GARAFA |
a) Il 20/04/1642
mastro Nunzio lo figlio di
la GARAFA donò alle suore
del Monastero di S. Giuseppe dui
munella di frumento e 'na cannata di vino.
Inoltre il 19/09/1642
donò alle stesse suore un
panaru di racina. (1) |
GARRETTO |
a) Il 18/10/1658
Don Pietro GARRETTO possedeva una casa nel quartieri
dello Piro, confinante con
casa di Diego Li Gregni. (4) |
GENOVESE |
a) Nel 1608
Paolo GENOVESE aveva nel quartiere dei Vanchitella
una proprietà confinante con una casa dei
fratelli Pietro e Giovanni Palazzo. (A-Flaccavento) |
GENTILE |
a) Nel 1624
morì di peste Giovanna GENTILE. (1)
e)
Nel
1796
Giuseppe GENTILE era uno dei 4 giurati
(amministratori). (14)
b)
Nel
1812
Giuseppe GENTILE aveva la carica di giurato
anziano.(1) |
GIARRATANA |
a) Nel 17°
secolo la famiglia di
Rosario GIARRATANA, detto cicileo,
aveva un'importante
posizione economica. (1) |
-
GIUDICE - di GIUDICE
- Del
GIUDICE
-
IUDICI
-
JUDICELLO
|
a) Nel 1608
Vincenzo di GIUDICE doveva un canone di onza 1 e
tarì 18 ai fratelli Pietro e Giovanni Palazzo. (A-Flaccavento)
b)
Il
18/10/1658
Don Antonino IUDICI possedeva un vignale in contrada
dello Manco. (4)
c)
Il
18/10/1658
Don Antonio JUDICELLO (forse si tratta
dell'Antonino Iudici di cui sopra)
possedeva due vignali in contrada
dello Manco, per i quali
pagava al Convento di S. Francesco scudi doi
e menzo. (4)
d)
Durante
il grande terremoto del 9-11 gennaio 1693,
nel quartiere di S. Giuseppe
crollò il palazzo di Paolo
GIUDICE. (1)
e)
Il
06/12/1742
morì padre Biagio Del GIUDICE (si dice che aveva
predetto la data della sua morte). Era stato per
diversi anni Superiore dell'Oratorio
di S. Filippo Neri, del quale, per la sua
instancabile attività, fu considerato il Restauratore.
(A-Flaccavento)
f)
Nel
1844 l'ortolano
Giuseppe GIUDICE aveva una superficie di Ha 1.53
di terre irrigue ad ortaggio
scelto. (9) |
GUCCIONE |
a) Durante il
grande terremoto del 9-11 gennaio 1693
crollò la casa di Raffaele GUCCIONE, sita nel quartiere
del Castello. (1)
b)
Nel
1799
Rosario GUCCIONE, calzolaio,
era soldato semplice della
Milizia Urbana di Comiso. (3) |
GUSMANO |
a) Il pittore
Mariano GUSMANO è autore di due tele conservate
nella chiesa di S. Maria delle Grazie dei
Cappuccini: "Deposizione della Croce"
del 1663
e "Adorazione" del 1665.
(3-Gurrieri) |
-
JANNITTO - IANNITTO
|
a) L'08/12/1618
Margherita JANNITTO fu ammessa nel Monastero di
Regina Coeli col nome di suor Teresa di S. Maria
Maddalena. (A-Flaccavento)
b) Durante
il grande terremoto del 9-11 gennaio 1693
nel quartiere di S.
Francesco crollò la casa
di Teresa IANNITTO. (1) |
-
JEMMULO - JEMULO
|
a) Dopo il grande
terremoto del 9-11 gennaio 1693
don Mariano JEMMULO acquistò la casa già di
proprietà del maestro Pietro Modica, sita nel quartiere
della Fontana,
che era stata espropriata
poiché il Modica non l'aveva riparata nei tempi
fissati. (9)
b) Nel 1844
Mariano JEMULO fece parte della commissione per
la formazione del Catasto
provvisorio, deciso dal
governo borbonico nel 1833. (9) |
INCARDONA |
a) Nel 1624
morì di peste Biagio INCARDONA, detto mangiatunni.
(1)
b)
Nel 17° secolo
una famiglia INCARDONA si trasferì nella vicina
Vittoria, fondata pochi decenni prima da donna
Vittoria Colonna. (1)
c)
Durante
la grande alluvione del 13/12/1745
la piena delle acque rase al suolo la casa di
Teresa INCARDONA. (1) |
INFIRRI |
a) Il 18/10/1658
Giovanne
INFIRRI possedeva una casa in contrada
dello Piro. (4) |
INGAFI |
a) Il 18/10/1658
Giacomo INGAFI possedeva una casa nel quartieri
di S. Leonardo. (4) |
JACONELLO |
a) Il 18/10/1658
Francesco JACONELLO possedeva case in contrada
dello Piro. (4) |
LA
CARUSA |
a)
Il
18/10/1658
Antonio LA CARUSA possedeva un vignale in
contrada della
Valatella. (4) |
LA
LICITRA |
a)
Durante
il grande terremoto del 9-11 gennaio 1693,
nel quartiere di S.
Francesco crollò la casa
di Antonio LA LICITRA, detto santanna.
(1) |
LA
LIVIRA |
a) Il 21/07/1642
Angilella
la LIVIRA donò alle suore del Monastero di S.
Giuseppe un tumminu di favi.
(1) |
L'ARISTIA |
a)
Il
18/10/1658
donna Francesca L'ARISTIA, Luca Nicastro,
Francesco Martorana e Giacomo Meli pagavano al
Convento di San Francesco scudi 13 per una tenuta
di terre in contrada di S. Elia
e sopra un tenimento di case
in contrada dello Piro.
Inoltre donna Francesca
L'ARISTIA, Don Francesco Rosina e Luca Nicastro
pagavano al Convento di S. Francesco scudi 15 l'anno
per una raggione di censo
perpetuo sopra un giardino
in contrada dello
Giardinello. (4) |
LA
ROSA |
a) Il 21/07/1642
Sanctoru
la ROSA donò alle suore del Monastero di San
Giuseppe 'na poco di
purcilana. (1)
b)
Nel
1837 il cannizzaro
Giovanni LA ROSA di anni 37 partecipò alla
rivolta popolare contro i Borboni. (9)
c)
Nel
1844 il mascaro
Carlo LA ROSA aveva terreni per una superficie di
Ha 2.77. (9) |
LA
SETA |
a)
Il
18/10/1658
Giovanni Filippo La SETA era uno dei giurati
di Comiso. (4) |
LAURETTA
|
a)
Nel
17° secolo
la famiglia del massaro Francesco LAURETTA, aveva
un'importante posizione
economica. I discendenti si
divisero in 4 rami, identificati rispettivamente
con questi soprannomi: cirnecu,
pezza, capitaneddu
e maieddu.
(1)
b)
Il
07/05/1614
il Convento di S. Francesco concesse alle
famiglie LAURETTA e Sierio la cappella di S.
Giovanni Battista. (4)
c)
L'08/12/1618
Antonina LAURETTA, alias Majello
(o
maieddu), fu ammessa nel
Monastero di Regina Coeli col nome di suor Teresa
di S. Anna. (A-Flaccavento)
d)
Nel
1620 i
fratelli Paolo e Francesco LAURETTA erano molto
amici di Don Vincenzo Paternò Castello, principe
del Biscari. (A-Flaccavento)
e)
Il
18/10/1658
Mariano LAURETTA possedeva case nel quartieri
della Nontiata. (4)
f)
Il
18/10/1658
Francesco LAURETTA possedeva case nel quartieri
della Nontiata, per le
quali pagava scudi 3 al Convento di San Francesco.
(4)
g)
Nel
1799
Rosario LAURETTA, muratore,
era soldato semplice
della Milizia Urbana di Comiso. (3)
h)
Nel
1844 il vetturale
(carrettiere) Filippo
LAURETTA era proprietario di terreni per una
superficie di Ha 15.98. (9) |
LEGGIO |
a)
L'
08/12/1620
furono ammesse nel Monastero di S. Giuseppe le
figlie di Giacomo LEGGIO; Gioanna LEGGIO, col
nome di suor Teresa di S. Caterina (in seguito
nominata prima superiora del Monastero), e
Francesca LEGGIO, col nome di suor Teresa di S.
Giovanni Battista. (A-Flaccavento) |
-
LENI - LENA
- di
LENA
|
a)
Nel
17° secolo
la famiglia LENI, detta cavaleri,
si trasferì nella vicina Vittoria, fondata pochi
decenni prima da donna Vittoria Colonna, contessa
di Modica. (1)
b)
Il
dott. Nicolò LENA fu uno dei finanziatori della
costruzione della chiesa di S. Maria delle Grazie
dei padri Cappuccini, avvenuta tra il 1614
e il 1616. (3-Gurrieri)
Qualche
anno dopo il dott. Nicolò di LENA, ebbe l'incarico
di vendere come schiavi padre Palazzo ed alcuni
suoi collaboratori dell'Oratorio; il denaro
ricavato dalla vendita sarebbe servito per il
mantenimento della Chiesa del Gesù e dell'Oratorio.
(A)
c)
Il
22/06/1617
Eleonora LENA fu ammessa nel Monastero di Regina
Coeli col nome di suor Teresa di S. Pietro e
Paolo.
Dopo qualche tempo nel monastero fu ammessa
Chiara LENA col nome di suor Teresa di S.
Leonardo. (A-Flaccavento)
d) Nel 1625
i figli del dott. Vincenzo LENA possedevano nel quartiere
dello Favacchio una stalla
ed altri locali confinanti col terreno sul quale
padre Palazzo aveva deciso di costruire la Chiesa
del Gesù. (A-Flaccavento)
e)
Il
05/04/1701
Nicola LENI fu derubato di una "mula
di carrozza di pelo morello".
(3)
f)
Nel
1702
Nicolò LENI, proprietario di terre e gabelloto
tra Licata e Terranova, fu insignito della baronia
di Spadafora nel licatese. (1)
g)
Nel
1777
nella masseria Cozzo di
don Niccolò LENA viene fatta "scomparire"
una rendina di
sette muli carichi di canapa acquistata da
Vincenzo Bertino di Caltagirone. (C-Barone)
h)
Nel
1799
Gaspare e Vincenzo LENA, calzolai, erano soldati
semplici della Milizia
Urbana di Comiso. (3) |
LI
GREGNI |
a)
Il
18/10/1658
Diego LI GREGNI e Diego Guastella possedevano due
case nel quartieri dello
Piro, per le quali pagavano
scudi tre
al Convento di S. Francesco. (4) |
LI
VOTI |
a)
Il
18/10/1658
Filippo LI VOTI possedeva una casa in contrada
dello Piro. (4) |
MAGRI' |
a)
Il
18/10/1658
Benedetto MAGRI' e Antonio Malandrino possedevano
due case nel quartier dello
Piro, per le quali pagavano
scudi doi
al Convento di S. Francesco. (4) |
MALANDRINO |
a)
Il
18/10/1658
Antonio MALANDRINO e Benedetto Magrì possedevano
due case nel quartier dello
Piro, per le quali pagavano
scudi doi
al Convento di S. Francesco. (4) |
MALLO |
a)
Dopo
il 24/04/1607
una famiglia MALLO si trasferì da Comiso a
Vittoria, da poco fondata. (1)
b)
Nel
17° secolo
don Filippo MALLO aveva in contrata Targhena un'azienda
agricola con 230.000 viti ed una cantina di 1.270
barili. (2) |
MANDARA' |
a)
Il
18/10/1658
Vincenzo MANDARA', maestro estimatore, con
Filippo Devona eseguì una stima di beni
stabili del Convento di San
Francesco. (4)
b)
Il
19/10/1658
il notaio Gioseppe
MANDARA' confermò la stima eseguita dai maestri
estimatori Vincenzo Mandarà e Filippo Devona. (4) |
MELILLI |
a)
Durante
il grande terremoto del 9-11 gennaio 1693,
nel quartiere del Castello
crollò la casa del rev. Carlo MELILLI. (1)
Inoltre
nel quartiere dell'Idria crollò
la casa di Paola, vedova di Guglielmo MELILLI . (1) |
MENDOLA |
a)
Il
18/10/1658
Pietro MENDOLA possedeva una casa in contrada
dello Piro. (4) |
MERENDINO |
c)
Intorno
al 1620,
e per diversi anni, nella casa di Giovanni
MERENDINO sua moglie Margherita la Rizza radunava
per pregare alcune donne
mature di profondo spirito
religioso e seguaci del padre Palazzo. (A-Flaccavento) |
MESSINESE |
a)
Il
18/10/1658
Alfio MESSINESE possedeva un vignale in contrada
delli Pirreri. (4)
b)
Nel
1799
mastro Salvatore MESSINESE, calzolaio,
era soldato semplice
della Milizia Urbana di Comiso. (3)
c)
Nel
1834 il
sac. Matteo MESSINESE era insegnante di latino
nella scuola pubblica, che aveva sede presso l'Oratorio
di S. Flippo Neri. (1) |
MINACORE |
a)
Nel
1608
Girolamo MINACORE doveva un canone di onze 3 e
tarì 9 ai fratelli Pietro e Giovanni Palazzo. (A-Flaccavento) |
-
di MODICA - MODICA
|
a) Il 19/01/1642
mastro Francisco
di MODICA portò na cannata
di vino e un buccillata alle
suore del Monastero di S. Giuseppe. (A-Flaccavento)
b) Durante
il grande terremoto del 9-11 gennaio 1693
crollò la casa del maestro Pietro MODICA, sita
nel quartiere della Fontana.
(1)
Questa
casa fu espropriata poiché il MODICA non la fece
riparare nel tempo assegnato e fu venduta a don
Mariano Jemmulo. (9) |
MONTALBANO |
a)
Il
18/10/1658
il Dr. Gioseppe
MONTALBANO possedeva una casa nel quartieri
dello Piro, confinante con
casa di Diego Li Gregni. (4) |
MUSOLINO |
a)
Con
procura del 05/12/1613,
a rogito del notaio Vincenzo Carnazza, don
Giovanni Salvuzzo
MUSOLINO fu nominato dal conte Baldassare III
Naselli suo procuratore generale per l'ingabellazione
del feudo di Diesi a Geronimo e Francesco di
Marco. (6) |