Una
'guida turistica' realizzata da chi vive nelle Cinque Terre. Curiosità,
sentieri inediti, tutto sull'area Marina Protetta, la Via dell'Amore
tra Manarola e Riomaggiore, la vendemmia e il vino Sciacchetrà delle
5 Terre.
Quello
che ha certamente reso famosa questa terra è senz'altro il suo splendido
paesaggio, ma certamente
anche il suo frutto, il vino delle Cinque Terre: il famoso "Sciacchetrà"
e il bianco secco DOC. Il vino delle Cinque Terre è perfino citato
per la sua bontà da Petrarca, Boccaccio e D'Annunzio nelle loro
opere.
La
produzione del vino è stata la principale, se non unica fonte di
sostentamento per la popolazione per secoli, i contadini per poter
coltivare le scoscese colline hanno mirabilmente costruito i terrazzamenti
con muretti a secco, dalle cime delle colline fino a pochi metri
dal mare. Riporto una testimonianza della vita contadina dei primi
del 1900, tratta da "Straniero Indesiderabile" di P. Riccobaldi.
" Quelli erano tempi
veramente duri. La miseria era spaventosa, a Manarola l'unica risorsa
era il vino prodotto da terra avara che richiedeva durissimo lavoro
e sovrumani sacrifici. Emigrare, cercare lavoro fuori era considerato
come una dichiarazione di resa. Perciò quasi tutti rimanevano aggrappati
ai oro vigneti, orgogliosi di essere proprietari, di lavorare in
proprio."
Viene
tratteggiata una terra che non è affatto avara di frutti se lavorata
con assiduità, grande dispendio di energie e razionalità. E' piuttosto
una terra che non da certezze, per certi versi infida, dove anche
un muretto a secco, smottando improvvisamente, o un sentiero percorso
con poca attenzione, racchiudevano insidie pericolose. Nel 1920
le Cinque Terre furono colpite dalla più grave calamità della loro
storia millenaria. In quel'anno la viticoltura fu colpita dalla
filossera, un parassita delle piante, che distrusse irrimediabilmente
tutti i tipi di vigna coltivati. All'inizio degli anni '30 le vigne
erano decimate e vasti spazi incolti. Dopo quella distruzione gli
abitanti ricostruirono i vigneti con l'impianto delle barbatelle
di vite americana poi innestate coi i vitigni locali tradizionali.
Il
vino più pregiato è appunto lo "Sciacchatrà", un vino preparato
con la migliore uva che si lascia poi passire naturalmente. I grappoli
vengono poi sgranati a mano chicco a chicco selezionando gli acini
migliori per preparare un vino profumato che va degustato dopo un
invecchiamento di almeno un anno. E' un vino speciale che si produce
in modeste quantità nelle cantine dei paesi.
La
nascita nel 1973 della Cantina sociale, cooperativa agricola, e
la messa in opera di numerose monorotaie con carrelli per il trasporto
di materiali e persone, anche su pendenze molto accentuate,hanno
ridato impulso, insieme ad altri interventi, all'attività tradizionale
per eccellenza delle Cinque Terre: l'agricoltura. La cooperativa
agricola prepara lo Sciaccetrà (costo sulle 40000 la bottiglia da
0.5 litri) oltre alle altre varietà di viti secchi bianchi D.O.C.
La cooperativa si trova in località Groppo, dietro Manarola. Nella
pagina Link sulle Cinque Terre potrete trovare il sito della cooperativa
agricola.