Valerio cortese
 
 
Il percorso che abbiamo fatto nei tre anni circa di preparazione del volume che oggi presentiamo assume una luce ancor più importante in virtù della presentazione odierna.
Quando ci incontrammo la prima volta per iniziare questa avventura certo non immaginavamo dove saremmo arrivati e con quale risultato avremmo tirato le somme.
Il continuo condividere quanto veniva raccolto e la progressiva consapevolezza di quale risultato avremmo potuto conseguire ci ha consentito al termine di arrivare alla versione che oggi abbiamo il piacere di presentare e che speriamo sia gradito a Voi tutti ed a coloro che lo riceveranno nei prossimi giorni.
La ripresa di fatti, racconti e uomini che, pur se associati ad una storia cosiddetta minima, sono indissolubilmente legati alle sorti della nostra città; il poterli riproporre li riporta alla giusta dignità che meritano garantendo di mantenerli  nella nostra memoria collettiva.
Il nostro lavoro di ricerca, di assemblaggio, di confronto ci fa sembrare così dei moderni menestrelli che raccolte le storie per strada, in qualche biblioteca, tra le persone le ripropongono con una trama che le unisca tra loro in una sorta di filastrocca o di ballata ritmata.
Ci preme sottolineare comunque un altro elemento fondamentale che speriamo possiate trovare nel leggere i due volumi che Vi presentiamo oggi.
Per il pensiero che vogliamo trasferirVi pensiamo possa essere eloquente l'uso di un esempio caro agli amici appassionati di montagna. Quando il buon escursionista vuol affrontare la salita che porta alla vetta, prima di portarsi con il passo in avanti controlla di avere i piedi ben piantati in terra per evitare di scivolare o peggio ancora di cadere.
Noi pensiamo che la conoscenza della nostra storia abbia una forte  analogia all'esempio portato. Affrontare il futuro richiede di condividere le proprie origini per dare maggiore forza all'essere comunità. Gli eventi odierni sono assolutamente legati alle gesta, alle aspirazioni di coloro che ci hanno preceduto e che forse hanno sognato di vedere costruita oltre che la città come mero luogo geografico anche come unione di persone accomunate dalla volontà di mantenere forte la loro identità.
Sappiamo bene che questi volumi da soli non risolvono le istanze che abbiamo indicato.
Speriamo però che siano di stimolo nel trovare la voglia di giocare la propria persona nella vita delle comunità dalminesi.
E' un invito a chi ci ascolta oggi, a chi ci leggerà domani.
Non importa quale possa essere l'ambito dove ognuno di noi vorrà giocare questo ruolo.
Potrà essere quello sociale o culturale oppure sportivo: l'importante è che la città si animi di persone che vogliano dare un senso alla comunità mettendoci il proprio tempo e il proprio entusiasmo.
Non lasciate agli altri quello che potreste fare Voi stessi.
 
Valerio Cortese - Dirigente informatico, con particolare interesse alla fotografia intesa sia come “bellezza di immagine” ma soprattutto come “immagine di memoria”.
Costituiscono il suo archivio fotografico, anche d’epoca, immagine di persone, momenti di festa, tradizioni, cortili, targhe, edicole, monumenti che hanno come comune denominatore Dalmine e il suo territorio.
Cura un blog su Sforzatica, suo quartiere di origine, dove propone spunti di discussione su temi, fatti e luoghi della cosiddetta storia minima del paese.