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SAPORI & PROFUMI
Ricette delle CinqueTerre


C
on questa pagina entriamo virtualmente in una cucina di una casa delle Cinque Terre dei primi decenni di questo secolo. La ricostruzione di quella cucina "povera" è tratta dalla voce degli anziani che "hanno fatto in tempo ad assaggiarla". Una costante ricorrente della cucina era l'estrema semplicità dell'arredamento e degli utensili: il vasellame in terracotta dai piatti alle pentole.




La minestra era il piatto unico, ricco soltanto di cavoli e patate, poca era la pasta e il riso, pochissimo l'olio. D'altronde di pietanza non c'era, "o mangiare la minestra o saltare dalla finestra". La polenta era il cibo tipico che veniva cucinata in vari modi, "A granuna", polenta al sugo e al pesto.


Il consumo delle carni si limitava a quella dei modesti allevamenti di conigli e di galline, che si macellavano nei giorni di festa. Poche proteine anomali nei cibi, ma molte quelle vegetali dei fagioli e patate che non mancavano mai. Gli allevamenti di pecore e di capre erano finalizzati alla lana per abbigliamento e alla produzione del formaggio.


La cucina delle Cinque Terre aveva certo anche piatti di pesce: le acciughe, u ciupin, i polpi, i muscoli e lo stocafisso, ma di minor popolarità.

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