IL GLADIATORE - Il Copione (quinta parte)

 

Dedea  (dedea@libero.it) ha tradotto il copione del film "Il Gladiatore" nella versione trovata sul sito "Dream Works SKG Fansite"

Quinta parte

 

CAMBIO SCENA. Ampia panoramica del cielo in cui si rincorrono nubi temporalesche, in lontananza si sente tuonare. Sulla strada per Roma avanza il carro che trasporta i gladiatori , mentre bambini ridono correndo attraverso i campi per raggiungere la parte di strada dove passerà la carovana. In distanza Roma e il Colosseo.

I gladiatori sono arrivati a Roma per la prima volta. Il carro passa attraverso strade rumorose fino a quando raggiunge la scuola dei gladiatori dove si ferma ed una guardia urla “Fuori!” e si aprono i cancelli del carro dal quale escono i gladiatori. Mentre le guardie e gli altri gladiatori vengono fuori per farsi un’idea dei nuovi arrivati, Proximo cammina verso la statua di Marte, bacia la sua mano e poi poggia il bacio su un piede della statua “E’ bello vederti ancora vecchio mio… portami fortuna!” I gladiatori fissano con sgomento il Colosseo……un leggiadro stormo di uccelli attraversa il cielo mentre essi oltrepassano questa visione.

JUBA: Avevi mai visto qualcosa di così bello prima? Non sapevo che l’uomo potesse costruire cose simili (Massimo fa segno di no con la testa)

PROXIMO: (camminando verso i gladiatori, guardando Massimo) Conquista la folla!

CAMBIO SCENA. Al palazzo. Commodo è piegato vicino a Lucio addormentato osservandolo mentre dorme. Lucilla si avvicina.

COMODO: Dorme così tranquillo perché sa che è amato

LUCILLA: Vieni fratello. E’ tardi.

Lucilla e Commodo camminano e continuano la loro conversazione.

COMMODO: Farò di Roma la meraviglia del secolo. Qualcosa che Gracco e i suoi amici non capiscono. Tutti i miei desideri stanno spaccando in pezzi la mia testa.

LUCILLA: (ha mescolato una polvere in una bevanda) Commodo bevi questo tonico.

COMMODO: Penso che sia arrivato il momento giusto? Potrei annunciare lo scioglimento del Senato durante le celebrazioni in onore di nostro padre. Pensi che potrei? ….La gente è pronta?

LUCILLA: Penso che tu abbia bisogno di riposare ora.

COMMODO: Resterai con me?

LUCILLA: Hai ancora paura del buio fratello?

COMMODO: Ancora? Sempre! Stai con me stanotte?

LUCILLA: Sai che non voglio

COMMODO: Allora baciami!

LUCILLA: (Si ferma, guarda Commodo e poggia le mani ai lati del suo viso, portandolo più vicino alle sue labbra mentre bacia la sua fronte) Dormi fratello.

CAMBIO SCENA. Mentre i gladiatori sono condotti al Colosseo, camminano attraverso le strade affollate ammanettati insieme. Una cacofonia di suoni riempie l’aria……gli sfrigolii dei mangiatori di fuoco risuonano per le strade, cavalli nitriscono, cani abbaiano, un elefante barrisce, venditori gridano le loro merci, la gente che circonda il Colosseo ride e urla mentre la folla al suo interno applaude. Bellissime prostitute cingono con le braccia i gladiatori sussurrando nei loro orecchi mentre passano. Una prostituta con un abito rosso e capelli neri abbraccia Massimo baciando la sua guancia, lasciandolo imbarazzato e divertito mentre camminano oltre. Fuori dal Colosseo, la gente sta scommettendo e apponendo le sue puntate su una tavoletta di gesso. Proximo e Cassio discutono della lotta imminente.

PROXIMO: L’imperatore vuole battaglie ed io non voglio sacrificare i miei migliori combattenti.

CASSIO: Il popolo vuole battaglie e così l’imperatore da loro battaglie. A te tocca la battaglia di Cartagine.

PROXIMO: Il massacro di Cartagine!

Mentre camminano attraverso la sala affollata Proximo grida “Salve! Come stai?” quando vede una vecchia conoscenza e riprende il suo discorso con Cassio.

PROXIMO: Perché non riunite tutti i pezzenti ed i ladri delle prigioni?

CASSIO: Lo abbiamo già fatto.

PROXIMO: Se vuoi sprecare i migliori gladiatori dell’impero, devi darmi il doppio!

CASSIO: Avrai il prezzo del contratto o il contratto sarà annullato. E se questo non ti piace puoi tornare a strisciare nel buco merdoso da dove sei venuto.

CAMBIO SCENA: Si appronta la battaglia dei legionari di Scipione l’Africano. Il giovane Lucio sta camminando lungo le celle nelle quali i gladiatori sono messi in mostra per l’ispezione della folla. Lucio si ferma davanti al gruppo di Proximo e fa un cenno verso Massimo che è seduto in fondo alla cella. Con uno scintillio di sorpresa e curiosità Massimo si alza e muove verso il ragazzo, poggiando le sue mani sulle sbarre guarda giù verso di lui.

LUCIO: Gladiatore, sei tu quello che chiamano Ispanico?

MASSIMO: Si

LUCIO: Dicevano che eri un gigante. Dicevano che potevi schiacciare il cranio di un uomo con una mano.

MASSIMO: (Guarda la sua mano e risponde burlandolo) Un uomo? No! Un ragazzo…..

LUCIO: (guardando il petto di Massimo ricoperto dalla corazza) Ci sono bei cavalli in Spagna?

MASSIMO: Tra i migliori. Questo è Argento. Questo è Scarto. (indicando ogni cavallo) Erano i miei cavalli. Me li hanno portati via.

LUCIO: Tu mi piaci Ispanico. Farò il tifo per te.

MASSIMO: Ti lasciano vedere i giochi?

LUCIO: Mio zio dice che mi rendono più forte.

MASSIMO: E cosa dice tuo padre?

LUCIO: Mio padre è morto.

SERVO: Principe Lucio, è tempo.

LUCIO: Vengo

MASSIMO: Il tuo nome è Lucio?

LUCIO: Lucio Vero. Come mio padre.

Realizzando che è arrivato vicino a Commodo, Massimo si tira indietro nell’ombra dell’angolo, i suoi occhi guizzano attraverso la folla per vedere chi potrebbe essere in quel posto.

CAMBIO SCENA. Nelle visceri del Colosseo si sentono suoni metallici di incudini e animali ruggire. Mentre un gruppo di gladiatori viene giù dalla piattaforma ascensore, i gladiatori di Proximo stanno scegliendo gli elmetti e ricevendo le lance.

Massimo sceglie una maschera sinistra piuttosto che un elmetto, che nasconde la sua faccia permettendo ai suoi occhi di guardare attraverso. Il capo dei gladiatori grida le istruzioni prima che essi entrino nell’arena.”Quando entra l’imperatore alzate le vostre armi, salutatelo e quindi parlate insieme. State fronte a lui e non voltatevi indietro. Andate e morite con onore!” Massimo fa un profondo sospiro mentre i gladiatori si affrettano sulla rampa dentro l’arena. La folla sta gridando entusiasta. Si sentono le trombe,i musici fanno rullare i tamburi aggiungendosi ai molteplici suoni del Colosseo.

I gladiatori alzano gli occhi sbalorditi, sopraffatti dalle dimensioni dell’arena e dalla folla. Quando Commodo e Lucilla entrano nel palco imperiale la folla grida “Cesare... Cesare… Cesare… ”I gladiatori si posizionano davanti a Cesare. La stretta di Massimo sulla sua lancia si stringe e si allarga mentre aspetta l’ignoto. I gladiatori, insieme, proclamano “Noi che stiamo per morire ti salutiamo” Soltanto un gladiatore rifiuta di fare un simile saluto… Massimo!

CASSIO: (l’oratore, da una tribuna in alto, annuncia la battaglia) In questo giorno ci rivolgiamo alla gloriosa antichità per presentarvi una ricostruzione delle seconda caduta della potente Cartagine. Sulla deserta pianura di Zama, stavano le invincibili armate del barbaro Annibale. Feroci mercenari e guerrieri brutali votati alla distruzione spietata e alla conquista. Il nostro imperatore si compiace nell’offrirvi l’ ORDA BARBARICA!”

Sul piano dell’arena Massimo parla ai gladiatori, istruendoli.

MASSIMO: Qualcuno di voi è stato nell’esercito?

1° COMPAGNO COMBATTENTE: Si

2° COMPAGNO COMBATTENTE: Ho servito con te a Vindobona

MASSIMO: Allora puoi aiutarmi. Qualunque cosa esca da quei cancelli, avremo maggiori possibilità di sopravvivere se rimarremo uniti. Avete capito? Se saremo uniti , sopravviveremo!”

Mentre Massimo parla ai gladiatori, Cassio sta annunciando la battaglia”……l’imperatore si compiace di presentarvi le LEGIONI DI SCIPIONE L’AFRICANO!”

I cancelli vengono spalancati bruscamente mentre magnifici carri da guerra (cocchi) irrompono nell’arena uno alla volta. Pelli di leopardo drappeggiano le spalle dei conducenti. Ogni carro trasporta una donna guerriero con armatura ed elmo dorati, armate di archi e spade portate alla cintola.

I carri sono guidati a grande velocità mentre circondano i “barbari” che si raccolgono al centro dell’arena. Si vede Proximo andare in un palco panoramico per vedere i suoi gladiatori.

I legionari partono immediatamente all’attacco. Un carro travolge un gladiatore. Massimo grida ai “barbari” State uniti!” Uno che non lo fa è ucciso da una freccia. Un altro che non lo fa è Hagen. Una freccia viene scagliata contro di lui e colpisce il suo scudo. Si può vedere e sentire Commodo nel suo palco panoramico, divertirsi agli attacchi brutali. Si può sentire Massimo comandare i barbari mentre i legionari attaccano “State insieme. Restate uniti. Unite gli scudi come un sol uomo! I barbari uniti in gruppo, si inginocchiano e formano un cerchio, dandosi le spalle l’uno con l’altro, i loro scudi posti fianco a fianco. Massimo sta nel centro del cerchio, Juba alle sue spalle proteggendosi a vicenda.

Uno dei carri gira sempre più vicino agli scudi serrati e Massimo urla Fermi! Fermi! Come un sol uomo!” Il carro romba vicino, sfiorando gli scudi con le sue ruote armate di lame. I barbari restano compatti, Massimo urla Ben fatto!” Ancora stretti insieme nel loro cerchio, un altro carro si dirige verso di loro e, mentre si avvicina si sente Massimo urlare “Fermi……Testuggine…Testuggine!” I barbari più vicini al carro fanno come ordinato, cambiando posizione e l’angolazione degli scudi. Le ruote urtano contro gli scudi sbilanciando il carro che così sbanda su un lato. Si vede il legionario volare a terra mentre il carro scivola via lontano dal cerchio.

Comodo ha uno sguardo di sorpresa e di disappunto per la riuscita manovra dei barbari. Hagen si precipita sul carro caduto e prende a calci il legionario che cerca di alzarsi in piedi. Da un altro carro un legionario colpisce al polpaccio Hagen che con dolore si afferra la gamba ignaro del fatto che un carro gli si sta avvicinando. Dal gruppo Massimo grida un avvertimento “Hagen!” ma lui non lo sente e così Massimo corre verso di lui gettandolo a terra così che le lame delle ruote passano inoffensive su di loro. Massimo salta su velocemente e continua la battaglia mentre il carro prosegue.

Un legionario è scaraventato a terra poiché un carro si schianta; Mentre tenta di rialzarsi, essendo in ginocchio, viene tagliato in due all’altezza della vita dalla lame di un altro carro.

Uno dei legionari scaglia la sua lancia e colpisce al petto uno dei barbari isolato. Commodo ride di gioia. Juba scaglia la sua lancia e uccide il conducente di uno dei carri che corre incontrollato trascinando il legionario che freneticamente cerca di rialzarsi per mezzo delle redini sciolte ma il carro si schianta contro uno dei cancelli delle gallerie trascinando cavalli e tutto esplodendo in un urto violento.

Un altro carro rompe una ruota perdendo il controllo e, ribaltandosi, scivolando velocemente attraverso la sabbia, travolge il suo conducente mentre si schianta contro il muri dell’arena. Commodo e Lucio corrono sul bordo del palco imperiale per vedere il disastro.

Nel frattempo, senza esitazione, Massimo continua ad impartire ordini “Questa colonna al carro….questa colonna con me!” I barbari corrono verso il carro distrutto, Massimo e la sua colonna liberano il cavallo e Massimo lo monta. Nel frattempo, uno dei legionari, da un carro distrutto sta tirando nel gruppo con un’arma che scocca più frecce. Juba attacca colpendo la guerriera e, gettandola a terra, la uccide con la punta del suo elmetto. Massimo afferra una lancia conficcata per terra e cavalca fieramente dietro uno dei carri rimasti. Il legionario scaglia una lancia verso Massimo che scansa l’attacco e lancia di rimando la sua arma uccidendolo. Cavalca superando il carro che, sopravanzato da Massimo, corre verso i rottami che sono stati sistemati dalla colonna dei barbari. Massimo e il suo cavallo saltano i rottami nascondendone la vista al conducente del carro che non può evitare di schiantarsi contro i rottami. I barbari uccidono il conducente. Come Massimo cavalca accanto a Juba, questi grida “MASSIMO!” e gli lancia la spada del legionario presa dai rottami. Massimo l’afferra, brandisce la lama e cavalca lontano.

Si vede Massimo davanti al cancello principale in sella al suo cavallo, Gli ultimi due carri stanno cominciando a schierarsi direttamente davanti a lui. Indica con la spada alla sua destra e ordina “Colonna unita!”, indica con la spada alla sua sinistra e ordina “Colonna unita!”. I barbari si posizionano all’esterno degli stessi carri, destra e sinistra rispettivamente e attaccano gli occupanti . Massimo urla mentre attacca giù nel centro. Egli decapita il legionario alla sua destra con un colpo deciso e, colpendo all’indietro decapita il legionario alla sua sinistra. Juba e Hagen tirano fuori dai carri i conducenti e li uccidono con le loro stesse spade. Si vede Proximo fremere per la vittoria dei suoi gladiatori.

Avendo vinto la battaglia, si vede Massimo in trionfo, ancora di fronte al cancello principale mentre il suo bellissimo cavallo bianco piroetta sul posto. Massimo alza la sua spada in segno di vittoria mentre esplodono le acclamazioni dei barbari e della folla. Si sente il grido di vittoria di Juba.Massimo galoppa in avanti e getta via con un lancio la sua spada, afferrando una lancia infilzata nel terreno, si dirige verso il palco imperiale e si ferma di fronte ad esso. Alza la lancia all’altezza della spalla, la sua mano si stringe e si allarga sul manico della lancia mentre sembra che stia cercando l’opportunità di uccidere Commodo ma le sue intenzioni non sono chiare. Si vede Commodo parlare con Cassio.

COMMODO: (nel palco dell’imperatore) La mia storia è un po confusa Cassio, ma i barbari non dovrebbero perdere la battaglia di Cartagine?

CASSIO. SI Cesare. Perdonami Cesare.

COMMODO: No anzi! Apprezzo le sorprese! Chi è?

CASSIO: Lo chiamano Ispanico Cesare.

COMMODO: Penso che lo incontrerò

CASSIO: Si Cesare.

Deluso dal fatto che non può uccidere Commodo con la sua lancia, Massimo la getta via, smonta da cavallo e raggiunge i legionari.

I pretoriani entrano nell’arena. Massimo scorge una freccia nella sabbia tra i detriti insanguinati e si inginocchia per raccoglierla; i gladiatori vedono il suo atto e si inginocchiano a loro volta mentre Commodo si avvicina ordinando “Alzatevi…alzatevi” Lucio entra dietro Commodo e Massimo sembra contrariato; non vuole tentare un attacco con il ragazzo così vicino.

COMMODO: La tua fama è ben meritata Ispanico. Non credo ci sia mai stato un gladiatore che combatte come te. Quanto a questo ragazzo (Commodo sposta Lucio davanti a lui) insiste nel dire che tu sei Ettore redivivo, o era Ercole? Perché l’eroe non si rivela e ci dice il suo vero nome? Tu lo hai un nome………?

MASSIMO: Il mio nome è Gladiatore!

Massimo lentamente si gira davanti a Commodo e comincia ad allontanarsi con gli altri gladiatori.

COMMODO: Come osi voltarmi le spalle? SCHIAVO ti toglierai l’elmetto e mi dirai il tuo nome!

I pretoriani scattano all’erta, e i gladiatori, senza armi, si spostano in avanti pronti a combattere con Massimo. Questi si ferma, prende un profondo respiro, si toglie l’elmetto e si gira a fronteggiare Commodo.

MASSIMO: Il mio nome è Massimo Decimo Meridio

Comandante delle armate del Nord

Generale delle Legioni Felix

Leale servo del vero imperatore Marco Aurelio

Padre di un figlio ucciso

Marito di una moglie uccisa

Ed avrò la mia vendetta in questa vita o nell’altra

Commodo è chiaramente sbalordito e senza parole. Quinto sta all’erta, l’imperatore è incerto sul da farsi, voltandosi leggermente verso di lui quasi a chiedergli aiuto.

Quinto ordina “Armatevi!” e i pretoriani impugnano le loro spade. Nel frattempo, nel palco imperiale, Lucilla è balzata in piedi incredula alla vista di Massimo, sollevata che egli sia vivo.

FOLLA:Grazia…….grazia…..grazia……grazia….

COMMODO: Shhhhhhh….! (tentando di calmare la folla)

Commodo solleva la mano, lottando per dare “pollice su” mentre avrebbe preferito dare “pollice verso”,estende il suo pollice in alto per il piacere e la gioia della folla. Commodo si gira e si allontana lanciando uno sguardo a Massimo come a dire “non finisce qui”. Senza altre conseguenza i pretoriani vanno via. Massimo guarda Quinto, porta la sua mano sul cuore e china leggermente la testa riconoscendo un vecchio amico, un veterano. Quinto, ricordando, lentamente si allontana da Massimo.

Poiché è risultato vittorioso su tutto, Massimo allunga il braccio sopra la testa sollevando il suo elmetto alle acclamazioni gioiose dei gladiatori e della folla, abbandonando l’arena per tornare nelle celle sotterranee.

Essi sembrano minacciosi (stanchi?) sull’ascensore mentre gli altri gladiatori salutano con sorrisi i barbari vincitori ed in particolare Massimo. Le loro grida ”Massimo…Massimo…Massimo….” Causano un’assordante cacofonia che risuona dappertutto.

Massimo sta al centro di tutti i gladiatori che trionfalmente hanno combattuto e sconfitto i legionari. Uno schiavo apparentemente insignificante ma che appare il più grande di tutti.

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