Camosci     

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N.B.: ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI (DETTA ANCHE LO STAMBECCO DELLE DOLOMITI, NONCHE' TITOLARE DEL SITO METEOPIERMA)

Cartina stradale

Cartina escursionistica

Punto di partenza L’escursione parte dal parcheggio che, durante la stagione invernale, serve gli impianti dell'Alpe di Pampeago (1757 m, comprensorio Pampeago - Obereggen) cui si accede dalla statale della Valle di Fiemme deviando poi o verso Cavalese prima, o verso Tesero poi e prendendo la tristemente nota strada della Valle di Stava.
Descrizione
Lasciata la macchina al parcheggio adiacente gli impianti dell'Alpe di Pampeago, si imbocca l'ampia carrareccia che costeggia le piste da sci (segnavia n° 514, quindi n° 13) e, risalendo per ampi prati costellati di mucche al pascolo, si arriva nei pressi della stazione a monte della seggiovia Tresca, ai piedi dei rilievi del Monte Agnello. Da qui vale la pena di inerpicarsi sulla prima altura disponibile (Doss Capello) per godere l'ampio panorama sulle sottostanti valli di Fiemme e di Fassa, sul Lago di Paneveggio verso il Lagorai e le Pale di san Martino (verso destra), sulla catena dei Monzoni con Cima Uomo, sulla valle di San Nicolò con la Marmolada e le vette circostanti (al centro) e sui gruppi del Sella e del Sassolungo (a sinistra).
Ripresa la marcia dopo la pausa contemplativa, sempre seguendo le carrarecce delle piste da sci e un "sentiero geologico" i cui pannelli fotografici forniscono brevi informazioni sulle formazioni rocciose della zona, ci si porta in breve al Passo Feodo (2121 m - stazione a monte di una seggiovia) e da qui si imbocca il sentiero che ripidamente e su fondo ghiaioso e sdrucciolevole conduce con fatica al Rif. Torre di Pisa (segnavia n° 516 - 2671 m).
Dal rifugio lo sguardo spazia ampio sulla Valle di Fiemme, ma lo spettacolo comincia subito dopo essersi lasciati alle spalle la costruzione ed imboccando il sentiero che conduce verso la Forcella dei Camosci (segnavia n° 18); ci si trova infatti immersi in uno spettacolare mondo di rocce e guglie, dove manca qualsiasi traccia di vegetazione e dove gli occhi si posano solo su sterminate pietraie. Dapprima si scende in un'ampia conca per poi risalire verso la forcella vera e propria, dove dopo esserci aggrappati ad una vecchia corda fissa per discendere uno stretto canalino, il sentiero devia bruscamente verso destra.
Per ricongiungerci alla macchina evitando di fare una lunga digressione, l'itinerario prevederebbe di andare dritti, ma la segnaletica obbliga (per insondabili ed insondati motivi) ad andare a destra e noi, da persone ubbidienti, abbiamo appunto obbedito! Prendendo questa via il percorso si allunga considerevolmente, è vero, ma permette di passare attraverso uno stretto vallone (segnavia n° 18) tutto contornato di desolate ed affilate guglie tra le quali si apre l'ampio panorama sulla verdeggiante vallata sottostante verso gli impianti di Obereggen (versante altoatesino). Attraversato il vallone il sentiero comincia a scendere abbastanza ripidamente verso la vallata e verso un malga nota ai locali per gli ottimi strudel oltre la quale la carrareccia (segnavia n° 23), che dopo poco diviene asfaltata, ci riporta verso le piste dell'Alpe di Pampeago e da quelle alla macchina.
Tempo totale h 6 - 7
Difficoltà E allenati
Dislivello 1300 m circa
Ultimo sopralluogo luglio 2003
Commenti Periodo consigliato: giugno - ottobre