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Monte Canto
Un' uscità in mountain bike a metà marzo, all'insegna di una giornata estiva e in compagnia, alla scoperta di un percorso insolito sulla montagna che sovrasta  Sotto il Monte e Pontida......
15 marzo 2007 :
Il Capitano, anche questa volta è riuscito a convincermi. Nonostante il mio primo esordio "negativo" in MTB alla Capanna Mara, ha organizzato e studiato nei minimi particolari l'ascesa al Monte Canto.

Il Monte Canto, situato in provincia di Bergamo, è un monte "isolato", in quanto staccato dalla catena delle Prealpi Orobie dalla quale è separato dalla cosiddetta Val San Martino che ha come punto di riferimento  Pontida. È il primo rilevo montuoso che si incontra risalendo dalla pianura Padana la sponda orientale del Fiume Adda; composto prevalentemente da arenarie e conglomerato, è ricoperto in gran parte da boschi e castagneti, specie sul versante Nord. Il punto più elevato del monte è a quota 710 metri s.l.m., dove si erige la chiesetta di Santa Barbara. Appena sotto la vetta, si trova un antico villaggio quasi completamente abbandonato.
 
Oltre a me Marco ha coinvolto altri tre ciclisti :Mauro, Claudio e Gino che come lui, sono abituali  frequentatori di sentieri, pietraie e quant'altro possa offrire il passaggio alle ruote di una MTB.
 
Tutti e quattro sono veramente abili nel destreggiarsi su e giù per le mulattiere, alla ricerca del miglior punto di equilibrio. Cerco di imitarli, facendo tesoro di quello che ho imparato nella  precedente uscita alla Capanna Mara, come per esempio, la tecnica per affrontare i dislivelli più ostili (che  sul Monte Canto,....  vi assicuro, non mancano).
 
La prima parte dell'ascesa parte da Sotto il Monte, in un susseguirsi di strappi al 15- 18% che (complice la alta temperatura della giornata) mettono a dura prova le gambe e il fiato di tutti fino ad arrivare alla vetta, dove  davanti alla caratteristica chiesa di Santa Barbara scattiamo una foto ricordo.
Il giro continua: una ripida discesa  su un grezzo ciotolato ci conduce in un battibaleno fino a Fontanella:
anche se c'è un po di foschia, è stupenda la vista sulla pianura e i paesi sottostanti. Giù ancora e arriviamo a Mapello:  superata la Cappella degli Alpini una ripidissima discesa ci porta all'ingresso del paese che attraversiamo in direzione di Ambivere.
Adesso si risale: parte la durissima ascesa al Santuario della Madonna del Castello (20%) interamente su ciotolato dove, il miglior punto di passaggio (per evitare i gradini) è il canaletto di scolo dell'acqua piovana.....
Non è finita, manca l'ultima salita. In un alternasi di su e giù arriviamo in vista di Pontida: adesso al posto della pianura vediamo dinanzi a noi il Monte Albenza e i tralicci dell'ormai dismessa teleferica dell'Italcementi .
Percorriamo di nuovo in salita  la sterrata che conduce da questo versante nuovamente al valico del Monte Canto: scolliniamo e finalmente (abbiamo percorso  50 Km di strada e 1200 mt. di dislivello), stanchi ma soddisfatti, torniamo a casa.
Parlando del più e del meno con i colleghi di lavoro, ho scoperto persone che
come  me nutrono lo stesso interesse e la stessa passione per il ciclismo.
E' la prova di quanto il ciclismo sia sport di aggregazione, non solo durante
le uscite in bicicletta ma anche quando ci si incontra per un caffè: raccontare
le proprie avventure ed ascoltare le emozioni degli altri....