N.B.:
ITINERARIO E RELAZIONE A CURA DI ANNA PIERMARTINI (DETTA ANCHE LO
STAMBECCO DELLE DOLOMITI, NONCHE' TITOLARE DEL SITO METEOPIERMA) |
Cartina stradale |
Cartina escursionistica |
Punto
di partenza |
Il bivio che porta
verso il Lago di Lagorai e l'omonima valle si raggiunge lasciando
la statale della Valle di Fiemme deviando verso Masi di
Cavalese; oltre il paese si prosegue avendo alla propria sinistra il
torrente Avisio fino quasi ad arrivare alla frazione Lago;
qui un cartello indica sulla destra la diramazione verso la Val
Lagorai. Imboccata la strada e superato un piccolo gruppo di case (Masi
di Lagorai) l'asfalto lascia il posto allo sterrato e a questo punto
si può decidere se proseguire a piedi oppure se impolverare la macchina
proseguendo fino a che una sbarra situata qualche chilometro oltre, non
ci costringerà all'uso forzato delle gambe!
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Descrizione |
Imboccata
la deviazione con indicazioni per la Val Lagorai, la strada,
dapprima asfaltata, diventa ben presto sterrata e sempre più disagevole,
si supera una prima sbarra e si prosegue fino a che un divieto di accesso
di obbliga a lasciare l'auto nel pressi di un bivio del sentiero; verso
sinistra si va direttamente al Lago Lagorai, mentre verso destra si
arriva prima alla stazione intermedia della funivia del Cermis e
quindi al Lago di Bombasel.
Il percorso a questo punto può essere articolato in due modi: o
dirigendosi verso destra verso il Bombasel per poi scendere in
un vallone, risalire verso i Laghetti Lagorai e tornare verso la
macchina scendendo verso il Lago Lagorai e la mulattiera che ci
eravamo lasciati inizialmente sulla sinistra, oppure compiere sia in
salita sia in discesa il medesimo percorso, imboccando fin da subito la
stradina di sinistra, oppure ancora andando direttamente verso il Lago
Lagorai e utilizzare la deviazione verso il Lago Bombasel
per il percorso di ritorno ... per mancanza di tempo noi abbiamo scelto di
fare sia in salita sia in discesa il medesimo percorso ...
La mulattiera sale dunque piuttosto ripidamente fino al grande e
limpidissimo Lago Lagorai, mantenendosi però entro la frescura del
bosco e costeggiando l'omonimo ruscello dallo spettacolare fondo roccioso;
in prossimità dello specchio d'acqua inoltre lo sguardo comincia
spaziare sulle cime rocciose circostanti e sulla bella cascata che segna
l'imbocco del rio Lagorai in uscita dall'omonimo lago. Qui il
sentiero spiana per un poco e, lasciatosi il bosco e la essenziale Malga
Lagorai alle spalle, si ricomincia a salire un valloncello poco erboso
e molto sassoso fino ad in bivio; da una parte si va verso il Lago
Bombasel (sarebbe la traccia da cui giungeremmo se avessimo scelto di
fare il percorso ad anello!) e dall'altra si svolta a sinistra verso i Laghetti
di Lagorai
2270 m e, più oltre, verso l'omonima forcella.
Piegando appunto verso sinistra si percorre il sentiero con altimetria
variabile arrivando in breve al cosiddetto Vallone dei Laghetti
(pozze d'acqua più o meno ampie a seconda della stagione e della
situazione metereologica!) quindi, superando una serie di selle e spalloni,
si giunge all'ampio incavo su cui si aprono i due limpidissimi e sassosi Laghetti
di Lagorai (attenzione! Il secondo lago, più piccolo e timido, tende
a celarsi allo sguardo!!!)
Privi di vegetazione e contornati solo dalle rocce di quello che viene
definito il Tibet della Val di Fiemme, sono un ottimo punto di
sosta e riposo sia che si voglia proseguire l'escursione fino alla
soprastante Forcella Lagorai sia che si sia deciso di terminare qui
il proprio percorso (come nel nostro caso) ... in ogni caso l'acqua non
eccessivamente fredda e la totale mancanza di ombra nei paraggi invitano
ad un veloce tuffo, mentre i comodi sassoni piatti che contornano le rive
del lago sono un'irresistibile richiamo per un poco di relax dopo il bagno
ristoratore ... |
Tempo totale |
6
- 7 h circa |
Difficoltà |
E
allenati |
Dislivello |
1200
m circa (più altri 300 con ritorno dal Lago di Bombasel) |
Ultimo sopralluogo |
luglio
2003 |
Commenti |
Periodo
consigliato: maggio - ottobre
Rispetto alle spettacolari forme
delle vicine dolomiti, la catena del Lagorai passa quasi in secondo piano ...
ma camminando tra i boschi che ne ricoprono le pendici, si scopre una
dimensione ugualmente affascinante ... meno appariscente, più
nascosta, ma selvaggia, aspra, forte e desolata in maniera accattivante. |
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